24 luglio 2009

DISTRETTO TIRRENICO: QUANDO TOSCANA NON FA RIMA CON CAMPANIA

Al fine di garantire un coordinamento puntuale fra le cooperative e una maggiore forza contrattuale d'acquisto e quindi tutelare meglio il reddito dei soci e consumatori, è stata costituita la Centrale acquisti distretto tirrenico, che si occupa anche delle promozioni e della fidelizzazione dei soci.

La Centrale è operativa dal 2006 e ha sede a Lastra a Signa.
Questo e' quello che c'era scritto e che c'e' ancora scritto nel web (leggi qui).


Il vero obbiettivo operativo
del Distretto Tirrenico era quello correlato al progetto d'investimento al sud.
Il progetto era stato sugellato con l' Accordo per lo sviluppo e le nuove relazioni sindacali sottoscritto da ANCC e Filcams Cgil - Fisascat Cisl - Uiltucs Uil (vedi qui).
Tale Accordo prevedeva una pianificazone d' investimenti e di Aperture nel sud Italia da parte delle 9 grandi cooperative che per l'occasione si raggruppavano in 3 distretti. Le Coop a dire il vero fino ad oggi avevano coltivato investimenti in Campania ed in Puglia (Unicoop Tirreno e Coop Estense) ma per l'occasione la zona d'interesse si era ed e' tuttora allargata alla Sicilia.
Quindi 4 grandi cooperative del nord (Coop Liguria, Coop adriatica, Coop Lombardia, Coop Nord Est)
erano partite alla volta della Sicilia creando ex novo una nuova societa' finalizzata al radicamento nel territorio siciliano ( Ipercoop Sicilia), e tutt' oggi l'investimento procede e va avanti.

Altra zona d' interesse era la Puglia, fra l'altro territorio non nuovo per la cooperazione al consumo, Coop Estense era gia presente con diversi Ipermercati, con risultati di radicamento soddisfacenti ma pur sempre altalenanti. E' notizia recente il colpo di mano di Coop Estense che ha annunciato l'acquisizione degli Iper Carrefour presenti in Puglia, che gia' da un anno erano stati messi in vendita dalla multinazionale francese (leggi qui). Tale "Blitzkrieg" se cosi lo possiamo definire conferma comunque l' intento che si erano poste le 9 grandi con la sottoscrizione del protocollo sullo sviluppo al sud.

Insomma creazione di distretti che oltre ad avere la funzione di centrali d'acquisto, erano "trampolino di lancio" per future aperture alla conquista del sud della penisola Italiana.
Tutte le 9 grandi all' atto della creazione dei distretti (che gia c'erano , ma con finalita' differenti e con obbiettivi operativi non come questi ultimi riportati nel protocollo), proprio per sugellare l'importanza dell'evento (ma assolutamente non solo per questo) dettero personalita' giuridica a queste "nuove" strutture.
La personalita' giuridica si e' tradotta in Sicilia con la creazione di Ipercoop Sicilia, quindi una societa' a tutti gli effetti controllata dalle coop del nord e che comunque supera la concezione vera e propria del distretto (leggi qui)
In Puglia con l'acquisizione dei 4 Iper carrefour da parte di Coop estense molto probabilmente non e' escludere la gestione di di quest' ultimi da parte di societa' terza rispetto a Coop Estense e Ipercoop (leggi qui).

L' Unica "anomalia" rispetto a questo piano strategico l'aveva manifestata fin dall' inizio il Distretto Tirrenico che gia' all' atto della sua costituzione operativa, a detta delle voci autorevoli dei dirigenti delle tre cooperative che lo componevano, non si sarebbe costitutito in societa' per il piano di espansione a sud.
Di fatto si sarebbero create struttura, uffici, sistemi con coesione di risorse e con sviluppo di iniziative comuni, ma comunque ogni persona impiegata nel progetto , dal primo dei dirigenti all'ultimo dei lavoratori e viceversa, sarebbe rimasto dipendente dell' azienda di origine (si parla naturalmente dei 50 dipendenti oggi in forza).

