22 novembre 2008

UNICOOP PERDE ANCHE QUESTA VOLTA. I DIPENDENTI PROSCIOLTI


Ci domandiamo quali siano le misteriose ragioni che spingono Unicoop Firenze ad un tale e sistematico accanimento verso alcuni dipendenti. La grande forza di Unicoop Firenze sta nella sua immagine. L’azienda si fa portatrice di valori etici, morali e di iniziative solidali.
Questo inestimabile patrimonio contribuisce in modo importante al fatto che Unicoop Firenze conti oltre 1.000.000 di soci e ben 240.000 soci prestatori.

Perché mettere a repentaglio tutto questo con azioni legali che hanno il solo fine di far apparire ridicola e tutto fuorchè solidale la nostra azienda? Vi invitiamo a scrivere le vostre impressioni con correttezza come è nello spirito del blog.
Il dibattito è aperto.


Tanto per dare un pò di risalto all'ennesima vittoria dei nostri martoriati colleghi, attingiamo dai giornali di ieri che hanno riportato la notizia. Ma che bella pubblicità che ti stai facendo, cara Unicoop Firenze !


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Tribunale. Lavoratori dei Pratoni accusati di aver consumato merce dalla "gabbia rotti".


UNICOOP, MAGAZZINIERI ASSOLTI "L'AZIENDA SAPEVA E TOLLERAVA"

La Cgil esulta: "restituita la dignità a queste persone".
Resta una causa civile per 7

Non è stata appropriazione indebita, ma una "prassi comune e tollerata dall'azienda". Per questo il gip Palasciano ha accolto la richiesta di archiviazione per il procedimento nei confronti di 23 dipendenti del magazzino Unicoop dei Pratoni, a Scandicci, difesi dall'avvocato Giorgio Bellotti, accusati di essersi riforniti di biscotti e di merendine pescati dalla "gabbia dei rotti" del reparto.
L'indagine fu condotta dai carabinieri dopo una segnalazione di Unicoop.

"Con questa sentenza - commenta il delegato Filcams-Cgil Luca Saponaro - è stata restituita l'onorabilità e la rispettabilità a queste persone che hanno sempre fatto seriamente il loro dovere e che ad un certo punto sono stati accusati di essere dei ladri, quando non credevano certo di commettere un reato".

Secondo quanto ricostruito, infatti i dipendenti finiti in tribunale avrebbero usufruito di merce rotta o avariata, non più destinata alla vendita: un panettone durante le feste, una caramella per addolcire il turno.

"L'azienda ha sempre tollerato", ha sentenziato il giudice, accogliendo peraltro la richiesta di archiviazione del pubblico ministero.

Ma L'odissea di alcuni lavoratori dei Pratoni non si è ancora conclusa. Nei confronti di sette di loro è stata avviata anche una causa di licenziamento.
Finora, il tribunale civile ha sempre dato ragione ai difensori dei dipendenti contro la volontà di rimuoverli dal posto di lavoro manifestata dall'azienda.
Per altri protagonisti della vicenda - tra cui dipendenti prossimi alla pensione - furono adottate sanzioni disciplinari come la sospensione.

21 novembre 2008

Stefano Brogioni
Stefano.brogioni@epolis.sm

Il Firenze


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Vicenda magazzini Unicoop - Prodotti scartati come invendibili

MANGIARE QUELLE MERENDINE NON ERA FURTO

I giudici penali dello stesso parere di quelli civili. Prosciolti 23 dipendenti


Furti Unicoop, anche il tribunale penale proscioglie i lavoratori. Il giudice per le indagini preliminari, Paola Palasciano, ha disposto l'archiviazione del procedimento penale nei confronti di 23 dipendenti dei magazzini dei Pratoni (licenziati o sospesi a seguito dell'inchiesta sugli ammanchi).
I lavoratori difesi dall'avvocato Giorgio Bellotti hanno dunque vinto anche questo round. Dopo le tre sentenze dei giudici civili.

"Anche il giudice penale - ha detto l'avvocato Bellotti - ha fatto riacquistare ai dipendenti licenziati o sospesi la loro dignità e il loro onore".
Particolare è la motivazione che ha portato prima il pubblico ministero, poi il gip a decidere per l'archiviazione.
Due le motivazioni sostanziali che hanno portato il giudice e il PM a propendere per la chiusura dell'inchiesta.

La prima è che la condotta contestata (il furto) aveva a oggetto prodotti alimentari posti in un luogo destinato a contenere merce non più idonea alla vendita per il deterioramento del suo stato (la cosiddetta gabbia dei rotti).
Quindi per tutti questi prodotti non si poteva più conseguire il ricavo costituito dal prezzo di vendita.

La seconda, emersa dagli interrogatori, sarebbe l'ammissione dei prelievi da parte deglio operai, per il fatto che la cosa sarebbe stata una consuetudine ben nota ai responsabili dell'azienda.
Un uso in base al quale i dipendenti avrebbero potuto prelevare liberamente qualche prodotto di quelli in questione.

La bomba è scoppiata nel marzo scorso, quando i lavoratori dei magazzini Unicoop di Scandicci sono stati indagati dalla procura fiorentina per appropriazione indebita e furto.
A presentare la denuncia, risalente all'ottobre 2006, era stata proprio Unicoop Firenze, a seguito di ammanchi nel magazzino.
I carabinieri hanno avviato le indagini utilizzando intercettazioni video per accertare se in una particolare area del centro di approvvigionamento fossero commessi degli illeciti.
Secondo i dipendenti il problema era spiegabile: i lavoratori avrebbero attinto ad un'area destinata allo stoccaggio della merce non destinata alla vendita, ossia quel materiale che si danneggia durante la movimentazione e non può essere inviato nei negozi.
Dopo l'apertura del fascicolo da parte della Procura, Unicoop decise il licenziamento a carico di almeno 7 dei 23.
Licenziamento che il giudice del lavoro ha cancellato.

