28 settembre 2012

RICHIEDIAMO IL VOTO SEGRETO PER IL REFERENDUM SULL'INTEGRATIVO UNICOOP FIRENZE


PERCHE’ E’ IMPORTANTE CHE IL REFERENDUM SUL CONTRATTO INTEFRATIVO UNICOOP FIRENZE SI SVOLGA CON VOTO SEGRETO






Nei prossimi giorni inizieranno le assemblee sindacali nei punti vendita di Unicoop Firenze e le OO. SS. illustreranno l’ipotesi del Contratto Integrativo Aziendale che hanno firmato con la Cooperativa. Successivamente si passerà al voto dei dipendenti. Il referendum dovrà sancire o bocciare l’accordo.
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I sindacati hanno lasciato libera l'opzione sulla modalità del voto, per cui ogni punto vendita potrà optare per il voto palese (alzata di mano) o il voto segreto (urna).
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Per uno svolgimento più democratico è importante che i lavoratori chiedano di esprimere la loro opinione con il voto segreto, con tanto di schede e urne. I motivi sono semplici. Il voto palese influenza la decisone del lavoratore, perché avviene alla presenza di sindacalisti e responsabili aziendali, che naturalmente hanno tutto l’interesse che si voti a favore dell’accordo.
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Se invece il voto è espresso segretamente, il Referendum darà un risultato più veritiero e il lavoratore si sentirà più libero nell’espressione del proprio voto.
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Inoltre nel caso qualche lavoratore o lavoratrice fosse impossibilitato a partecipare alle assemblee, può sempre esprimere il suo voto successivamente, visto che le urne rimarranno aperte per tre giorni, come previsto.
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Aggiungiamo inoltre due notiziuole che dovrebbero far riflettere:
La Filcams pare abbia fatto tassativo divieto di partecipare alle assemblee a quei membri dell'Esecutivo aziendale, i quali non hanno ritenuto di apporre la firma sull'ipotesi di accordo. Un comportamento che, se confermato, la direbbe lunga su cosa intenda la Filcams-Cgil con la parola democrazia. Speriamo di essere smentiti.
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Ma intanto di assemblee se ne è già svolta una, con tanto di votazione per alzata di mano, che immaginiamo plebiscitaria, nel punto vendita di Campi Bisenzio. Peccato che sia la delegata che il membro dell'esecutivo, entrambi Filcams per l'appunto, si siano completamente "dimenticati" di avvertire le altre sigle sindacali perchè vi potessero partecipare. E ora si parla già di invalidarne il risultato.
Se il buongiorno si vede dal mattino...
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Invitiamo quindi tutti i dipendenti a richiedere che si voti con schede e urne. Il voto segreto è sinonimo di democrazia. Cosa che qui pare rischi di latitare.

In questo articolo potete leggere i testi dell'accordo e una nostra analisi.




MAGAZZINO AUTOGRILL OCCUPATO

Magazzino Autogrill di Pieve Emanuele (MI)  a rischio 110 lavoratori della cooperativa che gestisce 420 punti vendita

La nuova cooperativa che dovrebbe assumerli dal primo ottobre ma ha proposto un quasi dimezzamento dello stipendio per tutti, una riduzione del personale fino al 35% e la rinuncia ai diritti conquistati in questi anni.


Prima sono andati sotto la sede di Autogrill a Rozzano, poi hanno cercato il colloquio con la nuova cooperativa che dovrebbe assumerli dal primo ottobre ma ha proposto un quasi dimezzamento dello stipendio per tutti, una riduzione del personale fino al 35% e la rinuncia ai diritti conquistati in questi anni. Alla fine si sono asserragliati dietro ai cancelli del magazzino di 20mila metri quadrati in via Berlinguer a Pieve Emanuele e sotto l’insegna della “grande A” hanno deciso che l’occupazione non si fermerà fino a che non si riaprirà la discussione.

Sono i 110 lavoratori del magazzino Autogrill, incastonato tra le logistiche di Coop e Gs a Pieve Emanuele, in via Berlinguer. Fuori sventolano le bandiere della Cisl, dentro ci sono loro, volti tirati, ma determinati, con gli striscioni che ricordano che i lavoratori non sono “usa e getta”. E da lunedì, dai cancelli del magazzino che ogni settimana gestisce circa 170mila pacchi destinati a rifornire 420 autogrill non esce e non entra nulla. «Siamo dipendenti di una cooperativa che lavora per Autogrill – racconta Gianni D’Agostino, delegato Cisl – ma da venerdì cambia l’appalto. 

E la nuova coop, la Clo di Siziano del consorzio Silo, non vuole garantire i livelli occupazionali, i salari e gli occupati». «Abbiamo incontrato la nuova coop anche ieri – aggiunge Antonio Palla, coordinatore regionale Fit Cisl Lombardia – ma ha ribadito l’intenzione di sostituire i lavoratori con proprio personale già dal primo ottobre. Siamo preoccupati per quello che potrebbe accadere». Perché ai cancelli si troverebbero schierati, su fronti opposti, lavoratori dell’una e dell’altra parte. 

«Oltre ai tagli di posti di lavoro e di salario, la coop propone un modello organizzativo che garantisce il turn over, «in cui si lavora per periodi precisi in modo da non accumulare ferie e permessi». A ricevere e spedire i croissants o gli scatoloni di snaks che si trovano in autogrill, ci sono uomini e donne che lavorano a Capodanno e di domenica, cui si propone di prendere 4 euro all’ora, come spiega Arianna Puleo, 33 anni di Bornasco, da 14 anni al ricevimento merci: «Sono arrivata che ero una ragazza, ora ho due figlie e mi vogliono cacciare». O Ebelle Patience, 46 anni, residente a Pavia, che nell’impianto lavora da 14. «Anche noi abbiamo contribuito alla costruzione della Grande A, e ora Autogrill ci svende», aggiunge Luciano Ferrara, 33 anni, di Copiano. Dietro ai cancelli, tra striscioni e bandiere, si sente solo una parola: «Resteremo qui a oltranza».



27 settembre 2012

Anna Ghezzi 



 

 

27 settembre 2012

LEGACOOP SI FIDANZA CON CONFINDUSTRIA


Svolta nelle relazioni tra Confindustria e Legacoop


 «La svolta di Bologna». È quella tra Confindustria e Legacoop. È stata tenuta a battesimo dal presidente confindustriale Giorgio Squinzi e potrebbe sfociare nel clamoroso ingresso delle coop in Confindustria. Sembra preistoria quando le due organizzazioni si guardavano in cagnesco, con la Confindustria definita dai cooperatori comunisti «l'organizzazione dei padroni» e le coop tenute alla lontana dagli industriali, infette dal virus di essere «cinghia di trasmissione del Pci».
Per la verità, l'ostracismo è durato fino a qualche anno fa quando Confindustria ancora sollecitava il governo Berlusconi a sanare l'anomalia coop, ovvero a rivedere le agevolazioni fiscali storicamente accordate alle cooperative perché vincolate a reinvestire gli utili di bilancio.

Gianpiero Calzolari
Ma ora a capo di Confindustria c'è un pragmatico come Squinzi, sostenitore del dialogo con tutti, e le coop si vantano di essersi affrancate da ogni signoraggio partitico.
Non solo. Ci sono colossi come Unipol, Granarolo, Cmc, Conserve Italia che ormai stanno stretti nell'ingessatura coop e sanno che avrebbero tutto da guadagnare da un salto del fosso, verso via dell'Astronomia.
Inoltre alla guida del paese c'è un governo dei tecnici, quindi la politica ha rallentato la presa sulle organizzazioni sociali. 
 Poi, last but non least, la crisi sta facendo soffrire tutte le imprese e quando si è sotto tiro, meglio stare vicini e approntare uniti le contromosse.

