28 novembre 2007

UNIPOL ASS.- LE COOP ACCORCIANO LA CATENA DI CONTROLLO


Holmo, la holding delle cooperative che controllano Finsoe e quindi Unipol Ass. si appresta ad incorporare Ariete, suo principale azionista con il 18,65% del capitale.

L'operazione, si legge su MF, portera' ad una semplificazione dell'azionariato di Holmo e si inserisce in un piu' ampio riassetto delle scatole societarie a monte di Unipol Ass. che dovrebbe concludersi con la fusione tra la stessa Holmo e Finsoe.

Una volta completata l'operazione alcune cooperative rafforzeranno la propria posizione in Holmo, in particolare Coop Adriatica che salira' dall'attuale 10,33% al 12% ma anche altre, come Unicoop Tirreno, Coop liguria, Coop Estense, Coop Nordest e Coop Sette, incrementeranno la propria quota tra lo 0,5 e l'1%.

Dow Jones Newswires
MF-Dow Jones News Srl.

November 27, 2007

16 novembre 2007

MPS CHIAMA, UNICOOP PRONTA A RISPONDERE


L’azienda di Campaini dovrebbe sborsare 120 milioni per mantenere la sua quota

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Axa, Unicoop e Caltagirone primi sì a Mps – Antonveneta

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Da "La Repubblica Firenze" del 10 novembre 2007
di Maurizio Bologni

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La fondazione Mps ha il 58,57 del capitale della banca senese. Per mantenere l’attuale quota dovrebbe versare più di 2,5 miliardi di denaro fresco. Può però permettersi di diluire la partecipazione senza rinunciare a garantire il controllo della banca senese agli enti locali che a loro volta la controllano. Può permettersi di farlo tanto più dovesse crescere la quota di partecipazione di soci che le sono più vicini. Francesco Gaetano Caltagirone (2,43%) ha già mostrato grande apprezzamento per l’operazione Antonveneta.

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Ma anche Unicoop Firenze sembra sulla strada di contribuire alla ricapitalizzazione.

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L’azienda guidata da Turiddo Campaini dovrebbe sborsare più di 120 milioni per mantenere la sua attuale quota del 2,42% in Mps. Potrebbe fare di più, crescendo ancora. “Le nostre partecipazioni non sono speculative, ma strategiche” va infatti ripetendo Campaini. Ed è chiaro quanto per Unicoop sia strategico in termini di migliori servizi ai propri soci, l’accordo con la banca senese.

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Con Consumit (gruppo mps) Unicoop ha creato Integra spa, partecipata al 50%, che opera nell’ambito del credito al consumo, ha emesso le nuove carte socio Coop e prepara strumenti finanziari riservati agli oltre un milione di piccoli “proprietari” della catena di grande distribuzione alimentare. Adesso, con Banca Toscana (gruppo Mps) Unicoop apre sportelli bancari nei supermercati con prodotti riservati a soci Coop. Stesso feeling collaborativo Campaini non mostra con Unipol. “Le coop sono un universo, noi siamo un caso a se” ha detto di recente a rimarcare la distinzione. L’affare Antonveneta potrebbe essere per Unicoop l’occasione per una definitiva scelta di campo: disinvestire il 2% in Unipol e puntare tutto su Mps.

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“La politica è lenta, le imprese devono essere rapide, e Banca Monte Paschi ha dimostrato di essere impresa affrancata dal potere politico cui qualcuno la vorrebbe incatenata: in quindici giorni ha concluso una trattativa condotta nella riservatezza più assoluta, confermandosi terzo colosso bancario nazionale e portandosi a 3.200 sportelli, 35.000 i dipendenti, 6 milioni i clienti” E’ questo il tributo che rendono al management, dopo gli enti locali e i vertici istituzionali (Claudio Martini) e politici del centro sinistra toscano e senese, anche i sindacati Cgil e Uil, banchieri come profumo e Guzzetti, persino politici del centro destra come Crosetto e dinelli, gli imprenditori senesi della Cna: “Diminuiremo la distanza con il nord est, apriremo sinergie con una delle parti più vitali del Paese”, esultano questi ultimi. Più freddo il centrosinistra nazionale. “Impressione positiva” ha detto Prodi. “Bene se ci saranno dei vantaggi per clienti” ha aggiunto Bersani. Per il resto silenzio, soprattutto per chi a suo tempo avrebbe gradito mandare Mps in sposo prima a Bnl e poi a Unipol. E che si sospetta sia stato tenuto all’oscuro di un’operazione tutta imprenditoriale.


09 novembre 2007

LE LEGITTIME RIVENDICAZIONI PIEGANO UNICOOP


I lavoratori vertenti hanno la meglio sull’arroganza aziendale


Il 22 ottobre scorso si è giunti a conclusione della vertenza che vedeva contrapposta Unicoop Firenze a 27 lavoratori dei magazzini Unicoop di Scandicci.
La soddisfazione è davvero grande.


Unicoop ha infatti accettato di ripristinare i turni ai lavoratori vertenti, annullando gli ordini di servizio con cui li aveva obbligati a cambiare orario.

Unicoop Firenze si è assunta l'onere di pagare le spese legali.

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Riassumendo in breve la vicenda:

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Il nostro impiego è stato gradualmente ridotto a favore di una cooperativa appaltatrice.
Questo ridimensionamento è stato ottenuto dall'azienda togliendoci un turno di lavoro (pomeriggio) e obbligandoci con ordini di servizio a lavorare esclusivamente nel turno di mattina a partire dal febbraio 2005.


L'atto unilaterale dell'azienda è avvenuto senza nessun accordo sindacale, ma con perentori ordini di servizio e nel silenzio accondiscendente dei sindacati (in special modo la Filcams-Cgil, largamente maggioritaria in Unicoop) che hanno preferito evitare una sacrosanta vertenza, nonostante ce ne fossero tutti gli estremi.


Per questo motivo, 27 lavoratori hanno intrapreso un'azione legale contro Unicoop, rivolgendosi a suo tempo ad un avvocato privato, svincolato dai sindacati.


Questa controversia, che è durata complessivamente quasi 3 anni, ha dimostrato delle cose molto importanti.


- L’arroganza di Unicoop può essere battuta. Si da spesso per scontato che alla tracotanza del più forte non ci possa essere un’adeguata reazione. La vittoria di questi dipendenti smentisce tutto questo. L’impegno unitario è stato un elemento fondamentale e ha consentito di ristabilire la giustizia e la dignità di chi viene spesso offeso e deve subire.


- Il comportamento delle OO. SS. è stato l’esatto contrario di quello che ci si dovrebbe aspettare da chi è preposto a tutelare i lavoratori e i loro diritti.
La Filcams-Cgil espresse la sua contrarietà ad intraprendere un’azione legale contro Unicoop.
A questi signori possiamo ora dimostrare senza ombra di smentita che non solo la vertenza era legittima, ma che si poteva vincere.


Chi ne vuol trarre le ovvie considerazioni, adesso lo può fare.


Storia della più grande vertenza collettiva contro Unicoop Firenze