Rinvio a giudizio di due dirigenti di Unicoop Firenze con l'accusa di omicidio colposo per la morte sul lavoro del nostro collega Claudio Pierini, avvenuta il 21 luglio 2011
I dirigenti Coop avrebbero disatteso le indicazioni del medico aziendale del lavoro, per il quale Claudio Pierini, per motivi di salute, non avrebbe dovuto svolgere quel compito
I dirigenti Coop avrebbero disatteso le indicazioni del medico aziendale del lavoro, per il quale Claudio Pierini, per motivi di salute, non avrebbe dovuto svolgere quel compito
Il rappresentante legale di Unicoop Firenze, Marco Covelli, e il dirigente responsabile del magazzino di Scandicci della stessa azienda, Fabio Del Bimbo, sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare Silvia Cipriani. I due - che saranno processati a partire dal 14 giugno prossimo - sono stati chiamati a rispondere di omicidio colposo dal pubblico ministero Paolo Canessa per la tragica morte sul lavoro di un dipendente 52enne, Claudio Pierini, il 21 luglio 2011.
L'uomo, che lavorava nei magazzini di approvvigionamento di viale Europa a Scandicci, stava effettuando delle manovre nel reparto profumeria del grande centro di stoccaggio. in base alla ricostruzione dei carabinieri e degli addetti della sicurezza sul lavoro dell'Azienda sanitaria, l'operaio non si sarebbe accorto di una chiazza oleosa (causata dallo sversamento di un flacone di olio di mandorle, secondo i rappresentanti della Rsu) che si trovava sul pavimento. Nel percorrere quel tratto col muletto avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo contro una scaffalatura.
Il colpo è stato tremendo, tanto che Claudio Pierini ha rotto lo sterzo con il petto. Immediatamente si è accasciato a terra; i colleghi hanno chiamato il 118, che ha inviato sul posto un'ambulanza dell'Humanitas di Scandicci. All'inizio l'uomo era cosciente, poi - probabilmente per i vasti traumi interni riportati - ha perso conoscenza andando in arresto cardiocircolatorio. E non c'è stato niente da fare.
Ai dirigenti di Unicoop Firenze si contesta di aver disatteso le indicazioni del medico aziendale del lavoro, per il quale Claudio Pierini, per motivi di salute, non avrebbe dovuto svolgere quel compito che gli è stato poi fatale.
I familiari dell'uomo si sono costituiti parte civile con l'assistenza degli avvocati Mattia Alfano e Guido Ferradini.
12 marzo 2014
La Nazione
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