04 aprile 2012

VICEPRESIDENZA MPS, LA SPUNTA CAMPAINI (UNICOOP FIRENZE)


Il presidente di Unicoop Firenze alla vicepresidenza della più antica banca del mondo in un momento delicatissimo





VICE presidenza di Banca Mps a Turiddo Campaini. E Lucia Aleotti fuori a sorpresa dal cda nel quale entrano il fratello Alberto Giovanni e il manager del gruppo Pietro Corsa, direttore generale dell'area finanza di Menarini. Un posto anche per un avvocato dello studio torinese Franzo Grande Stevens, storico legale degli Agnelli ed ex presidente della Juventus, indicato dai fondi (un fondo lussemburghese ha acquistato quote aggiungendosi a Jp Morgan chase&co corporation che già aveva più del 2,5% della banca), per i veterani Lorenzo Gorgoni in rappresentanza delle famiglie leccesi proprietari di quote e Frederic Marie De Courtois per Axa.

Oggi si avrà la conferma ufficiale della «formazione» dopo che a mezzanotte è scaduto il termine per presentare le liste di candidati al consiglio di amministrazione di Banca Mps. Già nota la formazione che la Fondazione Mps manderà nel cda della Banca (Alessandro Profumo presidente, Marco Turchi vice, Paola Demartini, Angelo Dringoli, Tania Groppi e Fabrizio Viola consiglieri), rebus risolto anche sul resto.

Non si è arrivati ad una lista unica tra le minoranze. L'accordo è stato trovato tra Unicoop, Aleotti, i soci leccesi e i fondi d'investimento, che hanno indicato i cinque nomi destinati ad essere eletti nel board di Banca Mps dall'assemblea del 27 aprile: nell'ordine Campaini, Giovanni Alberto Aleotti, Gorgoni, l'avvocato Stevens e Corsa. I francesi di Axa hanno deciso di restare fuori, correre per contro proprio come fecero tre anni fa, e confermeranno De Courtois nel board Mps. La seconda vice presidenza, accanto a quella di Turchi, verrà dunque affidata al presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Campaini, che ha già fatto due mandati al Monte e conosce bene, quindi, i meccanismi di Rocca Salimbeni. Mentre la neofita di banche Lucia Aleotti, sfumata la vice presidenza, ha deciso di rinunciare a sedere in consiglio di amministrazione.

Intanto ieri la Consob ha formalmente registrato l'ingresso tra gli azionisti di Banca Mps degli Aleotti tramite la società di famiglia creata ad hoc Finamonte srl con il 4% cedutole dalla Fondazione e la storica discesa al 40,5% di quest'ultima, che finora ha ceduto l'11,45% del capitale a un prezzo medio di 0,365 euro rimettendo una bella sommetta sul valore caricato in bilancio delle azioni vendute (0,95 euro ad azione): se l'operazione di dismissione ha infatti fruttato finora circa 460 milioni, che serviranno a Palazzo Sansedoni per far fronte a parte dell'indebitamento con il sistema bancario, la minusvalenza dalla cessione del pacchetto azionario è quindi per ora pari a circa 735 milioni.

Oggi a Siena consiglio comunale sul Monte che si preannuncia di fuoco: i consiglieri Pd di area cattolica, che fanno riferimento ai fratelli Monaci, promettono battaglia. E il responsabile del dipartimento dell'economia del Pd, Antonio Loia, ha preparato un documento che chiede rinnovo totale della Fondazione e taglio del 20% dei compensi degli amministratori di ente, capogruppo bancaria e controllate.


3 aprile 2012

Maurizio Bologni

La Repubblica


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