Sono queste le ragioni della «svolta di Bologna», con la cerimonia che è stata officiata all'assemblea cittadina di Confindustria. Il presidente locale, Alberto Vacchi, è a capo dell'azienda-leader (Ima) del packaging, giovane e senza appartenenze, guarda al business e non al colore politico. Il suo dirimpettaio di Legacoop è Gianpiero Calzolari, niente a che fare col clichè del dirigente cooperativo filocomunista, tanto da schierarsi contro la Cgil e contro i Pd filo-sindacato sulla questione dell'articolo 18: «La crisi è quella che è, e quindi se è vero che l'articolo 18 non è dirimente, non possiamo neppure cavarcela dicendo che non è il primo problema sul piatto». Da parte sua, Vacchi gli restituisce l'assist: «Basta coi contratti di lavoro senza la Fiom».
 
Ce n'è quanto basta per intendersi e allora i due hanno deciso di incominciare un cammino comune e all'assemblea confindustriale di Bologna si sono presentati a braccetto, poi entrambi seduti in prima fila, quindi i generosi reciproci complimenti nelle dichiarazioni e dal palco, sotto l'occhio vigile di Giorgio Squinzi, che nelle conclusioni ha sottolineato che «le coop rappresentano un tassello importante dell'economia». Inoltre Confindustria e Legacoop hanno allestito insieme 400 stand e organizzato Farete, cioè un tentativo di favorire conoscenza, partnership e business tra aziende. E Calzolari ha annunciato che inviterà Vacchi all'imminente adunata delle cooperative.
La svolta avviene dopo due accorpamenti: quello della Confindustria locale che ha risucchiato la Confapi (confederazione piccole imprese) e quello di Legacoop, Confcoop (ex-Dc) e Agci (ex Psi e Pri) che hanno incominciato a creare strutture unitarie. Quando avverrà l'embrasson nous tra Confindustria e Legacoop si raggiungerà in pratica un'unica rappresentanza per l'impresa, salvo gli artigiani, gelosi della loro autonomia.

Se Legacoop si allontana dal Pd, la Cgil rompe gli indugi e si mobilita: qualche giorno fa sono stati picchettati gli ingressi di alcuni supermercati ed è come la fine di un lungo feeling: «La ripresa della mobilitazione in Coop Estense dopo la tregua causata dal sisma», dice Marzio Govoni, dirigente Cgil a Modena, «ha come obiettivo la riconquista del contratto aziendale e il miglioramento delle condizioni di lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori coop».
Le coop si sono messe a giocare in proprio e non solo tallonano e a volte contestano l'operato della giunta a maggioranza Pd guidata da Virginio Merola, ma debbono subire dalla Cgil un atteggiamento d'attacco come nelle altre realtà aziendali. Insomma, addio modello consociativo.
Sui tempi del matrimonio nessuno si pronuncia. Anche perché ci sono ancora da vincere alcune resistenze. I vecchi cooperatori comunisti gridano al tradimento e quelli di rifondazione minacciano l'obiezione di coscienza pur di non sedere al tavolo confindustriale. Roberto Sconciaforni, dirigente di Rifondazione comunista dice: «ma ormai Legacoop è già come Confindustria». Poi c'è l'ala bombasseiana di Confindustria che lancia strali contro l'ingresso dei cooperatori, additati come concorrenti sleali.

Vacchi e Calzolari dovranno quindi lavorare non poco per convincere i più riottosi ma considerano già un grande successo della loro strategia di avvicinamento la predisposizione di eventi comuni e la decisione di presentarsi con una sola voce nelle riunioni ufficiali con le istituzioni locali. Conclude Gianpiero Calzolari, il traghettatore: « Anche a Bologna serve coraggio e discontinuità, occorre che tutti suonino lo stesso spartito per un grosso sforzo di concretezza». A fare da battistrada e suonare già lo stesso spartito è l'importante Cooperativa ceramica di Imola, tre stabilimenti e 227 milioni di euro di fatturato: è associata sia alle coop che a Confindustria. Paga due quote associative ma può ben sostenere di essere l'antesignana di una futura Conficoopimprese. 



26 settembre 2012

Giorgio Ponziano 




26 settembre 2012

AI DIPENDENTI UNICOOP FIRENZE: IL SINDACATO USB ISTITUISCE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA

 

USB istituisce un servizio di assistenza per tutti i lavoratori di Unicoop Firenze





 A TUTTI I LAVORATORI DI UNICOOP FIRENZE 

IN SEGUITO ALLE NUMEROSE RICHIESTE DI ASSISTENZA PERVENUTE DA PARTE DEI DIPENDENTI DELLA UNICOOP FIRENZE ALLA SEDE DI USB DI FIRENZE, LA SCRIVENTE O.S. NELLE PERSONE DEL SEGR.REG.STEFANO CECCHI E DEL COORD.NAZIONALE COMMERCIO PRIVATO FRANCESCO IACOVONE,

HA DECISO DI ISTITUIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PER I DIPENDENTI DEI PUNTI DI VENDITA, UFFICI  E MAGAZZINI TUTTI I MERCOLEDI SU APPUNTAMENTO AL SEGUENTE NUMERO DI CELL.  342 7567973 

NEI SEGUENTI ORARI:   10:00/12:00 e 13:00/15:00 


E’ STATO ATTIVATO ANCHE UNO SPECIFICO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA:

unicoop.firenze@usb.it



COORDINAMENTO USB PER L’UNICOOP FIRENZE 

USB – Unione Sindacale di Base Lavoro Privato - Firenze 
Firenze – Via Galliano, 107 - Tel. 055 3200764- 055 9331383 
Fax 055 9334408 
firenze@usb.it 
sito web: www.usb.it

CHIUSURA COOP DI VIA VALDERA, IL SINDACATO PENSIONATI CHIEDE RISPOSTE

Sono arrivate risposte giudicate 'parziali' dal presidente di quartiere e dalla segreteria dell'assessore Nardella ma niente da Unicoop Firenze
 
 
 
 
 Dal 14 di maggio i tre sindacati ( SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL) del quartiere 5 di Firenze hanno espresso una profonda preoccupazione per la chiusura della COOP di Via Valdera che priva una parte consistente del quartiere dell’unico esercizio commerciale a prezzi economici  per gli alimentari.
 
Questo negozio era ubicato nel cuore del quartiere ed era frequentato assiduamente in particolare da moltissime persone anziane impossibilitate a raggiungere i supermercati più vicine per la distanza ragguardevole.
Non è pensabile che delle persone anziane per fare la loro spesa debbano spingere carrelli o portare borse per più di 1 KM  attraversando via di Novoli o il Viale Guidoni .
 
Si è creato quindi, con questa chiusura, un forte disagio sociale nel cuore del popoloso quartiere di Novoli. 
 
I sindacati hanno richiesto da subito un intervento all’ Assessore al Sociale,Stefania Saccardi, all’Assessore al commercio Dario Nardella , al Presidente del Q5 Federico Gianassi e naturalmente alla Direzione di Unicoop Firenze.
 
Delle parzialissime risposte da parte del presidente del Quartiere e dalla Segreteria dell’Assessore Nardella sono arrivate, mentre tace  la Direzione di Unicoop Firenze.
 
