18 giugno 2008

SULLE COOP L'OFFENSIVA UE


Dopo oltre sei mesi di analisi, è partita da Bruxelles la lettera dei servizi del commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes, che chiede formalmente dettagliate delucidazioni sui vantaggi fiscali di cui beneficiano le cooperative in Italia, in campo bancario e della grande distribuzione.
L'intervento dell'Antitrust comunitario solleva in particolare dubbi sulla compatibilità degli sgravi di cui beneficiano le grandi coop e le cooperative non mutualistiche (tra le quali Bruxelles intende includere anche le banche popolari). Nel mirino pure le riduzioni fiscali sul prestito sociale, di cui possono beneficiare i membri di una coop per depositi a breve termine.

Procedura soft
In ogni caso, la Kroes ha per il momento scelto di intraprendere la procedura soft di cooperazione su aiuti esistenti (che pertanto non saranno comunque soggetti a richiesta di restituzione retroattiva) e di non aprire un'inchiesta formale per aiuti di Stato o una procedura d'infrazione. Una scelta che indica la volontà di intavolare un negoziato con il Governo italiano su un tema complesso e delicato, che si sa potrebbe poi avere ampie ricadute anche in altri Paesi. D'altro canto, le denunce arrivate a Bruxelles da Federconsorzi contro gli sgravi ottenuti dalle nove cooperative di consumo di CoopItalia e altri esposti riguardanti banche popolari e di credito cooperativo imponevano alla Commissione di agire.

La risposta in un mese
A termini di regolamento, Roma dovrebbe rispondere entro un mese, ma data la portata del dossier a Bruxelles non ci si intende formalizzare sulla scadenza. «In particolare, il nostro scopo è di tutelare le riduzioni fiscali a vantaggio delle cooperative mutualistiche o che si giustificano in vista del perseguimento di obiettivi sociali nell'interesse comune – ha spiegato la Kroes, che ha illustrato i contenuti della lettera ieri agli altri commissari – mentre intendiamo escludere le agevolazioni fiscali ingiustificate a vantaggio delle imprese commerciali tradizionali. Sono fiduciosa che continuando a cooperare in modo proficuo con le autorità italiane risolveremo la questione in tempi brevi».

La compatibilità
Nel valutare la compatibilità degli sgravi fiscali con le regole comunitarie, l'analisi preliminare di Bruxelles si è basata su due elementi discriminanti: come anticipato fin dallo scorso dicembre (si veda «Il Sole 24 Ore» del 19 dicembre 2007) un fattore decisivo viene considerato l'appartenenza o meno della coop alla categoria delle Pmi, ovvero alle imprese che impiegano meno di 250 persone e che abbiano un fatturato annuale non oltre i 50 milioni di euro; l'altro elemento decisivo è se si tratti o meno di cooperative mutualistiche pure, che realizzino reddito solo con i propri membri. Per le Pmi con fini prevalentemente mutualistici le maglie del giudizio si allargano.

Le contestazioni
La Commissione Ue ritiene che la deduzione dal reddito imponibile degli utili accantonati alle riserve indivisibili (la misura che potrebbe riguardare anche le banche popolari) sia da considerarsi aiuto di Stato. E che questa divenga misura compatibile con le regole comunitarie solo quando riguardi riserve indivisibili obbligatorie o di una Pmi. Non viene ritenuto invece compatibile con le regole Ue il prestito sociale, ovvero la riduzione fiscale sugli interessi versati ai membri per depositi a breve termine. Non pare, invece, costituire aiuto, secondo gli uomini della Kroes, la deduzione dal reddito imponibile dei ristorni distribuiti dalla coop, essendo generati dagli scambi tra i membri.

Le reazioni
«È positivo il riconoscimento della Commissione che il regime fiscale per le società cooperative italiane non costituisca, in via di principio, aiuto di Stato e laddove lo costituisca sia ritenuto compatibile – ha commentato Luigi Marino presidente di Confcooperativa – tuttavia preoccupano i riflettori rivolti sulle grandi cooperative di consumo: l'unico bersaglio effettivo dell'indagine». Marino ha chiesto al Governo di rappresentare al meglio ora gli interessi del mondo cooperativo italiano e ha giudicato sbagliato distinguere le coop in base alle dimensioni, ma giusto farlo in base alla loro autenticità.

Enrico Brivio
ILSOLE24ORE.COM > Norme e Tributi
18 giugno 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E sarebbe l'ora che cominciassero a pagare un pò di tasse anche loro!

Anonimo ha detto...

La mia opinione è che una seria revisione dei vantaggi previsti per le cooperative sia necessaria, soprattutto per quelle che di cooperativa hanno oramai solo la ragione sociale ma che di fatto operano come aziende private e come istituti di credito,ma sono convinto che prevarranno gli interessi trasversali che si nascondono dietro di esse e il tutto si risolverà nella bolla di sapone a cui siamo oramai abituati.
Maurizio, socio Coop dal 1993.