Costituito un comitato: aiuto, giustizia e fermezza le parole chiave. Lunedì incontro con l’assessore
Azioni in più direzioni per i 26 espulsi dal magazzino Coop
Se le manovre in corso non si concludessero col reintegro dei lavoratori, il gruppo che si è raccolto attorno a Graziella Zuffi per seguire la vicenda è pronto ad azioni forti nei confronti di Aster Coop e anche di Centrale Adriatica, che è responsabile e fruitrice del servizio logistico esternalizzato svolto nel magazzino di Pievesestina.
CESENA. Solidarietà e giustizia. Sono i due binari su cui si muoverà un comitato spontaneo che si sta formando per sostenere 26 lavoratori licenziati di punto in bianco, nelle scorse settimane, dal magazzino Coop di Pievesestina.
Solidarietà è quella che si cercherà di dare, non solo a parole ma in modo molto concreto, aiutando economicamente famiglie che hanno visto completamente azzerato ogni reddito. Colpa di una normativa che non prevede ammortizzatori sociali per i soci-lavoratori di cooperative che restano disoccupati. Per garantire la sussistenza minima, nell’attesa di una soluzione del problema esploso dopo l’affidamento ad Aster Coop dello smistamento delle merci dirette verso centinaia di punti vendita, verrà presto lanciata una campagna di raccolta fondi. Sarà rivolta a tutti i cittadini e probabilmente avrà come primo momento una festa-denuncia, con cena e musica, al “Magazzino Parallelo” di via Genova.
Giustizia è l’altra parola d’ordine del comitato, al quale hanno aderito gruppi, associazioni e singoli della società civile. In un comunicato inviato dopo una riunione che si è svolta l’altra sera, si usano parole molto chiare. Vengono bollati come «evidentemente illegittimi» i licenziamenti fatti in luglio, «per una presunta inidoneità, del tutto priva di motivazione» (approfittando di una disposizione inserita nello statuto di Aster Coop, che consente di lasciare arbitrariamente a casa i “soci in formazione”, nei primi tre mesi della loro attività).
Perciò la richiesta è secca: «Questa ingiustizia va immediatamente eliminata», riassumendo tutti i lavoratori che sono stati espulsi. Il sindacato si è già mosso per cercare di ottenere questo risultato, impugnando i licenziamenti davanti al giudice del lavoro. Il comitato cittadino vuole spalleggiare questa azione, pur mantenendo una sua «autonomia». Nell’ultima riunione ha ribadito la sua «fermezza», temperata momentaneamente da una «cautela» che gli stessi rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto.
Il tutto per non minare un confronto tra le parti che si è riaperto attorno ad un tavolo in cui l’amministrazione comunale ha deciso di essere presente in modo attivo. Questo interessamento dell’istituzione pubblica è stato considerato positivamente dal comitato, che ha anche incassato la disponibilità dell’assessore al Lavoro, Matteo Marchi, a fissare un incontro proprio con una delegazione del comitato: dovrebbe svolgersi lunedì prossimo.
Se le manovre in corso non si concludessero col reintegro dei lavoratori, il gruppo che si è raccolto attorno a Graziella Zuffi per seguire la vicenda è pronto ad azioni forti nei confronti di Aster Coop e anche di Centrale Adriatica, che è responsabile e fruitrice del servizio logistico esternalizzato svolto nel magazzino di Pievesestina.
Si parla di «ogni iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, delle autorità civili e religiose e dei soci coop», per opporsi a «un trattamento così gravemente lesivo dei diritti sanciti dalla Costituzione e in palese contrasto con i principi e i valori del movimento cooperativo».
2 settembre 2011Solidarietà è quella che si cercherà di dare, non solo a parole ma in modo molto concreto, aiutando economicamente famiglie che hanno visto completamente azzerato ogni reddito. Colpa di una normativa che non prevede ammortizzatori sociali per i soci-lavoratori di cooperative che restano disoccupati. Per garantire la sussistenza minima, nell’attesa di una soluzione del problema esploso dopo l’affidamento ad Aster Coop dello smistamento delle merci dirette verso centinaia di punti vendita, verrà presto lanciata una campagna di raccolta fondi. Sarà rivolta a tutti i cittadini e probabilmente avrà come primo momento una festa-denuncia, con cena e musica, al “Magazzino Parallelo” di via Genova.
Giustizia è l’altra parola d’ordine del comitato, al quale hanno aderito gruppi, associazioni e singoli della società civile. In un comunicato inviato dopo una riunione che si è svolta l’altra sera, si usano parole molto chiare. Vengono bollati come «evidentemente illegittimi» i licenziamenti fatti in luglio, «per una presunta inidoneità, del tutto priva di motivazione» (approfittando di una disposizione inserita nello statuto di Aster Coop, che consente di lasciare arbitrariamente a casa i “soci in formazione”, nei primi tre mesi della loro attività).
Perciò la richiesta è secca: «Questa ingiustizia va immediatamente eliminata», riassumendo tutti i lavoratori che sono stati espulsi. Il sindacato si è già mosso per cercare di ottenere questo risultato, impugnando i licenziamenti davanti al giudice del lavoro. Il comitato cittadino vuole spalleggiare questa azione, pur mantenendo una sua «autonomia». Nell’ultima riunione ha ribadito la sua «fermezza», temperata momentaneamente da una «cautela» che gli stessi rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto.
Il tutto per non minare un confronto tra le parti che si è riaperto attorno ad un tavolo in cui l’amministrazione comunale ha deciso di essere presente in modo attivo. Questo interessamento dell’istituzione pubblica è stato considerato positivamente dal comitato, che ha anche incassato la disponibilità dell’assessore al Lavoro, Matteo Marchi, a fissare un incontro proprio con una delegazione del comitato: dovrebbe svolgersi lunedì prossimo.
Se le manovre in corso non si concludessero col reintegro dei lavoratori, il gruppo che si è raccolto attorno a Graziella Zuffi per seguire la vicenda è pronto ad azioni forti nei confronti di Aster Coop e anche di Centrale Adriatica, che è responsabile e fruitrice del servizio logistico esternalizzato svolto nel magazzino di Pievesestina.
Si parla di «ogni iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, delle autorità civili e religiose e dei soci coop», per opporsi a «un trattamento così gravemente lesivo dei diritti sanciti dalla Costituzione e in palese contrasto con i principi e i valori del movimento cooperativo».
Gian Paolo Castagnoli
Il Corriere di Romagna
Vedi anche:
Appalto magazzino Coop Centrale Adriatica: «Fatta piazza puliti di chi ha problemi»
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