Gli anziani del quartiere  e i loro sindacati però non possono aspettare e pretendono una soluzione veloce.
 
 
 
25 settembre 2012 
 
 
 
 

23 settembre 2012

MODENA, LA PROTESTA DEI LAVORATORI DI COOP ESTENSE






"Viviamo in condizioni di vero e proprio ricatto"






 Nella mattinata di ieri i 150 lavoratori della Coop Estense hanno invaso le vie del Centro richiedendo migliori condizioni di lavoro. La manifestazione è stata guidata dal Segretario Filcams Cgil Marzio Govoni.

Una dei lavoratrici della Coop Estense ha detto ad un quotidiano locale: "La qualità del lavoro è degenerata, abbiamo iniziato con diritti e valori, oggi ci troviamo disgregati, maltrattati e viviamo spesso condizioni di vero e proprio ricatto, oggi, invece, non esistono più questi valori. Chiediamo a Coop Estense di non comportarsi da finanziaria, di non fare investimenti milionari in non si sa che cosa, di non ignorare le famiglie. Io non riesco ad andare a lavorare alle 6 del mattino perché non so a chi lasciare mio figlio. Ma la risposta della Coop è 'Questo non è un problema mio'".

Un altro lavoratore ha sottolineato: "In questo ultimo periodo si è decisamente passato il segno. Lavorare così nel 2012 significa non riconoscere più la mia cooperativa, sono costretta a pagare 15 euro all'ora la baby sitter la domenica quando io, invece, ne percepisco 8. È inutile che loro mi dicano di non avere in vendita palloni cuciti dai bambini o di impegnarsi in iniziative ambientaliste, poco ci importa. Bisogna cominciare a lavorare sul territorio e rispettare le persone in quanto tali".

Dalla sua parte il segretario Filcams Cgil Marzio Govoni, ha segnalato: "Sono passati 144 giorni da quando è stato didsdettato il contratto aziendale Coop Estense. Avremmo voluto che si trattasse di uno sciopero normale per Coop Estense, ma abbiamo registrato tentativi di non fare scioperare le persone con argomenti incommentabili".
Govoni, ha aggiunto: “C'è sempre maggiore disorganizzazione portata dalla scelta unilaterale di procedere ad aperture illimitate di negozi e ipermercati che ha portato ad un aggravio per le vite delle persone: l'80% del personale Coop Estense è formato da donne part time che hanno avuto la vita sconvolta dalle aperture domenicali, aperture che hanno reso impossibile la conciliazione tra lavoro e vita personale. Chiediamo non ci siano arretramenti economici, chiediamo si riduca un precariato in azienda oggi forte come non mai"
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Per concludere, il rappresentante sindacale ha sottolineato: “Se fossero cose serie, i gruppi dirigenti le pagherebbero con le loro consistenti retribuzioni. Tutto questo, tra l'altro, avviene in un momento in cui non siamo riusciti con Coop Estense a rispondere alle esigenze dei lavoratori coinvolti dal terremoto in modo adeguato: Coop, infatti, non ha riconosciuto i ratei di 13esima e 14esima sulle casse integrazioni della Bassa. Penso che il costo sarebbe stato molto inferiore rispetto a queste paginate e tutti avremmo fatto una figura migliore".


23 settembre 2012

 MO24.IT
  

COOP NORDEST, ARRIVA LO SCIOPERO "FLESSIBILE"

Cgil e Cisl hanno proclamato due giorni di sciopero (sabato e domenica) per l'intero turno all'ipercoop Ariosto, e per i prossimi sabato e domenica anche negli altri 21 punti vendita del territorio. Starà ai lavoratori scegliere se astenersi da una sola delle due giornate, o da entrambe.


REGGIO EMILIA – Un annuncio in bacheca, nella tarda serata di ieri. E poi, un tam tam costante via Facebook. Non è certo uno sciopero come gli altri, quello che hanno sperimentato Filcams Cgil e Fisascat Cisl per protestare “contro la disapplicazione di parte del contratto integrativo aziendale da parte di Coop Consumatori Nordest – spiegano - e l’indisponibilità a trattare l’organizzazione del lavoro dopo l’introduzione della normativa che prevede l’aumento delle aperture domenicali e festive".

L’astensione dal lavoro ha modalità flessibili: le due organizzazioni sindacali, infatti, hanno proclamato due giorni di sciopero (oggi e domani) per l'intero turno all'ipercoop Ariosto, e per i prossimi sabato e domenica anche negli altri 21 punti vendita del territorio. Starà ai lavoratori scegliere se astenersi da una sola delle due giornate, o da entrambe.

“La dirigenza di Coop Consumatori Nordest – ribadiscono le segreterie provinciali dei sindacati – ha condotto una trattativa autoritaria senza lasciare alcun margine alla mediazione, mettendo le organizzazioni sindacali davanti a ‘prendere o lasciare’, senza fornire alcun dato sull’andamento effettivo delle vendite a fronte delle liberalizzazioni. La posizione dei sindacati è sempre stata netta: la trattativa si può sbloccare solo in virtù di una disponibilità della Cooperativa a mediare su maggiorazioni dignitose, ad aprire un confronto sull’organizzazione del lavoro e dare risposte occupazionali vere, a fronte di un maggior utilizzo degli impianti, determinato dalla liberalizzazione degli orari commerciali”.

Si riapre anche la polemica con Paolo Cattabiani, presidente di Legacoop: “Dovrebbe riflettere – dicono le organizzazioni sindacali - sulle motivazioni che hanno innescato una forte conflittualità con la cooperazione. Disdettare un contratto integrativo in Coop Estense il 1° Maggio ed applicare un regolamento è sinonimo di concertazione?  Disdettare, a seconda dell’andamento legislativo italiano, una parte del contratto integrativo di Coop Consumatori Nordest è un valore aggiunto della istintività cooperativa? L’invito che facciamo al presidente di Legacoop è di verificare che tipo di strategia commerciale hanno in testa le grandi cooperative di consumo del Distretto Adriatico che, ultimamente, preferiscono i giochini finanziari rispetto alla gestione caratteristica commerciale (vedi alla voce Unipol Fonsai)”.

I sindacati ammettono che la modalità scelta per lo sciopero sia stata inusuale, ma si sarebbe trattato di un modo per difendersi: “Fino ad oggi – spiega all’agenzia Dire il segretario della Filcams Cgil Luca Marchesini - i rapporti con l'azienda sono stati corretti, ma abbiamo deciso di iniziare a difenderci”. Con scioperi annunciati una settimana prima infatti, prosegue il segretario, “l'azienda si è tutelata chiamando personale da altri territori o impiegando come commessi capi reparto o impiegato. È giusto, ma anche il sindacato ha il diritto di garantire l'efficacia delle proprie iniziative”.
Secondo i sindacalisti, all’apertura dei negozi questa mattina erano presenti, al netto degli impiegati, una ventina di dipendenti più circa cinque unità di personale da fuori Reggio Emilia.

La replica di Coop Consumatori Nordest: “Questo sciopero danneggia la cooperativa”“Una forma di agitazione estrema, comunicata senza preavviso allo scopo di interrompere il servizio di vendita ad ogni costo. Uno sciopero che non amplia i diritti, ma danneggia la cooperativa e la sua capacità di offrire occupazione”. Così Coop Consumatori Nordest bolla lo sciopero indetto dai sindacati, e va all’attacco: “E’ falso affermare che la cooperativa ha disapplicato parte del contratto aziendale – spiegano i vertici Coop - La presidenza della cooperativa ritiene che l’utilizzo di una forma estrema di mobilitazione in una fase così critica per l’economia e i consumi ostacoli un accordo forte fra lavoratori ed impresa danneggiando per primo chi lavora in Coop”.

