24 aprile 2011

LA PROTESTA ESTREMA DEI FACCHINI CHE CONTINUANO LO SCIOPERO DELLA FAME






Mentre continuano i ricoveri dei manifestanti stremati dallo sciopero della fame e della sete, si attende l'esito della riunione convocata dalla Provincia di Reggio Emilia
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REGGIO EMILIA, 22 APR. 2011 - L'unica cosa certa è che gli otto lavoratori che da lunedì scorso non mangiano e non bevono fanno sul serio. E non sono intenzionati a fermarsi. In tre sono finiti all'ospedale ieri, e si è temuto per le loro condizioni di salute. La provincia di Reggio Emilia ha convocato per oggi pomeriggio una riunione urgente. Ci saranno i rappresentanti della Snatt Logistica di Campegine e della cooperativa di facchini Gfe. Così come, ovviamente i sindacati, ma anche l'assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, e i sindaci di Campegine e Castelnuovo Sotto.

"Noi faremo delle proposte precise, se la Snatt è disponibile ad accettarle bene, altrimenti senza le condizioni è chiaro che i lavoratori sono determinati ad andare avanti con il loro sciopero", dice Marco Barilli segretario provinciale Filt Cgil. Per gli otto lavoratori che si sono tolti cibo e acqua, oggi è il quarto giorno di protesta. I medici e gli infermieri che assistono al presidio, accanto al gazebo allestito davanti alla sede della Snatt, cercano di convincerli ad assumere almeno qualche flebo, in modo da evitare danni alla salute.

La Cgil ha spiegato che intraprenderà cause individuali per i 185 operai della cooperativa contro la Snatt. La vicenda è iniziata nel luglio 2010, dopo la firma dell'accordo sindacale che prevedeva l'applicazione del contratto nazionale in Gfe. Snatt (azienda che utilizzava la cooperativa come fornitrice di manodopera) aveva manifestato la volontà di avvalersi di altri subappaltatori, affermando che i costi non erano più sostenibili. Snatt aveva poi riassegnato l'appalto ad altre cooperative in cui sono confluiti parte dei 500 soci lavoratori di Gfe.

Senz'acqua, senza pane e senza giustizia





Solidarietà e mobilitazione per i la
voratori della Gfe

L'appello del comitato "Nopacchettosicurezza", che invita anche a sostenere economicamente i 185 lavoratori senza posto dei quali otto in sciopero della fame e della sete

REGGIO EMILIA 22 APR. 2011 - Dal 18 Aprile 2011 nove lavoratori hanno iniziato lo sciopero della fame e della sete. Si tratta delle estreme conseguenze della lotta iniziata da quasi duecento lavoratori della cooperativa GFE facchinaggio di Campegine (Reggio Emilia), per denunciare la condizione in cui si trovano dal novembre 2010, licenziati dalla cooperativa poiché erano riusciti a ottenere che si applicassero le condizioni previste dal contratto nazionale di lavoro.

La questione ha preso forma nel luglio scorso quando, dopo la firma dell’accordo sindacale che prevedeva l’applicazione del contratto nazionale in GFE, l’impresa Snatt, presso cui lavoravano, aveva manifestato la volontà di rescindere il contratto di appalto con la cooperativa GFE in favore di altri subappaltatori, lamentando un aumento dei costi non sostenibile.

I lavoratori sono stati informati del licenziamento dalla cooperativa tramite un sms che comunicava: “Informiamo tutti i soci GFE che non siamo più fornitori di Snatt…” Scoprendo poi che Snatt aveva riassegnato l’appalto ex GFE a due nuove cooperative nate in concomitanza con la chiusura di GFE stessa: Emilux e Locos Job, in cui infatti sono confluiti parte dei 500 soci lavoratori di GFE che hanno accettato minori tutele contrattuali.

Circa 200 lavoratori si sono opposti a questo trasferimento rimanendo senza lavoro; da allora hanno lottato con manifestazioni e presidi, fino ad arrivare a questi giorni e alla proclamazione dello sciopero della fame e della sete.

Questa estrema forma di lotta è la conseguenza dell’ennesimo rinvio dal tribunale a cui si erano rivolti per riottenere il lavoro e i diritti che spettano loro, e della condizione economica che le loro famiglie stanno vivendo a causa dei licenziamenti e dal mantenimento del presidio permanente dal novembre 2010.

Il Comitato NOpacchettosicurezza appoggia questi lavoratori e si unisce a loro nella denuncia di questo grave attacco ai diritti di tutti i lavoratori. Lanciamo l’appello a sostenere la lotta partecipando al presidio permanente di Campegine, a diffondere il più possibile notizie su questa situazione terribile e a farsi carico economicamente delle esigenze delle famiglie e degli scioperanti.


SOSTENIAMO LA LOTTA
Conto corrente IBAN: IT94O0538712802000001988307
intestato a “Flavia Prodi referente sottoscrizione pro lavoratori GFE”


21 e 22 aprile 2011

ViaEmilia.it







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