22 giugno 2014

MAURA LATINI, EX UNICOOP FIRENZE, ESCE DA COOP ITALIA



Maura Latini, ex Unicoop Firenze, esce da Coop Italia ormai espressione delle coop emiliane








AGGIORNAMENTO del 29/08/2014
 
 
Si è fatto più volte riferimento ai rapporti all'interno del mondo cooperativo della grande distribuzione, specificatamente a quelli tra cooperatoti toscani e emiliani e relativa aneddotica. Delle inquiete relazioni tra le componenti coop al di là e al di qua dell'Appennino ne abbiamo scritto anche di recente (vedi nel post I rapporti con le Coop emiliane)

Coop Italia, l'organizzazione unitaria delle 9 grandi Coop della distribuzione, è un buon osservatorio di come vadano le cose, specialmente quando si tratta di cambiamenti importanti che mediamente nel marmorizzato mondo coop avvengono con una tempistica ultra ventennale. Gli attriti tra emiliani e toscani in Coop Italia hanno dato adito anche a voci su una svolta clamorosa che avrebbe portato la coop fiorentina a minacciare di staccarsi per creare una centrale di acquisti separata e più corrispondente alle proprie esigenze. Unicoop Firenze si è poi limitata a distinguersi dalle altre coop cambiando il logo.

Nel giugno 2013 in Coop Italia succede l'evento. Marco Pedroni di Coop Consumatori Nordest, viene nominato presidente al posto del più moderato Tassinari. E' una mossa che segna un passaggio decisivo. Pedroni è uno dei protagonisti dell'acquisizione del secolo delle coop emiliane, quella di Fondiaria-Sai dal gruppo Ligresti da parte di Unipol. Il gruppo assicurativo bolognese è controllato dalla Spa Finsoe, acronimo che sta per Finanziaria dell'Economia Sociale. Lasciamo al lettore trovare il nesso tra un'operazione come quella su Fonsai e l'Economia Sociale, probabilmente i nomi rimangono, obsoleti, in un mondo che cambia. A capo di Finsoe c'è appunto Marco Pedroni che gode della fiducia di tutte le Coop che sponsorizzano l'operazione Fonsai.

Con il successo dell'operazione di acquisizione, gli strascichi giudiziari e polemiche sul ruolo della cooperazione passano in secondo piano. Del resto i coopisti emiliani erano stati ben temprati dalle spericolatezze di Consorte che qui in confronto è acqua fresca. Pedroni, considerato un drittone in cose finanziarie nonostante qualche scivolone, viene così eletto a furor di popolo nuovo presidente del consiglio di gestione di Coop Italia. La bandiera di rappresentanza di Unicoop Firenze della campainiana Maura Latini invece si ammaina lentamente e inesorabilmente. Da vicepresidente passa a direttore generale, mentre la vicepresidenza va a Marcello Balestrero (in precedenza Consorzio Nord-Ovest).

Ora la Latini finisce addirittura fuori. Si fa per dire, a 57 anni nel mondo coop c'è ancora un gran futuro in termini di carriera, ma la sua pare incanalata verso una discesa. A pochi giorni dell'annuncio del mezzo addio di Campaini ad Unicoop Firenze, la sua agente a L'Avana, Maura Latini, finisce fuori da Coop Italia e viene mandata alla frutta. Ci si conceda la battuta: in magazzino si usa questa espressione quando qualche collega è trasferito al reparto ortofrutta.

Nei fatti la Latini è stata ricollocata alla presidenza della Cpr System, leader italiano delle cassette in plastica a sponde abbattibili e riciclabili (quelle verdi dell'ortofrutta, per capirci). Per chiudere il cerchio magico ricordiamo che Cpr System col 49% e CFT (attraverso Silo spa col 51%) controllano Cpr Servizi Spa, società specializzata nella gestione della logistica e sanificazione degli imballaggi a sponde per prodotti ortofrutticoli (le cassette verdi della Cpr System, appunto).

CFT è la cooperativa fiorentina che ha in appalto numerose attività di logistica e facchinaggio, tra cui una buona parte di quelle nei magazzini di Unicoop Firenze. E' un ritrovarsi tra amici, visto che il presidente di Cpr Servizi è il neoeletto Leonardo Cianchi che è presidente anche di CFT. Dalla cooperativa CFT proviene anche Giulio Bani, attuale vice presidente del consiglio di gestione di Unicoop Firenze con delega aree sviluppo, precedente presidente di CFT.



11 giugno 2014

SALARIO VARIABILE UNICOOP FIRENZE : QUELLO CHE LE CIFRE NON DICONO

E' stato appena erogato il Premio Variabile di Risultato di Unicoop Firenze

In alcune realtà si sono raggiunte somme ragguardevoli, in altre decisamente inferiori


Al di là delle cifre ci sono delle riflessioni che pensiamo sia doveroso fare





Il Premio Variabile di Risultato
Nella busta paga che i dipendenti di Unicoop Firenze hanno appena ricevuto troveranno la voce PVR (premio variabile di risultato) riferito all'anno 2013. E' il primo conseguente al nuovo Contratto Integrativo Aziendale sottoscritto dall'azienda e dai sindacati confederali alla fine del 2012, che ne stabilisce i criteri di erogazione. In realtà le voci sono più di una e vedremo perché. Indubbiamente le cifre dichiarate sono superiori nella media a quelle percepite negli ultimi anni, ma dobbiamo anche fare alcune puntualizzazioni che altrimenti rischiano di sfuggire ai più distratti.

