Utile netto a 213,1 milioni (+13,6% sul 2009)
La crisi dei consumi non ferma la crescita di Esselunga che chiude il 2010 con fatturato e utile netto in aumento. Nel 2010 le vendite sono salite del 5%, rispetto al 2009, a quota 6,4 miliardi.
A parità di rete la crescita è stata di oltre il 2%, a fronte di un mercato in diminuzione di circa il 2%. Esselunga ha proseguito, anche nel 2010, con una decisa politica di contenimento dei prezzi che ha generato, in due anni, una deflazione superiore al 3%. L'effetto prezzi è stato determinato dalla forte spinta promozionale e dal contributo deflattivo delle vendite a marchio privato che hanno evidenziato significativi incrementi.
Il risultato operativo del gruppo è pari a 364,4 milioni (+11,8%). Segnali positivi anche sul fronte dell'utile netto che raggiunge i 213,1 milioni (187,6 milioni nel 2009). Nel valutare la redditività, precisa l'azienda, va considerato l'impatto che ha avuto la contabilizzazione delle manifestazioni a premio (come le raccolte punti) richiesta dai principi contabili internazionali. Senza questo effetto il risultato operativo sarebbe stato di 341,4 milioni, inferiore rispetto ai 358,7 milioni del 2009 a causa dei maggiori ammortamenti e svalutazioni; e l'utile netto sarebbe sceso a 197,3 milioni dai 210,2 milioni del 2009.
L'indebitamento finanziario netto arriva a 259,3 milioni dai 201,5 milioni di fine 2009 per i maggiori investimenti effettuati nel corso dell'anno scorso: 357,9 milioni dedicati principalmente allo sviluppo e all'ammodernamento della rete vendita – con l'obiettivo di offrire il maggior numero di servizi, dalla gastronomia al banco del pesce e della carne, fino a pane fresco e ortofrutta –, dei centri di lavorazione e dei poli logistici.
Nel 2010 Esselunga ha aperto due nuovi punti vendita a Stezzano (Bergamo) e Desenzano (Brescia). E la politica del gruppo – che nel 2010 registrava un organico medio di 19.322 addetti, il 48% donne – è continuata anche nei primi mesi del 2011 con la riapertura dello storico negozio di via Losanna a Milano ampliato e rinnovato e le inaugurazioni del nuovo superstore a Varedo (Monza e Brianza) e del punto vendita di Moncalieri, alle porte di Torino, in classe "A" energetica secondo i parametri della Regione Piemonte.
Ai piani di sviluppo e consolidamento del gruppo si contrappongono le notevoli pressioni inflazionistiche provenienti dai listini dei fornitori, a causa, tra l'altro, dell'incremento delle materie prime o dei costi dell'energia. Una situazione alla quale Esselunga sta rispondendo cercando di salvaguardare il potere d'acquisto dei clienti già messo a dura prova dalla crisi. Ma questo significa assorbire nel conto economico i ritocchi al rialzo dei listini d'acquisto per mantenere quanto più possibile stabile il prezzo di vendita finale, pertanto il gruppo prevede un calo della marginalità per quest'anno anche se le vendite a fine 2011 dovrebbero comunque registrare una crescita, anche se inferiore a quella del 2010.
Promozioni e marca commerciale si confermano due fattori strategici nella fidelizzazione dei clienti. Il gruppo, infatti, continuerà a mantenere alta la pressione promozionale (24-25%) e ad espandere la marca privata, un elemento importante anche per la riconoscibilità aziendale, la cui quota sul fatturato totale è in crescita continua (17% per quanto riguarda il solo confezionato, 20% considerando anche prodotti freschi e freschissimi).
29 maggio 2011
Marika Gervasio
Nessun commento:
Posta un commento