31 luglio 2011

L'IPOCRISIA DI UNICOOP FI IN UNO SPOT



La crisi che si abbatte sul nostro Paese e sulle nostre vite è ormai cosa nota. Capiamo quindi la difficoltà di tutti, aziende comprese. Comprendiamo che, in una congiuntura economica così difficile, si ricorra a qualsiasi tipo di risorsa per resistere, compresa quella a richiami valoriali, che sono sempre stati elemento distintivo delle Coop.

In questa direzione va il nuovo spot di Unicoop Firenze, definito spot impossibile, perché non commercializza nulla, ma rilancia valori antitetici a quelli della commercializzazione dei prodotti. Nel filmato pubblicitario infatti, si rilancia il concetto di consumo consapevole, di qualità della vita che passa principalmente attraverso gli affetti ed il tempo libero, non nello shopping compulsivo.

Il tema è stato proposto con forza dal presidente di Unicoop, Campaini, nel suo recente libro-intervista Un'altra vita è possibile e precedentemente in una crociata contro la domenica lavorativa (quelle eccedenti ad una, come attualmente consentito dalle deroghe comunali), iniziativa sulla cui genuinità nutrimmo alcuni dubbi.

Il Presidente ha impiegato molto del suo tempo nel divulgare il verbo e non c'è quasi stata sera in cui non fosse impegnato in qualche Casa del Popolo o altre sedi, dove presentare il libro dal sottotitolo inequivocabile: «Quando i valori dell’uomo condizionano le leggi del profitto».

Peccato che Campaini non abbia trovato tempo e modo di esprimere i suoi sentimenti sull'incidente mortale che è costato la vita a Claudio Pierini, nostro collega dei magazzini di Unicoop Firenze con un'anzianità di quasi 30 anni. Non ci aspettavamo certo una presenza al funerale, ma almeno una frase di cordoglio, che facesse sentire il Presidente vicino alla famiglia e a noi dipendenti , quello si. Tanto più che è in grado di esprimere cordoglio, quando vuole.

Il percorso di Unicoop su un recupero valoriale dell'immagine, comunque continua. Dopo il libro, ecco che viene lanciato lo spot impossibile. L'idea prende corpo dall'economista Stefano Bartolini, già citato nel libro del presidente Campaini, che insegna Economia della Felicità all'università di Siena.

Lo spot, a dire il vero bruttino, mette a confronto due stili di vita: quello del padre premuroso anche se povero, a giudicare dalla vettura, che ha tempo e desiderio da dedicare alla figlia e quello di un presunto manager, costipato in una vettura e circondato da collaboratori tristi che si nega al figlio per impegni di affari e delega la segretaria per l'acquisto di un regalo riparatore dalla sua perenne assenza di padre. In entrambi i casi, regna la presenza ossessiva del telefonino: anche il padre buono usa il cellulare per far scendere la figlia di casa, anziché suonare il campanello, come farebbe chiunque. Ma lasciamo correre le facezie.

La parte interessante sta nell'intervista dell'economista Bartolini, che nella versione dello spot che proponiamo, afferma: «E' una pubblicità valoriale che non vedremo mai, perché non commercializza un prodotto. Se hai qualche problema, qualche insicurezza, la soluzione ai tuoi problemi è nel cercare di più i tuoi affetti e nell'avere più tempo. Il che magari comporta lavorare di meno e consumare di meno»

Abbiamo capito bene? Unicoop Firenze che ha realizzato lo spot vuole che noi dipendenti abbiamo più tempo per le nostre famiglie e lavoriamo di meno?

Come si spiega allora:

- la richiesta delle Coop nell'attuale trattativa sul CCNL di regolamentare la malattia, attraverso un meccanismo che riduce il riconoscimento economico per i primi 3 giorni di carenza? Qui non solo tratta neanche di tempo da dedicare agli affetti, come da spot buonista, ma si intacca un diritto fondamentale che è quello di stare a casa retribuiti quando siamo malati.

- Il salario variabile legato alla presenza. Più ti ammali meno prendi.

- Il generalizzato peggioramento per i neoassunti con aumento dell'orario di lavoro da 38 a 40 ore e sulla maturazione del ROL in quattro anni ?


E sul Contratto aziendale di Unicoop Firenze le cui trattative sono anch'esse in corso che dire?

- Sui Minimercati Unicoop si ipotizza un aumento delle ore ed un congelamento dell'integrativo sul salario variabile (più lavoro meno soldi)

- E La richiesta di alzare il divisore contrattuale?

E ci fermiamo qui. Certo che siamo un pò stanchi di queste prese in giro. Buoni solo negli spot pubblicitari, ma quando c'è da fare i conti coi dipendenti, la musica è tutta un'altra. Può darsi che scioperiamo davvero, la prossima volta.



30 luglio 2011

FILCAMS FIRENZE: SU SCIOPERO IN UNICOOP UN'AUTOCRITICA POCO CREDIBILE

















Nel link che segue il commento riportiamo il documento del 20 luglio, in cui la Filcams Firenze cerca di ricucire i rapporti con i dipendenti di Unicoop delusi dalla gestione dello sciopero del 9 luglio scorso.

Filcams Firenze infatti, ha mandato in quell'occasione segnali ambigui. Da una parte tutta presa a non compromettere le buone relazioni aziendali in vista di una conclusione della trattativa sull'integrativo (che contiene passaggi insidiosissimi per i lavoratori), dall'altra tentando di non contravvenire ad una direttiva della segreteria nazionale.

Il risultato è stato un pasticcio, con negozi importanti in cui i delegati Filcams dicevano ai dipendenti che lo sciopero non era rilevante si poteva non fare, in altri l'informazione è stata assente, in altri punti vendita, specie periferici, invece lo sciopero è stato appoggiato.

Il caso più clamoroso è stato quello dell'iper di Sesto Fiorentino, in cui si era recata la Camusso ad arringare le truppe in vista dello sciopero del 6 maggio scorso (nel filmato si può vedere i vari responsabili Filcams, compreso la segretaria provinciale Orlandi e il segretario regionale Betti). Ebbene, all'iper di Sesto non c'è stato sciopero il 9 luglio.

Poi c'è stata polemica con la Uil sull'integrativo, qualche gruppo di affiliati ha restituito le tessere, addirittura ha preso forma una sorta di fronda interna di esponenti Filcams di minoranza dell'esecutivo di Unicoop, noti per la loro perenne ambiguità e il loro spasmodico attaccamento alla poltroncina di distaccato, motivo principale della loro attività sindacale

La segretaria Orlandi cerca di riprendere il timone informando tardivamente sullo stato delle trattative, dopo un silenzio prolungato. Per fortuna in rete le notizie si trovano anche senza il suo intervento, per merito di quella Filcams (ci riferiamo all'Emilia) che lo sciopero lo ha fatto funzionare per davvero.

Al casino combinato sullo sciopero, cui dovrebbero seguire logiche dimissioni dei quadri Filcams Firenze per manifesta incapacità (ad essere buoni), la Orlandi dedica poche righe e affatto chiarificatrici. Motivo in più perché levi le tende.

Agli iscritti, delegati Filcams e lavoratori di Unicoop Firenze


30 Luglio 2011


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CONTO ALLA ROVESCIA PER LA NUOVA COOP DI CERTALDO

Si parla di cinquemila metri quadri di spazio con un'altezza massima di nove metri

La conferma a novembre del prossimo anno, quando, secondo le prime indicazioni emerse da riunioni di giunta a cui hanno partecipato anche incaricati di Unicoop, dovrebbero concludersi i lavori


CERTALDO. Il futuro del nuovo centro commerciale Coop di viale Matteotti inizia ad assumere contorni più precisi. Sono comparsi i primi macchinari nell'area dove dovrà sorgere il cantiere per le prime verifiche. E l'assessore al commercio Giacomo Cucini spiega: «Siamo in attesa degli ultimi atti per poter dare così l'ok all'avvio dei lavori».