Marco Pedroni
Secondo Marco Pedroni, presidente di Coop Consumatori Nordest, “l’84% dei dipendenti dell’Ariosto afferma di essere consapevole delle migliori condizioni di lavoro applicate da Coop rispetto alla concorrenza. Laddove vi sono migliori condizioni di lavoro, migliori trattamenti economici rispetto alla concorrenza, registriamo la più alta conflittualità. Perché picchetti all’Ariosto e non in altre insegne dove le condizioni di lavoro sono meno favorevoli?”. E ancora: “Il paese è a un bivio, sindacati e imprese sono ad un bivio: o si investe – conclude - e si aumenta la produttività anche rinunciando a condizioni precedenti alla crisi, oppure il lavoro svanisce con le imprese”.
La cooperativa, dunque, si appella alla responsabilità dei sindacati, che “sappiano tradurre le condizioni di mercato attuali in proposte sostenibili, e non solo in protesta – conclude l’azienda - Noi crediamo che un posto di lavoro valga oggi di più di ieri ed è necessario rispondere positivamente alle mutate regole di apertura dei negozi nei giorni festivi”.




22 settembre 2012

Daniele Paletta


22 settembre 2012

IL CAMPAINI PENSIERO

Dichiarazioni a tutto campo del Presidente di Unicoop Firenze, Turiddo Campaini, sul recente accordo per l'integrativo aziendale, sulla partecipazione in Monte dei Paschi e anche su primarie PD e candidatura Renzi.

 

Precede i link agli articoli un nostro commento


Il settantaduenne Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, parla a tutto campo rilasciando dichiarazioni, al solito senza contraddittorio, sui temi caldi del momento: il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, l'investimento in Monte dei Paschi e le prospettive dell'istituto senese, le primarie del PD e la candidatura Renzi. Quelle che dice non sono tutte novità. Buona parte delle sue considerazioni sono note da tempo. 

Che questo discutibile integrativo, la cui approvazione sarà determinata dalle assemblee dei lavoratori, sia improntato al modello tedesco, come il Presidente sostiene, pare improprio. Campaini dice che la strada da percorrere è quella della «corresponsabilizzazione dei lavoratori nella cooperativa, senza penalizzare la rappresentanza sindacale». Intanto le ore annue di assemblea sindacale retribuite passano da 15 a 13 e le agibilità sindacali diminuiranno sensibilmente. E non pare che si vada in "direzione tedesca" neanche per il resto. Quello che il Presidente vuole far intendere, e che è proprio del modello tedesco, è di  fare partecipare i dipendenti agli utili d'impresa destinando il 25% dell'utile netto commerciale al salario variabile (però il tetto massimo, su cui si calcolano le percentuali di raggiungimento, è stato inspiegabilmente abbassato di oltre il 10%, da 1.720 a 1.540 euro) ; aumentare la produttività (cosa che è stata senz'altro fatta, portando alcuni dipendenti dei minimercati da 36 a 38 ore settimanali e per tutti i nuovi assunti l'orario sarà addirittura di 40 ore, inoltre si è concordata una maggiore flessibilità e un divisore convenzionale più alto) e far entrare i sindacati nel Consiglio di Sorveglianza, cosa della quale avevamo già scritto oltre un anno fa, ma della quale a tutt'oggi non abbiamo riscontro . Insomma il modello tedesco prevede un do ut des, mentre in questo integrativo si vede solo quello che danno i lavoratori. Comunque sia, pare di intuire che Campaini prepari la strada a quello che sarà la Unicoop in futuro, dopo il suo abbandono, che immaginiamo non proprio imminente.
Impegni precisi vengono presi sulle aperture domenicali e festive e questo è senz'altro un bene, ma anche qui si intravede nelle dichiarazioni di Campaini una motivazione più economica che di principio.
Come è economica la causa del ridimensionamento dei format IPER, peraltro già ampiamente annunciata. Giganti dai piedi di argilla, in molti casi incapaci di rimanere competitivi soprattutto sui prodotti No-Food e adesso in crisi di redditività. Insomma una scelta sbagliata fatta in passato. 

Su MPS, il presidentissimo Unicoop con il suo 2,727% di quote, appare ottimista. Da dove provenga questa rosea visione è abbastanza misterioso. Ribadisce ad nauseam il concetto di investimento strategico (certo non ne può parlare in termini di investimento redditizio) e cioè che la Banca deve rimanere legata al territorio, ma nel frattempo si sta andando in direzione opposta e dopo i disastri combinati da Mussari, Vigni e compagnia con l'operazione Antonveneta, la Fondazione, azionista di maggioranza, è stata costretta a scendere sotto il 50% e attualmente detiene il 37,56% e pare disposta a scendere ulteriormente. Nel frattempo il Ministero del Tesoro rischia di diventare il secondo azionista dell'istituto senese. Tutto considerato non pare che si proceda nel senso di un radicamento territoriale. Se la Banca trovasse l'interesse di un altro partner forte, magari non italiano, l'allontanamento dal territorio starebbe nelle cose, vanificando le centinaia di milioni che Unicoop ha messo nel corso degli ultimi anni in azioni MPS, con buona pace della strategia campainiana. Vedremo. Campaini però dovrebbe parlare anche di numeri e quelli dell'investimento strategico di Unicoop Firenze in  Monte Paschi sono impietosi. Dovrebbe dire chiaramente a soci e dipendenti (visto che li vorrebbe coinvolti nell'azienda, secondo il modello tedesco) quanti soldi sono stati complessivamente investiti e l'enorme minusvalenza di Unicoop su MPS. Troppo facile mettere su il disco rotto dell'investimento strategico. E poi, che non ci sia mai un giornalista degno di tale nome che glielo domandi è davvero singolare, per usare un eufemismo.

Sulle primarie del PD e sulla candidatura Renzi è secco: «Le primarie del centrosinistra "sono molto lontane da me", e "sono ancora più distante" dalla candidatura del sindaco Matteo Renzi.» Che le primarie non siano così lontane dai pensieri di Campaini lo dimostra la considerazione successiva con cui boccia Renzi, avvertito evidentemente come una minaccia e che vola col vento in poppa nei sondaggi. Quindi per esclusione  è lecito supporre che Campaini si schieri con la nomenclatura del PD, dunque con Bersani.


Turiddo Campaini: Ecco come Unicoop affronta la crisi. Puntiamo sul territorio e sui nostri lavoratori

Turiddo Campaini su MPS: "Un piano realistico e alla guida un tandem d'eccezione"

Campaini sulle primarie del PD: "Sono molto lontane da me e ancora più distanti dalla candidatura di Renzi




22 settembre 2012


21 settembre 2012

COOP ESTENSE E CGIL, VELENI E ACCUSE PRIMA DELLO SCIOPERO

 

L’azienda: «Pronti a trattare ma il sindacato non vuole» La Filcams denuncia «pressioni indebite sui lavoratori»







 La vertenza per il contratto integrativo di Coop Estense si sta invelenendo ogni ora di più, soprattutto dopo l’annuncio dello sciopero proclamato per tutta la giornata di domani dal sindacato Filcams-Cgil nei punti vendita di Modena e Ferrara. Ieri l’azienda ha voluto precisare la propria posizione e al tempo stesso il sindacato ha rilanciato con nuove accuse di pressioni sui lavoratori.

