20 dicembre 2008

MI MANDA RAI TRE: FURTO O MERENDA ?

Ecco la fatidica puntata andata in onda su Rai 3 venerdì 12 dicembre alle ore 21.05. Consigliamo la visione a chi l'avesse persa...






19 dicembre 2008

I LADRI DI MERENDE E QUELLI DI DIGNITA'




























Dopo aver ascoltato le divertenti amenità dei dirigenti Unicoop, Vanni e Forconi, durante l’ormai arcinota trasmissione Mi manda Rai Tre, il video, visibile sul post successivo, è diventato subito cult per tutti noi dipendenti di questa nostra azienda.


Per il divertimento nostro, ci auguriamo che presto la coppia dei due simpatici mattacchioni torni a deliziarci, per il bene della nostra azienda sarebbe meglio di no. Ma tant’è...


Ma ora non ci vogliamo far mancare più nulla !


Riportiamo di seguito un’interrogazione del consigliere comunale Giovanni Bellosi (AN) al Sindaco di Scandicci Simone Gheri. Potrete notare il singolare concetto di solidarietà espresso dal sindaco scandiccese, in linea con le mitiche gags dei nostri da Andrea Vianello.


Nell’interrogazione (27/05/08 n. 58), il consigliere comunale Bellosi premette che,

prendendo atto dello stato di agitazione sindacale dei magazzini Unicoop a causa della vicenda di presunti furti avvenuti all’interno del magazzino, ma considerata la piccola entità di questi eventi e rilevato che tutto le componenti sindacali ribadiscono che la merce non era destinata alla vendita, che non è stata rubata, ma consumata in loco, considera assolutamente eccessivo e totalmente fuori luogo il licenziamento in tronco di un dipendente sorpreso a mangiare un panettone.

(l’assessore non fa riferimento agli altri dipendenti coinvolti nei video della gabbia dei rotti perché l’interrogazione è stata da lui presentata il 7/03/08, quindi antecedente ai provvedimenti disciplinari che di lì a poco sarebbero stati presi – NDR).


E interroga il Sindaco per sapere:


“Perché fino ad oggi, visto che lo stabilimento Unicoop ha sede nel territorio comunale, nessun rappresentante dell’amministrazione comunale ha espresso solidarietà ai lavoratori coinvolti e in particolare al lavoratore licenziato e se questo atteggiamento è dovuto al fatto che l’azienda in questione si chiami Coop;

Se intenda attivarsi per chiedere la immediata riassunzione del lavoratore licenziato in tronco e ingiustamente con un inaudito eccesso di giustizialismo, reo soltanto di aver mangiato un panettone.”


Parla il Sindaco Gheri :


“Non potrò soddisfarla nella risposta, perché mi limito a dire che sono vicende interne ad un’azienda. C’è un’indagine della magistratura in corso. Per quel che mi riguarda non lo so, non penso che ci si attacchi ad un panettone, penso che ci sia qualcosa di più. Non sono tutti i lavoratori, ma sono solamente un piccolo gruppo. Quindi di fronte a responsabilità personali, io la solidarietà non la do.” […]


Parla il consigliere Bellosi (AN)


“Non sono soddisfatto. Per l’amor di Dio se le notizie sono diverse completamente da quelle che si leggono sulla stampa e da quelle in possesso dei sindacati, se ci sono furti industriali siamo tutti per le responsabilità personali, per l’indagine della magistratura e perché chi paga i furti veri e propri vada a casa e sia anche condannato.” […]


“I sindacati sono una volta buoni e una volta poco buoni ? Insomma io li prendo per buoni più o meno sempre, con relativi distinguo fra la forza politica e il sindacato. Però i sindacati hanno fatto un’opera di difesa di questi operai, lavoratori, considerando il fatto che è peccato veniale e che si è parlato di un panettone e di poche merendine.” […]

12 dicembre 2008

STASERA ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE "MI MANDA RAI TRE"


Venerdì 12 dicembre 2008 alle 21.10

Mi manda Rai Tre, alle 21.10


Tra le storie presentate stasera da Andrea Vianello il caso di un gruppo di lavoratori licenziati per aver mangiato delle merendine

I telespettatori possono intervenire in diretta telefonando al numero verde 800.55.02.13 o via internet a mimandaraitre@rai.it

Per tutte le segnalazioni, al termine della diretta, è sempre attiva la segreteria telefonica del programma al numero 06.372.88.02

05 dicembre 2008

LA PROTESTA DEI LAVORATORI DELLA CFT CHE LAVORANO NEI MAGAZZINI UNICOOP FIRENZE





Questa volta a segnalarci il loro disagio, sono i soci lavoratori della CFT, la cooperativa che ha in appalto molte attività del magazzino Unicoop di Scandicci.
Della difficile situazione dei soci lavoratori della CFT e dei loro problemi, ci occupammo tempo fa, riportando un articolo di un giornale locale.
Di seguito pubblichiamo la lettera che ci hanno fatto pervenire.

Firenze, 02/12/2008

Oggetto: Comunicazine urgente

All'attenzione Spett.le Presidente sig. Giulio Bani;
Ai membri del C.d.A.;
P.C. Segreterie Provinciali OO.SS.

Con la presente vogliamo lamentarci per il comportamento del responsabile A. C. nei confronti di gran parte dei soci/dipendenti CFT del reparto "generi vari" del magazzino Unicoop di Scandicci.

Il sig. A. C. vanta nei nostri confronti la sua autorità con comportamento sia verbale che pratico non idoneo al buon andamento del lavoro. Si permette di offenderci, anche in modo raziale e di esercitare in maniera scorretta le sue mansioni di capostruttura.

Il suo comportamento aggressivo e dittatoriale influisce negativamente sul rendimento dei soci, sia extracomunitari che italiani, evitiamo addirittura di rivolgerci a lui anche per questioni di lavoro. Ci troviamo costretti ad aspettare l'arrivo del sig. B. G. onde evitare inutili discussioni.

Facciamo presente che nella ultima sua riunione nell'ora di pausa, si è dichiarato equivalente al duce, davanti a tutti i soci/dipendenti. Siamo qui per lavorare e non per subire dittature.

Per questo ci rivolgiamo a Lei sig. Presidente ed a tutti i membri del consiglio per porre limiti a questo comportamento irrispettoso e umiliante, onde evitare spiacevoli conseguenze.

Fiduciosi in un Vostro intervento, porgiamo distinti saluti.

In allegato seguono 70 firme.


01 dicembre 2008

CARO AMICO TI SCRIVO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un email di un nostro collega romano.

Invitiamo i lavoratori Coop di altre realtà, come quella romana in questo caso,di scriverci e informarci su quello che accade sui loro posti di lavoro.


Salve colleghi di sventura, i tempi della coop toscana lazio sono tramontati da tanti anni, ormai lavoriamo in un’azienda con tanto di capi che in qualche modo ricattano i propri sottoposti.
Si lavora con ritmi da paura in negozi sporchi e fatiscenti, le ASL si limitano a multare, ma non a provvedere con una chiusura di negozio ed obbligare l’azienda ad adempiere ai propri doveri.

LEGGE 626 dove sei? Solo sul cartaceo poiché l’applicazione di tale legge nei neg. Unicoop tirreno di Roma non si applica. Legge privacy in contrapposizione con legge della trasparenza: nel neg. dove lavoro io le ferie d’ufficio vengono date sempre agli stessi.
Ho chiesto più volte di mettere in bacheca la situazione ferie di tutto il personale in modo tale da mandare chi più ne possiede ma la “privacy”non lo consente e allora mi domando e la “trasparenza”?