Il primo passo sarà la consegna nei prossimi giorni all'ufficio tecnico del Comune dell'atto ufficiale legato alle opere di urbanizzazione. Poi mancherà solo un tassello per chiudere il cerchio: il progetto definitivo. Questo piano è già allo studio di Unicoop Firenze e del Comune per arrivare a una soluzione condivisa in tempi brevi.

In sostanza al momento non si può prevedere quanti negozi sorgeranno all'interno dell'edificio, perché il progetto non è ancora pronto, bensì in fase di ultimazione. Si parla di cinquemila metri quadri di spazio con un'altezza massima di nove metri, cifre e volumi che potrebbero diventare realtà a novembre del prossimo anno, quando, secondo le prime indicazioni emerse da riunioni di giunta a cui hanno partecipato anche incaricati di Unicoop, dovrebbero concludersi i lavori.

L'area interessata dal cantiere dovrà essere in primo luogo ripulita dall'erbacce; già da mesi è stata recintata, in concomitanza con la presenza di un altro cantiere adiacente, legato alla nascita di alcune palazzine. Nell'area di cantiere che costeggia il trafficato viale Matteotti e che ha su un lato la piscina Fiammetta ci sono macchinari che serviranno per fare i primi scavi. Proprio questi movimenti lungo l'area sono stati notati dagli abitanti di Certaldo che da anni sanno che in quel luogo nascerà il nuovo centro commerciale e che adesso non è poi così tanto lontano.



27 luglio 2011 Giacomo Bertelli

Il Tirreno



EX SIPE DI SPILAMBERTO: ACCORDO TRA PROPRIETA' E COOP ESTENSE


La proprietà ha raggiunto un accordo con Coop Estense per il recupero dell'area ex Sipe di Spilamberto (MO) tra la contestazione del Sindaco del comune emiliano


Svolta nell'annosa vicenda del recupero dell'ex Sipe, storica fabbrica di esplosivi di Spilamberto, da tempo abbandonata. Nei giorni scorsi, Coop Estense ha raggiunto un accordo con Green Village, proprietaria dell'intera area, per provare a studiare un progetto partecipato di recupero di una parte della stessa.

Accordo duramente criticato dal Sindaco di Spilamberto, Francesco Lamandini, che imputa a Coop Estense di aver contestato in passato il piano di recupero concordato tra le amministrazioni comunali coinvolte e la stessa Green Village, e di firmare oggi un accordo con la stessa società.

Immediata la replica del presidente di Coop Estense, Mario Zucchelli, chiamato in causa dal sindaco. A Lamandini, Zucchelli ricorda di aver contestato, insieme al mondo associativo e sindacale, la scelta di costruire all'ex Sipe un grande centro commerciale. Di contro il nuovo progetto dovrà valorizzare le realtà produttive del territorio. “Anche se – conclude Zucchelli – le affermazioni dell'amministrazione non sono un contributo positivo all'avvio del percorso”.



26 luglio 2011

TRC Telemodena


Vedi anche:

L'appello di Italia Nostra: "Salvate la ex-Sipe"

Ex Sipe, Green Village fa causa al Comune




SCIOPERO DEI COBAS ALLA RICHARD GINORI DI SESTO FIORENTINO


Il motivo dela protesta è un appalto di alcune mansioni a una cooperativa esterna



Assemblea informativa e sciopero del turno pomeridiano indetto dai Cobas stamani allo stabilimento Richard Ginori di Sesto Fiorentino (Firenze): la protesta è nata dalla decisione dell'azienda di appaltare ad una cooperativa di facchinaggio mansioni di movimentazione del prodotto, all'interno della filiera produttiva nel reparto fabbricazione.

"Hanno partecipato allo sciopero - spiega Giovanni Nencini (Cobas) - anche lavoratori iscritti ai sindacati confederali, e questo secondo noi è un dato signiicativo. Almeno 150 lavoratori hanno aderito". L'obiettivo delle iniziative del sindacato autonomo, afferma Nencini, è quello di "riaprire la trattativa con l'azienda riguardo l'inserimento del personale della cooperativa all'interno della filiera produttiva, che per noi determina non più un lavoro di facchinaggio ma di produzione.

Il nostro timore è che l'appalto alle cooperative possa estendersi anche ad altri settori dello stabilimento, mentre ci sono molti contratti a termine che invece ci auguriamo possano essere confermati"



29 luglio 2011

gonews.it



28 luglio 2011

I FACCHINI DELLA TNT DI PIACENZA TORNANO AL LAVORO NEL RISPETTO DELLE REGOLE


Dopo giornate di lotta, la trattativa ha portato ad un accordo che prevede l'applicazione del CCNL.


I precedenti in breve

Rientro al lavoro per i facchini della Tnt con la tutela di un contratto collettivo nazionale. La sigla di un accordo è arrivata dopo un incontro fiume durato oltre sette ore alla Camera del Lavoro piacentina, che ha coinvolto tutte le sigle sindacali, in primo luogo i Si.Cobas, oltre che Filt Cgil, Fit Cisl e UILTRASPORTI.

Definita dalle rappresentanze sindacali un punto di partenza e non di arrivo, l’applicazione del contratto nazionale della logistica, riconosce ai lavoratori, che fin’ora non ne avevano diritto, la possibilità di verifica delle ore lavorative nella busta paga e l’uso della “flessibilità”, che prima corrispondeva a un lavoro a chiamata senza preavviso, solo nel caso venga negoziata, compensata e verificata.

Soddisfazione espressa da Aldo Milano, segretario nazionale dei Si.Cobas, che precisa “Il nostro sindacato all’inizio escluso dalla trattativa è stato al termine riconosciuto dalle altre sigle sindacli. Il risultato che ci eravamo prefissati per i lavoratori è stato raggiunto, ma se gli altri sindacati non si comporteranno secondo le regole non abbiamo nessun timore a riprendere la protesta in maniera autonoma”.


27 luglio 2011

Piacenza24.eu


MAGAZZINO COOP CENTRALE ADRIATICA DI PIEVESESTINA: SECONDA ONDATA DI LICENZIAMENTI


Drammi sociali, sindacati sempre più pronti a dare battaglia

Impugnazioni davanti ai giudici in 20 casi A questo punto non si escludono scioperi

«Dieci anni fa Centrale Adriatica ha deciso esternalizzare il servizio di smistamento delle merci da consegnare ai supermercati Coop, si sono succedute 11 aziende. E’ chiaro che c’è un problema di condizioni a cui vengono assegnati gli appalti», dice Paolo Montalti della Filcams

Il Precedente

CESENA. Per il datore di lavoro è solo il mancato superamento del periodo di prova di tre mesi fissato per valutare se l’osservato speciale di turno è degno di diventare socio della cooperativa. Per i sindacati, invece, sono licenziamenti illegittimi, punto e basta. Ma soprattutto per tanti operai è una doccia fredda sulle loro vite, con l’angoscia in diversi casi di vedere sprofondare nella miseria più nera intere famiglie con figli piccoli.

Nei giorni scorsi, la cooperativa Aster di Udine, che dal 9 maggio ha preso in gestione il magazzino della Coop in via Rondani, a Pievesestina, aveva dato il benservito ad una dozzina di vecchi dipendenti (complessivamente il personale occupato nella struttura oscilla tra le 250 e le 270 unità).

