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Chi è la cooperativa che prende l'appalto? La solita, chiacchierata, CFT
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Il personale Unicoop Firenze che lavora nel vecchio magazzino carni, potrà essere ricollocato alla CFT
La Valdera aspetta. Ci sono un centinaio di posti di lavoro da coprire con maestranze locali. È la promessa che si accompagna al Centro carni dell'Unicoop Firenze in corso di realizzazione a Gello, nel cuore del Pip 3. Un investimento milionario per un edificio alto 18 metri che si sviluppa su una superficie di 31mila metri quadrati.
Al sito produttivo si lega la ristrutturazione del ciclo di lavorazione delle carni fresche di tutta l'Unicoop Firenze. Il complesso che affaccia su Viale America è in fase avanzata di realizzazione. Ed entro la fine dell'anno dovrebbe iniziare l'attività di macellazione e confezionamento delle carni fresche, che a pieno regime occuperà circa trecento addetti, su più turni. Un numero legato anche al trasferimento in zona di maestranze oggi impiegate in altri siti. Qui verrà trasferito da Scandicci anche il reparto salumi e latticini.
A gestire l'intera macchina non sarà l'Unicoop. I servizi di magazzinaggio, movimentazione e autotrasporto faranno capo alla società cooperativa Cft di Firenze. «Abbiamo espressamente chiesto all'Unicoop che ci sia un'attenzione al territorio per le assunzioni, indipendentemente da chi sarà a farle», afferma Cinzia Bernardini della segreteria provinciale Filcams Cgil.
Una scelta di razionalizzazione dell'attività da parte di Unicoop Firenze, anche in termini di standard qualitativi. Un solo sito di trasformazione e confezionamento che si avvarrà delle più avanzate tecnologie. Sull'impianto viene mantenuto il velo del riserbo, ma si annuncia come una realtà unica, per le soluzioni adottate, su scala europea. Ad alimentarlo, almeno in parte, sarà il tetto fotovoltaico dell'edificio: un impianto da 1,3 megawatt.
Il Centro Carni è destinato a spostare su Pontedera il baricentro di un'attività significativa dell'Unicoop Firenze. Tra le strutture che saranno sacrificate c'è quella di Fornacette, dove però si fa solo il ricevimento e la distribuzione delle parti da macellare.
«Per adesso la cooperativa non ha chiarito quale sarà il destino del magazzino - dice Bernardini -
A Fornacette sono 24 gli addetti, in parte saranno ricollocati nella nuova struttura, altri in altri magazzini della zona». A chiarire quale sarà il possibile scenario è il verbale di una riunione tra le Rsu del magazzino di Scandicci e l'Unicoop. A precisa domanda dei sindacalisti, la direzione della cooperativa chiarisce che «il nuovo magazzino sarà completamente appaltato». E che per gli addetti alle carni di Unicoop «ci possono essere delle riallocazioni in rete di vendita oppure l'assunzione da parte della ditta appaltante».
16 luglio 2010
Manolo Morandini
Il Tirreno
1 commento:
E tra poco arriverà il turno dei dipendenti Unicoop del Magazzino di Scandicci.
E chi potrà dire nulla? L'opinione pubblica dirà: Vi garantiscono il posto di lavoro...cosa pretendete??
Ma, in realtà nessuno sa che non sarà più la stessa cosa...ma la Coop sei tu...la Coop ha sempre ragione...perchè come diceva l'avvocato Bellotti, scomparso mesi fa: I dirigenti Unicoop sono convinti di essere seduti su di uno sgabello al centro del mondo...
Un augurio ai nostri dirigenti: Che i vostri progetti vadano tutti in malora. Ve lo auguriamo tutti di cuore!
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