In alcune realtà si sono raggiunte somme ragguardevoli, in altre decisamente inferiori
Al di là delle cifre ci sono delle riflessioni che pensiamo sia doveroso fare
Il Premio Variabile di Risultato
Nella busta paga che i dipendenti di Unicoop Firenze hanno appena ricevuto troveranno la voce PVR (premio variabile di risultato) riferito all'anno 2013. E' il primo conseguente al nuovo Contratto Integrativo Aziendale sottoscritto dall'azienda e dai sindacati confederali alla fine del 2012, che ne stabilisce i criteri di erogazione. In realtà le voci sono più di una e vedremo perché. Indubbiamente le cifre dichiarate sono superiori nella media a quelle percepite negli ultimi anni, ma dobbiamo anche fare alcune puntualizzazioni che altrimenti rischiano di sfuggire ai più distratti.
I Buoni Spesa
Intanto la prima voce (e per qualcuno anche l'unica...) che i dipendenti avranno modo di riscontrare è quella relativa ai Buoni Spesa. Trattasi di 250 euro divisi in 10 buoni da 25 euro cadauno, nominativi e spendibili presso qualsiasi punto vendita coop.fi entro il 31/12 dell'anno in corso. Questa è la voce che sarà uguale per tutti. Purtroppo, come dicevamo, per alcuni piccoli negozi (Colonnata, Uliveto e Compiobbi) rappresenterà l'intera cifra del Premio in quanto si suppone non abbiano raggiunto gli obiettivi preventivati dalla direzione. Alcuni altri PV andranno poco oltre e anche qui si tratta di piccole realtà con poco margine di redditività (Badia a Settimo, Fontanella, Montevarchi, ecc.).
Redditività/Efficienza e Contenimento Costi
Le altre voci potrebbero anche variare a seconda se si tratta delle sedi, dei PV o dei magazzini, ma crediamo che siano approssimativamente le seguenti:
Rapporto Redditività/Efficienza e Contenimento Costi. Il grosso della cifra sta nella prima voce che potremmo indicare anche con il termine "Produttività", mentre nella seconda rientrano tutti gli accorgimenti messi in atto per ridurre ammanchi inventariali, errori, rotture, ecc. Unicoop afferma di aver recuperato, grazie alla maggiore attenzione dei suoi addetti e alle misure messe in atto, ben 4 milioni di euro dalla riduzione di queste inefficienze. Non abbiamo motivo di dubitarne e ci sembra un risultato assai positivo. Per concludere ricordiamo che gli obiettivi posti dalla cooperativa erano raggiungibili in una scaletta di percentuali che determina poi la cifra finale erogata. Ecco perché si va dai 250 euro di Colonnata fino ai 2.120 di Figline V.no e addirittura ai 2.158 di Tavarnuzze, passando da tutto un arcobaleno di cifre la cui media, ponderata in base al numero di addetti di ogni singola Unità Produttiva, si aggira attorno ai 1.200 euro (lordi, s'intende). Si tratta di un dato di cui sia azienda che sindacati (Filcams in testa) vanno molto fieri, soprattutto in periodi come questi. In realtà a Cgil e compagnia il boccone è cascato nel piatto senza sforzo. La partecipazione dei dipendenti agli utili d'impresa, mutuando il cosiddetto modello tedesco, è un'idea che a Campaini gira in testa da tempo. Si tratta dunque di una decisione politica e unilaterale che l'azienda ha preso e che i sindacati hanno solo controfirmato che coincide giustappunto con l'uscita di scena del Presidente (solo parziale, perché diverrà presidente onorario) permettendogli di lasciare un buon ricordo di se.
Le differenze restano
Non possiamo non ricordare però come uno degli obiettivi principali delle Organizzazioni Sindacali all'interno della piattaforma rivendicativa, in vista del rinnovo del Contratto Integrativo, fosse stato quello di una minore divergenza tra le cifre erogate nei vari PV e reparti. In pratica l'intenzione era quella di stabilire un criterio di solidarietà tra i dipendenti che si avvicinasse anche ai valori fondativi della cooperativa. In questo crediamo si sia fallito perché tra 250 euro e 2.158 c'è un divario evidente che non aiuta certo la coesione tra dipendenti.