«La Filcams Cgil di Modena - ha dichiarato ieri Coop Estense - ha avviato una pesante campagna denigratoria nei confronti di Coop Estense, culminata nella dichiarazione di uno sciopero. La proclamazione dello sciopero è avvenuta nello stesso momento in cui era in corso a Roma un incontro sindacale durante il quale la cooperativa ha ribadito alle segreterie nazionali la propria disponibilità e volontà a riprendere immediatamente le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. Questo atteggiamento e questo disinteresse per la ripresa della trattativa induce quasi a pensare che per il sindacato sia più importante lo sciopero in sé, che non il rinnovo del contratto. È anche per questo motivo che abbiamo deciso di acquistare pagine pubblicitarie con cui divulgare messaggi per noi fondamentali. 

Deve essere chiaro che Coop Estense non ha dato disdetta del contratto integrativo aziendale. Vero è che Cgil, assieme alle altre organizzazioni sindacali, ha sottoscritto un accordo che stabiliva la decadenza del contratto integrativo aziendale al 30 aprile scorso. Coop Estense, sedendo al tavolo delle trattative per tre anni e tre mesi, ha presentato proprie proposte complessive per giungere ad un’intesa sul contratto integrativo. Proposte sempre respinte dal sindacato, che non ne ha mai avanzate di sue. Il Cda di Coop Estense ha deliberato di mantenere in vigore le condizioni retributive e di orario di lavoro che erano previste dal Contratto Integrativo aziendale. L’esempio portato dal sindacato sull’intesa raggiunta con un’altra cooperativa, non dice che hanno concordato il passaggio a tempo pieno di 250 lavoratori. La proposta di Coop Estense, invece, riguardava il passaggio a tempo pieno per 400 persone, oltre a una crescita di lavoro e di reddito per altre 600, lavoro stabile per 300 precari, forti investimenti in formazione professionale e maggiori retribuzioni per 2.000 lavoratori intermedi e dei banchi serviti. Inoltre le aperture festive e domenicali hanno portato 50 assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori precari».

Di contro Filcams-Cgil denuncia pressioni dopo la proclamazione dello sciopero.
In particolare il sindacato parla di «volantini strappati dalle bacheche sindacali, pressanti inviti ad allontanarsi rivolti a lavoratori e sindacalisti che consegnavano stamane un volantino ai lavoratori. Ma anche cambiamenti di orari di lavoro, con turni proposti che arrivano sino alla mezzanotte di venerdì o che si trasferiscono alla domenica. E poi è partita la ricerca in diverse agenzie di tutte le cassiere interinali possibili, con promesse di orari fino a 12 ore nella giornata di sabato. Incredibile poi che domani siano convocate le assemblee dell'azienda in orario di lavoro. È anche giunta la segnalazione che, in orario di lavoro, qualche iscritto al sindacato “spontaneamente” raccoglie firme in calce ad una lettera di protesta contro il sindacato stesso, con l'invito a non scioperare. Coop acquisterà pagine sui giornali per spiegare la propria posizione. È superfluo chiedersi chi pagherà: certamente i soci Coop».
Un clima rovente che al momento non sembra prospettare sbocchi immediati.



21 settembre 2012 




LE COOP DEL NORD OVEST SBARCANO ALL'INTERPORTO DI RIVALTA SCRIVIA

  
La nuova piattaforma, con funzione di magazzino centralizzato per le tre grandi cooperative del Nord Ovest (NovaCoop Piemonte, Coop Liguria e Coop Lombardia)

All’Interporto di Rivalta è operativa una nuova piattaforma logistica per la gestione dei prodotti freschi di Coop Consorzio Nord Ovest. Un magazzino di circa 45.000 metri quadrati  a temperatura controllata (da 0° a + 8°), in 4 sezioni dedicate alle attività dell’ortofrutta, dei salumi e latticini, delle carni e del pesce fresco, oltre a un’area per le lavorazioni.

Sul tetto è installato un impianto fotovoltaico da 1 MW, per l’autosufficienza energetica.

«La nuova piattaforma, con funzione di magazzino centralizzato per le tre grandi cooperative del Nord Ovest (NovaCoop Piemonte, Coop Liguria e Coop Lombardia) - spiegano all’Interporto - ci permette di rafforzare il nostro business in un settore centrale e in forte espansione, quello della grande distribuzione alimentare e, in particolare, del comparto dei prodotti a temperatura condizionata».

Intanto, è stato stipulato tra Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e la Clo Servizi Logistici di Milano un importante accordo quadro, premessa all’avviamento della nuova piattaforma logistica. «Cgil, Cisl e Uil - spiegano le organizzazioni sindacali - hanno svolto un monitoraggio continuo del settore cooperative con l’obiettivo di una maggiore legalità, trasparenza e una corretta applicazione dei contratti di lavoro, contrastando la concorrenza sleale.   Altrettanto significativi sono gli impegni che riguardano i tempi e le modalità di trasferimento a Rivalta delle attività di stoccaggio e transito attualmente svolte in altre piattaforme logistiche regionali, l’impegno a favorire nuovi inserimenti di personale (50/60 lavoratori) da affiancare al personale trasferito e possibili ulteriori elementi di sviluppo dell’attività nei prossimi mesi».



21 settembre 2012 






20 settembre 2012

VOLANTINO USB SULL'INTEGRATIVO DI UNICOOP FIRENZE

 
Riceviamo e pubblichiamo il volantino USB a commento dell'integrativo appena firmato in Unicoop Firenze






A tutti i lavoratori di Unicoop Firenze 


Finalmente i testi dell'integrativo cominciano a circolare,ma non siamo sicuri sulla loro veridicità. Sembra infatti che l'ipotesi di accordo che sta circolando non sia quella definitiva.
Tra le indiscrezioni sembra che i firmatari dell'accordo non vogliano neanche sottoporre democraticamente la valutazione del testo ai lavoratori con referendum della durata di tre giorni ad urna chiusa,in maniera tale da dare la possibilità a tutti di poterlo approfondire e votare,ma facendo una superficiale e difficilmente riscontrabile votazione ad alzata di mano.
Siamo nettamente contrari a questo comportamento antidemocratico e poco rispettoso della volontà dei lavoratori di Unicoop. 

Da indiscrezioni pare che unitamente al C.I.A.Cgil-Cisl-Uil abbiano siglato anche un'altro accordo a loro caro,quello sull'agibilità sindacale.
Cosa c'è scritto nell'accordo sull'agibilità sindacale?
Quante ore di permesso sindacale Unicoop Firenze ha concesso a Cgil-Cisl-Uil in più di quelle che spetterebbero da CCNL?
Ma soprattutto cosa hanno concesso le OO.SS. ad Unicoop Firenze per ottenere il monte ore?
Non abbiamo risposte certe neanche a questi interrogativi, possiamo formulare solo delle ipotesi. 

Ma vediamo in dettaglio cosa perdono i lavoratori Unicoop da questo integrativo. 

Festività 4 Novembre
La festività verrà tolta dalla busta paga del mese di novembre erogata a dicembre, ai 2.500 lavoratori che fanno parte degli ipermercati di Cascina-Lastra a Signa-Montevarchi-Montecatini-Arezzo-Sesto Fiorentino. 