Il Distretto Tirrenico avrebbe dovuto investire al sud ( in Campania per l'esattezza) la somma di € 154 milioni, l'assunzione di 1500 lavoratrici e lavoratori programmando l'apertura di 4 ipermercati nelle province di Salerno, Napoli, e Benevento (leggi qui).
La scelta di far rimanere il personale logistico impiegato come dipendente ognuno delle proprie cooperative di origine, secondo alcune voci di corridoio era legato al tiepido entusiasmo nel progetto, da parte della "cooperativa traino" del Distretto Tirrenico , cioe' Unicoop Firenze, e ad una facile smobilitizzazione di quest' ultimo se venivano a mancare le condizioni, evitando cosi' ricadute sull' occupazione.

Sembrerebbe che Unicoop Firenze abbia sempre mostrato perplessita sull' area d' investimento in cui avrebbe dovuto operare insieme a Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia e non per futili motivi .
Ad esempio la Campania rispetto alla Puglia e alla Sicilia aveva ed ha condizioni ambientali nel suo complesso alla fine di gran lunga meno affidabili rispetto alle altre 2 regioni (il pantano campano) e le notizie degli ultimi tempi in parte confermano tale perplessita'.
Per non parlare della capitolazione di Unicoop Tirreno con la vendita e la chiusura di supermercati e ipermercati proprio in Campania (leggi qui).
E in conclusione le difficolta' Coop Centro Italia in Abruzzo dopo la nefasta vicenda del terremoto (leggi qui).

Insomma chi glielo fa fare ad Unicoop Firenze, di accolarsi gli oneri delle altre 2 cooperative ?
Che gia storicamente sono sempre state in difficolta' anche per la coriandolizzazione della dislocazione territoriale dei punti vendita alquanto innefficente e rarefatta.
Unicoop Firenze gia per statuto destina una parte degli utili di bilancio alle cooperative in difficolta' .
E poi ricordiamoci dell' Ipercoop di Livorno, secondo alcuni un regalo alla proletaria di Piombino da parte della consorella Fiorentina.
Cooperazione significa patto generazionale con tutte le sue coraggiose virtu' non necessariamente covo di assistenti sociali con tutti i vizi e le prodigalita' inerenti.
E questo non a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori .
Unicoop Firenze strutturalmente si articola nell'asse strategico Toscano - valdarno superiore valdarno inferiore ( le province di Arezzo, Firenze, Prato, Pisa) abbracciando lateralmente attraverso arterie di comunicazione sufficentemente efficenti la provincia di Siena, Pistoia e Lucca (vedi qui) .

La logica di Unicoop Firenze sembrerebbe che sia, oltre che per l'oggettivita' del caso, anche logica di autonomia rispetto alla Legacoop nazionale e all' ANCC sia dal punto di vista "sociale", "politico" che "ideale".
Lo scorso anno il progetto era stato congelato, oggi....... e' meglio attendere tempi migliori.
(notizia non ufficiale, non confermata)

24 luglio 2009

Metedipasco

22 luglio 2009

SE NE VA L'AVVOCATO GIORGIO BELLOTTI, "IL DIFENSORE DEI LAVORATORI"


Un grave lutto ha colpito la città di San Miniato. È infatti scomparso stanotte al'ospedale 'San Giuseppe' all’età di 73 anni l’avvocato Giorgio Bellotti, stroncato da una malattia che lo stava perseguitando da mesi.




Figura particolarmente conosciuta e stimata, aveva seguito e gestito in prima linea con il suo studio di via Gioberti tantissime vertenze legali a favore dei lavoratori. Ancora da decidere la data dei funerali, che si terranno in forma strettamente privata.

La RSU Sammontana, che ha sempre mantenuto con lui un particolare rapporto di massima stima e collaborazione reciproca, esprime il più sincero e profondo cordoglio alla signora Giulia, al figlio e a tutti i suoi parenti a nome di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.

“E’ questo un momento veramente triste per i lavoratori - scrive la Rsu Sammontana - l’avvocato Bellotti lascia un segno ed ricordo indimenticabile in tutti coloro che lo hanno conosciuto nella difesa dei diritti di chi lavora. Ci ha insegnato il significato vero della parola dignità, era un vero luminare della giurisprudenza, valoroso e determinato nelle battaglie giudiziarie, dotato indiscutibilmente di un’alta preparazione e di grande caratura, unita però allo stesso tempo ad una altrettanto lodevole carica umana di sensibilità, quella che si potrebbe definire come la classica, semplice e genuina umiltà dei grandi. Il profondo dolore che in questo momento sentiamo ci fa pensare che nella vita terrena ci sono tante cose che passano e di tante altre che invece rimarranno per sempre: l’avvocato Bellotti, per tutto quello che ha fatto e, diremmo soprattutto, per tutto quello che ha saputo fare, è destinato a rimanere vivo e incancellabile nella memoria e nei ricordi di tutti noi".

