L'idea che gira da tempo nella Lega Coop emiliana sta prendendo corpo
Il progetto si inserisce in quell'ottica di diversificazione che le Coop più dinamiche stanno attuando da tempo, come sui carburanti, la telefonia, i servizi assicurativi e finanziari, le locazioni commerciali, e nello stesso tempo coglie un'esigenza dei cittadini che trovano il Servizio Sanitario Nazionale sempre meno soddisfacente.
D'altra parte la diversificazione appare una via obbligata, visti i margini sempre più risicati delle Coop nell'attività caratteristica.
Con questa iniziativa si centra anche l'obiettivo etico che dovrebbe essere implicito nella mission delle Coop.
Non è da escludere in futuro, se i risultati fossero buoni, un ulteriore diversificazione in altri servizi, come l'indagine SWG riporta: «Inoltre, il 66% dei giovani riterrebbe utile la nascita di nuove cooperative per i servizi alla persona, il 63% per i servizi alla comunità, il 57% per la formazione, gli studi medici e la ricerca applicata, il 53% per attività legate alla tecnologia ed i new media, il 52% per gli studi legali.»
In questo senso si comprende anche la contrarietà espressa dal presidente nazionale di Lega Coop, Giuliano Poletti, che si è sempre dichiarato favorevole al il ripristino delle tariffe minime per le prestazioni professionali, che consentirebbe a Coop di esercitare in un mercato protetto evitando la concorrenza al ribasso.
In questo senso si comprende anche la contrarietà espressa dal presidente nazionale di Lega Coop, Giuliano Poletti, che si è sempre dichiarato favorevole al il ripristino delle tariffe minime per le prestazioni professionali, che consentirebbe a Coop di esercitare in un mercato protetto evitando la concorrenza al ribasso.
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A maggio lo studio di fattibilità era già cosa fatta. In una conferenza stampa a Bologna, Legacoop aveva presentato i risultati di un'indagine Swg secondo cui nell'immaginario collettivo la cooperazione doveva affermarsi anche in settori come studi medici e nuovi servizi alla persona.
L'idea ora si concretizza. È pronta al debutto la mutua delle cooperative «rosse». Il nome non è ancora stato
registrato, ma l'incontro tra Legacoop Emilia-Romagna e il notaio è fissato entro le prime due settimane di febbraio.
Il progetto è ambizioso e Coop sembra volersi lanciare nel panorama delle casse autonome di assistenza integrativa. Ovviamente il tutto dedicato al target principale di riferimento: i soci.
Il presidente Paolo Cattabiani, è convinto che si possa coinvolgere nel progetto anche le tre grandi cooperative di consumo: Coop Estense, Coop Adriatica e Conad che contanoinsieme oltre 2,5 milioni di soci sparsi non solo in Emilia, ma anche in Veneto, Puglia e Marche. Alla mutua di assistenza ai cittadini, Legacoop sta lavorando da diversi anni. «Dovremmo essere in dirittura d'arrivo, con l'atto di costituzione nelle prossime settimane - ha detto Cattabiani- pensiamo che tra lo Stato e il mercato ci possa essere un soggetto trasparente, unificante, che faccia l'interesse del cittadino organizzando la domanda. Crediamo nel welfare pubblico, che è insostituibile e va riformato perché con la crescita della domanda, i fondi pubblici non riescono più a so ddisfare le richieste».
Questa forma di assistenza, ci ha tenuto a precisare il presidente del Legacoop, «non si sostituisce» alla forma di assistenza pubblica. «Partiamo in punta di piedi, per poi cercare di dare una risposta a migliaia di cittadini».
Non è escluso, così, che in un futuro nemmeno troppo lontano, al socio Coop Estense potranno venire
offerti pacchetti 'tutto compreso', dove oltre ai normali sconti sui prodotti al supermercato, saranno incluse
visite mediche convenzionate, accertamenti diagnostici e quanto il servizio sanitario nazionale non può coprire.
Modena Qui
12 gennaio 2013
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