30 giugno 2009

LA FILCAMS CGIL FIRMA IL CCNL DEL TERZIARIO DI CISL E UIL.


E' stato firmato in questi giorni anche da Filcams-Cgil il CCNL del terziario.





Ricorderete le polemiche seguite alla firma del contratto da parte di Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil
, nonché il polemico dissenso della Filcams-Cgil, che dopo un anno da quegli eventi sembra essersi dissolto.

Tra i vari articoli e approfondimenti che potete trovare in rete, pubblichiamo questo tratto dal blog Metedipasco
che ci pare riassumere efficacemente la vicenda, arricchendola di ulteriori circostanze, senza rinunciare a qualche naturale e doverosa punta polemica.

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È stata raggiunta ieri (23 giugno) un’intesa tra le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e la Confcommercio per la difesa dell’occupazione nel settore terziario, distribuzione e servizi. Le tre sigle, si legge sul sito Filcams, “prendono atto con soddisfazione che l’intesa, offrendo una interpretazione condivisa dei punti oggetto dell’accordo separato del 18 luglio 2008 per il rinnovo del ccnl, consente una ricomposizione dei rapporti unitari e la definizione della stesura del testo contrattuale”.» Insomma un testo formulato ad hoc per far rientrare i "compagni di merende" nel "recinto dell'unitarieta'".


Dopo un anno di insulti, vessazioni e dileggiamenti vari da parte delle "milizie" dure e pure che trovano la loro massima espressione nei delegati aziendali marchiati con il "quadratino rosso " (o e' un venditore della Rowenta o un miliziano della Cgil), il sindacato che dagli anni ' 50 rivendica la "vocazione maggioritaria" e la presunzione di rappresentare tutti i lavoratori ha recepito "de iure" e "de facto" il ccnl del terziario " firmato un annetto fa da cisl e uil, ovvero da Fisascat e Uiltucs per l'esattezza.

E' sorprendente tale virata, insomma manovra tipica da " contrordine compagni". Cislini e Uillini si sono mostrati pazienti e lungimiranti (come sempre) a fronte anche di insulti pesanti, perfino paragonati a dei suini ,tipico atteggiamento (paragone) di idiota giustizialismo miscelato con integralismo "islamico/sovietico".
La vecchia cinghia di trasmissione pare abbia mal funzionato, e pare che non abbia mal funzionato neanche al contrario, insomma non ha funzionato per niente.
Il sindacato a vocazione maggioritaria che negli ultimi tempi si era perfino ritrovato a svolgere mansioni di partito dopo i vari "schiaffi elettorali " ha visto bene di tornare all' ovile e cislini e uillini rispettando gli impegni presi - "siamo stati gli ultimi a mollarvi saremo i primi a cercarvi" (Bonanni docet) - hanno ripreso i compagni all' ovile (La parabola del figliol prodigo de noiattri") facendogli rientrare con un documento ad hoc che valorizza contrattazione di secondo livello, bilateralita', il tutto come parte integrante del ccnl del luglio del 2008 (domeniche e apprendisti compresi).

Al di la' della polemica i vertici delle categorie confederali erano da Gennaio del 2009 che cercavano in qualche modo di recuperare, gia a fine Gennaio Martini il neo segretario generale era disponibile a firmare il ccnl del terziario e segnali di distensione erano arrivati da qualche territorio vedi l'integrativo di II° livello firmato nella provincia di Bolzano da Cisl Uil e da Cgil nella persona del suo segretario generale territoriale. Altri segnali di distensione erano arrivati dalle iniziative territoriali unitarie promosse da filcams fisascat uiltucs sulla contrattazione e bilateralita' vedi l'iniziativa di Firenze, per non parlare dell' integrativo di arezzo.

Insomma oggi la cgil si muove fra Ossimori, paradossi e contraddizioni, comunque ben tornati compagnucci !!

IL TESTO DELL'ACCORDO IN PDF

Pubblichiamo inoltre le riflessioni del segretario della Filcams Cgil di trento (e commento da parte di una lavoratrice) a proposito del "Patto per il terziario" nella riflessione si nota " l' attapiramento" del funzionario che dopo un anno di propaganda e' costretto a rimangiarsi tutto (c'aveva speso la faccia con i lavoaratori !!).
Interessante anche l'esito del direttivo nazionale della filcams tutti d'accordo meno tre astenuti, pensate neanche un contrario. Ecco la riflesione:

Pubblicato da filcamstrento su 17 Giugno 2009

Oggi, il Direttivo della Filcams Nazionale ha approvato, con soli 3 voti di astensione, l’ipotesi di accordo unitaria sottoscritta con Confcommercio dominata “patto per il lavoro nel terziario” dando mandato alla segreteria di sottoscrivere l’accordo il prossimo 23 giugno 2009.

Quanto definito appare come un passaggio delicato, e con dei risvolti negativi, che sicuramente peserà nella lotta intrapresa dai lavoratori per rivendicare un contratto nazionale dignitoso e condiviso. Infatti, questo documento unitario, lascia irrisolte le questioni delle regole e della democrazia, del lavoro domenicale, la ferita pesante sull’apprendistato e sui riposi settimanali che erano alla base delle nostre iniziative di lotta. Nella sostanza abbiamo lasciato sul terreno le questioni di fondo che hanno generato la rottura e sulle quali abbiamo chiamato alla lotta i lavoratori del settore.