21 novembre 2008

FABRIZIO MORVIDUCCI

LA NAZIONE

17 commenti:

Anonimo ha detto...

La notizia si commenta da se'.
Una dirigenza indegna che ormai punta solo allo sfruttamento di manovalanza precaria o terziarizzata, che riconosce il sindacato solo quando le fa comodo e che pur di ridurre i suoi dipendenti nel magazzino,oramai divenuti "scomodi", non lesina colpi bassi,bassissimi come bassi sono i valori di quest'ipocrita azienda.
Il tempo sta portando a galla delle verità e Unicoop sta infangando il suo buon nome giustamente meritato per tanti anni di onesta attività.
In Campania stiamo assistendo ad una Caporetto di Unicoop Tirreno, speriamo che i cugini campani non ci facciano da esempio.
Saluti.

Anonimo ha detto...

....per lo stesso motivo per cui Unicoop Tirreno il cinque febbraio 2008 a Livorno e l'undici dicembre 2007 a Roma è stata condannata per condotta antisindacale nei confronti rispettivamente di SdL intercategoriale e CUB.
Coop è un'azienda come tutte le altre, che sfrutta e non guarda in faccia a nessuno.
Un colosso. Da combattere.

Anonimo ha detto...

COME DICEVA TEX WILLER: SANTE PAROLE VECCHIO MIO, CHIUNQUE TU SIA.

Anonimo ha detto...

Se sono arrivati al punto di non aver paura di una cattiva pubblicita allora dobbiamo davvero preoccuparci perche questi son capaci si tutto.

Anonimo ha detto...

Si stanno coprendo di m...a!!!
Ma ora non si puo' fare una controdenuncia per diffamazione?

Anonimo ha detto...

Da voci di corridoio, si apprende che i legali del dipendente a suo tempo scagionato sarebbero stato contattati dall'azienda nella serata di venerdì al fine di erogare una somma risarcitoria che si aggirerebbe attorno ai 70 mila euro, al fine di bloccare una denuncia per diffamazione che sarebbe in procinto di partire a carico dei dirigenti

Anonimo ha detto...

Si richiede ai colleghi massima coesione di fronte al comportamento dell'azienda. Tra le ipotesi al voglio potrebbe emergere l'intenzione di restituire tutte le tessere di socio Unicoop, dei dipendenti e dei loro familiari, accompagnate da una lettera a tutto il consiglio di amministrazione e ai quotidiani locali e nazionali, nonchè con un'infomativa alle Direzioni fiorentine di Alleanza Nazionale e Forza Italia (Pdl) e alla Direzione Nazionale del Partito Democratico (Pd)

2008 Cambiano le regole: I dipendenti Unicoop cambiano le regole della lotta.

(Si prega di diffondere)

Anonimo ha detto...

L'udienza per il collega licenziato per i panettoni è aggiornata al giorno 10 dicembre 2008. I legali del dipendente sono stati contattati, prima del processo, per stabilire un patteggiamento al fine di chiudere il contenzioso. Tale offerta è stata rifiutata anche in sede dibattimentale.

UNICOOP FIRENZE STA SPENDENDO I SOLDI DEI SOCI PER TOGLIERSI DA UN VICOLO CIECO. IL DIPENDENTE SARA' REINTEGRATO (SICURAMENTE) E UNICOOP DOVRA' RISARCIRE I DANNI

Anonimo ha detto...

L'idea di mollare le tessere di socio coop mi sembra percorribile ma va sicuramente accompagnata da una rivendicazione pubblica.

Anonimo ha detto...

Dovete pagare infami! Dispiace solo che non siano soldi vastri quelli che scucirete per evitare di tornare in tribunale a fare altre figure di merda!!!!!!!

Anonimo ha detto...

ma non si era in 24?

Anonimo ha detto...

Sarebbe saggio che QUALCUNO facesse pubblica ammenda per questa vicenda.
Sarebbe saggio che QUALCUNO ammettesse il suo abbaglio e cercasse gli ammanchi altrove, magari in posti dove è più facile rubare veramente.
Sarebbe saggio che QUALCUNO cambiasse il suo modo di porsi nei confronti dei dipendenti, anche perchè qui nessuno può dire IO sono la cooperativa, ma tutti possono dire anche IO sono la cooperativa.
Sarebbe saggio.

Anonimo ha detto...

adesso devono prendersi tutte le responsabilita' del caso....i ...
compari ma uno non parla, l'altro non vede, l'altro poi non ...sente,
chissa' come se la ridono anche!??! ..e,
intanto iooooooo pagoooooooo!!!!!!
ai tempi di savonarola li metterei questi dirigenti.

Anonimo ha detto...

Consigli per gli assolti:
i vostri avvocati vi devono indicare SE è possibile intraprendere una strada risarcitoria e COME farlo perchè sia la più breve e redditizia.
Visto che li avete pagati e salato è il minimo che possano fare.

Anonimo ha detto...

Pronta la denuncia per diffamazione, a carico dei dirigenti Unicoop che avevano chiesto il rinvio a giudizio per il dipendente a suo tempo scagionato.

FLAICA Uniti CUB ha detto...

Un grazie al benvenuto dei lavoratori del magazzino Unicoop di Scandicci...ci impegneremo per far si che il vostro auspicio sia la nostra meta...

Anonimo ha detto...

Messaggio in codice per A.G.:
FAGLI IL CULO A STI STRONZI SENZA PIETA' ..LORO NON NE HANNO AVUTA.