Ho chiesto più volte di consegnare ai lavoratori insieme alla busta paga il cartellino timbrature per verificare la situazione del mese, ma senza mai ottenere nulla, se si hanno dubbi ti rivolgi al direttore di neg. e chiedi la verifica. Dico io, non sarebbe più semplice ricevere la copia ogni mese così non subiamo più “furti” alle nostre ore?

Nel nostro negozio vige un vero e proprio mobbing cambi di reparto cambi di orario ecc. ecc.

Cari Saluti

26 novembre 2008

UNICOOP CHIEDERA' SCUSA ?


L'avvocato Giugno:

" Unicoop si scusi con i lavoratori assolti"



"Un'azienda importante come è la Unicoop, spesso promotrice di iniziative attuate all'insegna della solidarietà, sappia oggi scusarsi con persone e famiglie che erano orgogliose del proprio datore di lavoro e che sempre hanno agito nell'interesse della propria azienda".

E' la richiesta dell'avvocato Carlo Giugno, legale di gran parte dei 23 dipendenti del magazzino della Coop dei Pratoni, a Scandicci, assolti dall'accusa di essersi appropriati indebitamente della merce prelevata dalla "gabbia dei rotti".
Anche il PM aveva richiesto l'assoluzione per i 23 indagati.

Il Firenze

25 novembre 2008


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CGIL: "RICONOSCIUTA L'ONORABILITA'"

Unicoop - Dopo l'assoluzione dei dipendenti accusati di furto la soddisfazione del sindacato

SCANDICCI -Tutti assolti. E' quanto ha stabilito il giudice per le indagini preliminari, Paola Palasciano, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero di archiviare il procedimento penale nei confronti dei dipendenti Unicoop accusati di furto.

Secondo Luca Saponaro della Filcams-Cgil, "Finalmente è stata riconosciuta l'onorabilità e la rispettabilità dei 23 lavoratori del magazzino Unicoop di Scandicci ingiustamente e strumentalmente accusati di furto.
Ad ora 3 sentenze civili e 1, quella di oggi, penale, hanno riconosciuto l'onestà dei lavoratori che in nessun modo volevano procurare danni all'azienda, e che mangiare una caramella o un biscotto da una confezione destinata al macero o data in beneficienza era da non considerarsi furto quanto prassi comune conosciuta e tollerata dall'azienda".

Una vittoria su tutta la linea quella dei 23 lavoratori dei magazzini raggiunti da avviso di garanzia nel marzo scorso e successivamente licenziati in tronco oppure sospesi per alcuni ammanchi registrati nei magazzini dei Pratoni.
Un primo importante segnale positivo in questo senso è arrivato in estate, quando il giudice del lavoro, a cui si erano rivolti i lavoratori contro i provvedimenti disciplinari imposti dall'azienda, aveva disposto l'immediato reintegro dei lavoratori licenziati, valutando come incoerenti le misure intraprese e come non accertabile il danno subito da Unicoop.

Ora, a confermare e rafforzare la sentenza del giudice del lavoro, arriva anche la decisione del tribunale penale, anche in questo caso guidata dal fatto che i comportamenti tenuti dai dipendenti erano a conoscenza dell'azienda. La questione però non è finita. Unicoop avrebbe infatti presentato ricorso contro la sentenza del giudice del lavoro che riconosceva come illegittimi i licenziamenti, anche se quest'ultimo passaggio dovrebbe mettere la parola fine a tutta la vicenda.

Il Nuovo Corriere

Eva Esposito

22 novembre 2008

22 novembre 2008

UNICOOP PERDE ANCHE QUESTA VOLTA. I DIPENDENTI PROSCIOLTI


Ci domandiamo quali siano le misteriose ragioni che spingono Unicoop Firenze ad un tale e sistematico accanimento verso alcuni dipendenti. La grande forza di Unicoop Firenze sta nella sua immagine. L’azienda si fa portatrice di valori etici, morali e di iniziative solidali.
Questo inestimabile patrimonio contribuisce in modo importante al fatto che Unicoop Firenze conti oltre 1.000.000 di soci e ben 240.000 soci prestatori.

Perché mettere a repentaglio tutto questo con azioni legali che hanno il solo fine di far apparire ridicola e tutto fuorchè solidale la nostra azienda? Vi invitiamo a scrivere le vostre impressioni con correttezza come è nello spirito del blog.
Il dibattito è aperto.


Tanto per dare un pò di risalto all'ennesima vittoria dei nostri martoriati colleghi, attingiamo dai giornali di ieri che hanno riportato la notizia. Ma che bella pubblicità che ti stai facendo, cara Unicoop Firenze !


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Tribunale. Lavoratori dei Pratoni accusati di aver consumato merce dalla "gabbia rotti".


UNICOOP, MAGAZZINIERI ASSOLTI "L'AZIENDA SAPEVA E TOLLERAVA"

La Cgil esulta: "restituita la dignità a queste persone".
Resta una causa civile per 7

Non è stata appropriazione indebita, ma una "prassi comune e tollerata dall'azienda". Per questo il gip Palasciano ha accolto la richiesta di archiviazione per il procedimento nei confronti di 23 dipendenti del magazzino Unicoop dei Pratoni, a Scandicci, difesi dall'avvocato Giorgio Bellotti, accusati di essersi riforniti di biscotti e di merendine pescati dalla "gabbia dei rotti" del reparto.
L'indagine fu condotta dai carabinieri dopo una segnalazione di Unicoop.

"Con questa sentenza - commenta il delegato Filcams-Cgil Luca Saponaro - è stata restituita l'onorabilità e la rispettabilità a queste persone che hanno sempre fatto seriamente il loro dovere e che ad un certo punto sono stati accusati di essere dei ladri, quando non credevano certo di commettere un reato".

Secondo quanto ricostruito, infatti i dipendenti finiti in tribunale avrebbero usufruito di merce rotta o avariata, non più destinata alla vendita: un panettone durante le feste, una caramella per addolcire il turno.

"L'azienda ha sempre tollerato", ha sentenziato il giudice, accogliendo peraltro la richiesta di archiviazione del pubblico ministero.

Ma L'odissea di alcuni lavoratori dei Pratoni non si è ancora conclusa. Nei confronti di sette di loro è stata avviata anche una causa di licenziamento.
Finora, il tribunale civile ha sempre dato ragione ai difensori dei dipendenti contro la volontà di rimuoverli dal posto di lavoro manifestata dall'azienda.
Per altri protagonisti della vicenda - tra cui dipendenti prossimi alla pensione - furono adottate sanzioni disciplinari come la sospensione.

21 novembre 2008

Stefano Brogioni
Stefano.brogioni@epolis.sm

Il Firenze


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Vicenda magazzini Unicoop - Prodotti scartati come invendibili

MANGIARE QUELLE MERENDINE NON ERA FURTO

I giudici penali dello stesso parere di quelli civili. Prosciolti 23 dipendenti


Furti Unicoop, anche il tribunale penale proscioglie i lavoratori. Il giudice per le indagini preliminari, Paola Palasciano, ha disposto l'archiviazione del procedimento penale nei confronti di 23 dipendenti dei magazzini dei Pratoni (licenziati o sospesi a seguito dell'inchiesta sugli ammanchi).
I lavoratori difesi dall'avvocato Giorgio Bellotti hanno dunque vinto anche questo round. Dopo le tre sentenze dei giudici civili.

"Anche il giudice penale - ha detto l'avvocato Bellotti - ha fatto riacquistare ai dipendenti licenziati o sospesi la loro dignità e il loro onore".
Particolare è la motivazione che ha portato prima il pubblico ministero, poi il gip a decidere per l'archiviazione.
Due le motivazioni sostanziali che hanno portato il giudice e il PM a propendere per la chiusura dell'inchiesta.

