08 giugno 2012

I SOGNI DI COOP ESTENSE COSTANO CARO, PER FONSAI SCUCE ALMENO 30 MILIONI


Ma l'aiuto a Unipol ha attirato gli strali dei sindacati








Mario Zucchelli, presidente di Coop Estense


«Investire mezzo miliardo di euro (assieme ad altre Coop) in rischiose attività finanziarie e contemporaneamente progettare il taglio del salario dei propri dipendenti lascia l'amaro in bocca a chiunque abbia a cuore i valori cooperativi». Si esprimevano così, in una nota dello scorso 28 aprile, le organizzazioni del commercio della Triplice di Modena.

Quella nota è evidentemente riferita a Coop Estense, e anzi annunciava la rottura delle trattative per il contratto integrativo. In estrema sintesi, il senso della vertenza era questo: la società presieduta da Mario Zucchelli ha sfruttato appieno le liberalizzazioni degli orari, senza però, almeno secondo i sindacati, concedere ai dipendenti adeguate maggiorazioni sindacali.

Come da miglior tradizione del politichese, Cgil, Cisl e Uil si limitano all'allusione,quando parlano di «rischiose attività finanziarie». Che è però agevole identificare nella partita più affascinante del 2012 di Piazza Affari: la scalata di Unipol, il braccio finanziario di Legacoop di cui Coop Estense è azionista indiretto ma importante, al gruppo assicurativo Fondiaria Sai, oggi in mano alla famiglia
Ligresti, costruttori siculo-meneghini.

Il progetto dell'amministratore delegato Carlo Cimbri, fresco di assoluzione in Appello per un'altra
scalata, quella vanamente lanciata alla Bnl del 2005, è ambizioso: creare, con la benedizione di Mediobanca, il secondo operatore nazionale delle polizze dopo le Generali.

La prima smentita che FonSai diede all'ipotesi di nozze con Unipol, che smentita evidentemente non era, risale al 4 gennaio. Da quel giorno, la partita è ancora in corso, perché Unipol ha intanto trovato diversi ostacoli nelle autorità regolamentari, come Consob e Antitrust; e ha trovato soprattutto concorrenza in Sator e Palladio, due importanti finanziarie che hanno presentato una proposta alternativa per il gruppo assicurativo milanese.

Nella serata di due giorni fa, Unipol ha cambiato i propri piani per Fon-Sai un'altra volta: è quella buona? Forse. Supponendo che tutto vada a buon fine, nell'articolo a fianco si prova allora a vedere quanto i sogni di Cimbri possono costare a Coop Estense e agli altri big modenesi che partecipano a Unipol: per la prima, il conto sembra aggirarsi sui 30 milioni di euro, più del doppio del margine operativo lordo e dell'utile netto del bilancio 2011.

Alla stessa Coop Estense spetta invece un altro compito, quello di fugare il grande dubbio dei sindacati: ossia che le liberalizzazioni siano state un'ottima scusa per cercare di alzare i ricavi a parità di costi, espandendo i margini e, in definitiva, facendo cassa.
E, con quella cassa, alimentare i nuovi sogni di grande finanza firmatiUnipol e Legacoop.



8 giugno 2012

Nicola Tedeschini

Modena Qui

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