L' "Effettiva presenza al lavoro"
Altra cosa importante: gli importi relativi alle singole Unità produttive sono puramente indicativi. I lavoratori avranno infatti trovato con ogni probabilità delle cifre diverse in busta paga. Questo a causa del sopracitato Contratto integrativo che prevede una erogazione del Salario Variabile "proporzionata alla presenza effettiva al lavoro (calcolata in ore)" e cioè vanno defalcate le ore di assenza che non siano riferibili a ferie, permessi, congedi di maternità/paternità, infortuni e legge 104. Ciò significa che ogni ora di malattia non sarà inserita nel conteggio del Premio aziendale. Purtroppo ci sono casi (solo nei magazzini se ne contano svariati) nei quali i dipendenti sono stati costretti a lunghe assenze dal lavoro per gravi motivi di salute anche di carattere oncologico. Ebbene se si è stati in cura, ad esempio, per 6 mesi troveremo un salario variabile dimezzato! Pure questa eventualità ci sembra faccia a cazzotti con i princìpi solidaristici di cui la cooperativa si fa portatrice.
Pare risultino esclusi dal computo anche altre casistiche come la donazione sangue, le assemblee sindacali, i congedi concessi per la dipartita di un parente; insomma i conti vanno fatti con la entità reale delle erogazioni e non con quella indicata sommariamente accanto al nome del punto vendita e affissa in bacheca.
La "Trasparenza"
Ultima riflessione, che però ci portiamo dentro già da qualche anno e alla quale non riusciamo a rassegnarci: come è possibile che le figure che ricoprono ruoli di responsabilità abbiano accordi diversi con la cooperativa che gli permettono di percepire premi aziendali ben più alti di quelli "riparametrati per livello" previsti dall'Integrativo aziendale? Lavorando nei Centri Distribuzione parliamo della nostra realtà, ma sappiamo che qualcosa di simile avviene anche nei PV. Non solo i nostri responsabili ammettono candidamente di aver sottoscritto un accordo in deroga con Unicoop che gli assegna obiettivi ad personam e dunque premi produzione potenzialmente molto più cospicui del previsto, ma si rifiutano gelosamente di rivelarne gli importi mentre i nostri sono affissi nelle bacheche e dunque noti a tutti! Badate che uno dei valori stampati su tanti poster e volantini aziendali è proprio quello della trasparenza, che qui diventa invece opacità, ambiguità e perfino classismo! Continuiamo a considerare questo comportamento come ingiusto ed estremamente divisivo, ci sorprendiamo (si fa per dire) di come ciò non sia mai stato denunciato dalle Organizzazioni sindacali confederali e auspichiamo un tardivo ma opportuno ripensamento dell' azienda in tal senso.
Per concludere le nostre considerazioni non possiamo certo ignorare che gli importi erogati in molti casi si potranno ritenere più che soddisfacenti, d'altra parte l'utile commerciale netto della cooperativa è stato più che buono nel 2013 (il 25% del quale è destinato al PVR), ma resta a nostro parere più di una cosa da migliorare per andare incontro ai princìpi valoriali che Unicoop Firenze dice di sostenere.
Per concludere le nostre considerazioni non possiamo certo ignorare che gli importi erogati in molti casi si potranno ritenere più che soddisfacenti, d'altra parte l'utile commerciale netto della cooperativa è stato più che buono nel 2013 (il 25% del quale è destinato al PVR), ma resta a nostro parere più di una cosa da migliorare per andare incontro ai princìpi valoriali che Unicoop Firenze dice di sostenere.
5 commenti:
sono pienamente d'accordo con voi lavorando io a varlungo partime 28 ore ho preso 250 euro in buoni più 16,00 euro per obbiettivi!!!!!!!!! ma non lavoriamo tutti nella stessa maniera????
So che è OT rispetto al pezzo, ma è possibile rinunciare al Bonus del DL 66/2014 ?
Per anonimo precedente: esiste un modulo per la rinuncia, chiedi alla tua direzione, da noi è disponibile.
la donazione di sangue è fuori? se si, invece di incentivarla e premiarla, cosi la si paragona ad una scelta lassista...mmmm :-(
Ma chi non ha un contratto a tempo indeterminato ha "diritto" al premio? E se non lo ha, perché no?
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