La prima è che la condotta contestata (il furto) aveva a oggetto prodotti alimentari posti in un luogo destinato a contenere merce non più idonea alla vendita per il deterioramento del suo stato (la cosiddetta gabbia dei rotti).
Quindi per tutti questi prodotti non si poteva più conseguire il ricavo costituito dal prezzo di vendita.

La seconda, emersa dagli interrogatori, sarebbe l'ammissione dei prelievi da parte deglio operai, per il fatto che la cosa sarebbe stata una consuetudine ben nota ai responsabili dell'azienda.
Un uso in base al quale i dipendenti avrebbero potuto prelevare liberamente qualche prodotto di quelli in questione.

La bomba è scoppiata nel marzo scorso, quando i lavoratori dei magazzini Unicoop di Scandicci sono stati indagati dalla procura fiorentina per appropriazione indebita e furto.
A presentare la denuncia, risalente all'ottobre 2006, era stata proprio Unicoop Firenze, a seguito di ammanchi nel magazzino.
I carabinieri hanno avviato le indagini utilizzando intercettazioni video per accertare se in una particolare area del centro di approvvigionamento fossero commessi degli illeciti.
Secondo i dipendenti il problema era spiegabile: i lavoratori avrebbero attinto ad un'area destinata allo stoccaggio della merce non destinata alla vendita, ossia quel materiale che si danneggia durante la movimentazione e non può essere inviato nei negozi.
Dopo l'apertura del fascicolo da parte della Procura, Unicoop decise il licenziamento a carico di almeno 7 dei 23.
Licenziamento che il giudice del lavoro ha cancellato.

21 novembre 2008

FABRIZIO MORVIDUCCI

LA NAZIONE

13 novembre 2008

TERREMOTO UNICOOP IN CAMPANIA

I più attenti avranno già letto qualcosa in proposito della drammatica situazione di Unicoop Tirreno in Campania.

Alcuni negozi ed ipermercati stanno per essere venduti ed altri sembrano andare verso un drastico ridimensionamento che prevede licenziamenti per i dipendenti.

Questa "ritirata strategica", come qualcuno l'ha definita, non ha mancato di suscitare la decisa reazione dei lavoratori Unicoop campani, ancora una volta vittime di scriteriate scelte gestionali.

Ci auguriamo che tutto trovi una soluzione migliore di quella prospettata dalla direzione di Unicoop Tirreno e doverosamente porgiamo la nostra solidarietà e la disponibilità del nostro blog per continuare ad occuparsi della vicenda.

Seguite la vicenda:

La Coop sei tu ?

11 novembre 2008

MAGAZZINI E IPERCOOP, GIALLO ASSUNZIONI


Nuova area del "fresco" nell'ex Matec e centro commerciale del Pontignale.

Il sindacato: i lavoratori temono nuove "esternalizzazioni".

Polo Unicoop Scandicci, i lavoratori cercano chiarezza. nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra Rsu e direzione Unicoop per fare il punto sull'organizzazione del lavoro nei magazzini dei Pratoni. Ma la riunione serviva anche per avere alcune rassicurazioni sui futuri scenari che vedranno la città protagonista di alcuni tra i più importanti interventi di Unicoop nell'area metropolitana. In primis l'acquisto del capannone Matec, avvenuto nel maggio scorso con la prospettiva di realizzarvi il magazzino di stoccaggio per tutto il "fresco".

"Sono in molti - si legge in una nota sindacale - a chiedersi quali saranno le nuove modalità organizzative del lavoro quando entrambi i magazzini saranno operativi, se vi saranno nuove assunzioni e trasferimenti, o se parte del lavoro verrà esternalizzato".


Secondo le previsioni dei lavoratori il nuovo magazzino, costato ad Unicoop qualcosa come 25 milioni di euro, dovrebbe già entrare in funzione per contribuire a realizzare il più grande polo logistico e di distribuzione di Unicoop in Italia, gestendo e smistando merce per tutti i supermercati della toscana. Una posizione fondamentale, perché poco lontano, vicino allo svincolo della FI-PI-LI, nascerà il centro commerciale del Pontignale.
Intervento che sarà realizzato dal Consorzio Etruria. In quest'area nascerà un ipermercato di 10.000 mq, mentre la superficie rimanente (15.000 mq) sarà suddivisa in negozi di piccola e media distribuzione.

Il tutto circondato da servizi, parcheggi commisurati alla clientela prevista, verde pubblico per una superficie di 52.000 mq.

Anche questa nuova struttura determinerà compiti aggiuntivi e probabilmente nuovi posti di lavoro, tanto che sindacati e lavoratori vogliono capire come sarà organizzato il futuro assetto.

Sempre per quanto riguarda l'iper del Cdr, la giunta comunale di scandicci ha recentemente approvato anche il progetto definitivo delle opere di urbanizzazione a carico di Unicoop nell'ambito della costruzione del centro commerciale, che comprende percorsi pedonali e ciclabili, zone di verde attrezzato, parcheggi per uso pubblico, alcuni dei quali saranno a servizio della fermata del futuro braccio della tramvia. Sempre all'interno dell'area commerciale saranno realizzate le reti idriche, elettriche, del gas e il collegamento fognario al fosso della Dogaia e tutta una serie di opere esterne di viabilità.


Fabrizio Morviducci

La Nazione

11 novembre 2008

REFERENDUM SUL CONTRATTO: AI MAGAZZINI VALANGA DI NO


REFERENDUM CONSULTIVO SULL'IPOTESI DEL NUOVO CCNL COOP -

RISULTATO DEI MAGAZZINI UNICOOP DI SCANDICCI E SESTO F.NO


Aventi diritto 317

Votanti 173

Favorevoli 23 - 13,29%

Contrari 146 - 84,39%

Nulle 3 - 1,73%

Bianche 1 - 0,57%

03 novembre 2008

UNICOOP, AI PRATONI VERTICE CON LE RSU


I dipendenti sono preoccupati per l'organizzazione del lavoro in quello che sarà il più grande polo dell'italia centrale.

Incontro per fare il punto sull'apertura del nuovo magazzino nell'area Matec.

A Pontignale sorgerà il prossimo ipermercato.

SCANDICCI - Il magazzino dei pratoni, l'acquisto del capannone Matec e il futuro dei lavoratori Coop. Si terrà oggi pomeriggio a Scandicci un incontro tra Rsu e direzione Unicoop per discutere dell'organizzazione del lavoro all'interno dei magazzini di viale Europa.
Un appuntamento richiesto proprio dalle organizzazioni sindacali per chiarire alcuni punti e chiedere alcune rassicurazioni in merito ad alcune preoccupazioni che vanno diffondendosi tra i dipendenti.

L'acquisto del capannone Matec da parte di Unicoop, avvenuto nel maggio scorso con la prospettiva di realizzarvi il magazzino di stoccaggio per tutto il "fresco", è tra queste.
Sono in molti a chiedersi quali saranno le nuove modalità organizzative del lavoro quando entrambi i magazzini saranno operativi, se vi saranno nuove assunzioni e trasferimenti, o se parte del lavoro verrà esternalizzato.
Tutti dubbi che l'incontro di oggi pomeriggio si propone di chiarire.

Entro la fine dell'anno il nuovo magazzino, costato ad Unicoop qualcosa come 25 milioni di euro, dovrebbe già entrare in funzione per contribuire a realizzare il più grande polo logistico e di distribuzione di Unicoop in Italia, gestendo e smistando merce per tutti i supermercati dela toscana.

La posizione è quanto mai strategica, non solo perché ha a portata di mano l'ingresso di Scandicci dell'autostrada del sole, ma anche perché, proprio sulle ceneri dell'ex casello di "Firenze-Signa", sarà costruito il nuovo centro commerciale di Pontignale, un'opera firmata Unicoop e realizzata dal Consorzio Etruria: sua sarà quasi la metà (10.000 mq) della superficie commerciale disponibile, che sarà occupata da un grande ipermercato, mentre la superficie rimanente (15.000 mq) sarà suddivisa in negozi di piccola e media distribuzione.
Il tutto circondato da servizi, parcheggi commisurati alla clientela prevista, verde pubblico per una superficie di 52.000 mq.

