.
Il dialogo si era interrotto a inizio estate. Dopo la firma si riparlerà degli integrativi
Chiusura e firma in giornata? Sembra questa la strenna natalizia in arrivo per i circa 80mila lavoratori della distribuzione cooperativa.
E a gioire sarebbero anche i dipendenti di Coop Estense in vista della stipula (in un secondo momento) del nuovo accordo integrativo.
La novità, in breve, è che è fissata per giovedì 22 a Roma la riapertura del tavolo di trattative per il tanto agognato rinnovo del contratto nazionale di settore scaduto ormai quasi un anno fa, i131 dicembre 2010. Il confronto tra le parti si era bruscamente interrotto a inizio estate; ma ora sembrano aver finalmente trovato una convergenzache le tre sigle sindacali che dovranno riaprire la partita: Cisl-Fisascat, Uil-Uiltucs e Filcams- Cgil.
Le prime due, in particolare, hanno fatto il punto della situazione martedì scorso a Firenze, in vista di un rush finale che dovrebbe concretizzarsi il prossimo giovedì.
«Il negoziato», ha dichiarato durante la riunione toscana il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell'Orefice, «ha evidenziato in maniera efficace quali sono gli argomenti condivisibili».
Segnali di fiducia anche da Marzio Govoni, segretario per la provincia di Modena della Filcams:
«Il 22 riprenderà la trattativa e tutte le sigle sindacali si siederanno al tavolo sperando, finalmente, di chiudere questo accordo». Proprio la ritrovata intesa tra i sindacati sembra la grande novità che fa ben sperare i lavoratori del settore.
Alla base dello stop estivo sul confronto c'era stata la denuncia della Cgil, che vedeva nella proposta contrattuale delle cooperative la riproposizione delle condizioni contenute nell'accordo sottoscritto per il commercio privato. Accordo firmato però
solo da Cisl e Uil.
Sono tanti i punti sul tavolo del confronto: dagli aumenti alle rivendite di montagna
Il rinnovo del contratto nazionale del commercio cooperativo interessa oltre 80mila addetti degli iper, dei discount e dei supermercati tradizionali: in buona parte, si tratta delle Coop con. la C maiuscola, che i consumatori sono abituati a considerare come un'unica società, mentre al contrario dietro lo stesso;marchio esistono dwerse aziende territoriali, ad esempio Coop Estense e Coop Adriatica.
Sono poi diversi i punti in discussione: spiccano la riorganizzazione complessiva delle relazioni
sindacali, i diritti d'informazione, la salvaguardia occupazionale per il Mezzogiorno e le procedure di rinnovo dei contratti medesimi.
Ma il 22 dicembre saranno soprattutto tre i temi sul tavolo.
Il primo: riconoscere nel contratto del commercio cooperativo gli aumenti pattuiti nel
terziario distribuzione servizi (ovvero l'accordo sul commercio privato sottoscritto da Cisl e Tifi, ma non dalla Cgil). Si tratterà di 68 curo in più a regime per il livello, da riparametrare in proporzione per i livelli inferiori.
Come secondo nodo ci sarà la discussione di una normativa speciale per le coop minori che, spesso, si trovano ad operare in zone difficili I dal punto di vista economico, ad esempio in montagna.
L'altro punto sul tavolo (che fu tra i motivi dello stop alla trattativa da parte della Cgil) sarà la riformulazione della normativa sull'orario dei neo-assuntì. In questo caso si valuterà l'ipotesi di applicare maggiore flessibilità per chi è al primo contratto, prevedendo un orario settimanale di 40 ore per poi rimodularlo sulle normali 38 dopo i primi 4 anni lavoro.
Sarà la giornata campale del 22 a rivelare quante di proposte saranno inserite o meno nel nuovo contratto nazionale per il commercio cooperativo. Quello che è certo è che i sindacati saranno costretti (vista anche di chiudere l'accordo) a trovare un punto d'incontro su condizioni che, nei mesi passati, sono state motivo di scontro.
10 dicembre 2011
Qui Modena
Sono poi diversi i punti in discussione: spiccano la riorganizzazione complessiva delle relazioni
sindacali, i diritti d'informazione, la salvaguardia occupazionale per il Mezzogiorno e le procedure di rinnovo dei contratti medesimi.
Ma il 22 dicembre saranno soprattutto tre i temi sul tavolo.
Il primo: riconoscere nel contratto del commercio cooperativo gli aumenti pattuiti nel
terziario distribuzione servizi (ovvero l'accordo sul commercio privato sottoscritto da Cisl e Tifi, ma non dalla Cgil). Si tratterà di 68 curo in più a regime per il livello, da riparametrare in proporzione per i livelli inferiori.
Come secondo nodo ci sarà la discussione di una normativa speciale per le coop minori che, spesso, si trovano ad operare in zone difficili I dal punto di vista economico, ad esempio in montagna.
L'altro punto sul tavolo (che fu tra i motivi dello stop alla trattativa da parte della Cgil) sarà la riformulazione della normativa sull'orario dei neo-assuntì. In questo caso si valuterà l'ipotesi di applicare maggiore flessibilità per chi è al primo contratto, prevedendo un orario settimanale di 40 ore per poi rimodularlo sulle normali 38 dopo i primi 4 anni lavoro.
Sarà la giornata campale del 22 a rivelare quante di proposte saranno inserite o meno nel nuovo contratto nazionale per il commercio cooperativo. Quello che è certo è che i sindacati saranno costretti (vista anche di chiudere l'accordo) a trovare un punto d'incontro su condizioni che, nei mesi passati, sono state motivo di scontro.
10 dicembre 2011
Qui Modena
Nessun commento:
Posta un commento