Attorno alle 14:30 di ieri (venerdì 30 settembre) l'adesione allo sciopero indetto dala Filt-Cgil al magazzino Ce.Di. di Montopoli, raggiungeva l'80%.
Un risultato importante per una forma di mobilitazione che è stata decisa dall'assemblea del personale lo scorso lunedì, dopo che a un collega con il contratto a termine non è stato rinnovato il lavoro, e dopo alcuni segnali di non corrette relazioni sindacali con la storica cooperativa fiorentina Cft (la stessa che ha in appalto una parte dei magazzini di Unicoop Firenze - nota blog).
Al magazzino hanno scioperato oltre 100 lavoratori del settore merce fresche, personale gestito dalla Cft appunto, che però è stato sostituito con lavoratori di altri impianti. Una pratica, quella della sostituzione del personale in sciopero, ancora viva anche nelle realtà tradizionalmente più vicine alla cultura del lavoro e della sinistra, di cui certamente la stessa Cft fa parte.
L'obbiettivo dello sciopero era di tentare di riaprire un confronto con la cooperativa, ma anche dare un segnale di solidarietà al collega licenziato così come richiesto dall'assemblea.
"Riteniamo che sia interesse anche di Cft mantenere corrette relazioni sindacali - afferma Goffredo Carrara segretario provinciale della Filt. Nella giornata di giovedì si è tenuta un'assemblea, che sembrava richiesta dal responsabile dell'azienda, per cercare un confronto. In quell'occasione abbiamo ribadito la nostra posizione, ma anche dato la disponibilità a sospendere lo sciopero se in giornata ci fosse stato un segnale di apertura. Non c'è stato e abbiamo quindi proseguito con la forma di lotta che era stata decisa".
L'iniziativa, prosegue Carrara, "è avvenuta con il pieno sostegno della Cgil di Pisa, che certamente appoggia il percorso di consapevolezza dei lavoratori addetti nel magazzino". A Montopoli intanto si attendono dei segnali di distensione per però tardano ad arrivare; al contrario, lo sciopero di ieri si è svolto in un clima piuttosto teso alimentato anche nel corso della settimana.
1 ottobre 2011
c. c.
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