Divisore convenzionale
Sara modificato e portato per le prestazioni straordinarie da 156 a 165.
Si tratta di rinunciare e lasciare in azienda una cifra che oscilla tra i 70 centesimi e 1,20 euro, per ogni ora di lavoro supplementare/straordinario che ogni lavoratore effettuerà.
La cifra persa si incrementa all'aumentare dell'anzianità di servizio e della maggiorazione applicata fino a toccare la punta massima nella domeniche di natale quando verrà applicata la maggiorazione del 100%. 

Mensa
Spetterà ha chi effettua attivita lavorativa in “orario spezzato” con intervallo tra le due prestazioni minore o uguale alle tre ore.Il contributo del lavoratore sarà del 33% del costo medio ponderato delle mense interne ed esterne riferibili alla cooperativa.
Niente mensa ai lavoratori del magazzino "Meacci" di Sesto Fiorentino, tecnicamente neanche a quelli di Scandicci che fino ad adesso ne avevano usufruito pur non avendone diritto.Vedremo cosa intende fare la cooperativa. 

Trasformazioni P. Time F. Time- Oganizzazione del lavoro
250 trasformazioni avverranno nei prossimi tre anni e saranno per anzianità di servizio in quei soggetti che nei 15 mesi precedenti il passaggio avranno effettuato un numero di ore supplementari uguale o maggiore di 300.
Ci pare poco visto che si ipotizza nei prossimi tre anni una fuoriuscita per pensionamenti di lavoratori Unicoop per una cifra che oscilla tra i 300 e i 350,lavoratori che sarebbero dovuti essere rimpiazzati ugualmente. 

Lavoro domenicale e festivo.
Il lavoro domenicale avverrà attraverso una pianificazione trimestrale.
Il lavoratore darà la propria disponibilità nella pianificazione qualora le adesioni non andranno a coprire le reali esigenze ai fini dell'apertura del punto di vendita. Il lavoratore sarà scelto dall'azienda per un massimo di un turno ogni quattro settimane escluso il periodo natalizio.
Niente apertura per le festività del 1 gennaio, Pasqua, lunedi dell'Angelo, 25aprile, 1° maggio, 25 e 26 dicembre. 

Salario variabile
Si abbassa la soglia massima raggiungibile a 1.540 euro.
Rimane il premio aziendale di 92,96 euro ma solo dopo aver raggiunto una anzianità di 36 mesi.
Il salario variabile sarà cosi suddiviso:
- Quota di cooperativa:15% fino ad un massimo di 250 euro distribuiti in buoni spesa.
- Quota canale :da 0 a 25% dalle quota massima,del rapporto utile commerciale netto/vendite lorde del  
   canale. 
- Quota negozio :da 0 a 60% della quota massima,in base al raggiungimento degli obbiettivi.
Non sarà erogato nei giorni di malattia.
Nei magazzini rimane l'erogazione del salario variabile suddiviso per reparti. 

Relazioni sindacali
Ore di assemblea pro capite a lavoratore, passeranno da 15 a 13. Di queste quattro potranno essere indette dalle OO.SS. territoriali, le altre nove spettano a R.S.U. 

Orario di lavoro
Nuove assunzioni a 40 ore come da ultimo CCNL per tutti i lavoratori assunti dopo il 22/12/2011con divisore convenzionale a 168. 

Minimercati
Passaggio a 38 ore settimanali per tutti con flessibilità oraria settimanale massima di 42 e minima di 20 per 24 settimane.
I negozi interessati saranno Compiobbi, Montevarchi, Badia a Settimo, Casenuove, Colonnata, Prato (via Strozzi), Pozzale, Vingone, Fontanelle, Fornacette, Sorgane, Uliveto terme, Varlungo. 

Ferie
Il piano ferie del periodo estivo andrà a coprire 6 settimane, dal 15 giugno al 15 settembre e dovrà essere affisso entro il 31 marzo di ogni anno. 

Decorrenza e durata
Avrà durata triennale dal momento della stipula definitiva. 



IN CONCLUSIONE
Non abbiamo riscontrato niente di migliorativo per i lavoratori di Unicoop Firenze dall'analisi del testo che alcuni delegati sindacali confederali, i quali ringraziamo, per averci fatto pervenire un vero e proprio TAGLIO dei diritti e delle retribuzioni dei dipendenti della cooperativa. 

MA ALLORA CI CHIEDIAMO
Cosa hanno spinto Cgil-Cisl-Uil a siglare questo accordo?
Quale sarà stata la merce di scambio per concludere, questa trattativa con una maratona durata 5 giorni, dopo che le trattative si erano protratte per quasi tre anni? 

MA SOPRATTUTTO
Se è stato firmato, cosa c'è scritto nell'accordo sull'agibilità sindacale?
Noi lavoratori di Unicoop Firenze vorremmo essere messi al corrente dei contenuti del testo. 

Colleghi, chiedete ai vostri rappresentanti sindacali dei punti di vendita, uffici, magazzini, che richiedano alle OO.SS. firmatarie di avere, se davvero esiste una copia, l'accordo sulle ore di permesso sindacale.

Per quel che riguarda l'analisi dell'integrativo appena fatta invitiamo tutti i lavoratori ad una seria e ponderata valutazione da esternare in sede di votazione... sempre se sarà rispettata la volonta dei dipendenti di Unicoop Firenze di svolgere un referendum ad urna chiusa. 

Uniti si può!
Uniti si deve!



Coordinamento USB per l'Unicoop Firenze 


USB – Unione Sindacale di Base Lavoro Privato Firenze
Firenze – Via Galliano, 107 
tel. 055 3200764 - 055 9331383 
Fax 0559334408 
e-mail firenze@usb.it 
sito web: www.usb.it



19 settembre 2012

IN COOP ESTENSE SCIOPERANO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DELL'INTEGRATIVO

Stavolta pare proprio che scioperino per davvero. La vertenza dell'integrativo di Coop Estense è lunga e tortuosa, lo sciopero è stato minacciato più volte ma mai concretizzato.


Chi vuole può trovare il riepilogo della vertenza nel nostro recente articolo.

E' logico pensare che l'integrativo firmato in Unicoop Firenze, tra polemiche di ogni genere sia nel metodo che nel merito, abbia fatto da scintilla anche per la situazione in Coop Estense.

Seguiremo la vertenza e auguriamo ai colleghi di Coop Estense un gran bel sabato contro l'arroganza della Coop Modenese.



Sabato prossimo, 22 settembre, i lavoratori di Coop Estense incrociano le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale, e «il progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro». Lo annuncia il segretario della Filcams-Cgil, Marzio Govoni, comunicando che il sindacato non intende arretrare di un passo nella vertenza Coop Estense, nonostante l’invito a moderare i toni del presidente regionale di Legacoop, Paolo Cattabiani. La mobilitazione è prevista per tutta la giornata di sabato e riguarderà i punti vendita delle province di Modena e Ferrara, dove lavorano in 4.000. A promuovere la mobilitazione, per adesso, è soltanto la Cgil. «Attendiamo risposte da «Cisl e Uil», fa sapere Govoni.



19 settembre 2012

Gazzetta di Modena



INTEGRATIVO UNICOOP FIRENZE: DUBBI SULL'UFFICIALITA' DEI TESTI E SULLO SVOLGIMENTO DEL REFERENDUM

Da quanto ci comunicano alcuni partecipanti all'Attivo dei delegati Filcams-Cgil, emergerebbero incongruenze tra il contenuto dei testi inviati dalla Segreteria dell'Organizzazione e quanto afferma di aver sottoscritto il Segretario Regionale, difformità che lasciano pensare che i testi diffusi dalle OO.SS. non siano quelli effettivamente firmati.