Cgil, Cisl e Uil erano subito insorti, ma la controparte si era mostrata decisa ad andare avanti. Anzi, aveva contrattaccato denunciando atti gravi o addirittura reati da parte di alcuni lavoratori. L’altro ieri è proseguito lo stillicidio di quelli che vengono considerati licenziamenti.

Quattro addetti sono stati messi alla porta di mattina ed altrettanti di pomeriggio. Tra di loro c’è anche chi lavorava da dieci anni nella piattaforma logistica finita al centro della bufera. E aveva anche ottenuto posizioni di responsabilità, a riconoscimento delle sue capacità. Ma la cosa socialmente ed umanamente più allarmante è che si è trovato improvvisamente senza un lavoro chi ha da sfamare diverse bocche di figli ancora in tenera età.

Dopo questa seconda ondata di lavoratori lasciati a casa (e potrebbe non essere l’ultima), i sindacati affilano le armi per aprire una serie di vertenze individuali, impegnandosi in battaglie legali contro quello che ritengono un modo di procedere inaccettabile. Al momento, sono una ventina le situazioni che stanno seguendo, con una premessa: non tuteleranno chi, pur esasperato da una situazione tragica, si è lasciato andare a reazioni violente (i vertici di Aster hanno denunciato aggressioni e vandalismi nell’ambiente di lavoro).

Le istanze al giudice del lavoro non sono comunque l’unica strada che si sta battendo. Oltre a confermare lo stato d’agitazione, con blocco degli straordinari (misure decise dopo un vano tentativo di spegnere l’incendio, attraverso un confronto avvenuto presso la Direzione provinciale del lavoro), non si escludono scioperi.

Paolo Montalti, rappresentante della Filcams Cgil, invita infine a considerare in una prospettiva più ampia l’ennesimo problema esploso in via Rondani (anni fa, sotto un’altra gestione, 33 lavoratori denunciarono addirittura di essere stati malmenati da un capo-reparto): «Centrale Adriatica, una decina di anni fa, decise di esternalizzare il servizio di smistamento delle merci da consegnare ai supermercati Coop. Da allora si sono succedute 11 aziende (una media di più di una all’anno, ndr). E’ chiaro che c’è un problema di condizioni a cui vengono assegnati gli appalti».



28 luglio 2011

Gian Paolo Castagnoli

corriereromagna.it

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27 luglio 2011

STRATEGIE DA CAMUSSO - NON VALGONO I VOTI DEI LAVORATORI NON ISCRITTI

La strategia Camusso non prevede dissenso e blinda l'accordo interconfederale del 28 giugno scorso: «Il voto eventualmente espresso da non iscritti o da lavoratori iscritti ad altre Organizzazioni non potrà in nessun modo essere preso in considerazione»


Domanda:
come fa una importante organizzazione sindacale che consulta i lavoratori su un accordo impopolare ad occultare un risultato (prevedibilmente) sgradito? Risposta: con un referendum secretato. Ovvero disegnando un omissis, come nei documenti dei servizi segreti. Non ci credete? Per ulteriori precisazioni chiedere all’ideatrice di questo ennesimo paradosso del burocratese sindacale, Susanna Camusso.

PER QUANTO POSSA sembrare incredibile, infatti, la segretaria generale della Cgil ha avuto una pensata da manuale, per disinnescare con un trattamento “bulgaro” ogni possibile dissenso all’ultimo accordo che ha sottoscritto: ha preso carta e penna, e ha scritto alle organizzazioni del suo stesso sindacato incaricate di organizzare le consultazioni nelle fabbriche, di tenere segreti i risultati dei lavoratori non iscritti.

Ancora una volta non ci credete? Questo il passaggio testuale: "Il voto eventualmente espresso da non iscritti o da lavoratori iscritti ad altre Organizzazioni non potrà in nessun modo essere preso in considerazione". Compresa la comunicazione dei risultati finali. Ovviamente anche questo ennesimo pasticcio del burocrate-sindacalese ha una spiegazione che rende comprensibile, non tanto la scelta suicida, ma almeno la logica che l’ha guidata.

La Camusso, infatti, si prepara a fronteggiare il presumibile dissenso all’accordo che ha appena firmato insieme alla Cisl e alla Uil con Confindustria: questo accordo, che abbiamo definito il “porcellum sindacale”, annulla il voto dei lavoratori sui contratti (già questa una bella pensata) quando la maggioranza dei rappresentanti sindacali lo sottoscrive. In pratica: se il 50% più uno dei rappresentati sindacali firma un contratto (a seconda delle fabbriche bastano anche due sole organizzazioni) non si vota. In virtù di questo accordo, poi, i sindacati firmatari, sono vincolati a non scioperare. Un patto oneroso per la Cgil, soprattutto per quella parte dell’organizzazione (la Fiom, ma non solo) che aveva fatto del consenso la bandiera delle ultime battaglie (a partire dai referendum alla Fiat).

QUINDI SI PREPARA a fronteggiare il sindacato di Maurizio Landini (che fa votare iscritti e non iscritti) predisponendo un protocollo quasi brezneviano. In virtù del regolamento interno e delle interpretazioni che la stessa Camusso sollecita alla Commissione di garanzia, l’unico organismo dirigente che si può pronunciare sulla materia è il direttivo: in tutte le sedi e in tutte le assemblee, si potrà illustrare una sola posizione. Indovinate quale? Quella della Camusso.

Ma anche la Fiom adotta le sue contromosse. Il sindacato dei metalmeccanici sceglie di stampare il testo, senza commenti e di diffonderlo, così almeno i lavoratori sapranno che cosa votano. Certo, questa volta a temere il voto non sono la Confindustria e gli altri sindacati, ma gli stessi dirigenti Cgil. Così, la burocratja sindacale partorisce: il voto invisibile.

Secondo la segretaria della Cgil, infatti, si possono consultare i lavoratori, solo a patto di non divulgare il loro verdetto. Sarebbe come far vedere la partita solo agli spettatori della tribuna, sarebbe come fare le primarie in America consentendo il voto solo agli agit prop dei comitati
elettorali democratici o repubblicani, sarebbe come fare le elezioni e limitare lo scrutinio solo agli iscritti ai partiti.

L’ultima ciliegina? “L’invito scrive ancora la segretaria è a dare puntuale attuazione alle modalità di consultazione definite dal Comitato direttivo nazionale della CGIL affinché tutti i voti delle iscritte e degli iscritti siano considerati e concorrano ad approvare l’Accordo”. Quelli che votando, insomma, concorrono solo ad approvarlo. Una bella idea della democrazia diretta.

Ma si sa, nel tempo in cui tutto cambia, chi ha paura di essere sconfitto preferisce nascondere i fatti piuttosto che incassare una bocciatura.



26 luglio 2011

Luca Telese


Il Fatto Quotidiano

LE RAPIDE CERTEZZE DELLA ASL, I DUBBI DEI SINDACATI E I DUBBI NOSTRI

L'articolo che riportiamo di seguito è tratto dal Giornale della Toscana di venerdi 22 luglio, il giorno dopo la morte di Claudio

Pur nella sintesi giornalistica, sono abbastanza sconcertanti a nostro avviso, le frasi che il Giornale attribuisce alla Asl riportate nel sommario dell'articolo, a poche ore dal tragico evento: «non c'è alcun nesso fra la tragedia a la ristrutturazione. La vittima soffriva di malesseri psichici: era addetto alle pulizie»

Sembra che si voglia già indicare una spiegazione dei fatti che depenna con sicurezza ogni eventuale responsabilità nell'immediatezza dell'accaduto e nello stesso tempo preoccupa il nesso causale evocato con lo stato di salute di Claudio, fino al nonsenso del riferimento alla sua mansione.