I Buoni Spesa
Intanto la prima voce (e per qualcuno anche l'unica...) che i dipendenti avranno modo di riscontrare è quella relativa ai Buoni Spesa. Trattasi di 250 euro divisi in 10 buoni da 25 euro cadauno, nominativi e spendibili presso qualsiasi punto vendita coop.fi entro il 31/12 dell'anno in corso. Questa è la voce che sarà uguale per tutti. Purtroppo, come dicevamo, per alcuni piccoli negozi (Colonnata, Uliveto e Compiobbi) rappresenterà l'intera cifra del Premio in quanto si suppone non abbiano raggiunto gli obiettivi preventivati dalla direzione. Alcuni altri PV andranno poco oltre e anche qui si tratta di piccole realtà con poco margine di redditività (Badia a Settimo, Fontanella, Montevarchi, ecc.).

Redditività/Efficienza e Contenimento Costi
Le altre voci potrebbero anche variare a seconda se si tratta delle sedi, dei PV o dei magazzini, ma crediamo che siano approssimativamente le seguenti:
Rapporto Redditività/Efficienza e Contenimento Costi. Il grosso della cifra sta nella prima voce che potremmo indicare anche con il termine "Produttività", mentre nella seconda rientrano tutti gli accorgimenti messi in atto per ridurre ammanchi inventariali, errori, rotture, ecc. Unicoop afferma di aver recuperato, grazie alla maggiore attenzione dei suoi addetti e alle misure messe in atto, ben 4 milioni di euro dalla riduzione di queste inefficienze. Non abbiamo motivo di dubitarne e ci sembra un risultato assai positivo. Per concludere ricordiamo che gli obiettivi posti dalla cooperativa erano raggiungibili in una scaletta di percentuali che determina poi la cifra finale erogata. Ecco perché si va dai 250 euro di Colonnata fino ai 2.120 di Figline V.no e addirittura ai 2.158 di Tavarnuzze, passando da tutto un arcobaleno di cifre la cui media, ponderata in base al numero di addetti di ogni singola Unità Produttiva, si aggira attorno ai 1.200 euro (lordi, s'intende). Si tratta di un dato di cui sia azienda che sindacati (Filcams in testa) vanno molto fieri, soprattutto in periodi come questi. In realtà a Cgil e compagnia il boccone è cascato nel piatto senza sforzo. La partecipazione dei dipendenti agli utili d'impresa, mutuando il cosiddetto modello tedesco, è un'idea che a Campaini gira in testa da tempo. Si tratta dunque di una decisione politica e unilaterale che l'azienda ha preso e che i sindacati hanno solo controfirmato che coincide giustappunto con l'uscita di scena del Presidente (solo parziale, perché diverrà presidente onorario) permettendogli di lasciare un buon ricordo di se.

Le differenze restano
Non possiamo non ricordare però come uno degli obiettivi principali delle Organizzazioni Sindacali all'interno della piattaforma rivendicativa, in vista del rinnovo del Contratto Integrativo, fosse stato quello di una minore divergenza tra le cifre erogate nei vari PV e reparti. In pratica l'intenzione era quella di stabilire un criterio di solidarietà tra i dipendenti che si avvicinasse anche ai valori fondativi della cooperativa. In questo crediamo si sia fallito perché tra 250 euro e 2.158 c'è un divario evidente che non aiuta certo la coesione tra dipendenti.

L' "Effettiva presenza al lavoro"
Altra cosa importante: gli importi relativi alle singole Unità produttive sono puramente indicativi. I lavoratori avranno infatti trovato con ogni probabilità delle cifre diverse in busta paga. Questo a causa del sopracitato Contratto integrativo che prevede una erogazione del Salario Variabile "proporzionata alla presenza effettiva al lavoro (calcolata in ore)" e cioè vanno defalcate le ore di assenza che non siano riferibili a ferie, permessi, congedi di maternità/paternità, infortuni e legge 104. Ciò significa che ogni ora di malattia non sarà inserita nel conteggio del Premio aziendale. Purtroppo ci sono casi (solo nei magazzini se ne contano svariati) nei quali i dipendenti sono stati costretti a lunghe assenze dal lavoro per gravi motivi di salute anche di carattere oncologico. Ebbene se si è stati in cura, ad esempio, per 6 mesi troveremo un salario variabile dimezzato! Pure questa eventualità ci sembra faccia a cazzotti con i princìpi solidaristici di cui la cooperativa si fa portatrice.
Pare risultino esclusi dal computo anche altre casistiche come la donazione sangue, le assemblee sindacali, i congedi concessi per la dipartita di un parente; insomma i conti vanno fatti con la entità reale delle erogazioni e non con quella indicata sommariamente accanto al nome del punto vendita e affissa in bacheca.

