31 luglio 2008

CAMION VA A FUOCO NEL MAGAZZINO COOP. SALVATO L'AUTISTA
























Fiamme e paura
al magazzino Unicoop dei Pratoni a Scandicci.

Erano quasi le 17 quando un tir che trasportava carta da cucina è bruciato completamente nel piazzale dove si trovano i pancali di carico dei magazzini di approvvigionamento dei supermercati Coop della toscana.
A dare l'allarme immediatamente sono stati gli stessi lavoratori, che hanno avvertito il 115.

Sul posto a supporto un'ambulanza della Misericordia di Lastra a Signa, gli agenti della polizia municipale di Scandicci, i volontari della Racchetta. Miracolosamente illeso il guidatore del mezzo pesante, che è stato spostato da un collega pochi secondi prima di venire colpito dalla fiammata di ritorno. Per lui le cure dei soccorritori della Misericordia, poi la disperazione di vedere il suo camion distrutto.

"Ero appena arrivato - ha raccontato il conducente del mezzo - e sono sceso per sapere in quale settore di carico dovevo sistemarmi. Nel tornare indietro ho notato qualcosa di strano, il mezzo era come circondato da onde di calore. Quando ho aperto il portellone ho sentito una vampa di caldo e fortunatamente un collega mi ha spinto lontano dal mezzo, altrimenti sarei stato investito in pieno".

Sul posto sono arrivati subito i vigili del fuoco con due squadre. L'incendio è stato spento, ma il camion è stato completamente distrutto. L'intervento dei pompieri ha evitato che le fiamme attaccassero il magazzino e la palazzina uffici.

Tanta è stata la paura tra i dipendenti che hanno visto l'incendio praticamente polverizzare il camion. In via dei Pratoni è arrivato anche il sindaco di Scandicci, Simone Gheri, che ha parlato con la dirigenza garantendo il supporto della polizia municipale in caso di bisogno.
I vigili sono arrivati con due pattuglie, guidate dal vice comandante Giuseppe Mastursi.

Non è il primo episodio del genere che si verifica all'interno del magazzino.
Sempre per cause accidentali, probabilmente un corto circuito, un mesetto fa era finito a fuoco un muletto di quelli che servono a movimentare le merci.
Anche in quel caso non ci furono conseguenze per le persone.

31 luglio 2008
Fabrizio Morviducci

La Nazione - Cronaca Firenze

25 luglio 2008

RINOVATO IL CONTRATTO DELLA COOPERAZIONE




Questa volta ci siamo.
Dopo 571 giorni dalla scadenza è stato siglato unitariamente il CCNL cooperative di consumo.

Per la parte salariale sono stati confermati 150 euro scaglionati di aumento.

Firma Ipotesi rinnovo CCNL Cooperazione

20 luglio 2008

I PRINCIPALI RISULTATI DEL NEGOZIATO DEL CCNL TERZIARIO


E' stato sottoscritto con la Confcommercio il testo per l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo del Terziario.

L’intesa è stata al momento sottoscritta dalla Fisascat e dalla Uiltucs.

I PRINCIPALI RISULTATI DEL NEGOZIATO DEL CCNL TERZIARIO

Dopo più di 18 mesi, e dopo una trattativa che si era caratterizzata, in una prima fase, in proposte e atteggiamenti inaccettabili da parte di Confcommercio, nell’ultima sessione si sono registrati degli avanzamenti e risultati concreti su:

