09 novembre 2015

USB VINCE CONTRO UNICOOP FIRENZE LA VERTENZA SUL 4 NOVEMBRE CHE CGIL NON VOLLE FARE

Usb vince la vertenza sul mancato pagamento della festività del 4 novembre contro Unicoop Firenze

Una brutta pagina scritta dalla cooperativa fiorentina e dai sindacati confederali


Forse per pura coincidenza o forse no, si è tenuta proprio lo scorso 4 novembre l'udienza decisiva per stabilire se Unicoop Firenze avesse indebitamente omesso di pagare la festività del 4 novembre, fin dal lontano 1991, alla gran parte dei propri dipendenti.

Il 1991 fu l'anno della sottoscrizione del CCNL di categoria che stabilì la riduzione dell'orario di lavoro da 40 a 38 ore settimanali, cosa che avvenne senza cedere in cambio la retribuzione per la festività del 4 novembre così come invece previsto nel contratto integrativo di Unicoop Firenze del 1985. L'entrata in vigore del suddetto CCNL invalidava perciò quanto stabilito nel contratto aziendale del 1985, restituendo ai lavoratori il diritto di percepire la retribuzione festiva.

Ciò non accadde e ancora ci chiediamo come possa essere sfuggito per così tanti anni alle organizzazioni sindacali firmatarie di quegli accordi, tanto più che il pagamento della fatidica festività avveniva invece per tutti i dipendenti degli ipermercati (sorti dopo il 1991), cosa che avrebbe dovuto rendere ancor più evidente il difetto di Unicoop. In realtà il problema emerse in prossimità della trattativa per il nuovo contratto integrativo aziendale (CIA) del 2013 grazie allo zelo di un delegato Filcams-Cgil. Questi ottenne un parere legale dallo studio del quale la Cgil fiorentina spesso si avvale che fu favorevole ad un'eventuale vertenza, in quanto valutò correttamente i motivi di cui sopra. Unicoop fu interpellata dai sindacati e, manco a dirlo, rispose attraverso il suo ufficio legale producendo un parere del tutto opposto. Per far valere i propri diritti non rimaneva che andare davanti ad un giudice.

Però, come sempre accade quando si tratta di Coop, la Cgil toscana preferì non intraprendere nessuna azione legale risarcitoria nei confronti dell'azienda. Anzi fece di peggio, poiché ritenne di dover risolvere la questione eliminando di fatto la retribuzione della festività novembrina a tutti i lavoratori Unicoop, anche a quelli degli Iper che ne avevano fino ad allora goduto. La decisione fu sancita all'interno dell'integrativo firmato nel gennaio del 2013 con grande soddisfazione, immaginiamo, dei vertici aziendali. (Vedi testo accordo - 3. Ulteriori trattamenti di armonizzazione - Pag. 8). D'altra parte, come citato nella sentenza del Tribunale è consentito di derogare in pejus a quanto stabilito dal contratto nazionale. Se poi sia opportuno farlo lasciamo a chi legge il giudizio.

Accade però che talvolta non tutti si arrendano alla consueta ossequiosa logica conciliante di Cgil e Co. nei confronti di Coop. Nel settembre 2013 il sindacato Usb promosse infatti la sacrosanta azione legale, forte del parere favorevole e molto articolato dello studio Conte-Martini-Ranfagni. Aderirono all'azione ben 110 lavoratori appartenenti ai magazzini, ai punti vendita e al settore amministrativo.

Ed ecco che torniamo all'inizio del nostro post. Il 4 novembre si celebra l'udienza ed il 6 novembre è emessa la sentenza  favorevole ai lavoratori ricorrenti: Unicoop Firenze è costretta a dover risarcire i 110 dipendenti per i pagamenti non effettuati nei 5-6 anni precedenti al 2013 relativi alla festività del 4 novembre! E ben gli va che le norme riguardo alla prescrizione hanno reso impossibile chiedere il rimborso per tutti i 24 anni indebitamente sottratti!

Rimane l'amarezza nel dover constatare il comportamento complice dei sindacati confederali che qui in Toscana e almeno per quanto riguarda Coop, sono alquanto negligenti nella tutela dei lavoratori. Atteggiamenti che stridono non poco con quanto sta avvenendo in questi giorni di scioperi e manifestazioni contro le richieste delle associazioni cooperative.

Auspichiamo che questa ennesima sentenza faccia riflettere i colleghi. La coerenza, la perseveranza e la buonafede possono dare soddisfazioni insperate, nonostante l'arroganza aziendale e l'ambiguità dei sindacati confederali.

In coda al post potrete trovare il link alla sentenza del tribunale. Precisiamo che essa ha valore solo per i lavoratori ricorrenti e non si estende automaticamente agli altri dipendenti. Coloro che volessero rivolgersi ad uno studio legale per perseguire il medesimo risultato potranno farlo con notevoli possibilità di riuscita grazie a questo precedente, consapevoli però di aver perso tempo prezioso.

Sentenza 4 novembre

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