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I DUBBI DEI SINDACATI: QUEI LOCALI ERANO STATI APPENA «RICONVERTITI»

L'Asl: non c'è alcun nesso fra la tragedia e la ristrutturazione
La vittima soffriva di malesseri psichici: era addetto alle pulizie

Dalle peculiari condizioni psicofisiche della vittima alla situazione logistica del magazzino.

Sono più di uno, gli aspetti ancora oscuri - o quantomeno avvolti da un alone di incertezza, su cui dovrà far luce la magistratura - nel caso dell'incidente sul lavoro costato la vita a Claudio Pierini, 52 anni, morto ieri mattina al magazzino Unicoop di Scandicci dopo averci lavorato per oltre vent'anni.

A far emergere alcune importanti zone d'ombra, nel tragico episodio di ieri mattina, sono alcuni sindacalisti. «Ci risulta che Claudio Pierini fosse diabetico e che il suo stato di salute psicofisico non fosse ottimale, tanto da aver fatto ricorso a psicofarmaci in passato. Sappiamo che qui era ufficialmente addetto alle pulizie - raccontano ancora i rappresentanti dei lavoratori - e che c'erano alcune mansioni professionali che non poteva svolgere. Non sappiamo se avesse potuto mettersi alla guida di quel muletto, e non spetta a noi dirlo. Ci penserà la magistratura». Per Unicoop, invece, i problemi di salute di Pierini non erano incompatibili con la guida del mezzo.

I dubbi dei sindacati, inoltre, riguardano il luogo in cui si è verificata la tragedia.

Fino a una decina di giorni fa, infatti, il magazzino dove ha ieri perso la vita Pierini era adibito allo stoccaggio di insaccati e salumi. Poi questa tipologia merceologica è stata trasferita in uno stabilimento nella zona di Pontedera, e quell'area della struttura di Scandicci è stata destinata ai prodotti cosmetici. A questo punto le versioni dei sindacati divergono in maniera significativa: c'è chi sostiene che il cambio di destinazione d'uso sia andato in porto con tutti i permessi rilasciati dalle autorità e dai vigili del fuoco, nonché col benestare del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Altri invece sostengono che l'incidente si sia verificato in quei giorni di «limbo» tra la vecchia sistemazione e la nuova. In altre parole, i lavoratori erano operativi in un magazzino che non aveva ancora formalmente ottenuto il nulla osta. Particolare cruciale, dal momento che - secondo quanto ricostruito - il muletto di Pierini sarebbe finito su una macchia d'olio sul pavimento, forse proveniente dalla confezione danneggiata di qualche prodotto. «Restiamo col rimorso - spiegano i sindacalisti davanti ai cancelli di Unicoop Firenze - di non aver notato che il magazzino ha una via di fuga di appena un metro e mezzo».

Ad alleviare il rimorso arrivano però le parole di Stefano Petrioli (Asl 10), secondo cui la dinamica è chiara e non c'è nesso causale tra il fatto e ciò che sostengono i sindacati.


22 luglio 2011

Marco Gemelli

Il Giornale della Toscana


26 luglio 2011

L'ADDIO A CLAUDIO FRA TRISTEZZA E RABBIA

I colleghi di Claudio hanno portato la bara in spalla fino al cimitero

Intanto l’Usb lancia nuove accuse all’Azienda sul problema sicurezza



Nel giorno più triste, quello dell’addio a Claudio Pierini, il 52enne morto giovedì mattina mentre lavorava su un muletto nei magazzini Unicoop di Scandicci, tutti i colleghi di lavoro hanno voluto essere presenti al funerale, che si è tenuto a Badia a Settimo. Poi alcuni colleghi dello sfortunato lavoratore hanno percorso l’ultimo tratto di strada fino al cimitero con la bara in spalla. Silenzio per rispettare il dolore di tutti, familiari e amici.

Ma anche tanta rabbia perchè le tante denunce dei sindacati sul problema sicurezza nei magazzini Unicoop di Scandicci sono rimaste inascoltate. «I dirigenti dell’Azienda presenti al funerale stavano da una parte, noi dall’altra» afferma un collega del 52enne morto. «Abbiamo rispettato la cerimonia - ha detto un altro lavoratore - ma non possiamo nascondere la nostra rabbia per come sono andate le cose».

Ieri il personale dell’Asl incaricato dalla procura di svolgere accertamenti ha alcuni colleghi di lavoro di Claudio Pierini. Intanto all’attacco delle Rsu segue quello del Coordinamento Usb, che tra novembre 2010 e maggio di quest’anno ha inviato all’Azienda tre segnalazioni sul problema della sicurezza sul posto di lavoro.

«Ma l’Azienda non ci asolta: non ci ha mai convocati dicendo che l’Ubs non è riconosciuto come sindacato - afferma un membro del coordinamento -ma la sicurezza non è una prerogativa di sindacatiriconosciuti, bensì di tutti i lavoratori».

Nelle denunce l’Usb parla, fra l’altro, di uscite di sicurezza e corsie d’emergenza ostruite da pancali lasciati nel mezzo; muletti usati dal personale della cooperativa esterna per trasportare più pancali anzichè uno alla volta; muletti che si trovano lungo gli attraversamenti pedonali.
«Nei tre giorni precedenti la Pasqua - afferma il coordinamento dell’Usb - abbiamo fermato per tre volte il reparto riordino del settore trasporti perchè c’erano troppi pancali nel piazzale. Abbiamo preteso che la cooperativa esterna fermasse il lavoro per mettere in sicurezza il magazzino».



26 luglio 2011

Carlotta De Ciutiis


Il Giornale della Toscana





TUTTI INSIEME PER L'ULTIMO ADDIO A 'PIERO'


«Un indimenticabile compagno di lavoro»






CIAO 'PIERO', orgogliosi di averti avuto come compagno di lavoro. Un cartello semplice, messo fuori dalla chiesa di San Colombano, per ricordare Claudio Pierini, il 52enne operaio della Coop rimasto vittima di un incidente sul lavoro ai magazzini Unicoop di via dei Pratoni.

La chiesa era gremita, ieri pomeriggio, per i funerali del 52enne celebrati da don Dario, viceparroco di san Colombano. Tanti lavoratori sono rimasti fuori, per salutare il loro collega, che ha perso la vita dopo aver perso il controllo di un muletto durante il turno di lavoro.

C'erano anche delle istituzioni, gli assessori di Scandicci, Sandro fallani e Marco Pagani, il presidente del consiglio Fausto Merlotti, e dirigenti di Unicoop, tra cui il presidente del consiglio di gestione Golfredo Biancalani e Claudio Vanni. C'erano rappresentanti sindacali, ma soprattutto, tanti, tanti colleghi arrivati per l'ultimo saluto a 'Piero' così lo chimavano nei magazzini.

TUTTI si sono stretti intorno al fratello, e alla sua compagna. Un dolore composto quello dei familiari, dei cugini e dei parenti tutti per la perdita del proprio congiunto. Poche parole per raccontare un dolore immenso, e tanta voglia di essere utili da parte dei colleghi e delle istituzioni a una famiglia che ha perso il suo punto di riferimento. Claudio Pierini infatti lascia l'anziana madre disabile, assistita presso un centro per anziani e un fratello in cerca di un lavoro. Gli operai hanno deciso di devolvere un'ora del loro lavoro alla famiglia di Claudio Pierini, l'amministrazione comunale ha attivato i servizi sociali per sostenere i parenti, provati dopo la tragedia.

