BOCCIATO l’accordo proposto dall’Unicoop (e dal sindacato, aggiungiamo, noi) ai dipendenti del supermercato di Figline, slittano tredici nuovi posti di lavoro.
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“Il percorso proposto dall’azienda non è stato accettato – ha spiegato Carla Bonora, responsabile della Filcams-Cgil che inizialmente era d’accordo e poi ha ritirato la firma prendendo atto della volonta' dell'assemblea -, noi eravamo per una stabilizzazione del precariato, cioè intanto prendiamo i tredici posti di lavoro poi si continua a trattare. Ma l’assemblea ha respinto l’accordo, relativo al negozio figlinese per quanto riguarda il lavoro domenicale, e anche la Filcams ne ha preso atto rinviando il tutto ad altra data”.
E’ DIFFICILE saperne di più, tuttavia l’Unicoop Firenze aveva presentato a Figline, che occupa cento dipendenti, una bozza analoga a quelle già siglata in molti punti vendita della Toscana.
Cioè viene confermato il carattere volontario all’adesione al lavoro della domenica mattina, che però, qualora venga accettato, deve essere garantito per tutte le aperture previste, che a Figline sono 33 nel corso dell’anno, praticamente tutte quelle da maggio a settembre e nel periodo natalizio.
NATURALMENTE le ore festive sono retribuite come lavoro straordinario. In mancanza di un accordo in tal senso, appunto confidando sul “volontariato”, la Coop ha proposto come alternativa quella di inserire, da ora in avanti, una clausola che prevede la chiamata per il lavoro domenicale nei contratti dei lavori part-time: “Rientra nelle prerogative dell’Azienda – ha precisato Carla Bonora -, però trentatré domeniche di apertura, come stabilito dal comune, sono tante ed è necessario attivare una turnazione fra i lavoratori”. Le trattative sono sospese in attesa dell’elezione della nuova Rsu.
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Su quest' ultima parte dell' articolo riportato da "La Nazione" del 01/05/09 abbiamo delle riserve.
SECONDO NOI non rientra nelle prerogative dell' azienda inserire una clausola che prevede la chiamata (obbligatoria ??) ai contratti part time, o almeno approfondiamo ed entriamo nello specifico perche' affermazioni riportate e tradotte a questo modo non fanno altro che accentuare "l'equivoco" e peggiorare la gia seria situazione.
Di quali contratti part time si parla ???
Se sono i contratti part time a termine (neo assunzioni), l' affermazione potrebbe avere un fondamento (di parte) , ma se si sostiene che apporre la domenica alle nuove assunzioni a termine rientra nella disposizioni di legge o negli orientamenti giuridici, la veridicita' tecnica di tale illazione non e' che sia "coperta" al 100%, considerato, appunto, le leggi, gli orientamenti giuridici, nonche' le norme contrattuali vigenti.
Se si parla di contratti a termine gia in forza, il rifiuto "legittimo" da parte di quest' ultimi alla clausola (che ripetiamo non obbligatoria per i part time) comporterebbe, " motivo di deterrenza" per future stabilizzazioni.
Se si parla di part time gia in forza a tempo indeterminato, idem come sopra, se l' interesse e' di puntare ai consolidamenti a tempo pieno.
Insomma il peso va sempre a fondo e chi lo "sopporta" sono sempre le categorie piu' deboli, gli oramai soliti precari, i part time che siano con contratto a termine o a tempo indeterminato e che comunque hanno bisogno di lavorare e di avere piu' certezza di stipendio.............
A Figline piu' che trattativa c'e' stata collisione/collusione di senescenti "blocchi di potere", mentre l' azienda, con il proprio "sorriso nella spesa" e' rimasta, e continua tutt' ora a rimanere, "alla finestra" a guardare, tanto la domenica aprira' e anche per 33 volte. I nodi prima o poi verranno al pettine. Per quanto riguarda la sospensione delle trattative fino ad elezione di nuove R.S.U., .......un modo per prendere/perdere tempo in tutte le direzioni.
2 maggio 2009