Inoltre, a mio avviso questa intesa, non tiene conto del cambio di marcia che l’accelerazione che la rottura sindacale ha assunto in questi mesi a seguito delle politiche filo governative della Cisl e della Uil. Si rischia di ricucire sul terziario e si rompe sulle piattaforme del turismo e della vigilanza. un comportamento difficile da spiegare.
E’ un passo indietro rispetto anche a quanto definito nel contratto della cooperazione che almeno formalmente ha salvaguardato la contrattazione sulle domeniche e sull’organizzazione del lavoro e non interviene sui diritti degli apprendisti.

Un documento che non risana la ferita provocata dallo strappo del CCNL del Terziario, in quanto si limita ad esprimere importanti intendimenti sul versante della “relazioni sindacali” in materia di accesso agli ammortizzatori sociali e sul versante dell’occupazione, sulle possibili soluzioni per fronteggiare la crisi che attraversa il settore e sulla contrattazione di secondo livello.
Sul versante delle regole e del rapporto con i lavoratori restano insoluti i problemi sia sul versante delle regole fra organizzazioni ma sopratutto non affronta e non risolve la questione dirimente sul diritto democratico della validazione degli accordi da parte dei lavoratori e delle lavoratrici.
Un documento che fa riferimento alla contrattazione di secondo livello ma non affronta la questione del recepimento dell’accordo del 22 gennaio 2009 sulle regole contrattuali e quindi gli elementi di nuove rotture rimangono tutte.

Non trovo corretto che per una ricomposizione formale si sacrifichino i più deboli, gli apprendisti, e si accetti che la contrattazione nazionale, ma anche quella locale, può continuare sulla china della restituzione dei diritti come è avvenuto con il contratto separato sull’apprendistato.
In ultima la consultazione dei lavoratori. Non è un caso che Fisascat e Uiltucs non vogliono fare la consultazione ma solo il ribadire la scelta che i lavoratori non sono portatori di diritti e quindi non hanno diritto di parola sulle scelte del sindacato, e se non hanno diritto di parola sulle scelte del sindacato come si può pensare che ne abbiano su quelle delle aziende?

Come Filcams Cgil del Trentino siamo impegnati a fare la consultazione e a far votare i lavoratori su questo accordo andando a presentare i punti forza e i punti deboli di quest’intesa. Non possiamo far finta di ignorare che in questi mesi la realtà è cambiata sia per l’acuirsi della crisi sia per le divergenze strategiche emerse fra le tre organizzazioni sindacali che non possono essere esorcizzate ma vanno combattute chiedendo ai lavoratori ed alle lavoratrici di essere parte attiva di questa battaglia.

Ezio Casagranda

Trento, 17 giugno 2009



Una Risposta a “Un patto per il lavoro nel terziario

fiorenza detto 18 giugno 2009 a 10.23

Soprattutto non si può ignorare di aver chiamato in piazza le lavoratrici ed i lavoratori, che hanno aderito a scioperi e manifestazioni, lasciando più di 16 ore di salario sul campo, che per questo ora sono continuo oggetto di vessazioni e ritorsioni da parte delle aziende, anche in Coop, per aver “preteso” di difendere diritti, che devono essere universali, costati anche ad altre generazioni di lavoratrici e lavoratori, sudore lacrime e sangue. Il quadro descritto da Ezio ci consegna una linea sindacale in piena contraddizione rispetto alle dichiarazioni precedenti dei segretari generali sia Filcams che Cgil. Come sempre i costi maggiori se li accollano le donne che troveranno sempre più ostacoli sia nell’esercizio del diritto al lavoro che nella possibilità di una partecipazione attiva alla democrazia. Molto incazzata Fiorenza.

23 giugno 2009

Metedipasco



21 giugno 2009

FIGLINE: COOP, SIGLATO L'ACCORDO




Lavoro domenicale
volontario e nuovi assunti


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Accordo fatto fra l'Unicoop e i lavoratori del supermercato di Figline, un'intesa sofferta che alla fine ha soddisfatto entrambe le parti dando inizio alla sperimentazione di una nuova forma di organizzazione del lavoro, che prevede anche l'assunzione di quel personale che era stata all'origine della rottura delle trattative nelle settimane, oltre al rifiuto dell'obbligo al lavoro domenicale che deve restare, e resterà, a livello volontario.
"Un ringraziamento particolare lo dobbiamo al sindaco Riccardo Nocentini - hanno commentato i lavoratori figlinesi - perché si è mosso concretamente per l'avvicinamento delle parti".

Alla base dell'accordo c'è la necessità di rispondere più adeguatamente alle esigenze del mercato, dei soci clienti e contemporaneamente, nel rispetto delle normative e degli accordi sindacali in atto, al miglioramento di vita e del lavoro dei dipendenti, garantendo loro corrette condizioni e ritmi operativi adeguati.

Nel supermercato Coop di Figline sono occupate 109 persone e la direzione del punto vendita - come recita l'accordo - definirà, confrontandosi preventivamente con le Rsu e sulla base del calendario delle aperture domenicali e festive, una pianificazione annuale dell'organizzazione del lavoro con l'indicazione delle necessità di presenza domenicale nei vari reparti del punto vendita.
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"La pianificazione annuale - precisa il documento firmato da Unicoop, Rsu e sindacati - sarà poi completata attraverso una pianificazione trimestrale delle presenze domenicali e festive, che definirà la partecipazione del lavoro tenendo conto di una quota aggiuntiva, rispetto alle effettive esigenze, a cui accedere nel caso di lavoratori che per motivi di forza maggiore dovessero recedere dall'impegno assunto. La partecipazione dei lavoratori al turno domenicale e festivo - specifica il documento - secondo la pianificazione trimestrale avverrà su base volontaria, con l'impegno da parte dei lavoratori a garantire le presenze necessarie alla copertura dell'organico".

21 giugno 2009

La Nazione

Paolo Fabiani