DURANTE il funerale non sono mancati attimi di commozione, con uno dei cugini che ha accusato un lieve malore ed è stato soccorso dai volontari della Misericordia di Lastra a Signa arrivati sul posto.

AL TERMINE della messa di commiato, l'applauso dei colleghi e dei vicini ha salutato la bara all'uscita della chiesa. Poi il corteo funebre di parenti e amici verso il cimitero di san Colombano, dove Claudio Pierini è stato sepolto.

Ieri era il momento delle lacrime , della commozione. I sindacati e i lavoratori però, chiedono giustizia proprio in nome di Claudio perché fatti di questo genere non abbiano più ad accadere.



26 luglio 2011

Fabrizio Morviducci


La Nazione


TNT PIACENZA, GLI ULTIMI EVENTI

PIACENZA, CRISI TNT. DA ROMA ARRIVA IL DISCUSSO SOTTOSEGRETARIO AI TRASPORTI GIACHINO

Direttamente dal governo Berlusconi il sottosegretario Giachino per risolvere i problemi dell’azienda piacentina. Sotto la lente d’ingrandimento i suoi “strettissimi” e potenti amici: Giuseppe Smeriglio e Piero Tulli.


22 luglio 2011 -
Massimo Paradiso e Corrado Bongiorni - Il Fatto Quotidiano

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T
NT PIACENZA, ECCO L'ACCORDO. MA ALLA CGIL FANNO PAURA I COBAS

Trovato l'accordo di massima tra dirigenza e lavoratori della Tnt. Sorge però un'inaspettata rivalità tra sindacati. I Si.Cobas soppiantano la Cgil nella rappresentanza dei facchini. In attesa dell'applicazione del nuovo contratto nazionale della logistica ai dipendenti Tnt, atteso per mercoledì 27 luglio.

23 luglio - Massimo Paradiso - Il Fatto Quotidiano

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PROTESTA TNT UNA RIVOLUZIONE DALLE IMPREVEDIBILI CONSEGUENZE

Piacenza - “Non abbiamo nessuna paura del pluralismo sindacale”. Così Paolo Lanna, segretario della Cgil piacentina, interpellato sulla possibile nascita a Piacenza di una delegazione fissa dei Si. Cobas (che fino ad ora era assente), in particolare dopo che centinaia di lavoratori della Tnt hanno deciso di affidarsi al sindacato intercategoriale per la vertenza sul loro contratto.

25 luglio 2011 - Gianmarco Aimi - Piacenza24.eu

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LOGISTICA, L'OFFENSIVA DELLA CGIL: TARIFFE MINIME, CONTROLLI E UNO SPORTELLO

Un tariffario minimo per i lavoratori del settore logistico. E’ questa una delle proposte fatte dalla Cgil di Piacenza per contrastare il problema delle condizioni di lavoro all’interno delle aziende che operano nel settore del trasporto merci. Una situazione che è esplosa negli ultimi giorni grazie alla protesta dei lavoratori della Tnt che hanno avuto il coraggio di denunciare il comportamento delle imprese che hanno in appalto la filiale.

25 luglio 2011 - PiacenzaSera.it

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ACCORDO PER GESCO NORD SU TNT PIACENZA

La lunga vertenza dei soci del consorzio piacentino che effettua presa e distribuzione per conto della multinazionale olandese nella città emiliana potrebbe concludersi il 27 luglio, con la firma di un'intesa tra le parti. La situazione si è sbloccata la mattina del 22 luglio in una riunione alla Prefettura, cui ha preso parte anche il sottosegretario Giachino.

25 luglio 2011 - trasportoeuropa.it

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UNA MAZZATA SUL CONSORZIO ETRURIA




Il sequestro di 167 appartamenti a Follonica rischia di far saltare il concordato








MONTELUPO.
Il sequestro dei 167 appartamenti all'ippodromo dei Pini a Follonica potrebbe far saltare il concordato preventivo presentato al tribunale di Firenze dal Consorzio Etruria.

Giovedì mattina, la guardia di finanza ha perquisito anche la sede del Consorzio Etruria a Follonica. Nella vicenda giudiziaria che sta travolgendo l'impianto di Follonica, i problemi non riguardano soltanto la società che gestisce l'ippodromo, Follonica Corse Cavalli, ma potrebbe trasformarsi in un boomerang anche per la società di costruzioni. Gli affari che legano Montelupo Fiorentino, dove il consorzio ha sede, con la Maremma sono tanti. E buona parte del dissesto finanziario è stato causato proprio dai progetti realizzati tra Follonica e Scarlino.

Gli avvisi di garanzia notificati dalla Procura fanno tremare ora i polsi anche al Consorzio, che ha presentato un concordato da circa 100 milioni di euro che dovrà essere approvato dall'assemblea dei creditori, prevista per il prossimo ottobre. Le opere realizzate all'ippodromo, quei 167 appartamenti sui quali pende la spada di Damocle della Procura che li ha sequestrati perchè ritenuti frutto di una lottizzazione abusiva, pesavano sul concordato per circa il 10%.

La cifra messa a garanzia per le foresterie dell'ippodromo dovrebbe infatti aggirarsi sui 10-12 milioni di euro. Soldi che, allo stato dell'arte, ora non ci sono. Perché quei beni sequestrati dalla Procura non sono più nelle disponibilità del Consorzio Etruria. Spetterà dunque all'assemblea dei creditori sciogliere il nodo del concordato, che per essere accettato dovrà avere la maggioranza dei voti. E non sarà facile far digerire a chi i soldi deve riscuoterli dal Consorzio, che all'appello manchino altri dieci milioni di euro, in una concordato che è stato presentato a una percentuale del 33,5%.

In Maremma, intanto, il mondo delle cooperative sta cercando di trovare una soluzione per gli oltre cento dipendenti del Consorzio. Una proposta arriva direttamente da Legacoop. «Giovedì ci riuniremo con le associazioni di categoria per fare il punto sulla crisi dell'edilizia - spiega il presidente Antonio Terribile - e in quell'occasione proporremo di assorbire i dipendenti del Consorzio per svolgere i lavori che sono già stati appaltati alle aziende del territorio».

La soluzione non sarà a portata di mano, visti i tempi bui che l'edilizia sta vivendo, ma un tentativo, almeno, sarà fatto per salvare l'occupazione. A salvare invece il Consorzio, dovranno invece essere i creditori della società.



24 luglio 2011

Francesca Gori

Il Tirreno


24 luglio 2011

TROPPI INFORTUNI E UNA VERTENZA. ACCUSATI DIRIGENTI E MEDICI


Zanieri delle Rsu: «Muletti rotti e troppi feriti. Da tempo segnaliamo i gravi rischi che corrono i lavoratori, ma l’Azienda non ci ascolta»


Non è la prima volta che all’interno dei magazzini dell’Unicoop di via dei Pratoni a Scandicci viene sollevato il problema della sicurezza dei lavoratori. Tant’è che proprio dai magazzini è partita tempo fa una vertenza contro dirigenti di spicco di Unicoop Firenze e medici aziendali. A processo (il dibattimento è in corso) sono finiti due dirigenti e 4 medici accusati di avere violato l’articolo 590 del codice penale, ovvero le norme sulla prevenzione degli infortuni a scapito di sette dipendenti.

L’accusa contesta visite mediche mancate, accertamenti ed esami specialistici insufficienti. Da tempo le Rsu denunciano una situazione difficile. Il dipendente Unicoop e rappresentante sindacale Alessandro Zanieri ha più volte speso le sue parole in questo senso, soprattutto in occasione degli incidenti che anche negli ultimi tempi si sono verificati in danno di lavoratori, come conferma il rappresentante delle Rsu.