  • relazioni sindacali e sui diritti sindacali (diritti di informazione e consultazione anche per le aziende con 50 dipendenti in su), ampliandoli e non restringendoli come voleva sin dall’inizio Confcommercio;
  • terziarizzazioni, prevedendo una procedura di informazione e di garanzia prima inesistente (quanti reparti sono stati dati ad altre aziende in un Ipermercato, senza avere la minima informazione e con danni enormi per i lavoratori occupati in quei reparti?);
  • appalti: introduzione del DURC che assicura che i lavoratori di imprese di pulizia o di vigilanza, che operano all’interno di ipermercati, supermercati, ecc., abbiano la sicurezza che le ditte da cui dipendono versino i contributi previdenziali ed assistenziali;
  • soluzione definitiva del tema relativo alle Rappresentanze Sindacali Unitarie
  • Governance degli Enti Bilaterali, dell’Assistenza sanitaria e della Previdenza integrativa, importante conquista di questo sindacato;
  • apprendistato (quindi per tutti gli apprendisti), con l’innalzamento della percentuale di conferma dal 70 all’80% ed il riconoscimento dell’assistenza e della previdenza integrativa, in cambio di una maturazione differita dei permessi solo per i nuovi assunti;
  • part-time: l’innalzamento, nelle aziende sopra i 30 dipendenti, da 16 a 18 ore;
  • contratti a tempo determinato: superamento del periodo di prova nel caso di reiterazione del contratto a termine;
  • miglioramenti sono possibili sul diritto allo studio, attraverso il riconoscimento dei master universitari e l’innalzamento delle percentuali per le lavoratrici e i lavoratori aventi diritto;
  • gravi malattie: aspettativa non retribuita di 12 mesi oltre il periodo di comporto, che permette di non essere licenziati quando si hanno gravi patologie;
  • lavoro domenicale: nel nostro settore ormai da anni le aziende assumono giovani con il lavoro domenicale nel loro orario di lavoro, creando un esercito di lavoratori e lavoratrici ai quali non viene riconosciuta la maggiorazione progressiva del 30% sulla retribuzione.
Fonte: metedipasco

Notizie correlate ed approfondimenti:

Contratto commercio verso un'intesa separata

Negozi sempre aperti, così crolla il tabù del lavoro di domenica

Il dissenso della Filcams

Il punto di vista della Flaica-Cub

CCNL Distribuzione Cooperativa: Comunicato unitario segreterie

18 luglio 2008

REINTEGRATI I LAVORATORI LICENZIATI

Scandicci - Disposto l'immediato ritorno al lavoro e il pagamento degli arretrati. Intanto prosegue l'inchiesta sugli ammanchi.

Cacciati per i furti di merendine, il giudice ordina il dietro front a Unicoop.


Immediato reintegro dei lavoratori licenziati e pagamento degli stipendi relativi al periodo di allontanamento dal lavoro.

E' quanto stabilisce la sentenza emessa mercoledì dal giudice del lavoro Lococo sulla vicenda dei dipendenti Unicoop licenziati per gli ammanchi nei magazzini dei Pratoni.
Una sentenza che arriva dopo il ricorso presentato da Filcams-Cgil per cinque lavoratori (altri due hanno deciso di ricorrere da soli) facendo appello all'articolo 700 del codice di procedura civile, per chiedere un provvedimento d'urgenza contro un licenziamento ritenuto non solo sproporzionato rispetto alle azioni commesse, ma anche ingiusto e discriminatorio nella decisione di colpire alcuni lavoratori con il licenziamento, altri con una sospensione, mentre uno solo non ha ricevuto sanzioni.

"Da parte nostra c'è piena soddisfazione per aver visto riconosciute dal tribunale le nostre argomentazioni e per aver compiuto un primo passo verso l'annullamento di un'ingiustizia - dice Luca Saponaro, responsabile di Filcams-Cgil per Scandicci - Questo ci rende anche più fiduciosi nell'esito della vicenda giudiziaria che, ci auguriamo, riconoscerà le stesse motivazioni che hanno guidato la decisione del giudice del lavoro".

Nella sentenza vengono riconosciute in particolare la buona fede dei dipendenti, la non accertabilità del danno economico che tali azioni avrebbero prodotto all'azienda, la sproporzione del licenziamento e l'illegittimità dei criteri in base ai quali l'azienda avrebbe inflitto le sanzioni disciplinari ai diversi lavoratori.

Si chiude così una prima, importante fase di una vicenda che ha lasciato sbalordito l'intero personale di Unicoop Firenze, sceso in sciopero a più riprese a sostegno dei 24 colleghi coinvolti nell'indagine. Indagine partita proprio da una denuncia di ammanchi sporta da Unicoop nel febbraio 2007 ai carabinieri di Scandicci. alla denuncia avevano fatto seguito l'installazione di alcune telecamere che avrebbero permesso di identificare gli autori di ripetute sottrazioni di merce dalla cosiddetta gabbia, ovvero la zona del magazzino che raccoglie i prodotti per vario motivo ritirati dalla vendita e destinati al macero o alla beneficenza.

L'inchiesta si era conclusa con l'emissione di avvisi di garanzia per furto e appropriazione indebita nei confronti di 18 dipendenti, tre ex dipendenti e tre dipendenti dell'impresa di pulizie esterna.

