22 settembre 2011

CASO SNATT-GFE, 30 FACCHINI RINUNCIANO ALLA CAUSA


L'avvocato della Snatt: "Pronti i contratti per assumere 61 lavoratori, ma la Cgil spinge perché non firmino"

La Vertenza


CAMPEGINE (RE) - Trenta lavoratori della Gfe che, prima della firma dell'accordo in Regione il 14 luglio scorso, avevano comunicato al legale della Cgil Bruno Pezzarossi di voler uscire dalla vertenza, si sono presentati in tribunale per confermare la loro decisione. Visto che i fax inviati all'avvocato a ridosso dell'udienza del 23 giugno scorso non erano stati considerati validi da Pezzarossi ai fini della rinuncia alla causa, i 30 facchini, che da luglio lavorano in cooperative assegnatarie di appalti Snatt, hanno chiarito di persona la loro posizione e hanno firmato una scrittura privata in cui si legge: "A seguito degli sforzi profusi da Snatt il ricorrente ha trovato una nuova occupazione e dichiara di non avere più interesse alla causa".

I facchini rinunciano "a rivendicazioni riferite a differenze retributive o contributive o ad altri emolumenti maturati nel corso del rapporto sociale o di lavoro in Gfe nell'ambito degli appalti con Snatt Logistica" e specificano di "non avere null'altro da pretendere da Snatt".

Il legale di Snatt Sivia Piccinini respinge, nel frattempo, l'accusa rivolta all'azienda di non aver rispettato l'intesa siglata in Regione sulla ricollocazione dei lavoratori, mossa anche dalla presidente di Legacoop Simona Caselli. Oltre al lavoratore che ha riconquistato il posto di lavoro e ai 30 che hanno rinunciato alla causa, fa presente la Piccinini, ci sono "anche 61 lavoratori per cui i contratti sono pronti e che dovrebbero iniziare a lavorare a fine settembre in appalti Snatt, ma la Cgil spinge affinchè non firmino".

Sui lavoratori (un numero imprecisato) che avrebbero lasciato l'Italia continuando a percepire l'assegno di Cigs, la Snatt ha chiesto a Provincia e Regione di effettuare delle verifiche, di cui si attende l'esito.

La Federazione della sinistra rinnova il proprio sostegno ai lavoratori: "Saremo sempre al loro fianco - scrivono - se riterranno di riprendere la lotta per la salvaguardia del posto di lavoro, per la difesa della loro dignità e dei loro diritti, perché questi sono quelli in cui noi ci riconosciamo".

Sulla vicenda anche la Caselli era stata molto critica: "Da un lato Snatt chiede di rinunciare alla causa legale, cosa già in sé discutibile anche se comprensibile dal punto di vista logico - aveva spiegato la presidente di Legacoop - e dall'altro chiede ai facchini di lavorare per un periodo di prova di tre mesi dopo il quale possono essere lasciati a casa. Non credo che fosse lo spirito dell'accordo firmato dall'assessore regionale".



20 settembre 2011

Reggionline.com



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