In tale ottica l’infortunio costato la vita a Claudio Pierini non è che la punta di un iceberg. Sono tanti gli infortuni, fortunatamente meno gravi rispetto a quanto accaduto giovedì, che si registrano e proprio la frequenza degli episodi allarma le rappresentanze sindacali. «Il pavimento del magazzino di approvvigionamento dove è morto Claudio era stato rifatto - spiega Zanieri - ma negli altri reparti la pavimentazione è in condizioni disastrose.

Abbiamo registrato inoltre problemi di eternit nella sede di Sesto Fiorentino. E, restando in tema di utilizzo dei muletti, molti mezzi sono guasti o inefficienti, eppure non vengono riparati nè sostituiti; il personale continua ad utilizzarli in queste condizioni. Anche questo rappresenta un rischio ma l’azienda non ci ascolta».

Secondo Zanieri alcuni dipendenti e capiturno dei vari settori sono rimasti feriti, qualcuno ha riportato fratture agli arti. Il sindacalista sostiene che anche gli appalti dati per effettuare lavori nei singoli reparto rappresentano un rischio.

«Adesso l’azienda ha in programma di ristrutturare il pavimento del reparto ortofrutticolo. - spiega Zanieri - Si tratta di un settore delicato dove spesso il pavimento è bagnato, data la tipologia dei prodotti che vi si trovano. La garanzia di sicurezza passa anche attraverso la scelta di materiali adeguati al tipo di attività svolta».

Claudio Pierini ha avuto una grande sfortuna: mentre compiva le manovre sul muletto lungo un corridoio ha trovato una chiazza d’olio sul pavimento, ha perso il controllo del mezzo e si è schiantato contro una scaffalatura posta, sembra, troppo in basso.

Secondo il sindacalista quella parte del magazzino mostra anche altre criticità: «Lungo la scaffalatura su cui è andato a sbattere Claudio c’è un passaggio pedonale. Lo trovo assurdo perché lo spazio è angusto. Se ci lavori con dei mezzi meccanici devi evitare che qualcuno ci cammini. Le due cose insieme non vanno, è troppo rischioso. L’operatore che compie manovre col muletto ha bisogno di spazio per frenare in caso di necessità, altrimenti rischia di travolgere altri dipendenti che si muovono tra gli scaffali».

I rappresentanti delle Rsu e i dipendenti ieri hanno effettuato un presidio davanti al magazzino. «Dalla prossima settimana - conclude Zanieri - abbiamo in programma di iniziare una riflessione tutti assieme, organizzazioni sindacali, dirigenza aziendale, dipendenti ed enti preposti per affrontare le criticità del magazzino».



23 luglio 2011

Carlotta De Ciutiis

Il Giornale della Toscana


TRAGEDIA ALL'UNICOOP FIRENZE: SICUREZZA SOTTO INCHIESTA


La procura apre un fascicolo dopo la morte di un dipendente nel magazzino di Scandicci





La Procura della Repubblica e gli uomini del dipartimento dell’Asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro ieri hanno lavorato alacremente per fare piena luce sul tragico infortunio costato la vita ad un dipendente dell’Unicoop impiegato nei magazzini di approvvigionamento di via dei Pratoni, a Scandicci. Il pm Paolo Canessa ha aperto un fascicolo: dovrà fare chiarezza sulle cause dell’improvviso schianto del muletto costato la vita a Claudio Pierini, morto giovedì mattina mentre lavorava in magazzino.

In base ai primi accertamenti dei carabinieri, il 52enne non si sarebbe accorto di una chiazza d’olio sul pavimento, avrebbe perso il controllo del mezzo finendo contro una scaffalatura. L’inchiesta della magistratura dovrà valutare anche eventuali responsabilità o omissioni a partire dagli organismi proposti alla sicurezza, gestione e organizzazione del settore.

Il magistrato ha disposto l’autopsia che potrebbe essere effettuata già stamani nel reparto di medicina legale di Careggi. Poi la salma verrà restituita ai familiari per il funerale. Per permettere a tutti i dipendenti di partecipare alle esequie e dare l’ultimo saluto a Claudio Pierini - peraltro molto apprezzato dai colleghi che lo ricordano come una persona buona - la cooperativa ha indetto un lutto che coinvolgerà tutti i 104 punti vendita.

Ieri mattina al pm Canessa sono stati consegnati gli atti contenenti gli accertamenti svolti sul luogo dell’incidente subito dopo l’incidente; è una prima relazione dell’Asl, che dovrà accertare se le strutture così allestite siano conformi alle norme di sicurezza. Inoltre se il lavoratore, che da tempo aveva problemi di salute e per questo veniva sottoposto a frequenti controlli medici, fosse abilitato alla guida del muletto, anche alla luce di eventuali farmaci assunti.

Il magazzino teatro della tragedia era stato riaperto da una decina di giorni dopo una ristrutturazione ed era destinato ad ospitare tra l’altro il reparto profumeria. Secondo quanto emerso finora, in occasione della riapertura era stato effettuato un sopralluogo a cui avevano preso parte anche il responsabile sindacale per la sicurezza sui luoghi di lavoro e il medico competente: in quell’occasione sarebbe stata valutata la ristrutturazione nel suo complesso, la nuova pavimentazione, le finestre costruite secondo la normativa antincendio eccetera.

Gli inquirenti dovranno anche accertare il corretto svolgimento delle pratiche (comprensive della planimetria del magazzino e della collocazione delle vie di fuga) effettuate dall’azienda per ottenere la certificazione della Asl, necessaria per l’uso del magazzino. Prima della sua riapertura le Rsu hanno avuto due incontri con la direzione, uno a fine giugno, l’altro all’inizio di questo mese: in quell’occasione la direzione aveva comunicato la riapertura del reparto profumeria nei magazzini di approvvigionamento.

Resta da capire perché in questo magazzino gli spazi fossero troppo stretti, la via di fuga troppo corta e la scaffalatura che ha causato la morte del dipendente, a seguito di un forte trauma toracico, fosse troppo bassa (circa un metro e trenta di altezza), come sostengono le Rsu.

Resta da chiarire quando è stato fatto il sopralluogo a seguito di cui è stato dato l’ok alla riapertura del magazzino e cosa fosse emerso in quella occasione.



23 luglio 2011

Carlotta De Ciutiis

Il Gornale della Toscana



23 luglio 2011

«CLAUDIO NON TORNERAI, MA NOI CHIEDIAMO GIUSTIZIA PER TE»

Ieri sciopero al magazzino di Scandicci di Unicoop Firenze con presidio commemorativo e sciopero anche al magazzino di Sesto Fiorentino

Asl e procura stanno indagando



«CHIEDIAMO giustizia, chiediamo un’era di investimenti sulla sicurezza». Così i colleghi di Claudio Pierini, l’operaio 52enne morto giovedì per un incidente sul lavoro nel magazzino di approvvigionamento Unicoop di Scandicci, hanno scritto in un video commemorativo sul loro blog. Piero, così lo chiamavano, non c’è più, ma in suo nome si deve procedere per fare sì che episodi del genere non abbiano a ripetersi.