Ora la magistratura proseguirà l'inchiesta per accertare le reali responsabilità. Intanto, mentre tutti aspettano con ansia di andare in vacanza, per i 7 lavoratori Unicoop non ci sarà sollievo più grande di tornare a varcare, tra qualche giorno, i cancelli del posto di lavoro.

18 luglio 2008
Il Corriere di Firenze
Eva Esposito

La vicenda 1

La vicenda 2

La vicenda 3

Altri articoli

14 luglio 2008

COOPERATIVE, GALASSIE SOTTO ATTACCO

INVITIAMO A LEGGERE CON ATTENZIONE L'ARTICOLO CHE SEGUE.

TRA GLI APPROFONDIMENTI CHE TROVERETE A FINE POST, NE ANTICIPIAMO UNO CLAMOROSO:
Le Coop, la borsa e l'ipotesi SPA DICHIARAZIONI DI ALDO SOLDI (PRESIDENTE DELL'ANCC-COOP) A IL CORRIERE DELLA SERA.

COOPERATIVE, GALASSIE SOTTO ATTACCO
di GIORGIO LONARDI

Bruxelles ne contesta le agevolazioni, Tremonti vuole tassarle di più: un sistema che vale 120 miliardi di euro di fatturato dominato dalle due grandi centrali, Lega e Confcooperative, che agli occhi del governo hanno il peccato di origine di gravitare troppo intorno al PD.

Quasi 120 miliardi di euro di fatturato e un peso politico ed economico piuttosto modesto sia in Italia che Europa. Sparare sulle cooperative oggi è di moda.
Lo ha fatto per primo Bernardo Caprotti, padrepadrone di Esselunga con il suo pamphlet «Falce e Carrello».

L’accusa: godere di aiuti di Stato sotto forma di una tassazione di favore e distorcere la concorrenza. Un addebito preso in seria considerazione a Bruxelles dove, in seguito ad una denuncia della Federdistribuzione, l’associazione che raccoglie i grandi supermercati italiani, è stato aperto un procedimento. Seconda bordata, dunque.

La tesi espressa dal commissario alla Concorrenza Neelie Kroes è semplice: le cooperative sono assimilabili in tutto e per tutto alle aziende private. Di conseguenza non avrebbero diritto a un trattamento fiscale differenziato che quindi è da considerarsi un aiuto di Stato. E non è finita qui.

Perché mentre Bruxelles sta affilando le armi il ministro Giulio Tremonti, e questa è la terza bordata, ha preso tre provvedimenti fiscali che, secondo le stime di Elio Di Odoardo, responsabile fiscale della Lega delle Cooperative, costeranno alle sole Coop della Lega fra 70 e 80 milioni di euro.
In effetti il centrodestra e Giulio Tremonti in particolare vedono le cooperative come il fumo agli occhi. Il motivo: sono considerate la cinghia di trasmissione dei partiti di sinistra. Una concezione rafforzata dal fallito blitz di Unipol (una società per azioni quotata in Borsa ma controllata da una serie di cooperative aderenti alle Lega) sulla Bnl.

Eppure basta puntare la lente sul movimento cooperativo per accorgersi che si tratta di un universo molto più variegato di quanto non si creda comunemente.
Accanto alla Lega Coop, storicamente vicina alla sinistra, (53 miliardi di ricavi, 8 milioni di soci e 430 mila dipendenti) c’è infatti la Confcooperative di matrice cattolica (59 miliardi di ricavi, 2,8 milioni di soci, 480 mila dipendenti).
Ma non basta: perché non mancano tre centrali più piccole come l’Agci, durante la prima Repubblica vicina al Pri, al Psdi e ad alcuni settori socialisti (circa 6,2 miliardi di ricavi); quindi l’Unci guidata da un ex deputato dell’Italia dei valori e la Un.I.Coop promossa nel 1999 dall’attuale sindaco di Roma Gianni Alemanno. E allora?

Giuliano Poletti, presidente della Lega delle Cooperative, rispedisce al mittente ogni accusa di collateralismo nei confronti dei Ds prima e del Pd oggi. E rivendica l’autonomia della sua organizzazione e il suo ruolo sociale: «Nella Lega ci sono 15 mila cooperative, in gran parte piccole e piccolissime. Si tratta di una struttura che gioca un ruolo importante nel settore dei servizi sociali oltre che nell’industria e nel consumo».

