25 febbraio 2014

VUOI LAVORARE PER LA COOPERATIVA? DEVI PAGARE 1000 EURO


Vuoi lavorare per la cooperativa? Devi pagare 1.000 euro
Si ripresenta a Modena il caso di una coop che chiede anche ai lavoratori precari una "tassa" di 1.000 euro da sommarsi ai 3.000 per l'iscrizione alla società stessa

La Cgil alza la voce e richiama i committenti pubblici








 
La Cgil modenese denuncia una situazione anomala, se non al limite dell’incredibile, che si sta verificando presso una cooperativa di servizi che gestisce nel modenese appalti pubblici, dove paradossalmente sono i lavoratori a pagare il datore di lavoro. La vicenda riguarda Codess, cooperativa veneta di servizi, che si è aggiudicata appalti pubblici per la gestione della casa-residenza anziani di Formigine e del nido aziendale dell’Ausl di Modena convenzionato con il Comune.

Codess, che ha vinto appalti con ribassi significativi sulla base d’asta, richiede ai suoi lavoratori al momento dell’assunzione, l’obbligo di diventare soci versando una quota sociale di 3.000 euro (seppur a rate) e in più richiede una “tassa di ammissione socio” (Tam) per un importo di 1.000 euro a fondo perduto. Queste cifre vengono richieste anche ai lavoratori impiegati a tempo determinato per brevi periodi.

“Se è legittimo, ma discutibile, l’obbligo di diventare soci anche in considerazione di brevi periodi lavorativi e considerata l’entità della quota sociale, è del tutto inaccettabile che vengano richiesti 1.000 euro a fondo perduto che si configurano come una vera e propria tassa per poter lavorare – denuncia il sindacato di Piazza Cittadella - Questa richiesta è inaccettabile a priori, ma si configura come un vero e proprio ricatto in periodi di crisi economica e occupazionale come quello che stiamo vivendo”.

Vuoi lavorare per la cooperativa? Devi pagare 1.000 euro
La Fp/Cgil di Modena ha segnalato pochi giorni fa ai committenti questa situazione, aggravata dal fatto che è riferita a lavoratori impiegati in servizi pubblici e perciò pagati con risorse della collettività. Il Comune di Modena ha già dichiarato che si è attivato per chiarire la situazione. “Queste 'bad practices' – come le definisce il segretario provinciale Marco Bonaccini -  non creano solo danni ai lavoratori, ma mettono in difficoltà anche le tante imprese sane che operano nel sistema di welfare. Chiediamo ai committenti, Comune di Modena, Ausl e Comune di Formigine, che si attivino affinché cessi questa pratica e vengano restituite ai lavoratori le somme già versate. In caso contrario - conclude il sindacalista - ritieniamo che aziende di questo tipo non possano lavorare per conto della Pubblica amministrazione e chiediamo quindi l’immediata revoca degli appalti”.






24 febbraio 2014

Francesco Baraldi


www.modenatoday.it




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20 febbraio 2014

PRESTITO SOCIALE IN UNICOOP FIRENZE, RENDIMENTI IN DISCESA




In diminuzione i rendimenti sui libretti di Unicoop Firenze

La Coop fiorentina sta finalmente chiudendo con la disastrosa partecipazione in Mps







Con il nuovo anno e in particolare dal mese di febbraio ci sono alcune novità che riguardano il prestito sociale in Unicoop Firenze, in certa misura scontate.

La Coop guidata dall'inossidabile Campaini ha vissuto due anni non facili, certo anche per la crisi (questo però vale per tutti i competitors) ma più che altro per la disastrosa avventura della partecipazione azionaria in Mps. La vicenda assurta ai clamori della cronaca circa un anno fa come un intreccio di mala gestione e operazioni opache  ha indebolito la credibilità di Unicoop Firenze e del suo management, ne è testimone la fuga consistente dai libretti del prestito sociale della quale abbiamo scritto in passato.