La giunta comunale di Scandicci ha recentemente approvato anche il progetto definitivo delle opere di urbanizzazione a carico di unicoop nell'ambito della costruzione del centro commerciale, che comprende percorsi pedonali e ciclabili, zone di verde attrezzato, parcheggi per uso pubblico, alcuni dei quali saranno a servizio della fermata del futuro braccio della tramvia.
Sempre all'interno dell'area commerciale saranno realizzate le reti idriche, elettriche, del gas e il collegamento fognario al fosso della Dogaia e tutta una serie di opere esterne di viabilità.

30 ottobre 2008

Eva Esposito

Il Nuovo Corriere

24 ottobre 2008

Comunicato

Giovedì 30 ottobre alle ore 15.00 a Scandicci si svolgerà l'incontro richiesto in merito allo sviluppo del Magazzino con la presenza dell OO.SS di CGIL, CISL, UIL. Verranno comunicati con una assemblea i risultati di tale incontro.


RSU dei Magazzini.

27 settembre 2008

LICENZIAMENTI, UNICOOP ESAGERO'


MAGAZZINI SCANDICCI NUOVA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO

L'azienda dovrà riassumere i 7 lavoratori rei di aver mangiato merendine non vendibili

Erano stati licenziati in tronco dall'Unicoop perché accusati di aver consumato merendine, succhi di frutta e biscotti all'interno della zona del magazzino dei Pratoni che raccoglie prodotti, che per vari motivi, vengono ritirati dalla vendita e destinati al macero o alla beneficenza.

Sette destinatari del durissimo provvedimento disciplinare, che aveva scatenato un'autentica rivolta fra i dipendenti della cooperativa, accusata di aver sempre sostanzialmente tollerato questi piccoli ammanchi fra la merce che non era comunque destinata alla vendita.

Nel luglio scorso il tribunale del lavoro aveva raccolto il reclamo dei sette dipendenti licenziati, assistito dallo studio Bellotti, imponendone a Unicoop l'immediato reintegro.
Tuttavia la cooperativa aveva deciso di presentare opposizione al provvedimento sostenendo tra le altre cose la gravità della violazione del vincolo fiduciario derivante dai contestati episodi.
Il reclamo è tuttavia stato respinto nei giorni scorsi dallo stesso tribunale del lavoro in composizione collegiale (presidente e relatore Giampaolo Muntoni), che ha ribadito a Unicoop di reintegrare in servizio i sette dipendenti licenziati.

Le indagini sugli ammanchi nel magazzino dei Pratoni erano partite nel febbraio dell'anno scorso, quando i carabinieri di Scandicci, a seguito di una denuncia per furto presentata da Unicoop, installarono alcune telecamere nascoste nel magazzino "incriminato" da dove sparivano merendine e succhi di frutta.
Da quelle immagini vennero identificate 24 persone, fra le quali 18 dipendenti, 3 ex dipendenti e 3 lavoratori dell'impresa di pulizie esterna. Dei 18 dipendenti, sette furono licenziati, dieci sospesi e uno ne uscì senza alcuna sanzione.

I sette mandati a casa si rivolsero così al tribunale, che per ben due volte a dato loro ragione, sottolineando in particolare la buona fede dei dipendenti che asportavano un singolo pezzo per volta: "Mai - scrive il tribunale - risultano asportate dal singolo dipendente notevoli quantità di beni, tali da manifestare una esplicita volontà di sottrarre questi ultimi all'azienda per trarne un profitto esorbitante dalla semplice personale refezione sul momento."

Non solo: la massima sanzione disciplinare adottata da Unicoop non è giustificata a causa dell' "effettiva sussistenza di una disinvolta prassi alla quale l'azienda mai aveva in precedenza reagito, né mettendo sull'avviso i dipendenti, né irrogando sanzioni, magari più lievi ma ugualmente esemplari, significative della volontà di non tollerare più comportamenti del genere".

Insomma, essere licenziati per una merendina neanche destinata alla vendita è apparso al tribunale francamente troppo.

G
IGI PAOLI

LA NAZIONE


27 Settembre 2008

20 settembre 2008

I DUBBI DI QUESTO CONTRATTO

Come tutti sappiamo si stanno svolgendo le assemblee informative sull'ipotesi del nuovo CCNL.
A quelli che hanno già avuto l'occasione di leggere e discutere tale ipotesi, o l'avranno prossimamente, vogliamo far notare alcuni punti della parte normativa, che nelle assemblee non hanno avuto risalto, ma che a nostro avviso, sono di rilevante importanza.

Ci riferiamo nella fattispecie ad alcuni articoli del contratto che sono stati modificati, sia nella forma, che nella sostanza.
Vi proponiamo di seguito la lettura comparata dei due testi:
per primo trascriviamo l'articolo del vecchio contratto (testo in nero), successivamente riportiamo com'è stato modificato nell'ipotesi di accordo attuale (testo in bianco).
In corsivo le parti modificate.

VECCHIO CCNL - TITOLO XV - ART. 108 - Distribuzione dell'orario
1) La distribuzione dell'orario di lavoro sarà concordata in sede aziendale, sulla base di quanto previsto dall'art. 11 (funzioni e materie del secondo livello di contrattazione), al fine di realizzare nella sua articolazione e tenendo conto degli orari di apertura, i seguenti obiettivi […]
4) Il lavoratore deve prestare la sua opera nelle ore e nei turni concordati anche se questi siano predisposti soltanto per determinati reparti od uffici.
6) Sempre nei limiti dell’orario settimanale si potranno concordare prestazioni giornaliere eccedenti le otto ore.

NUOVO CCNL – TITOLO XV - ART. 108 – Distribuzione dell’orario
1) Si concorda che la distribuzione dell’orario di lavoro sarà realizzata previo confronto sui criteri, finalizzato ad una intesa con le RSU/RSA, al fine di conseguire nella sua articolazione e tenendo conto degli orari di apertura, i seguenti obiettivi […]
4) Il lavoratore deve prestare la sua opera nelle ore e nei turni comunicati e stabiliti ai sensi del comma 1 anche se questi siano predisposti soltanto per determinati reparti od uffici.
6) Fermo restando la disciplina legale sulla durata della prestazione giornaliera, le imprese terranno quale riferimento generale per la distribuzione dell’orario di lavoro giornaliero quello della durata dell’orario normale di lavoro di otto ore.

VECCHIO CCNL – TITOLO XV - ART. 109 – Flessibilità dell’orario

1) Fatto salvo il confronto in materia previsto in sede di contrattazione aziendale (art. 11- art. 108) […] Le parti potranno realizzare diversi regimi di orario con il superamento dell’orario contrattuale in particolari periodi dell’anno sino al limite di 42 ore settimanali per un massimo di 16 settimane, previa verifica qualitativa e quantitativa degli organici.

NUOVO CCNL – TITOLO XV - ART. 109 – Flessibilità dell’orario
1) Sulla base di quanto previsto dall’articolo […] si concorda che l’attuazione di forme di flessibilità dell’orario di lavoro sia finalizzata al raggiungimento di risultati positivi
2) (Nuovo comma assente nel vecchio contratto – ndr)
In questo quadro per far fronte alle variazioni dell’intensità lavorativa l’azienda attiverà il confronto finalizzato ad intese a livello aziendale per realizzare diversi regimi di orario […] il superamento dell’orario normale settimanale sarà consentito sino al limite massimo di 42 ore e per un massimo di 24 settimane.