La "Trasparenza"
Ultima riflessione, che però ci portiamo dentro già da qualche anno e alla quale non riusciamo a rassegnarci: come è possibile che le figure che ricoprono ruoli di responsabilità abbiano accordi diversi con la cooperativa che gli permettono di percepire premi aziendali ben più alti di quelli "riparametrati per livello" previsti dall'Integrativo aziendale? Lavorando nei Centri Distribuzione parliamo della nostra realtà, ma sappiamo che qualcosa di simile avviene anche nei PV. Non solo i nostri responsabili ammettono candidamente di aver sottoscritto un accordo in deroga con Unicoop che gli assegna obiettivi ad personam e dunque premi produzione potenzialmente molto più cospicui del previsto, ma si rifiutano gelosamente di rivelarne gli importi mentre i nostri sono affissi nelle bacheche e dunque noti a tutti! Badate che uno dei valori stampati su tanti poster e volantini aziendali è proprio quello della trasparenza, che qui diventa invece opacità, ambiguità e perfino classismo! Continuiamo a considerare questo comportamento come ingiusto ed estremamente divisivo, ci sorprendiamo (si fa per dire) di come ciò non sia mai stato denunciato dalle Organizzazioni sindacali confederali e auspichiamo un tardivo ma opportuno ripensamento dell' azienda in tal senso.
Per concludere le nostre considerazioni non possiamo certo ignorare che gli importi erogati in molti casi si potranno ritenere più che soddisfacenti, d'altra parte l'utile commerciale netto della cooperativa è stato più che buono nel 2013 (il 25% del quale è destinato al PVR), ma resta a nostro parere più di una cosa da migliorare per andare incontro ai princìpi valoriali che Unicoop Firenze dice di sostenere.



04 giugno 2014

UNICOOP FIRENZE: DOPO CAMPAINI AL RINNOVO ANCHE IL CONSIGLIO DI GESTIONE


Tra le novità attese sabato 14 giugno all'assemblea dei soci di Unicoop firenze, anche le indicazioni per il futuro consiglio di gestione

Nella foto il presidente uscente, Golfredo Biancalani




L'annuncio delle dimissioni di Turiddo Campaini dalla presidenza del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze saranno effettive con l'assemblea dei soci di sabato 14 giugno alle 9,30 presso l'Obihall di Firenze. In quell'occasione sarà nominata Daniela Mori nuovo presidente.

Ci saranno però altre novità importanti. La prima è che Campaini verrà nominato presidente onorario, con l'invidiabile record di Unicoop di avere ben tre presidenti. Quella di presidente onorario è una carica inventata ad hoc per Campaini visto che prima non esisteva e per consentire questo dovrà essere modificato lo Statuto. Si tratta di capire quali poteri verranno attribuiti al presidente onorario. E' probabile comunque che la sua presenza influenzi ancora fortemente le scelte della cooperativa.

L'altra novità dovrebbe venire dal rinnovo del consiglio di gestione e la nomina del suo presidente. Ricordiamo che la nomina dei componenti il consiglio di gestione spetta da statuto al consiglio di sorveglianza Qui si vedrà se il rinnovamento è una cosa gattopardesca o ha qualche sostanza. Sappiamo che in Unicoop ci sono due componenti diverse e che per comodità comunicativa sintetizziamo in falchi e colombe. Questi sono i componenti uscenti del consiglio di gestione in scadenza:
Golfredo Biancalani, presidente
Michele Palatresi
, vice presidente, consigliere delegato area logistica e vendite
Giulio Bani, Vice presidente, consigliere delegato aree sviluppo
Piero Forconi
, consigliere delegato area commerciale
Giovanni De Nitto, consigliere di gestione vendite grandi strutture
Marcello Giachi, consigliere di gestione vendite supermercati e mini
Marino Gori
, consigliere delegato area risorse umane
Alberto Migliori, consigliere delegato area amministrazione
Riccardo Rapi, consigliere delegato organizzazione e sistemi
Invitato permanente:
Franco Cioni, direttore marketing strategico

E' probabile che il successore di Biancalani si trovi in questa rosa. Se così fosse ci sono alcuni nomi che hanno buone possibilità, alcuni decisamente a fine corsa. In via teorica si potrebbe anche pensare ad una soluzione esterna, come nel caso del primo presidente del consiglio di gestione, Armando Vanni, ma ricordando la negatività di quell'esperienza questa soluzione appare francamente improbabile. Viceversa la nomina di Daniela Mori, evidentemente voluta fortemente da Campaini al suo posto, non esce dalla lista degli oltre 40 consiglieri della sorveglianza.

L'impressione è che, comunque vadano le cose, l'ombra di Campaini si farà ancora sentire. Certo la nostra cooperativa avrebbe bisogno di un rinnovamento vero dei vertici, con dirigenti più aperti alla complessità e alle sfide di un mondo che è cambiato, con un approccio più dialogante con i dipendenti e non repressivo come è stato nel passato, anche recente. Alcuni segnali farebbero sperare, auguriamoci che non siano soffocati nella culla.