Follonica (Grosseto), 24 agosto 2011 - Che Milco Fregosi fosse conosciuto e benvoluto da tanti, a Follonica, lo dimostra l’affetto che si è riversato sulla sua famiglia. Milco aveva solo 42 anni: è morto nel primo pomeriggio di lunedì probabilmente a causa di un infarto (che potrebbe essere stato causato dallo sbalzo termico), sul posto di lavoro, al supermercato Conad della 167 Ovest a Follonica, dov’era responsabile del punto vendita dopo vent’anni di carriera. Si è accasciato nella cella frigorifera che aveva appena aperto per sistemare della merce, a due passi da una collega.
Così si è spento per sempre il suo sorriso, che gran parte della città conosceva bene. Per questo, oggi, saranno in tantissimi a partecipare al funerale che verrà celebrato alle 10 nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Follonica, così come in tanti hanno voluto rendere omaggio alla salma nella camera ardente allestita nell’appartamento della madre in via Pio La Torre, a due passi dal centro commerciale. Intanto il caso della morte di Milco Fregosi, nella cella frigorifera del supermarket in una giornata di caldo record in Maremma come nel resto d’Italia, è diventato un caso nazionale.
A interessarsi alla vicenda è Lidia Rota Vender, presidente dell’Alt (l’Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari) e responsabile del Centro trombosi dell’istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano): «Che il freddo sia uno dei fattori di predisposizione all’infarto — dice la dottoressa Vender — è cosa nota. Ma che un uomo di 42 anni, non affetto da particolari patologie, possa morire per un infarto provocato dal freddo è abbastanza improbabile». Così Vender commenta il caso del responsabile del supermarket: «L’infarto non e’ una malattia killer — precisa l’esperta —. Scaturisce da una serie di fattori complici come ad esempio il colesterolo, lo stress o il fumo, da una predisposizione genetica oppure da coronarie malate. Pertanto il freddo intenso è da considerarsi come una delle possibili concause scatenanti l’infarto, non come la sola causa».
Ma poco importa, ormai, a chi voleva bene a Milco. «A volte la vita ti riserva delle sorprese a dir poco devastanti — scrive un amico su Facebook — e ti ritrovi a riflettere se non è il caso di viverla giorno dopo giorno intensamente ogni minuto e nel modo migliore. Morire a 42 anni in maniera assurda è catasrofico. Ciao Milco, un grazie da chi ha avuto la fortuna di conoscerti fin da piccolo». E un’amica risponde: «L’ho appena saputo e giuro che il passato mi è apparso davanti: tutti bambini spensierati e felici a giocare sotto il palazzo. Un nodo alla gola immenso mi impedisce anche di piangere». E oggi a Follonica è il giorno dell’addio.
24 agosto 2011
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