Pare inoltre che, in una riunione Filcams tenuta nascosta alle RSU di Unicoop, le tre Organizzazioni Sindacali firmatarie dell'accordo non vogliano sottoporre a referendum l'accordo raggiunto!

Ecco quanto scrive il blog RSU Uffici Unicoop Firenze, da cui riprendiamo la clamorosa notizia


Sembrava che il ritardo nell'invio dei testi fosse solo frutto di macchinosi ritardi burocratici.
Invece, dall'Attivo dei delegati Filcams di Firenze, sono emerse delle incongruenze tra il contenuto dei testi inviati dalla Segreteria dell'Organizzazione e quanto afferma di aver sottoscritto il Segretario regionale, difformità che lascia pensare che i testi diffusi dalle OO.SS. non siano quelli effettivamente firmati.

Nel corso di quella riunione infatti, approfondendo l'argomento salario variabile (la cui retribuzione non è previsto che avvenga per alcune causali di assenza), sono emerse delle differenze sostanziali tra quanto i Sindacati affermano di aver sottoscritto e i giustificativi che compaiono nei testi. In sostanza, mentre l'utilizzo dei permessi per L.104 e le assenze per lunga malattia non sono elencate tra le assenze "ammesse", le Segreterie sindacali affermano che l'accordo raggiunto li preveda.

Ma questo non è l'unico dubbio che aleggia.
Sembra infatti che alcune parti dell'accordo siano ancora in fase di scrittura.
Se questi inconvenienti potrebbero bastare ad insinuare il ragionevole dubbio che i Lavoratori non hanno ancora la possibilità di documentarsi esattamente sui contenuti dell'ipotesi di accordo, un altro fatto, se confemato, darebbe il definitivo colpo di grazia alle speranze dei Lavoratori di potersi esprimere liberamente e con le opportune garanzie sull'accordo.

E' notizia di oggi che, in una riunione Filcams tenuta nascosta alle RSU di Unicoop, le tre Organizzazioni Sindacali firmatarie dell'accordo non vogliano sottoporre a referendum l'accordo raggiunto!
Se questa notizia fosse vera, sarebbe la conferma che i tanti commenti che i Lavoratori si scambiano nei luoghi di lavoro e su Facebook è assolutamente fondata: ai dipendenti di Unicoop Firenze questo accordo non piace!

E sembra effettivamente così. I Lavoratori di Unicoop si sono già dati appuntamento ad una Assemblea aperta a tutti, giovedì 20 settembre alle ore 21, presso la Sala RSU in Viale Europa a Scandicci, per dire chiaramente cosa pensano di questo accordo.



19 settembre 2012

RSU degli Uffici di Unicoop Firenze



14 settembre 2012

CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE DI UNICOOP FIRENZE: ANATOMIA DI UNA SCONFITTA

Il Contratto Integrativo Aziendale di Unicoop Firenze esaminato nei suoi punti principali pare decisamente penalizzante sotto vari aspetti


I testi integrali nei link a fianco dei punti commentati
e a fondo pagina

Prima di entrare nel dettaglio dell'integrativo di Unicoop Firenze, fresco di firma sindacale, è necessaria una premessa. Sappiamo tutti che son momenti difficili, ma non accettiamo che questo sia un alibi per chi non gestisce bene l'azienda e fa pagare parte degli errori alla componente più debole dell'anello gerarchico: i dipendenti.

Si è molto parlato di Casta dopo il noto libro di Rizzo e Stella e l'uso d
el termine non è più riferito solo alla classe politica, ma è esteso a tutti coloro che godono di benifici e privilegi sproporzionati ed iniqui rispetto al cittadino medio. Si parla così anche di casta sindacale, degli avvocati, dei giornalisti e così via.

C'è una Cast
a all'interno di Unicoop? Ognuno di voi saprà certamente dare una risposta. Noi ci limitiamo a far notare che alcune decisioni finanziarie hanno pesato e continuano a pesare in modo opprimente sulla cooperativa, ma per questi errori grossolani nessun manager ha pagato il conto, quello lo paghiamo noi dipendenti anche attraverso questo accordo negativo.

In un'azienda seria, prima di chie
dere sacrifici ai dipendenti in nome di valori cooperativi sempre più sbiaditi e lontani, si fa pulito nel management. Qui no, la gerontocrazia che comanda è tutta bella comoda sulle proprie poltrone con i loro lauti stipendi e benefit, nonostante che nel 2008 siano riusciti a presentare il primo bilancio negativo della storia di Unicoop. Era colpa dei dipendenti? Certo che no. L'utile commerciale era positivo, ma affossato dalla minusvalenza dell'investimento strategico di Campaini e Co. su Monte dei Paschi. Nell'ultimo bilancio le cose sono andate meglio? Neanche per idea, dato che sempre la negativa gestione finanziaria ha vanificato l'utile commerciale e ha portato le perdite del 2011 a 45,5 milioni.

Appare du
nque ben chiaro come se la passa la Casta della nostra azienda e chi paga poi il conto. Chiarito questo aspetto determinante, passiamo ad esaminare nei punti salienti quello che abbiamo ceduto in questo integrativo.



SERVIZIO MENSA (Testo accordo)

Solo per chi effettua orario spezzato con intervallo uguale o inferiore alle 3 ore. Prevede un solo pasto giornaliero presso mense interne, somministrazione diretta o convenzioni esterne.
I lavoratori delle Sedi e del Magazzino di Scandicci potranno usufruire delle mense interne, ma solo alle suddette condizioni. (N.B. I lavoratori del magazzino operano nella quasi totalità in turni secchi, perciò...).
I lavoratori del Centro Freschi di Pontedera e del Magazzino Meacci di Sesto F.no potranno usufruire di convenzioni esterne, ma solo se effettuano turni spezzati. (N.B. A Sesto F.no l'unico che fa il turno spezzato è il Responsabile, dunque...).
La somministrazione di prodotti a Punto Vendita avrà valore di 4.50 euro a prezzo di vendita e non potranno essere asportabili, perciò dovranno essere consumati all'interno del P.V. (?)
In definitiva si sancisce l'eliminazione del servizio mensa per tutti i lavoratori a turno secco, anche se con orari disagiati, inclusi quelli dei magazzini.
Vediamo se per quelli di Scandicci si opterà per una deroga con accordo verbale, come accadde nel 2005, ma ciò non toglierebbe che siamo lontani dai risultati auspicati dalla piattaforma rivendicativa.


SALARIO VARIABILE (Testo accordo - vedi Sistema Retributivo)

Eventualmente in vigore dal prossimo 2013 (cioè l'erogazione del maggio 2014).
Si abbassa inspiegabilmente il tetto massimo, peraltro mai raggiunto e neanche avvicinato in precedenza, da 1.720 euro a 1.540 euro !
Si eroga il Premio Aziendale (92,96 euro) solo dopo 36 mesi di presenza in cooperativa.
Il Premio Variabile sarà così composto:
Quota di Cooperativa: 15% per un massimo di 250 euro.
Quota di Canale: 0-25% della quota massima, legata al rapporto tra Utile Netto Commerciale e Vendite Lorde del Canale.
Quota di Negozio: 0-60% della quota massima, a seconda del grado di raggiungimento degli obiettivi.
Solo per i magazzini rimane anche l'obiettivo di reparto.
Attenzione: i primi 250 euro saranno in buoni spesa!
Ci sarà un ulteriore percentuale premiante in caso di riduzione di rotture e differenze inventariali.
Sarà legato alla effettiva presenza che include anche ferie, permessi, congedi e infortuni. Il S. V. non sarà dunque erogato nei giorni di malattia, anche se lunga o grave.
Insomma siamo molto, ma molto lontani da quel "salario variabile uguale per tutti" che i Sindacati e l'Azienda ci hanno voluto far credere tramite gli spernacchianti articoli sui giornali, copia carbone delle veline sindacali.