Già e il colosso Coop, formidabile macchina da guerra della grande distribuzione? Poletti ha buon gioco nel ricordare che nel 2007 le Coop stesse hanno tagliato del 43% i loro utili per mantenere i prezzi e «sostenere» le tasche dei consumatori.
Stessa musica da parte di Luigi Marino presidente di Confcooperative. Dice: «Noi paghiamo alcuni pregiudizi negativi. Dicono che siamo collaterali al Pd? Non è vero. Certo, in passato siamo stati vicini alla Dc ma sempre mantenendo intatta la nostra autonomia».
A preoccupare Marino è anche un secondo pregiudizio che considera il sistema cooperativo come «una formula assistita, ormai superata». Ribatte il presidente di Confcooperative: «Pochi sanno che in paesi come il Canada, gli Stati Uniti e il Giappone le cooperative sono solide, più forti di quanto non lo siano in Italia. E soprattutto che si tratta di un movimento in crescita in grado di intercettare i nuovi bisogni della società moderna».

Incalza Lanfranco Turci, oggi esponente socialista in passato presidente comunista della Lega delle Cooperative fra il 1987 e il 1992: «Diciamo la verità: la storia del collateralismo delle cooperative è un po’ una caricatura della realtà. Così come i partiti di oggi sono la caricatura dei grandi partiti del passato».

Resta il fatto che i dirigenti del movimento si sentono sotto attacco da parte del governo. E che le misure di Tremonti sembrano fatte apposta per colpire le cooperative più grosse come le Coop: 12,5 miliardi di ricavi, numero uno della grande distribuzione italiana.

A cominciare dalla tassazione del prestito da soci, principale fonte di finanziamento delle singole cooperative, che passa dal 12,5% al 20% disincentivando così i soci stessi a sottoscriverlo
.

Oppure della tassazione degli utili d’impresa che passa dal 30% al 55%. «Quest’ultima misura afferma Aldo Soldi, presidente delle Coop stesse va a colpire un utile che le cooperative non distribuiscono ai soci e che va a riserva indivisibile. Anche se la cooperativa viene sciolta ai soci non va un centesimo».

Le grandi cooperative operano in molti settori. E in molti casi si muovono con uno spiccato spirito imprenditoriale. Basti ricordare giganti come la CMB di Carpi e la CMC di Ravenna nel comparto edilizio. Oppure la Sacmi, nel comparto impiantistico.
Emblematico il caso di Conserve Italia, aderente a Confcooperative con oltre un miliardo di fatturato e un bouquet di marchi quali Cirio, De Rica, Yoga o Valfrutta. Ebbene, si tratta di una cooperativa di secondo grado costituita da una cinquantina di cooperative a loro volta composte da soci agricoltori.

Come spiega Maurizio Gardini, presidente della stessa Conserve Italia, questa cooperativa «è condannata a crescere sui mercati esteri». Il motivo: «Dobbiamo esportare i prodotti dei nostri soci che ormai non trovano più uno sbocco sull’asfittico mercato nazionale».
Risultato: oggi Conserve Italia non solo è presente in Francia e Spagna ma, in collegamento con Crai, altra sigla della grande distribuzione cooperativa, è sbarcata anche in Cina. L’obiettivo: proporre il made in Italy in tavola ai consumatori del grande paese asiatico.

GIORGIO LONARDI

La Repubblica - Affari & finanza



LINK:

Le Coop, la borsa e l'ipotesi SPA (Corsera-Aldo Soldi)

Borsa e Spa: così le Coop si riparano da Tremonti

La proposta di Tremonti e iniziativa Ue. Ecco cosa rischiano le coop

Trattato Comunità Europea (vedi art. 82)

Regolamento (CE) n. 1/2003 concernente l'applicazione delle
regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato



12 luglio 2008

FINANZIARIA: SOLDI (COOP), MANOVRA CI COSTERA'50 MILIONI EURO








"La manovra finanziaria che il governo si prepara a varare per il 2007 costera' alle cooperative di cosumatori circa 50 milioni di euro".


A lanciare l'allarme e' Aldo Soldi, presidente di Annc-Coop, (Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori) durante la presentazione del rapporto sociale nazionale Coop 2007. "La manovra - ha sottolineato Soldi - contiene una serie di norme che tendono a peggiorare la condizione delle cooperative dei consumatori".

