L'uomo, un 45enne, rimase schiacciato dal camion perché il colosso della grande distribuzione aveva risparmiato sulla sicurezza: in tre hanno patteggiato un anno
Esselunga ha risparmiato sulla sicurezza e questo è costato la vita a Claudio Birolini, il 45enne che il 26 ottobre 2009 è rimasto schiacciato dal camion che doveva scaricare nel supermercato in via Washington a Milano. Per questa morte l'Esselunga ha patteggiato 223mila euro di pena pecuniaria, mentre il vicepresidente (con delega alla sicurezza) Paolo De Gennis e il responsabile della direzione logistica Aldo Botta un anno di reclusione con la condizionale, così come Filippo Capozi, il legale rappresentante dell'omonima ditta di autotrasporti per il quale lavorava la vittima.
Le pene concordate con il pubblico ministero Francesca Celle tengono conto dell'attenuante del risarcimento per un totale di 1,360 milioni di euro versato da Esselunga e Capozi in via stragiudiziale ai familiari della vittima, che hanno ritirato la loro costituzione come parti civili. I patteggiamenti sono stati accolti dal giudice per l'udienza preliminare Andrea Ghinetti, che ha inoltre rinviato a giudizio altri quattro dirigenti Esselunga. Rigettata infine la richiesta presentata dalla Cgil di costituirsi parte civile in qualità di sindacato che tutela i lavoratori.
14 febbraio 2012
La Repubblica.it
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