VECCHIO CCNL – TITOLO XV - ART. 120 – Riposo settimanale
1) Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale nei modi previsti dalle vigenti disposizioni di legge alle quali il presente contratto fa esplicito riferimento.
2) Qualora le cooperative siano autorizzate all’apertura domenicale dei negozi o degli spacci -limitatamente alla vendita al minuto di generi alimentari – esse sono tenute a dare il riposo settimanale ai propri dipendenti addetti a tale vendita senza corresponsione di maggiorazione straordinaria per le ore normali di lavoro prestate la domenica.

NUOVO CCNL – TITOLO XV- ART. 120 – Riposo settimanale
1) Ai sensi della vigente disciplina in materia (art. 9 D.Lgs 8 aprile n. 66/2003 e successive modifiche): il lavoratore ha diritto ogni 7 giorni ad un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero (art. 7 D.Lgs. 66/2003). Il suddetto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni.
2) Le modalità applicative del riposo settimanale saranno oggetto di confronto a livello aziendale, tenuto conto degli accordi esistenti.
3) Qualora le imprese siano autorizzate allo svolgimento dell’attività domenicale dei negozi o degli spacci o magazzini ai sensi delle disposizioni legali vigenti in materia, esse sono tenute a dare il riposo settimanale ai propri dipendenti, senza corresponsione di maggiorazione straordinaria per le ore normali di lavoro prestate la domenica.
Le modalità di attuazione delle aperture domenicali e festive, saranno oggetto di confronto a livello aziendale.

In conclusione:

- Vorremmo sbagliarci, ma sembra che le modifiche degli articoli suddetti vadano tutte a vantaggio delle aziende che non sono più “costrette” a concordare le deroghe con le RSU, ma solo a confrontarsi con esse.

- L’aver previsto la possibilità, prima inesistente, del lavoro domenicale per i magazzini, non può che indicare la previsione di molte aperture domenicali nei “punti vendita” altrimenti non se ne vedrebbe la necessità.

- Infine, ci pare contraddittorio che questa ipotesi preveda il demandare molti di questi importanti temi ad un livello decentrato di contrattazione, anticipando di fatto il nuovo modello contrattuale che però i vertici CGIL sembrano tanto osteggiare.

17 settembre 2008

FIDUCIA NEI GIUDICI






Oggi, presso il Tribunale del Lavoro di Firenze, si è svolta l’udienza a seguito del ricorso di Unicoop Firenze contro le decisioni espresse dai giudici del medesimo tribunale.
In luglio l’azienda era stata obbligata al reintegro al lavoro dei 7 dipendenti del magazzino licenziati.
La sentenza è attesa per la prossima settimana.

Nel frattempo, sono stati trasmessi ai legali degli interessati gli atti relativi alla richiesta di archiviazione da parte del PM Dott.ssa Mione.
Stando a quello che abbiamo potuto leggere, le motivazioni parrebbero avvalorare le decisioni del Tribunale. Tutto questo ci sembra di buon auspicio anche per quanto concerne l’aspetto penale della vicenda.

Ai nostri colleghi un sentito in bocca al lupo.

Leggi anche:

Speriamo in un'assoluzione piena


06 settembre 2008

ASSEMBLEE PER IL CONTRATTO NAZIONALE


Si stanno svolgendo in questi giorni le assemblee informative sull’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL della distribuzione cooperativa.


Ci sembra utile ripercorrere in breve tutti i passaggi che hanno portato alla firma dell’ipotesi.

Il 18 luglio scorso, è stata firmata l’ipotesi di accordo del contratto del commercio da Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil.
La Filcams-Cgil non ha firmato. Queste sono le sue motivazioni.
La posizione della Filcams è stata criticata sia di Fisascat, che da Uiltucs.

Successivamente, in data 25 luglio 2008, si è pervenuti alla firma del CCNL della distribuzione cooperativa, stavolta in modo unitario.
Le OO. SS. firmatarie dell’ipotesi sottolineano i risultati raggiunti sia per la parte normativa, che per quella salariale.

Numerose le voci critiche, tra le quali vi segnaliamo quella di Rete28Aprile e di Flaica-Cub.

Le assemblee informative per i lavoratori dei magazzini di Scandicci e Sesto F.no, si terranno giovedì 11 settembre, con il seguente orario: dalle 11.00 alle 13.00 per il turno di mattina; dalle 13.00 alle 15.00 per il turno di pomeriggio.

Su alcune assemblee già effettuate non sono mancate polemiche.
Uiltucs e Fisascat toscane accusano la Filcams di comportamento scorretto.
Al termine delle riunioni informative è previsto un referendum che si dovrebbe svolgere nella prima decade di ottobre.


23 agosto 2008

I SUPERMERCATI DIVENTANO BANCHE



La crisi di disponibilità economica che ha investito le famiglie italiane spinge gli operatori della grande distribuzione a incentivare direttamente il credito al consumo attraverso lo strumento delle carte di pagamento "revolving".

L'obiettivo è duplice: finanziare la spesa famigliare (con una sorta di serbatoio di denaro che diminuisce man mano che si effettuano gli acquisti e che viceversa aumenta con il pagamento della rata mensile) e fidelizzare la clientela, che viene così incoraggiata a effettuare la spesa sempre nel medesimo supermercato.

La prima catena ad aver investito su questa strada è stata Auchan, che nel 2003 ha proposto la Carta Auchan-Accord, un badge del costo annuale di 15 euro utilizzabile nei 48 supermercati del marchio francese e che prevede un fido massimo di 3.250 euro. Una volta conclusa la spesa, il cliente può scegliere se pagare in un'unica soluzione senza interessi il mese successivo, o rateizzare le proprie spese a un tasso (Tan) del 16,2% annuo (Taeg 17,46%). «Oltre 150mila clienti in tutta Italia hanno scelto questo metodo – spiegano da Auchan – e l'utilizzo è costante ed elevato; mediamente lo scontrino pagato con la carta supera infatti i 70 euro e questo anche perché, abbinati agli acquisti, ci sono spesso promozioni molto interessanti, come ad esempio sconti sulla spesa fino al 10% se effettuata in un particolare giorno della settimana».

Sulla traccia di Auchan si è mossa anche Carrefour con l'iniziativa Card Pass. Non si tratta di una carta di credito vera e propria, ma di un servizio emesso dalla Carrefour Servizi finanziari con la collaborazione della finanziaria Agos per agevolare l'acquisto di beni di consumo nei 42 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale. Il pagamento degli acquisti, come nel caso di Auchan, può avvenire in due maniere: o mediante addebito mensile, oppure tramite rateizzazione minima di 50 euro ogni mese. I possessori della carta hanno poi a disposizione alcuni vantaggi, come la consegna gratuita a domicilio entro i 30 chilometri di articoli ingombranti e pesanti e una serie di buoni sconto utilizzabili presso una lista di partner che spaziano dall'editoria al noleggio automobili.

Un'ulteriore agevolazione offerta da Carrefour, e di solito non prevista in questo tipo di carte, riguarda la possibilità di scegliere che il credito a disposizione possa essere richiesto mediante erogazione di denaro contante con un bonifico sul conto corrente del richiedente.


Dal punto di vista regionale è stata invece la Coop di Firenze la prima a muoversi, affiancando la vecchia Carta Socio con due nuove iniziative, SpesaIn e TantiAcquisti.

La prima è una carta abilitata al pagamento nei punti vendita di Unicoop Firenze e permette una dilazione mensile della spesa a costo zero con un massimale di 600 euro. La seconda può essere usata anche al di fuori del circuito Coop, con la rateizzazione del debito contratto: in sostanza ha tutte le caratteristiche di SpesaIn, ma con il tetto di spesa ampliato a 1000 euro.