IERI MATTINA si è svolto il presidio commemorativo davanti ai magazzini di via dei Pratoni a Scandicci. «Abbiamo volutamente deciso per una manifestazione silenziosa e dignitosa, senza striscioni o scritte. Oggi desideravamo che i compagni di Piero si parlassero, si consolassero e riflettessero su una vita che non c’è più. Nelle parole dei lavoratori dei magazzini non si è sentita pronunciare la parola fatalità, nessuno lo pensa, evidentemente. «Oggi abbiamo evitato qualsiasi polemica, ma i dubbi sull’accaduto ci sono. Non è il momento di esternarli ora. Inoltre è stata aperta un’indagine della magistratura verso la quale abbiamo piena fiducia. Auspichiamo che se ci sono delle responsabilità, queste vengano alla luce, senza sconti per nessuno».

Un pensiero va alla famiglia di Piero, così duramente provata dalla vita, a suo fratello disoccupato e all’anziana madre invalida.
Piero era il loro sostegno, anche economico. «Infine ci preme ringraziare di cuore tutte quelle persone che hanno testimoniato la loro solidarietà attraverso il blog, la posta e il nostro spazio facebook». E continuano nel ricordo: «Piero era un omone grosso e forte, ma con un’anima semplice e delicata. Tutta questa solidarietà l’avrebbe commosso profondamente».

MA DOPO il momento della commozione, arriverà il momento di capire. E proprio per questo la procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta: arrivare in fondo alla questione.
Ieri i tecnici del dipartimento della Asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro hanno presentato la prima relazione al magistrato titolare delle indagini relative all’incidente sul lavoro, il sostituto procuratore Paolo Canessa.
Dopo il sopralluogo nel reparto profumeria dove si è verificata la tragedia, gli ufficiali di pg della Asl hanno prelevato e messo sotto sequestro la bottiglia di olio di mandorle che si era infranta sul pavimento causando probabilmente l’uscita di controllo del muletto guidato da Claudio Pierini; muletto che a sua volta è finito sotto sequestro.

NEI PROSSIMI giorni si procederà anche all’esame della documentazione raccolta. E allora sarà utile capire se le prescrizioni al lavoro ricevute dal 52enne non gli permettessero di mettersi alla guida del muletto.

SI ACCERTERÀ anche se tutte le verifiche necessarie relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro siano state fatte. La stessa Rsu aveva annunciato di aver fissato un incontro per la prossima settimana. Un incontro che purtroppo arriva troppo tardi. Un incidente sul lavoro che ha turbato anche i vertici di Unicoop.
Il colosso della grande distribuzione ha proclamato il lutto in tutti i punti vendita nel giorno dei funerali del dipendente, che saranno fissati non appena la salma sarà restituita su disposizione della magistratura dopo gli accertamenti a Medicina Legale.



23 luglio 2011

Fabrizio Morviducci

La Nazione


22 luglio 2011

OGGI GIORNATA DI LUTTO, DA DOMANI VOGLIAMO CHIAREZZA










Oggi, venerdì 22 luglio 2011, si è tenuto, unitamente allo sciopero indetto dalle Organizzazioni Sindacali e dalle Rsu dei Magazzini Unicoop Firenze, il presidio presso il Centro Distribuzione Merci di Scandicci in ricordo del collega e amico Claudio Pierini, deceduto ieri mattina in seguito ad un tragico incidente sul luogo di lavoro.

Un'occasione per riflettere tutti insieme sull'accaduto e per decidere cosa fare in aiuto della famiglia, per la quale il collega scomparso rappresentava l'unica fonte di reddito e sostentamento.

Da domani si aprirà una pagina nuova che, in attesa dei risultati dell'indagine in corso per stabilire eventuali responsabilità, dovrà coinvolgere doverosamente tutte le parti in causa: i lavoratori, la Dirigenza, le Organizzazioni Sindacali e gli Enti preposti in materia di sicurezza sul lavoro. Questo per far sì che casi di questa drammaticità non debbano e non possano ripetersi in futuro.

Quello che è accaduto ha colto tutti impreparati, anche perchè il reparto in cui è avvenuto l'incidente era aperto da pochi giorni in seguito ad una ristrutturazione e per questo le dinamiche lavorative ed i rischi ad esse correlati non erano ancora emerse con chiarezza.

Purtroppo non possiamo che testimoniare come gli incidenti occorsi negli altri reparti, fortunatamente di minore entità, avessero da tempo acceso un campanello d'allarme. Innumerevoli le segnalazioni pervenute alla Dirigenza e agli Enti preposti inerenti situazioni di rischio che insistentemente si palesavano all'interno dei magazzini.

Corre l'obbligo affermare che in taluni casi le omissioni e i ritardi negli interventi dell'Azienda sono parsi evidenti.

Domani deve essere un punto zero da cui ripartire nella giusta direzione perchè la Sicurezza del lavoro non debba essere considerata un "lusso che non possiamo permetterci".


Il Blog



USB CHIEDE AD UNICOOP FIRENZE UN INCONTRO SULLA SICUREZZA


Nel comunicato e nella lettera a seguire USB torna a richiedere alla dirigenza di Unicoop Firenze un incontro sulla sicurezza





COMUNICATO STAMPA


La morte del lavoratore al magazzino Unicoop Firenze: Oggi sciopero di dolore, di rabbia e di determinazione perché non accada mai più

"E' in pieno svolgimento lo sciopero indetto dalla RSU e dall'Unione Sindacale di Base per l'intera giornata che interessa tutti i dipendenti dei magazzini Coop di Scandicci e Sesto Fiorentino dopo l'incidente di ieri in cui ha perso al vita Claudio Pierini." dichiara Francesco Iacovone Coordinatore Nazionale USB Commercio, "Allo sciopero hanno aderito la totalità dei lavoratori e l'attività è completamente bloccata per tutti e tre i turni di lavoro."

"C'è ancora troppo dolore e sgomento per la perdita di Claudio, ma anche tanta rabbia e altrettanta determinazione affinché nessuno possa più morire sul proprio posto di lavoro" continua Iacovone, "per questo abbiamo indetto questa azione di lotta e i tutti i lavoratori si sono fermati compatti oggi, dando vita ad un presidio permanente davanti ai magazzini che durerà fino a stasera."

"Abbiamo anche inoltrato di nuovo all'Azienda le segnalazioni già fatte durante gli ultimi mesi rispetto ai livelli di salute e sicurezza dei lavoratori dentro gli stabilimenti che fino ad adesso non avevano dato alcun esito" conclude il coordinatore USB "e abbiamo chiesto un urgente incontro alla dirigenza".
Roma, 22 luglio 2011


USB Lavoro Privato


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Spett.le Unicoop Firenze

Viale Europa, 51

50018 Scandicci (FI)


c.a. Ufficio Legale;

Responsabile Sicurezza;

Direzione Risorse Umane


Oggetto: richiesta incontro sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs 81/08)


Con la presente siamo a reiterare le segnalazioni fatte dai nostri delegati sindacali negli ultimi mesi (novembre 2010 – aprile e maggio 2011), riguardo situazioni relative alla salute e sicurezza dei lavoratori nei Vs stabilimenti di Scandicci e Sesto Fiorentino, e a richiedere un urgente incontro, anche alla luce del drammatico accadimento avvenuto ieri nel magazzino Unicoop Firenze di Scandicci.

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Certi di un vs positivo riscontro si porgono distinti saluti.


Roma, 22 luglio 2011

USB Lavoro Privato

Francesco Iacovone

SCIOPERO E PRESIDIO COMMEMORATIVO PER CLAUDIO


Oggi, davanti al magazzino, in ricordo di Claudio, per tutti noi "Piero"





Oggi si è svolto il presidio commemorativo davanti ai magazzini dell'Unicoop Firenze a Scandicci, per la morte sul lavoro del nostro collega e amico Claudio Pierini, per tutti "Piero".