Ora il capitolo Mps pare stia per chiudersi definitivamente. Le ultime notizie davano la Coop fiorentina detentrice solo dell'1%, ma è probabile che si sia proceduto ad ulteriori alleggerimenti in vista dell'oneroso aumento di capitale che la banca senese dovrà sostenere a giugno e che la quota di Unicoop verrà azzerata. Il tutto sarà contabilizzato nel bilancio 2014, quindi i soci potranno visionarlo in prossimità delle assemblee di approvazione del bilancio che si terranno nel 2015.

Sulla trasparenza, valore che Unicoop Firenze rivendica con orgoglio, due parole vanno dette. Tutta la gestione dell'affaire Mps da parte di Unicoop è stata a nostro avviso caratterizzata da opacità e omissioni e la lezione è stata amara. Inoltre sarebbe buona cosa che anche Unicoop Firenze pubblicasse on line il proprio bilancio, giusto in virtù della tanto strombazzata trasparenza, cosa che del resto altre Coop fanno da anni.

Altro ci sarebbe da dire su questo disastroso investimento (per quanto riguarda le azioni Mps a bilancio sono già registrati circa 400 milioni di perdite) e ancora a proposito dei valori mutualistici e cooperativi. Ognuno rifletta se l'investimento massiccio in azioni di una banca sia un impiego delle risorse conforme ai valori fondativi Coop. Noi pensiamo che non lo sia e fin da subito abbiamo stigmatizzato quello che poi si è rivelato un tragico errore e su borsa e mondo cooperativo sembrava pensarla così
anche Campaini, ma deve aver, ahinoi, cambiato idea.

Si volta pagina dunque, ma le cicatrici ci sono ancora e molte cose andrebbero chiarite. E' poi del tutto inconcepibile che il management responsabile di questa sciagura rimanga seraficamente al proprio posto. Queste cose possono accadere solo in Coop e anche su questo soci (specie quelli prestatori) e dipendenti dovrebbero farne adeguata riflessione.

Il nuovo anno porta piccole novità, del resto prevedibili, sui libretti del prestito sociale. Vediamole rapidamente. Qui trovate le informazioni fornite da Unicoop Firenze.

- Dall'inizio del 2014 il limite massimo che può essere versato sui libretti è di 35.000 euro.

- Il tasso di rendimento dal 3 febbraio scorso è passato dal precedente 1,32% all'attuale 1,04% annuo. Entrambi i tassi sono riportati al netto delle ritenute fiscali (20%). I rendimenti sono modesti, del resto in una congiuntura europea di scarsa crescita i tassi ufficiali tendono allo zero, scontando uno scenario potenzialmente deflattivo. Attualmente i tassi della BCE sono allo 0,25% con la prospettiva di un possibile azzeramento.

- L'altra modalità d'investimento prevista da Unicoop Firenze è il Prestito Vincolato. Questa tipologia
fu introdotta nella primavera del 2011 ed è stata adottata in seguito anche da altre Coop, come Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno. In questo caso il socio prestatore si impegna a depositare una somma compresa tra i 1.000 e i 34.000 euro accettando un vincolo a 18 mesi. Unicoop Firenze ha diminuito dal 17 febbraio scorso i rendimenti anche su questa forma di risparmio, portando il tasso netto dal precedente 2% all'attuale 1,76%. Qui il risparmiatore può fare dei raffronti con la tipologia più simile che il mercato del risparmio offre. I conti deposito
. Altri titoli a breve come i classici Bot ad un anno o i Ctz (scadenza massima 2 anni) hanno la garanzia dello Stato Italiano, ma i rendimenti sono molto contenuti. Ricordiamo infine che il contratto di sottoscrizione del Prestito sociale vincolato prevede la clausola del "Rinnovo tacito", cioè alla scadenza il vincolo si rinnova automaticamente per altri 18 mesi per lo stesso importo iniziale. E se alla scadenza non si vuole rinnovare il vincolo, è sufficiente dare disdetta scritta presso una sezione di prestito, almeno 30 giorni prima della scadenza.