01 luglio 2008

SALARI: SEMPRE PIU' IN BASSO


Per il nostro potere di acquisto, siamo in un momento davvero delicato, per usare un eufemismo.

Mentre attendiamo da lungo tempo il rinnovo del contratto nazionale, richiedendo peraltro modesti adeguamenti salariali, siamo nel bel mezzo della discussione sulla riforma della struttura della contrattazione, tesa a valorizzare la contrattazione di secondo livello, che sappiamo essere stata fino adesso di ben magra soddisfazione in Unicoop, tranne per le figure di rilievo, le uniche che beneficiano davvero del buon andamento aziendale.

Ma non basta. L’aumento dell’inflazione (a giugno +3,8% quella ufficiale) spinta al rialzo dalla rincorsa infinita del petrolio, si porta dietro l’inevitabile rincaro delle tariffe di luce (+4,3%) e gas (+4,76), nonché di altre materie prime e corrode inevitabilmente i nostri già miseri salari.

Non c’è da star meglio pensando alla nostra pensione.
Chi ha lasciato i soldi del TFR in azienda, ovvero all’Inps, avrà una rivalutazione del 3,5% circa (dato di maggio), insufficiente per coprire l’attuale inflazione.
Peggio ancora per i lavoratori che hanno scelto i fondi, siano essi negoziali, oppure aperti, visto il pessimo andamento dei mercati finanziari.

1 commento:

Anonimo ha detto...

c'è davvero di che preoccuparsi.
l'adeguamento richiesto nel rinnovo contrattuale non fa certo stare sereni e negli ultimi anni raggiungere gli obbiettivi previsti per i premi produzione è sempre più difficile.
non mi fido neppure molto di questa riforma della contrattazione che temo porterà vantaggi soprattutto alle imprese aiutando ad arricchire i già ricchi.
troppo pessimista?
magari.