30 settembre 2011

MAGAZZINO CONAD MONTOPOLI. LA COOPERATIVA MANDA VIA UN OPERAIO ED E' MOBILITAZIONE

Nella struttura già teatro di una triste vicenda legata al "traffico di manodopera", gli operai (molti migranti) hanno ora più consapevolezza dei propri diritti.

Ma l'attuale cooperativa che gestisce l'appalto, la Cft (che ha anche l'appalto di una parte dei magazzini di Unicoop Firenze - nota blog), secondo la Filt-Cgil non sta rispettando gli accordi presi e non ha rinnovato il contratto a un giovane operaio senegalese.

Domani (oggi per chi legge) sciopero di solidarietà dalle 6 alle 22, ma anche un modo "per riaffermare la dignità del lavoro"


Aria di nuovo tesa nel magazzino Conad di Montopoli. Dopo le vicende dello scorso anno legate a quelli che vennero descritti come veri e propri traffici di manodopera per lo più pakistana, con la cooperativa Alma alla quale fu poi revocato l'appalto, torna oggi a farsi sentire la voce dei lavoratori.

Sono oltre 400 gli addetti nel magazzino; 250 si occupano della merce ordinaria ed è personale gestito dalla cooperativa CSL di Civitavecchia, mentre i restanti 170 lavoratori sono addetti alle merci fresche. Per questi ultimi c'era fino a luglio la Hexes, alla quale è subentrata in estate la stessa Cft.

Da quando è esploso il caso dei pakistani, fra i lavoratori si è diffusa una maggiore consapevolezza dei propri diritti sul lavoro; tanti i nuovi iscritti al sindacato al momento del passaggio di consegne da Alma a Cft. E in occasione del passaggio tra Hexes e Cft, sono state poste condizioni precise, tra cui l'aspetto dei diritti dei lavoratori e delle relazioni sindacali, ma anche un accordo implicito con cui si garantiva la riassunzione di tutti i lavoratori con contratto a termine (salvo il verificarsi di casi estremi tali da legittimare un licenziamento).

Ma a inizio mese, il primo lavoratore a cui è scaduto il contratto, non se lo è visto rinnovato. Goffredo Carrara, segretario provinciale della Filt-Cgil, solleva la questione: "I lavoratori e il sindacato hanno intravisto in questa scelta il tentativo di non rispettare gli accordi presi. La persona che è stata mandata via è un ragazzo senegalese con moglie e due figli a carico che ha sempre svolto con serietà il proprio lavoro".

La vicenda è particolarmente sentita anche dai colleghi, preoccupati che possa essere solo il primo di una serie. Si è tenuta quindi un'assemblea lo scorso lunedì (26 settembre, ndr), "molto partecipata - commenta Carrara - che ha dato mandato alla Filt di intraprendere le dovute azioni per cautelarsi da comportamenti scorretti dell'azienda".

E' stato quindi proclamato lo sciopero per domani, venerdì 29, dalle 6 alle 22. "Lo sciopero è sia una forma di solidarietà dei colleghi, sia un modo per affermare la loro dignità di lavoratori - prosegue il sindacalista. La chiusura dell'azienda rispetto alla riassunzione di un suo dipendente, idoneo e capace, non è accettabile, né può costituire un precedente per licenziamenti futuri".

Uno sciopero, quello di domani, dalle modalità pesanti: sono molte le ore di astensione previste anche in considerazione della deperibilità delle merci, ma sono anche un segnale chiaro alla storica cooperativa fiorentina, che ad oggi, secondo il sindacato, non sta rispettando gli accordi presi.



Pisa Notizie.it

29 settembre 2011


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