26 ottobre 2012

PAESE CHE VAI, FILCAMS (UIL E CISL) CHE TROVI

Nella recente ipotesi del Contratto Integrativo firmato con Unicoop Firenze da Filcams-Cgil (oltre che da Uil e Cisl) i punti vendita di Unicoop rimarranno aperti per il 1° novembre (oltre che per il 2 giugno e il 15 agosto).

E' singolare notare la bizzarra posizione di Filcams-Cgil (e naturalmente di Uil e Cisl) che mentre concede ad Unicoop Firenze l'apertura per il 1° novembre, in altre zone invece volge in direzione opposta dichiarando sciopero nel commercio contro l'apertura in tal giorno, oppure la festività di Tutti i Santi diventa un simbolo contro le aperture festive, come in Veneto.

Ma questo aggiornamento odierno ci segnala che la dissociazione mentale della Filcams-Cgil (eufemismo per descrivere l'ipocrisia) è totale.



Filcams/Cgil-Fisascat/Cisl-Uiltucs/Uil Modena: 1° novembre sciopero provinciale del commercio

Il 1° novembre, Festività di Ognissanti, i sindacati Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl e Uiltucs/Uil hanno proclamato una giornata di sciopero dei lavoratori del commercio e degli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali della provincia di Modena. Anche nella provincia di Reggio Emilia è stata assunta la medesima decisione.
Da marzo ad oggi sono ormai 7 le giornate di sciopero indette dalle categorie del commercio di CGIL, CISL e UIL nelle giornate festive: Pasqua e Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno e 15 agosto.
Come noto la deregulation degli orari introdotta dal Governo Monti ha eliminato in Italia, unico paese in Europa, ogni regola in materia di orari commerciali, nel totale disinteresse degli effetti negativi prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie
Peraltro nessuno degli effetti positivi annunciati si è verificato: l’occupazione si riduce, i prezzi aumentano, la concorrenza cala. In aggiunta molte imprese della Grande distribuzione hanno disdettato i contratti aziendali, riducendo stipendi e diritti. Sempre più la liberalizzazione degli orari si rivela come una “norma a richiesta” concessa dal Governo alla potente lobby della Grande distribuzione organizzata.
In molti dovrebbero infatti chiedersi come sia possibile che una norma presentata come “necessario adeguamento alla normativa europea” non sia stata seguita da uguali iniziative negli altri Paesi dell’Unione, nei quali sono restate in vigore regole spesso più restrittive di quelle precedentemente in vigore nel nostro paese.
E’ quindi assolutamente positivo che si torni a riflettere della revisione di una normativa sbagliata, come hanno fatto i Consiglieri Regionali Costi e Vecchi con una risoluzione presentata al Consiglio dell’Emilia Romagna.
Anche il Parlamento aveva votato nei mesi scorsi, ed il Governo aveva recepito, un atto di indirizzo volto a garantire la volontarietà del lavoro domenicale nei servizi non essenziali.
Le elezioni si avvicinano, e certamente i lavoratori e le lavoratrici del commercio sapranno distinguere e premiare chi si impegnerà a modificare una legge sbagliata.


24 ottobre 2012

Sassuolo 2000



6 commenti:

ALFONSO B. ha detto...

IN FILCAMS NON C'E' ORGANIZZAZIONE O MEGLIO COORDINAMENTO. NE VIEN FUORI UN COMPORTAMENTO SCHIZZOFRENICO E DISOMOGENEO CHE SI LEGA AI DIVERSI RAPPORTI CON I TERRITORI. OVVIO CHE IN TOSCANA I CIGGIELLINI SIANO ALQUANTO SUPINI NEI CONFRONTI DELLE COOPERATIVE.
DOVREBBE ESSERE LA SEGRETERIA NAZIONALE A METTERE ORDINE, MA EVIDENTEMENTE NON NE HA NE LA FORZA NE LA VOLONTA'. D'ALTRONDE SE NON SBAGLIO IL SEGRETARIO MARTINI E' TOSCANO PURE LUI, PERCIO'..

Anonimo ha detto...

Scusate, ma con la concorrenza che apre il 1° novembre cosa dovrebbe onestamente fare Unicoop? La contrarietà alle aperture domenicali continuative resta, ma dobbiamo renderci conto che perdere quote di mercato equivale a perdere lavoro. Troppo spesso, in momenti di crisi, si fa di tutta un'erba un fascio. Nessuno si diverte a tenere il personale a lavoro alla domenica. E' stata fondamentalmente salvaguardata la percentuale di maggiorazione domenicale.

Sia assolutamente chiaro che chi parla non è un lacchè di Unicoop ne una persona che non lavora alla domenica. Non porto la mia famiglia al Centro Commerciale alla domenica, però Unicoop non è un isola separata dal mondo reale. Adesso la situazione è questa. Dobbiamo vigilare, con lucidità, sapendo che all'interno della cooperativa esiste sia il bene che il male. Esistono dirigenti avidi e sconsiderati e dirigenti abili e sensati. Qui come ovunque

Lavoratori Unicoop ha detto...

Anonimo 28 ottobre 2012 20:34

Guardi che le sfugge totalmente la sostanza della notizia. Qui non stiamo parlando di quello che dovrebbe fare Unicoop, ma di quello che deve fare un sindacato.

Anonimo ha detto...

Quello che deve fare un sindacato? Magari non dovrebbe farsi riconoscere 36.000 ore di agibilità sindacale. Dico 36.000 che hanno pagato i lavoratori di tasca propria...si sa come vanno le cose...se 36.000 ore le moltiplichiamo per il numero di anni in cui un integrativo mediamente è in vigore (vale a dire 6 alla fine tra una cosa e l'altra) viene fuori la meravigliosa cifra di 5.000.000 di euro... e allora con qui 5 milioncini si potrebbero fare tante cose, assunzioni full-time, aumenti, welfare e via col liscio...
Ecco cosa dovrebbe fare un sindacato...dovrebbe impedire che uno rimanga delegato (distaccato) a vita... Vedi il caso eclatante del coordinatore RSU dei magazzini di Scandicci...
Credo che tutto ciò le sia noto.

Saluti

Lavoratori Unicoop ha detto...

Scusi, ma lo viene a dire a noi? Ha sbagliato indirizzo.

Anonimo ha detto...

Non ci crederete, avrei difficoltà anche io a crederci se me lo raccontassero, ma dove lavoro la FILCAMS ha indetto delle assemblee sindacali nel corso delle quali ha proposto ai lavoratori la trasformazione di una voce retributiva da FISSA a VARIABILE, in "Premio di Risultato", e ovviamente per sempre.