Abbiamo volutamente deciso per una manifestazione silenziosa e dignitosa, senza striscioni o scritte. Oggi desideravamo che i compagni di Piero si parlassero, si consolassero e riflettessero su una vita che non c'è più.

Nelle parole dei lavoratori dei magazzini non si è sentita pronunciare la parola fatalità, nessuno lo pensa, evidentemente. Oggi abbiamo evitato qualsiasi polemica, ma i dubbi sull'accaduto ci sono. Non è il momento di esternarli ora e in questo spazio, tanto più che i giornali fanno intravedere quali possono essere (riportiamo di seguito l'articolo di Fabrizio Morviducci de La Nazione). Inoltre è stata aperta un'indagine della magistratura verso la quale abbiamo piena fiducia. Auspichiamo che se ci sono delle responsabilità, queste vengano alla luce, senza sconti per nessuno.

Il blog si prende l'impegno di seguire gli esiti di questa triste vicenda e di informare chi ci segue e chi è interessato ad un mondo del lavoro più sicuro.

Un pensiero va alla famiglia di Piero, così duramente provata dalla vita, a suo fratello disoccupato e all'anziana madre invalida. Piero era il loro sostegno, anche economico.

Infine ci preme ringraziare di cuore tutte quelle persone che hanno testimoniato la loro soledarietà attraverso il blog, la posta e il nostro spazio facebook. Piero era un omone grosso e forte, ma con un'anima semplice e delicata. Tutta questa solidarietà l'avrebbe commosso profondamente.


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Incidente mortale sul lavoro alla Coop a Scandicci (Germogli)

Claudio Pierini aveva 52 anni. Ha perso il controllo del mezzo ‘a causa di una macchia d’olio’. I sindacati accusano.

Firenze, 22 luglio - UNA DANNATA sfortuna. Claudio Pierini, dipendente Unicoop di 52 anni, ha perso la vita ieri mattina per lo schiacciamento del torace riportato in un incidente mentre era alla guida di un muletto. L’uomo, che lavorava nei magazzini di approvvigionamento di via dei Pratoni a Scandicci, stava effettuando delle manovre nel reparto profumeria del grande centro di stoccaggio. In base a una prima ricostruzione dei carabinieri e degli addetti della sicurezza sul lavoro dell’Azienda sanitaria, l’operaio 52enne non si sarebbe accorto di una chiazza oleosa (causata dallo sversamento di un flacone di olio di mandorle, secondo i rappresentanti della Rsu) che si trovava sul pavimento. Nel percorrere quel tratto col muletto avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo contro una scaffalatura. Il colpo è stato tremendo, tanto che Claudio Pierini ha rotto lo sterzo con il petto.

Immediatamente si è accasciato a terra; i colleghi hanno chiamato il 118, che ha inviato sul posto un’ambulanza dell’Humanitas di Scandicci. All’inizio l’uomo era cosciente poi — probabilmente per i vasti traumi interni riportati — ha perso conoscenza andando in arresto cardiorespiratorio. Non c’è stato niente da fare. Sul posto i carabinieri della compagnia di Scandicci e della stazione di Badia a Settimo, gli uomini del dipartimento della Asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio 52enne. In una nota «L’Unicoop Firenze si stringe attorno alla famiglia a cui esprime tutta la sua vicinanza e il proprio dolore per quanto accaduto. La cooperativa ha indetto, in occasione dei funerali, un lutto che coinvolgerà tutti i 104 punti di vendita come segno di vicinanza e partecipazione al dolore per la scomparsa di un proprio dipendente. È il primo incidente mortale che colpisce un dipendente dell’Unicoop Firenze sul lavoro. Anche perché l’attenzione ai problemi della sicurezza nelle diverse sedi è un impegno quotidiano della cooperativa».

MA per i rappresentanti sindacali, che sono arrivati in via dei Pratoni subito dopo la morte del lavoratore, forse era una tragedia che si poteva evitare. «Il magazzino dove è successo il fatto — ha detto Barbara Orlandi della Filcams Cgil — è stato riaperto da una decina di giorni dopo una ristrutturazione per ospitare il reparto profumeria. Nella prossima settimana si dovevano fare tutte le verifiche con un sopralluogo dai Responsabili per la sicurezza dei lavoratori. E purtroppo si è verificata questa tragedia». «Claudio era un addetto alle pulizie — dicono Luca Ielatro, Gabriele Rinaldi e Alessandro Zanieri della Rsu — lavorava per levare i residui degli imballaggi con carrelli di prelievo che hanno il motore davanti, sterzo a timone e pale sul retro. In questo magazzino abbiamo rilevato spazi stretti, la via di fuga era veramente corta e la scaffalatura che ha causato la morte del collega era ad altezza torace. Certo il sopralluogo a lavori avviati che avevamo fissato per la prossima settimana avrebbe evitato dei rischi, ma ormai è troppo tardi».

SARÀ la Asl ad accertare se le strutture così come allestite siano conformi alle norme sulla sicurezza e se il lavoratore, che aveva prescrizioni all’attività per motivi di salute, fosse abilitato alla guida del muletto. In via dei Pratoni è arrivato l’assessore allo sviluppo economico del comune di Scandicci, Andrea Giorgi, che ha espresso cordoglio ai lavoratori e alla famiglia per quanto avvenuto. Cordoglio è arrivato anche dal capogruppo Pdl, Batistini, dall’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni e dal consigliere Andrea Calò. Ieri i lavoratori si sono fermati dopo l’incidente. Oggi sciopereranno tutta la giornata, mentre per un’ora a fine turno, in segno di solidarietà, si fermeranno anche tutti i dipendenti dei punti vendita di Unicoop, che ha indetto il lutto in tutti e 104 punti vendita della rete nel giorno dei funerali di Claudio Perini.


22 luglio 2011

Fabrizio Morviducci

La Nazione


UN ABBRACCIO PER CLAUDIO

21 luglio 2011

INCIDENTE MORTALE AL MAGAZZINO UNICOOP FIRENZE DI SCANDICCI: I SINDACATI INDICONO UNA GIORNATA DI SCIOPERO


Domani è Sciopero nei Magazzini Unicoop Firenze dopo l'incidente mortale di stamani






Le Rsu di Filcams, Uiltucs e la rappresentanza sindacale USB indicono un'intera giornata di sciopero dei Magazzini dell'Unicoop Firenze in data di venerdi 22 luglio 2011 a seguito del decesso del nostro collega Claudio Pierini avvenuto in conseguenza ad un infortunio sul luogo di lavoro.

Sciopero perché quando si muore sul posto di lavoro, qualcosa evidentemente non ha funzionato. Una giornata doverosamente dedicata ad una profonda riflessione da fare tutti insieme.

SCANDICCI, MUORE DIPENDENTE DEI MAGAZZINI UNICOOP FIRENZE IN UN INCIDENTE COL MULETTO


Un nostro carissimo collega è morto questa mattina in un incidente sul lavoro avvenuto nel magazzino Unicoop Firenze di Scandicci



Ancora non siamo in grado di raccontare i particolari dell'accaduto


Alla famiglia del collega vanno le nostre più sentite condoglianze


Un dipendente della Coop di 52 anni è morto questa mattina in un incidente sul lavoro avvenuto nel magazzino dell'Unicoop di Scandicci.
Ancora frammentarie le informazioni. Secondo una prima ricostruzione l'uomo si trovava su un muletto che, per cause che sono in via di accertamento, sarebbe andato a sbattere contro una scaffalatura. Sul posto è intervenuta un'ambulanza del 118 e i carabinieri della compagnia di Scandicci.


21 luglio 2011

La Repubblica.it