La ristrutturazione ed il cosiddetto piano di rilancio sta mostrando tutti i suoi limiti e le condizioni dei lavoratori a tutti i livelli di inquadramento stanno degradando rapidamente sia in termini di salario che in termini di qualità della vita.
Il coordinamento dei delegati USB di Unicoop Tirreno ritiene inaccettabile che la Cooperativa non dia la necessaria informazione su temi quali la difficilissima situazione campana, la ristrutturazione organizzativa in atto negli ipermercati, l’erogazione del salario variabile, le chiusure del negozio storico di Narni e di Contigliano, la vendita delle mura di dieci supermercati Coop in Toscana e Lazio alla Castello SGR (il cosiddetto Lease-back; Nota Blog) con il Fondo Augusta per 16.512 mq di superficie di vendita, ritene inoltre che l’informazione su temi così importanti debba essere preventiva e che al processi di tale importanza partecipino soci e dipendenti, nel rispetto dello spirito mutualistico della cooperativa.
Il coordinamento dei delegati USB di Unicoop Tirreno esprime solidarietà ai colleghi campani e di sede posti in cassa integrazione; ai lavoratori a termine ed interinali che sono assunti con sempre minor frequenza o che non gravitano più nella galassia precaria della cooperativa; ai colleghi, a tutti i livelli, che hanno subito demansionamenti o trasferimenti sull’altare del “salvataggio dell’azienda”, alle donne della cooperativa che vivono difficoltà di genere e di pari opportunità, ai lavoratori che ci riportano di non aver più chiaro quale sia il proprio ruolo nella cooperativa, ai colleghi dell’area campana, la più esposta alla crisi e alla ristrutturazione, e che in passato ha già sperimentato cosa significhino cessioni e chiusure.
USB, con trasparenza nei confronti dei propri iscritti, e più in generale delle lavoratrici e dei lavoratori tutti, da tempo lamenta inascoltata le situazioni sopra descritte; la preoccupazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la determinazione alla conservazione degli stessi è massima, l’avallo di queste politiche aziendali da parte di altre organizzazioni sindacali ci preoccupa e rafforza in noi la convinzione della necessità di rilancio delle mobilitazioni nel settore per rimettere al centro la difesa e la riconquista del CCNL, dei diritti, del salario, della democrazia.
1 commento:
Demansionato di fatto, quadro di sede, messo a fare niente. Depresso, solo, seppure a decine vivono il mio dramma. Questa oggi é unicooptirreno. CGIL silenziosa complice.
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