Tre le norme della nuova finanziaria che colpirebbero le cooperative dei consumatori: la cosiddetta Robin Tax, che, tassera' del 5% per due anni anche gli utili delle Coop, oltre che di petrolieri, banche e assicurazioni; la diminuzione dal 70% al 45% della quota esente dal pagamento Ires; l'aumento dell'imposizione fiscale sugli interessi corrisposti per il prestito sociale.

"Siamo sotto attacco - ha aggiunto Soldi - Indebolire la condizione delle cooperative dei consumatori nel nostro paese non giova ai nostri soci, ai nostri clienti, ai nostri 8 mila fornitori di piccole e medie dimensioni e non giova al mercato, che le cooperative contribuiscono a rendere piu' democratico".
"Giova sicuramente alla concorrenza - ha concluso il presidente di Annc-Coop - e a qualcuno che da molti anni va attaccando le Coop".

(AGI) - Roma, 11 lug.

Approfondimenti:

Per le Coop tassati gli utili di riserva

Nel mirino anche i ristorni ai soci delle Cooperative

Sulle Coop l'offensiva UE

10 luglio 2008

NUOVO REGOLAMENTO AZIENDALE



AVVISO AI LAVORATORI

Prossimamente la Cooperativa distribuirà a tutt i dipendenti il nuovo regolamento aziendale.

Vi ricordiamo che non si tratta di un accordo sindacale, nè tantomeno è frutto di di contrattazione, ma è un atto unilaterale aziendale.

E' un atto legittimo a cui tutti i lavoratori devono attenersi scruopolosamente, tuttavia non può contenere norme che contrastino o invalidano leggi, contratti e accordi sindacali vigenti.

A tal proposito sarà nostro compito, non appena ne avremo copia, procedere ad una disamina accurata del contenuto avvalendoci della consulenza degli uffici sindacali competento e segnalarvi eventuali norma che giudicheremo essere in contrasto con leggi, contratti ed accordi sindacali vigenti.

Invitiamo tutti i lavoratori e i delegati a prestare la massima attenzione in fase di applicazione, da parte dell'azienda, del regolamento e di segnalarci casi che riterrete dubbi, lesivi o inappropriati.

Nel nuovo regolamento aziendale troverete anche un capitolo dedicato al prestito aziendale.
Si tratta di una forma di prestito che l'esecutivo sindacale ha fortemente voluto e al quale possono accedere, nei casi previsti dallo specifico regolamento, tutti i dipendenti, per poter fare fronte alla difficile situazione salariale e finanziaria che stiamo attraversando.

Avremmo voluto che fosse più ampio nella casistica e soprattutto che fosse sotto forma di accordo sindacale, ma al momento ciò non è stato possibile per motivi di ordine societario-finanziario, inerenti alla cooperativa.

Pertanto è inseito nel regolamento aziendale e gestito dalla cooperativa. Vedremo in futuro ciò che si potrà fare.

L'ESECUTIVO SINDACALE UNITARIO - RSU UNICOOP FIRENZE

01 luglio 2008

SALARI: SEMPRE PIU' IN BASSO


Per il nostro potere di acquisto, siamo in un momento davvero delicato, per usare un eufemismo.

Mentre attendiamo da lungo tempo il rinnovo del contratto nazionale, richiedendo peraltro modesti adeguamenti salariali, siamo nel bel mezzo della discussione sulla riforma della struttura della contrattazione, tesa a valorizzare la contrattazione di secondo livello, che sappiamo essere stata fino adesso di ben magra soddisfazione in Unicoop, tranne per le figure di rilievo, le uniche che beneficiano davvero del buon andamento aziendale.

Ma non basta. L’aumento dell’inflazione (a giugno +3,8% quella ufficiale) spinta al rialzo dalla rincorsa infinita del petrolio, si porta dietro l’inevitabile rincaro delle tariffe di luce (+4,3%) e gas (+4,76), nonché di altre materie prime e corrode inevitabilmente i nostri già miseri salari.

Non c’è da star meglio pensando alla nostra pensione.
Chi ha lasciato i soldi del TFR in azienda, ovvero all’Inps, avrà una rivalutazione del 3,5% circa (dato di maggio), insufficiente per coprire l’attuale inflazione.
Peggio ancora per i lavoratori che hanno scelto i fondi, siano essi negoziali, oppure aperti, visto il pessimo andamento dei mercati finanziari.