20 luglio 2009

gonews.it

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Un doveroso omaggio a questo serio professionista, la cui professionalità ed impegno hanno permesso di ottenere significativi riconoscimenti ai lavoratori nei tribunali. Ci fa piacere ricordarlo a fianco di molti dipendenti Unicoop, in particolare nel difendere alcuni di loro per la nota vicenda del magazzino di Scandicci dei cosiddetti ladri di merende. Partecipò anche alla trasmissione di Mi manda rai tre che si occupò della vicenda.

02 luglio 2009

ANCHE LA COOP ABBANDONA I TERREMOTATI, 90 DIPENDENTI IN MOBILITA'



Chiudono i 3 punti vendita dell'Aquila





All'articolo che riportiamo di seguito, che a nostro avviso segnala una situazione davvero sgradevole per l'immagine delle Coop nella sua globalità, suggeriamo ai nostri lettori di non trascurare i commenti postati, davvero interessanti.

Sollecitiamo tutti i colleghi ad intervenire su questa triste vicenda. La Coop dimostri con i fatti la solidarietà alla popolazione aquilana così duramente colpita !

La Coop Centro Italia lascerà' L'Aquila. L'azienda, presente da 11 anni in citta' con tre punti vendita, a Pettino, a Campo di Pile e al Torrione, ha deciso di aprire la procedura di mobilita' per 90 dipendenti. Secondo quanto comunicato ufficialmente ieri alle Rappresentanze sindacali unitarie dai vertici della Coop "la societa' e' intenzionata a non riaprire i punti vendita aquilani a causa dell'esproprio, da parte del Comune e della Protezione civile, del terreno in localita' Sant'Antonio, dove era prevista la realizzazione di un Ipermercato Coop, che avrebbe dato lavoro ad altri 200 dipendenti".

"Una decisione sconcertante e inammissibile' - afferma il segretario provinciale della Cisl, Gianfranco Giorgi - che fara' perdere alla nostra citta' altri posti di lavoro, in un momento di enorme crisi e di difficolta' per il territorio dopo il sisma del 6 aprile. Non e' giustificabile l'atteggiamento assunto dalla Coop Centro Italia che, in risposta all'esproprio dell'area di Sant'Antonio, ha deciso di "tagliare' con un solo colpo quasi cento posti di lavoro".

Le Rsu sono state informate dell'avvio della procedura di mobilita' tramite raccomandata. E' previsto per il 2 luglio, alle 10, all'Ipercoop di Avezzano, un incontro chiarificatore con i sindacati, pronti a mobilitarsi per scongiurare la chiusura di ben tre supermercati.

"Oltre al problema occupazionale - prosegue Giorgi - si pone un problema sociale: L'Aquila continua a perdere pezzi e, in tale situazione, sara' davvero difficile ripartire. L'eticita', la cooperazione e la solidarieta', che per anni hanno rappresentato la bandiera della Coop, non si identificano affatto in quella che appare come una penalizzazione ai danni non tanto del Comune dell'Aquila, quanto dei cittadini. Dove sono finiti - si chiede Giorgi - gli ideali che hanno ispirato la nascita della Coop?"

Intanto, le Rsu e la Cisl sono pronti a dare battaglia, con il supporto dei 25mila soci della Coop. Tanti sono, infatti, gli aquilani che hanno acquistato nel tempo la carta socio. Scenderemo in piazza per contestare tale decisione, evidenziano i lavoratori, "stiamo organizzando una manifestazione di protesta che segnera' l'inizio della mobilitazione generale. Rivolgiamo un appello agli aquilani affinche' la nostra non rimanga una battaglia isolata". Tra le iniziative lo sciopero ad oltranza per bloccare l'attivita' nell'unico punto vendita aperto, quello del Torrione.

30 giugno 2009

Abruzzo 24 ore