Temperature torride, non compatibili con l'attività lavorativa, e l'azienda decide di spostare il turno di lavoro in orario notturno.
Accade al magazzino Unicoop di via Petrosa a Sesto, struttura degli anni settanta dove, dal febbraio 2007 (in precedenza il magazzino era appaltato), lavorano circa una trentina di dipendenti di Unicoop Firenze.
A innescare l'episodio un sopralluogo effettuato dalla Asl 10, su segnalazione delle rappresentanze sindacali RSU-RLS, lo scorso 14 luglio dal quale sarebbe emerso in effetti che le attività lavorative di facchinaggio del turno pomeridiano non sarebbero state compatibili con le temperature negli ambienti, spesso superiori ai 30 gradi fino dalle 11 del mattino.
Con una lettera datata 26 luglio fra l'altro le RSU-RLS avevano anche richiesto i risultati del sopralluogo non ricevendo però dai destinatari della missiva (fra gli altri il responsabile reparto e il direttore del settore logistica) alcuna risposta.
Solo tre giorni fa alle 13, dopo l'inizio del turno pomeridiano, con orario regolare dalle 12,52 alle 20,19, i lavoratori sarebbero stati informati dal responsabile del reparto che non potevano effettuare movimentazione dei carichi fino alle 18: anche in questo caso il delegato RSU avrebbe chiesto la documentazione della Asl non ricevendo però alcun riscontro.
Due giorni fa poi, la 'doccia fredda' con una comunicazione, su ordine del datore di lavoro, in cui si precisa che "l'orario del turno pomeridiano è stato posticipato alle 18 e terminerà alle 1,27. Questo come da comunicazione presentata alla Asl competente, con decorrenza immediata e fino a nuova diversa comunicazione del datore di lavoro". Comunicazione che dovrebbe giungere con l'arrivo di temperature più miti.
A innescare l'episodio un sopralluogo effettuato dalla Asl 10, su segnalazione delle rappresentanze sindacali RSU-RLS, lo scorso 14 luglio dal quale sarebbe emerso in effetti che le attività lavorative di facchinaggio del turno pomeridiano non sarebbero state compatibili con le temperature negli ambienti, spesso superiori ai 30 gradi fino dalle 11 del mattino.
Con una lettera datata 26 luglio fra l'altro le RSU-RLS avevano anche richiesto i risultati del sopralluogo non ricevendo però dai destinatari della missiva (fra gli altri il responsabile reparto e il direttore del settore logistica) alcuna risposta.
Solo tre giorni fa alle 13, dopo l'inizio del turno pomeridiano, con orario regolare dalle 12,52 alle 20,19, i lavoratori sarebbero stati informati dal responsabile del reparto che non potevano effettuare movimentazione dei carichi fino alle 18: anche in questo caso il delegato RSU avrebbe chiesto la documentazione della Asl non ricevendo però alcun riscontro.
Due giorni fa poi, la 'doccia fredda' con una comunicazione, su ordine del datore di lavoro, in cui si precisa che "l'orario del turno pomeridiano è stato posticipato alle 18 e terminerà alle 1,27. Questo come da comunicazione presentata alla Asl competente, con decorrenza immediata e fino a nuova diversa comunicazione del datore di lavoro". Comunicazione che dovrebbe giungere con l'arrivo di temperature più miti.
28 agosto 2011
La Nazione
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