RELAZIONI SINDACALI (Testo accordo)

Le ore di Assemblea sindacale annue retribuite passano da 15 a 13 !
Di queste solo 9 saranno di esclusiva pertinenza delle RSU, le altre 4 potranno essere convocate dalle OO.SS. territoriali.
A queste c'è da aggiungere un'ora di semblea dedicabile alla sicurezza, che può essere convocata anche dai RLS.
Moltiplicate l'ora in meno per quasi 8.000 dipendenti e ne otterrete un gran bel risparmio per Unicoop Firenze, in barba alle buone e corrette relazioni sindacali.


ORARIO DI LAVORO (Testo accordo)

Per i lavoratori assunti dopo il 22/12/2011 (data del CCNL), si applicano i nuovi regimi di orario previsti da Contratto Nazionale (40 ore F-Time) e il nuovo divisore convenzionale (168).
Per quelli già in forza in quella data, si conferma il regime orario in corso ma si passa ad un divisore convenzionale di 165 (da 156).
Ricordiamo che l'aumento del divisore influisce negativamente sulle maggiorazioni per il lavoro straordinario e supplementare!


CANALE MINIMERCATI (Testo accordo)

Pur scongiurando la malaugurata ipotesi NewCo., qualcosa anche qui accade:
per i lavoratori di 13 P.V. considerati ad andamento reddituale critico, sarà previsto un regime orario a 38 ore settimanali e sospesa la maturazione del Salario Variabile (eccetto la parte della Cooperativa). Saranno inoltre previsti regimi di orario flessibile fino ad un massimo di 42 ore settimanali ed un minimo di 20, per un massimo di 24 settimane.
I 13 negozi in oggetto sono: Badia a Settimo, Casenuove, Colonnata, Compiobbi, Montevarchi (Via Burzagli), Prato (Via Strozzi), Pozzale, Vingone, Fontanella (Empoli), Fornacette, Sorgane (Via Livenza), Uliveto Terme, Varlungo.
Stesse clausule potranno essere applicabili in caso altri Punti Vendita producano risultati negativi in modo continuativo.


ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO (Testo accordo)

Unicoop si impegna ad effettuare 250 passaggi da P-Time a F-Time entro il termine di vigenza dell' Accordo (3 anni dall'approvazione).
Dobbiamo tener presente che tali passaggi si riveleranno comunque necessari al fine di mantenere gli equilibri percentuali tra P-Time e F-Time verso i quali Unicoop si è impegnata, visto che nei prossimi 3 anni sarà probabile anche un cospicuo numero di pensionamenti.
Inoltre è contemplata la possibilità di un confronto tra Direttore ed Rsu al fine di far fronte a non meglio precisate situazioni non prevedibili, ma se tale confronto non dovesse produrre un'intesa entro 10 giorni, l'Azienda sarà libera di intraprendere azioni unilaterali in materia di organizzazione di lavoro.

Questi gli orari giornalieri previsti:

Supermercati e Grandi Superfici: max 12 ore per entrate dopo le 8. Max 11 ore se prima.
Min 4 ore turno unico. Min 6 .30 ore turno spezzato.

Minimercati: max 12 ore
Min 3 ore turno unico - 6.30 ore turno spezzato



Unicoop conferma l'esclusione dal calendario di apertura delle seguenti festività:
1° Gennaio, Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 Aprile, 1° Maggio, 25 e 26 Dicembre. Perciò la prossima estate nessun sciopero per Ferragosto, ovviamente.
Per quanto riguarda le aperture domenicali si affaccia, nell'impossibilità di ricorrere alle altre soluzioni previste, la possibilità per Unicoop di chiamare il lavoratore per un massimo di una domenica ogni 4 settimane (escluso il periodo natalizio). Una sorta di esigibilità della prestazione a garanzia della copertura di ogni reparto.
Le maggiorazioni sono al 100% fra l'ultima domenica di Novembre e il 7 Gennaio, al 50% negli altri periodi dell'anno.



Con la scusa dell'armonizzazione, viene tolto il pagamento della festività del 4 Novembre a chi finora la percepiva (Ipermercati) in cambio di un modesto adeguamento dell'elemento provinciale (7,23 euro). Con buona pace di chi pensava già di poter adire alle vie legali per vedersi riconoscere arretrati e pagamenti futuri di tale festività, forte anche di pareri favorevoli degli avvocati!



Si concorda di poter ridurre previa confronto con le Rsu, come previsto dall'art. 115 del CCNL, il riposo tra la fine di una prestazione lavorativa e l'inizio della successiva da 11 a 9 ore minime consecutive.



Verrà incrementato il numero degli inventari periodici, senza però ostacolare la normale attività del punto vendita. (Si faranno di domenica?)


Il piano delle ferie estive sarà presentato entro il 31 Marzo e prevederà 2 settimane consecutive all'interno del periodo che va dal 15 Giugno al 15 Settembre.



INQUADRAMENTI E INDENNITA' (Testo accordo)

L'inquadramento dei lavoratori dovrà avvenire rispetto ai livelli contrattuali previsti dal CCNL e relative declaratorie, avendo come riferimento le effettive mansioni svolte. Le indennità avranno invece la funzione di compensare la presenza presso i banchi dei reparti gastronomia, pescheria, macelleria, box informazioni, in cui si riscontra per il lavoratore una specifica onerosità.
Si specifica che essa sarà erogata in rapporto ai giorni di effettiva presenza nelle mansioni che ne determinano l'attribuzione, nella misura di euro 60 lordi mensili.
Nessun accenno alla richiesta di revisione dell'indennità per gli autisti dei bilici, ferma ormai da molti anni.


POLITICHE DEL MERCATO DEL LAVORO
(Testo accordo)

Non riteniamo opportuno avventurarci nel dedalo di tipologie di contratti (apprendistato, tempo parziale, part-time ciclico, part-time week-end, part-time sperimentale a 30 ore, tempo determinato, atipici, merchandising, promoting, appalti ecc.) e delle relative clausule di flessibilità e elasticità, che ci renderebbe l'analisi lunga e noiosa. Rimandiamo perciò, per chi ne fosse direttamente o indirettamente interessato, alla lettura dei testi completi disponibili nel link.


DECORRENZA E DURATA (Testo accordo)

Avrà vigenza triennale decorrente dalla data della sua sottoscrizione definitiva, dopo la eventuale approvazione referendaria dei lavoratori del gruppo Unicoop Firenze.
Le parti stipulanti si impegnano ad ultimare le procedure referendarie entro il 30 di Ottobre 2012, al fine di dare corso alle attività di rinnovo delle Rappresentanze Sindacali entro la fine dello stesso anno.

A proposito... ma non è che è già stato sottoscritto anche il nuovo Accordo per il rinnovo delle RSU ?



VI INVITIAMO AD INFORMARVI ED A RIFLETTERE PRIMA DI DECIDERE CON IL VOSTRO VOTO DELL'APPROVAZIONE O MENO DI QUESTO ACCORDO.


PER QUANTO CI RIGUARDA UN'IDEA CE LA SIAMO GIA' FATTA.