28 marzo 2014

CAMPAINI-NARDELLA: «RIALLACCIAMO I RAPPORTI»


Prove di dialogo dopo le burrasche del recente passato

Il presidente di Unicoop Firenze e il sindaco reggente di Firenze riallacciano i rapporti

Renzi-Campaini, cronistoria di una reciproca antipatia





 
 
La notizia di qualche giorno fa riportata dal Corriere Fiorentino è che il sindaco reggente di Firenze, il renziano Nardella e l'inossidabile presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Campaini, hanno fumato insieme il calumet della pace su una panchina di via Carlo del Prete.

I rapporti tra Campaini e la giunta Renzi non sono mai stati buoni. Con il sindaco poi, il presidente di Unicoop aveva addirittura abbandonato la sua proverbiale silenziosità nel periodo delle primarie del Pd del 2012, affermando che si sentiva distante dall'evento e ancora più distante da Renzi. L'attuale premier avrebbe in seguito replicato pesantemente con la nota battuta: Turiddo Campaini? È su quella poltrona dal 1973, quando il presidente Usa si chiamava Richard Nixon. Ma a pesare maggiormente furono le parole con cui Renzi infilava il coltello nella piaga Mps: non tocca a me entrare nel merito dei clamorosi errori di quel gruppo dirigente. Ma credo che l’operazione Mps, molto discutibile, non sia stata indolore per i risparmiatori e per i soci Unicoop. Infine la stoccata con tanto di endorsement a favore dei cugini rivali delle coop emiliane: Unipol rappresenta quella parte sana del mondo cooperativo da cui anche noi toscani dobbiamo imparare, mentre da noi si sono gettati soldi in operazioni molto discutibili. Tutto questo appena un anno fa.

Ovviamente nemmeno con Nardella, ai tempi vicesindaco di Firenze con delega al commercio,  i rapporti con Campaini potevano funzionare. Il pensiero del presidente di Unicoop da sempre critico sulle aperture domenicali per motivi etici
e soprattutto di costi, si scontrava con l'idea di Renzi che consentì l'apertura dei negozi del centro per il Primo Maggio 2010. Nardella però si dimostrò più aperto al dialogo raccogliendo una proposta di Campaini. In seguito sulla questione intervenne il Presidente della regione Toscana, Rossi, con una legge che impediva l'aperura in alcune festività importanti, infine il decreto Salvaitalia del governo Monti deregolamentava la materia e amen.

Poi succede che il sindaco di Firenze riesce a centrare il bersaglio grosso e arriva in qualche modo a Palazzo Chigi. Non basta, nomina come ministro del lavoro il presidente di Legacoop Poletti, sebbene figura rappresentativa del mondo coop ancor più rappresentativa delle coop emiliane. Al di là dell'appennino saltano i tappi dello champagne, ma per Unicoop Firenze, reduce dalla batosta Mps e sempre più isolata, c'è poco da festeggiare.

Ricucire sembra ora la parola d'ordine e in questo senso va visto l'incontro sulla panchina di via Carlo del Prete.

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