L'Osservatorio sul credito al dettaglio organizzato da Crif, Assofin e Prometeia conferma le potenzialità del settore che, anche se in termini assoluti copre per ora solamente l'1,5% delle vendite complessive, è in aumento del 25% annuo non solo nei supermercati (oltre a Auchan, Carrefour e Coop, ci sono Pam, Bennet, Conad, Lidl e Sidis) ma pure nell'elettronica di consumo (Euronics, MediaWorld, Trony), nell'abbigliamento (Benetton) e nell'arredamento (Ikea).
Un bel vantaggio, che tuttavia, ricordano le associazioni dei consumatori, presenta una controindicazione, e cioè che le dilazioni di pagamento «possono indurre in tentazione, incentivando la propensione alla spesa pur nell'impossibilità di saldare le rate». Vedi anche:

Massimiliano Del barba

ILSOLE24ORE.COM

21 Agosto 2008

Vedi anche:

Spesa a credito per 2 famiglie su 5

07 agosto 2008

E' IL CASO DI DISCUTERNE...


Nonostante il periodo vacanziero, le domande ed i dubbi dopo la firma dell'ipotesi del nostro CCNL, preceduta dalla firma disgiunta sul contratto del commercio, si fanno pressanti.
Riceviamo commenti interessanti e link per approfondimenti.

Vogliamo dare spazio a tutti, com'è nello spirito del blog, quindi ringraziamo tutti, sia i singoli lavoratori, sia chi rappresenta un'organizzazione sindacale.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un post con i vari link di discussione che ci avete segnalato e che ci auguriamo continuiate a segnalarci per approfondire la discussione.

31 luglio 2008

CAMION VA A FUOCO NEL MAGAZZINO COOP. SALVATO L'AUTISTA
























Fiamme e paura
al magazzino Unicoop dei Pratoni a Scandicci.

Erano quasi le 17 quando un tir che trasportava carta da cucina è bruciato completamente nel piazzale dove si trovano i pancali di carico dei magazzini di approvvigionamento dei supermercati Coop della toscana.
A dare l'allarme immediatamente sono stati gli stessi lavoratori, che hanno avvertito il 115.

Sul posto a supporto un'ambulanza della Misericordia di Lastra a Signa, gli agenti della polizia municipale di Scandicci, i volontari della Racchetta. Miracolosamente illeso il guidatore del mezzo pesante, che è stato spostato da un collega pochi secondi prima di venire colpito dalla fiammata di ritorno. Per lui le cure dei soccorritori della Misericordia, poi la disperazione di vedere il suo camion distrutto.

"Ero appena arrivato - ha raccontato il conducente del mezzo - e sono sceso per sapere in quale settore di carico dovevo sistemarmi. Nel tornare indietro ho notato qualcosa di strano, il mezzo era come circondato da onde di calore. Quando ho aperto il portellone ho sentito una vampa di caldo e fortunatamente un collega mi ha spinto lontano dal mezzo, altrimenti sarei stato investito in pieno".

Sul posto sono arrivati subito i vigili del fuoco con due squadre. L'incendio è stato spento, ma il camion è stato completamente distrutto. L'intervento dei pompieri ha evitato che le fiamme attaccassero il magazzino e la palazzina uffici.

Tanta è stata la paura tra i dipendenti che hanno visto l'incendio praticamente polverizzare il camion. In via dei Pratoni è arrivato anche il sindaco di Scandicci, Simone Gheri, che ha parlato con la dirigenza garantendo il supporto della polizia municipale in caso di bisogno.
I vigili sono arrivati con due pattuglie, guidate dal vice comandante Giuseppe Mastursi.

Non è il primo episodio del genere che si verifica all'interno del magazzino.
Sempre per cause accidentali, probabilmente un corto circuito, un mesetto fa era finito a fuoco un muletto di quelli che servono a movimentare le merci.
Anche in quel caso non ci furono conseguenze per le persone.

31 luglio 2008
Fabrizio Morviducci

La Nazione - Cronaca Firenze

25 luglio 2008

RINOVATO IL CONTRATTO DELLA COOPERAZIONE




Questa volta ci siamo.
Dopo 571 giorni dalla scadenza è stato siglato unitariamente il CCNL cooperative di consumo.

Per la parte salariale sono stati confermati 150 euro scaglionati di aumento.

Firma Ipotesi rinnovo CCNL Cooperazione

20 luglio 2008

I PRINCIPALI RISULTATI DEL NEGOZIATO DEL CCNL TERZIARIO


E' stato sottoscritto con la Confcommercio il testo per l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo del Terziario.

L’intesa è stata al momento sottoscritta dalla Fisascat e dalla Uiltucs.

I PRINCIPALI RISULTATI DEL NEGOZIATO DEL CCNL TERZIARIO

Dopo più di 18 mesi, e dopo una trattativa che si era caratterizzata, in una prima fase, in proposte e atteggiamenti inaccettabili da parte di Confcommercio, nell’ultima sessione si sono registrati degli avanzamenti e risultati concreti su:

  • relazioni sindacali e sui diritti sindacali (diritti di informazione e consultazione anche per le aziende con 50 dipendenti in su), ampliandoli e non restringendoli come voleva sin dall’inizio Confcommercio;
  • terziarizzazioni, prevedendo una procedura di informazione e di garanzia prima inesistente (quanti reparti sono stati dati ad altre aziende in un Ipermercato, senza avere la minima informazione e con danni enormi per i lavoratori occupati in quei reparti?);
  • appalti: introduzione del DURC che assicura che i lavoratori di imprese di pulizia o di vigilanza, che operano all’interno di ipermercati, supermercati, ecc., abbiano la sicurezza che le ditte da cui dipendono versino i contributi previdenziali ed assistenziali;
  • soluzione definitiva del tema relativo alle Rappresentanze Sindacali Unitarie
  • Governance degli Enti Bilaterali, dell’Assistenza sanitaria e della Previdenza integrativa, importante conquista di questo sindacato;
  • apprendistato (quindi per tutti gli apprendisti), con l’innalzamento della percentuale di conferma dal 70 all’80% ed il riconoscimento dell’assistenza e della previdenza integrativa, in cambio di una maturazione differita dei permessi solo per i nuovi assunti;
  • part-time: l’innalzamento, nelle aziende sopra i 30 dipendenti, da 16 a 18 ore;
  • contratti a tempo determinato: superamento del periodo di prova nel caso di reiterazione del contratto a termine;
  • miglioramenti sono possibili sul diritto allo studio, attraverso il riconoscimento dei master universitari e l’innalzamento delle percentuali per le lavoratrici e i lavoratori aventi diritto;
  • gravi malattie: aspettativa non retribuita di 12 mesi oltre il periodo di comporto, che permette di non essere licenziati quando si hanno gravi patologie;
  • lavoro domenicale: nel nostro settore ormai da anni le aziende assumono giovani con il lavoro domenicale nel loro orario di lavoro, creando un esercito di lavoratori e lavoratrici ai quali non viene riconosciuta la maggiorazione progressiva del 30% sulla retribuzione.
Fonte: metedipasco

Notizie correlate ed approfondimenti:

Contratto commercio verso un'intesa separata

Negozi sempre aperti, così crolla il tabù del lavoro di domenica

Il dissenso della Filcams

Il punto di vista della Flaica-Cub

CCNL Distribuzione Cooperativa: Comunicato unitario segreterie

18 luglio 2008

REINTEGRATI I LAVORATORI LICENZIATI

Scandicci - Disposto l'immediato ritorno al lavoro e il pagamento degli arretrati. Intanto prosegue l'inchiesta sugli ammanchi.

Cacciati per i furti di merendine, il giudice ordina il dietro front a Unicoop.


