30 luglio 2011

CONTO ALLA ROVESCIA PER LA NUOVA COOP DI CERTALDO

Si parla di cinquemila metri quadri di spazio con un'altezza massima di nove metri

La conferma a novembre del prossimo anno, quando, secondo le prime indicazioni emerse da riunioni di giunta a cui hanno partecipato anche incaricati di Unicoop, dovrebbero concludersi i lavori


CERTALDO. Il futuro del nuovo centro commerciale Coop di viale Matteotti inizia ad assumere contorni più precisi. Sono comparsi i primi macchinari nell'area dove dovrà sorgere il cantiere per le prime verifiche. E l'assessore al commercio Giacomo Cucini spiega: «Siamo in attesa degli ultimi atti per poter dare così l'ok all'avvio dei lavori».

Il primo passo sarà la consegna nei prossimi giorni all'ufficio tecnico del Comune dell'atto ufficiale legato alle opere di urbanizzazione. Poi mancherà solo un tassello per chiudere il cerchio: il progetto definitivo. Questo piano è già allo studio di Unicoop Firenze e del Comune per arrivare a una soluzione condivisa in tempi brevi.

In sostanza al momento non si può prevedere quanti negozi sorgeranno all'interno dell'edificio, perché il progetto non è ancora pronto, bensì in fase di ultimazione. Si parla di cinquemila metri quadri di spazio con un'altezza massima di nove metri, cifre e volumi che potrebbero diventare realtà a novembre del prossimo anno, quando, secondo le prime indicazioni emerse da riunioni di giunta a cui hanno partecipato anche incaricati di Unicoop, dovrebbero concludersi i lavori.

L'area interessata dal cantiere dovrà essere in primo luogo ripulita dall'erbacce; già da mesi è stata recintata, in concomitanza con la presenza di un altro cantiere adiacente, legato alla nascita di alcune palazzine. Nell'area di cantiere che costeggia il trafficato viale Matteotti e che ha su un lato la piscina Fiammetta ci sono macchinari che serviranno per fare i primi scavi. Proprio questi movimenti lungo l'area sono stati notati dagli abitanti di Certaldo che da anni sanno che in quel luogo nascerà il nuovo centro commerciale e che adesso non è poi così tanto lontano.



27 luglio 2011 Giacomo Bertelli

Il Tirreno



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