Immediato reintegro dei lavoratori licenziati e pagamento degli stipendi relativi al periodo di allontanamento dal lavoro.

E' quanto stabilisce la sentenza emessa mercoledì dal giudice del lavoro Lococo sulla vicenda dei dipendenti Unicoop licenziati per gli ammanchi nei magazzini dei Pratoni.
Una sentenza che arriva dopo il ricorso presentato da Filcams-Cgil per cinque lavoratori (altri due hanno deciso di ricorrere da soli) facendo appello all'articolo 700 del codice di procedura civile, per chiedere un provvedimento d'urgenza contro un licenziamento ritenuto non solo sproporzionato rispetto alle azioni commesse, ma anche ingiusto e discriminatorio nella decisione di colpire alcuni lavoratori con il licenziamento, altri con una sospensione, mentre uno solo non ha ricevuto sanzioni.

"Da parte nostra c'è piena soddisfazione per aver visto riconosciute dal tribunale le nostre argomentazioni e per aver compiuto un primo passo verso l'annullamento di un'ingiustizia - dice Luca Saponaro, responsabile di Filcams-Cgil per Scandicci - Questo ci rende anche più fiduciosi nell'esito della vicenda giudiziaria che, ci auguriamo, riconoscerà le stesse motivazioni che hanno guidato la decisione del giudice del lavoro".

Nella sentenza vengono riconosciute in particolare la buona fede dei dipendenti, la non accertabilità del danno economico che tali azioni avrebbero prodotto all'azienda, la sproporzione del licenziamento e l'illegittimità dei criteri in base ai quali l'azienda avrebbe inflitto le sanzioni disciplinari ai diversi lavoratori.

Si chiude così una prima, importante fase di una vicenda che ha lasciato sbalordito l'intero personale di Unicoop Firenze, sceso in sciopero a più riprese a sostegno dei 24 colleghi coinvolti nell'indagine. Indagine partita proprio da una denuncia di ammanchi sporta da Unicoop nel febbraio 2007 ai carabinieri di Scandicci. alla denuncia avevano fatto seguito l'installazione di alcune telecamere che avrebbero permesso di identificare gli autori di ripetute sottrazioni di merce dalla cosiddetta gabbia, ovvero la zona del magazzino che raccoglie i prodotti per vario motivo ritirati dalla vendita e destinati al macero o alla beneficenza.

L'inchiesta si era conclusa con l'emissione di avvisi di garanzia per furto e appropriazione indebita nei confronti di 18 dipendenti, tre ex dipendenti e tre dipendenti dell'impresa di pulizie esterna.

Ora la magistratura proseguirà l'inchiesta per accertare le reali responsabilità. Intanto, mentre tutti aspettano con ansia di andare in vacanza, per i 7 lavoratori Unicoop non ci sarà sollievo più grande di tornare a varcare, tra qualche giorno, i cancelli del posto di lavoro.

18 luglio 2008
Il Corriere di Firenze
Eva Esposito

La vicenda 1

La vicenda 2

La vicenda 3

Altri articoli

14 luglio 2008

COOPERATIVE, GALASSIE SOTTO ATTACCO

INVITIAMO A LEGGERE CON ATTENZIONE L'ARTICOLO CHE SEGUE.

TRA GLI APPROFONDIMENTI CHE TROVERETE A FINE POST, NE ANTICIPIAMO UNO CLAMOROSO:
Le Coop, la borsa e l'ipotesi SPA DICHIARAZIONI DI ALDO SOLDI (PRESIDENTE DELL'ANCC-COOP) A IL CORRIERE DELLA SERA.

COOPERATIVE, GALASSIE SOTTO ATTACCO
di GIORGIO LONARDI

Bruxelles ne contesta le agevolazioni, Tremonti vuole tassarle di più: un sistema che vale 120 miliardi di euro di fatturato dominato dalle due grandi centrali, Lega e Confcooperative, che agli occhi del governo hanno il peccato di origine di gravitare troppo intorno al PD.

Quasi 120 miliardi di euro di fatturato e un peso politico ed economico piuttosto modesto sia in Italia che Europa. Sparare sulle cooperative oggi è di moda.
Lo ha fatto per primo Bernardo Caprotti, padrepadrone di Esselunga con il suo pamphlet «Falce e Carrello».

L’accusa: godere di aiuti di Stato sotto forma di una tassazione di favore e distorcere la concorrenza. Un addebito preso in seria considerazione a Bruxelles dove, in seguito ad una denuncia della Federdistribuzione, l’associazione che raccoglie i grandi supermercati italiani, è stato aperto un procedimento. Seconda bordata, dunque.

La tesi espressa dal commissario alla Concorrenza Neelie Kroes è semplice: le cooperative sono assimilabili in tutto e per tutto alle aziende private. Di conseguenza non avrebbero diritto a un trattamento fiscale differenziato che quindi è da considerarsi un aiuto di Stato. E non è finita qui.

Perché mentre Bruxelles sta affilando le armi il ministro Giulio Tremonti, e questa è la terza bordata, ha preso tre provvedimenti fiscali che, secondo le stime di Elio Di Odoardo, responsabile fiscale della Lega delle Cooperative, costeranno alle sole Coop della Lega fra 70 e 80 milioni di euro.
In effetti il centrodestra e Giulio Tremonti in particolare vedono le cooperative come il fumo agli occhi. Il motivo: sono considerate la cinghia di trasmissione dei partiti di sinistra. Una concezione rafforzata dal fallito blitz di Unipol (una società per azioni quotata in Borsa ma controllata da una serie di cooperative aderenti alle Lega) sulla Bnl.

Eppure basta puntare la lente sul movimento cooperativo per accorgersi che si tratta di un universo molto più variegato di quanto non si creda comunemente.
Accanto alla Lega Coop, storicamente vicina alla sinistra, (53 miliardi di ricavi, 8 milioni di soci e 430 mila dipendenti) c’è infatti la Confcooperative di matrice cattolica (59 miliardi di ricavi, 2,8 milioni di soci, 480 mila dipendenti).
Ma non basta: perché non mancano tre centrali più piccole come l’Agci, durante la prima Repubblica vicina al Pri, al Psdi e ad alcuni settori socialisti (circa 6,2 miliardi di ricavi); quindi l’Unci guidata da un ex deputato dell’Italia dei valori e la Un.I.Coop promossa nel 1999 dall’attuale sindaco di Roma Gianni Alemanno. E allora?

Giuliano Poletti, presidente della Lega delle Cooperative, rispedisce al mittente ogni accusa di collateralismo nei confronti dei Ds prima e del Pd oggi. E rivendica l’autonomia della sua organizzazione e il suo ruolo sociale: «Nella Lega ci sono 15 mila cooperative, in gran parte piccole e piccolissime. Si tratta di una struttura che gioca un ruolo importante nel settore dei servizi sociali oltre che nell’industria e nel consumo».

Già e il colosso Coop, formidabile macchina da guerra della grande distribuzione? Poletti ha buon gioco nel ricordare che nel 2007 le Coop stesse hanno tagliato del 43% i loro utili per mantenere i prezzi e «sostenere» le tasche dei consumatori.
Stessa musica da parte di Luigi Marino presidente di Confcooperative. Dice: «Noi paghiamo alcuni pregiudizi negativi. Dicono che siamo collaterali al Pd? Non è vero. Certo, in passato siamo stati vicini alla Dc ma sempre mantenendo intatta la nostra autonomia».
A preoccupare Marino è anche un secondo pregiudizio che considera il sistema cooperativo come «una formula assistita, ormai superata». Ribatte il presidente di Confcooperative: «Pochi sanno che in paesi come il Canada, gli Stati Uniti e il Giappone le cooperative sono solide, più forti di quanto non lo siano in Italia. E soprattutto che si tratta di un movimento in crescita in grado di intercettare i nuovi bisogni della società moderna».

Incalza Lanfranco Turci, oggi esponente socialista in passato presidente comunista della Lega delle Cooperative fra il 1987 e il 1992: «Diciamo la verità: la storia del collateralismo delle cooperative è un po’ una caricatura della realtà. Così come i partiti di oggi sono la caricatura dei grandi partiti del passato».

Resta il fatto che i dirigenti del movimento si sentono sotto attacco da parte del governo. E che le misure di Tremonti sembrano fatte apposta per colpire le cooperative più grosse come le Coop: 12,5 miliardi di ricavi, numero uno della grande distribuzione italiana.

A cominciare dalla tassazione del prestito da soci, principale fonte di finanziamento delle singole cooperative, che passa dal 12,5% al 20% disincentivando così i soci stessi a sottoscriverlo
.

Oppure della tassazione degli utili d’impresa che passa dal 30% al 55%. «Quest’ultima misura afferma Aldo Soldi, presidente delle Coop stesse va a colpire un utile che le cooperative non distribuiscono ai soci e che va a riserva indivisibile. Anche se la cooperativa viene sciolta ai soci non va un centesimo».

Le grandi cooperative operano in molti settori. E in molti casi si muovono con uno spiccato spirito imprenditoriale. Basti ricordare giganti come la CMB di Carpi e la CMC di Ravenna nel comparto edilizio. Oppure la Sacmi, nel comparto impiantistico.
Emblematico il caso di Conserve Italia, aderente a Confcooperative con oltre un miliardo di fatturato e un bouquet di marchi quali Cirio, De Rica, Yoga o Valfrutta. Ebbene, si tratta di una cooperativa di secondo grado costituita da una cinquantina di cooperative a loro volta composte da soci agricoltori.

Come spiega Maurizio Gardini, presidente della stessa Conserve Italia, questa cooperativa «è condannata a crescere sui mercati esteri». Il motivo: «Dobbiamo esportare i prodotti dei nostri soci che ormai non trovano più uno sbocco sull’asfittico mercato nazionale».
Risultato: oggi Conserve Italia non solo è presente in Francia e Spagna ma, in collegamento con Crai, altra sigla della grande distribuzione cooperativa, è sbarcata anche in Cina. L’obiettivo: proporre il made in Italy in tavola ai consumatori del grande paese asiatico.

GIORGIO LONARDI

La Repubblica - Affari & finanza



LINK:

Le Coop, la borsa e l'ipotesi SPA (Corsera-Aldo Soldi)

Borsa e Spa: così le Coop si riparano da Tremonti

La proposta di Tremonti e iniziativa Ue. Ecco cosa rischiano le coop

Trattato Comunità Europea (vedi art. 82)

Regolamento (CE) n. 1/2003 concernente l'applicazione delle
regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato



12 luglio 2008

FINANZIARIA: SOLDI (COOP), MANOVRA CI COSTERA'50 MILIONI EURO








"La manovra finanziaria che il governo si prepara a varare per il 2007 costera' alle cooperative di cosumatori circa 50 milioni di euro".


A lanciare l'allarme e' Aldo Soldi, presidente di Annc-Coop, (Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori) durante la presentazione del rapporto sociale nazionale Coop 2007. "La manovra - ha sottolineato Soldi - contiene una serie di norme che tendono a peggiorare la condizione delle cooperative dei consumatori".

Tre le norme della nuova finanziaria che colpirebbero le cooperative dei consumatori: la cosiddetta Robin Tax, che, tassera' del 5% per due anni anche gli utili delle Coop, oltre che di petrolieri, banche e assicurazioni; la diminuzione dal 70% al 45% della quota esente dal pagamento Ires; l'aumento dell'imposizione fiscale sugli interessi corrisposti per il prestito sociale.

"Siamo sotto attacco - ha aggiunto Soldi - Indebolire la condizione delle cooperative dei consumatori nel nostro paese non giova ai nostri soci, ai nostri clienti, ai nostri 8 mila fornitori di piccole e medie dimensioni e non giova al mercato, che le cooperative contribuiscono a rendere piu' democratico".
"Giova sicuramente alla concorrenza - ha concluso il presidente di Annc-Coop - e a qualcuno che da molti anni va attaccando le Coop".

(AGI) - Roma, 11 lug.

Approfondimenti:

Per le Coop tassati gli utili di riserva

Nel mirino anche i ristorni ai soci delle Cooperative

Sulle Coop l'offensiva UE

10 luglio 2008

NUOVO REGOLAMENTO AZIENDALE



AVVISO AI LAVORATORI

Prossimamente la Cooperativa distribuirà a tutt i dipendenti il nuovo regolamento aziendale.

Vi ricordiamo che non si tratta di un accordo sindacale, nè tantomeno è frutto di di contrattazione, ma è un atto unilaterale aziendale.

E' un atto legittimo a cui tutti i lavoratori devono attenersi scruopolosamente, tuttavia non può contenere norme che contrastino o invalidano leggi, contratti e accordi sindacali vigenti.

A tal proposito sarà nostro compito, non appena ne avremo copia, procedere ad una disamina accurata del contenuto avvalendoci della consulenza degli uffici sindacali competento e segnalarvi eventuali norma che giudicheremo essere in contrasto con leggi, contratti ed accordi sindacali vigenti.

Invitiamo tutti i lavoratori e i delegati a prestare la massima attenzione in fase di applicazione, da parte dell'azienda, del regolamento e di segnalarci casi che riterrete dubbi, lesivi o inappropriati.

Nel nuovo regolamento aziendale troverete anche un capitolo dedicato al prestito aziendale.
Si tratta di una forma di prestito che l'esecutivo sindacale ha fortemente voluto e al quale possono accedere, nei casi previsti dallo specifico regolamento, tutti i dipendenti, per poter fare fronte alla difficile situazione salariale e finanziaria che stiamo attraversando.

Avremmo voluto che fosse più ampio nella casistica e soprattutto che fosse sotto forma di accordo sindacale, ma al momento ciò non è stato possibile per motivi di ordine societario-finanziario, inerenti alla cooperativa.

Pertanto è inseito nel regolamento aziendale e gestito dalla cooperativa. Vedremo in futuro ciò che si potrà fare.

L'ESECUTIVO SINDACALE UNITARIO - RSU UNICOOP FIRENZE

01 luglio 2008

SALARI: SEMPRE PIU' IN BASSO


Per il nostro potere di acquisto, siamo in un momento davvero delicato, per usare un eufemismo.

Mentre attendiamo da lungo tempo il rinnovo del contratto nazionale, richiedendo peraltro modesti adeguamenti salariali, siamo nel bel mezzo della discussione sulla riforma della struttura della contrattazione, tesa a valorizzare la contrattazione di secondo livello, che sappiamo essere stata fino adesso di ben magra soddisfazione in Unicoop, tranne per le figure di rilievo, le uniche che beneficiano davvero del buon andamento aziendale.

Ma non basta. L’aumento dell’inflazione (a giugno +3,8% quella ufficiale) spinta al rialzo dalla rincorsa infinita del petrolio, si porta dietro l’inevitabile rincaro delle tariffe di luce (+4,3%) e gas (+4,76), nonché di altre materie prime e corrode inevitabilmente i nostri già miseri salari.

Non c’è da star meglio pensando alla nostra pensione.
Chi ha lasciato i soldi del TFR in azienda, ovvero all’Inps, avrà una rivalutazione del 3,5% circa (dato di maggio), insufficiente per coprire l’attuale inflazione.
Peggio ancora per i lavoratori che hanno scelto i fondi, siano essi negoziali, oppure aperti, visto il pessimo andamento dei mercati finanziari.