23 settembre 2011

VERTENZA SNATT-GFE, DURO ATTACCO DELLA CGIL ALLA PICCININI


Il segretario regionale Mattioli: "Andiamo a fondo a causa di personaggi così". L'esponente Pd: "E' una cosa indegna"



L'avvocato e presidente dell'assemblea provinciale Pd, Silvia Piccinini



REGGIO - La notizia della rinuncia dei 30 lavoratori Gfe alla vertenza contro la Snatt non ha colto di sorpresa la Cgil: "Lo avevano già dichiarato pubblicamente - ha affermato Antonio Mattioli, segretario regionale Cgil Emilia-Romagna - La novità è che un territorio come quello di Reggio assista passivamente all'arroganza di Snatt e del suo rappresentante legale, Silvia Piccinini, che non racconta come stanno realmente le cose e sputa giudizi pur di discreditare il resto del mondo".

Un attacco durissimo, specie se si tiene conto dell'importante ruolo che la Piccinini ricopre anche nella politica: l'avvocato, infatti, oltre a difendere Snatt in questa vicenda, è pure presidente dell'assemblea provinciale del Pd. Quello di Mattioli e della Cgil è un'azione senza precedenti, rivolta a una rappresentante del partito e, indirettamente, anche al partito stesso: "Magari questo avvocato (Piccinini, ndr), a livello sociale, per il ruolo che copre nel Pd di Reggio, si riempie la bocca di democrazia, equità e tutela sociale salvo poi deridere chi vive con 640 euro al mese quando porta le vesti di portavoce della Snatt e del gruppo di cui fa parte". E ha concluso, durissimo: "Questo Paese è ormai pieno di personaggi del genere e forse è anche per questo che ci troviamo in queste condizioni".

I facchini sdraiati o seduti sui moduli davanti alla sede della Provincia

I facchini sdraiati o seduti sui moduli davanti alla sede della Provincia

Il nodo, in questo caso, sta nella rinuncia alla causa di ben 30 dei facchini Gfe, che ha portato Cgil a sostenere che "la Snatt si stia prendendo gioco della città, delle parti sociali e delle istituzioni: va fermata". Mattioli, in questa vicenda, ha chiamato in causa una serie di persone che avrebbero supportato Snatt in sede di trattativa: oltre alla già citata Piccinini, anche "Gabriele Arveda (commercialista, consulente di Snatt), Gabriele Benfenati (direttore generale di Snatt), Mario Zunda (ex Gfe, responsabile di Locos Job che opera in appalto da Snatt), Mauro Bricchi (responsabile di Emilux che opera in appalto da Snatt) e Walter Bigi (socio in Emilux e presidente della Nuova Unite Service che opererà in appalto da Snatt)".
Dopo una vicenda lunga e complessa, lo scorso 14 luglio si era arrivati a un accordo, sottoscritto in Regione, che avrebbe dovuto ricollocare alcuni dei lavoratori della cooperativa di facchinaggio. Così, secondo Mattioli, non è stato: "Dal 14 Luglio la Snatt non ha fatto altro che frapporre continue eccezioni alla gestione dell'accordo e alla collocazione dei lavoratori - ha attaccato il segretario regionale Cgil - facendo continuamente leva sul ricatto del posto di lavoro". Tutto questo "mentre le due cooperative che operano internamente, Emilux e Locos Job, hanno continuato ad assumere con l'applicazione del contratto 'indegno'”.

Da sinistra: Mirto Bassoli, segretario provinciale Cgil; Antonio Mattioli, segretario regionale, e un lavoratore Gfe nel presidio in Provincia di giugno

Da sinistra: Mirto Bassoli, segretario provinciale Cgil; Antonio Mattioli, segretario regionale, e un lavoratore Gfe nel presidio in Provincia di giugno

Secondo quanto spiega il sindacalista, sarebbero stati individuati "61 ipotetici posti di lavoro, che Snatt tenta di condizionare a una liberatoria 'tombale' dei lavoratori sulla mancata applicazione dei diritti retributivi e contributivi da parte di Gfe nel rapporto di lavoro precedentemente intercorso".

Come previsto dall'accordo del 14 luglio, i lavoratori avrebbero dovuto rinunciare alla causa per poter essere assunti. Eppure, qualcosa non ha funzionato a dovere. "Premesso che i posti di lavoro su cui Snatt si era impegnata al primo punto dell'accordo non ci sono (61 non sono 80) - ha continuato il segretario - si aggiunge anche la beffa della pretesa dell'azienda di rinunciare non solo alla causa, del resto prevista dall'accordo nel momento in cui vi è l'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori attualmente in cassa integrazione, ma anche di rinunciare a qualsiasi diritto previsto dalla normativa vigente". Secondo il sindacato, tutto questo sarebbe la prova "dell'arroganza della Snatt per bocca della sua portavoce (avvocato Piccinini, ndr) che - ha concluso Mattioli - si spinge a scaricare sulla Cgil, sulle centrali cooperative, sulle istituzioni, responsabilità che sono solo di Snatt".

La replica della Piccinini
"Un indegno attacco a me, al partito che sostengo, a Snatt Logistica, ad una serie di persone variamente menzionate (con ruoli o funzioni che neppure hanno) ed al Partito democratico.Per quanto mi riguarda, gli attacchi si commentano da soli per i contenuti, le forme e le modalità ed il fine è sin troppo ovvio. Io sono serena. Chi mi conosce sa che non ho mai deriso alcuno, tantomeno i lavoratori, che anzi sono stati in cima alle prerogative di questi mesi di gestione della vertenza. Non corrisponde al vero neppure che io abbia scaricato responsabilità sulle centrali cooperative o sulle istituzioni. Spiace vedere che in un sindacato, del quale voglio ricordare un’altra storia ed altri modi, vi sia chi non trova di meglio che diffamare e cercare di mettere gli uni contro gli altri, a tacer d’altro. Per quanto concerne le accuse a Snatt Logistica, tutte infondate e gravemente diffamatorie, le repliche si faranno in altra sede. Per il momento si prende atto che sono definitivamente venute meno le condizioni minime di confronto con la Cgil. Sugli altri soggetti attaccati nulla posso dire, se non manifestare loro la mia vicinanza".

La replica di Gabriele Arveda

"Una replica semplice la mia: il messaggio del Sig. Mattioli si rappresenta per contenuti disperato e "vintage" (molto anni 70). L’elencazione dei nomi e il paventare complotti appartiene ad altre epoche ed è nello stile di lotta "sindacato contro padroni ", tipico della Cgil. Dal mio punto di vista professionale (non sono commercialista ma consulente del lavoro) , la distorsione della realtà mediante questi attacchi privi di fondamento, operata dal Sig. Mattioli, è tipica di chi , attaccando gli altri, evita dare risposte o rappresentazioni dei fatti ai suoi referenti. Io personalmente ho altre platee, anche istituzionali a cui devo dare (ed in parte ho già dato) conto. In questo senso non trovo disdicevole fare il consulente di Snatt Logistica che, per storia e fatti, meriterebbe altre considerazioni da parte del Sig. Mattioli, cosi come meriterebbero altre considerazioni le persone citate insieme a me".


Ferrari (Pd): "Attaccare così la Piccinini è come cercare un alibi anziché la soluzione"
Il segretario provinicale del Pd, Roberto Ferrari difende la Piccinini: "Mi sembra che attaccare in questo modo una persona - ha commentato Ferrari - sia come cercare un alibi invece che la soluzione di questo problema". Il segretario ha poi aggiunto di non capire da dove provenga "questa voglia di mettere sempre su due piani contrapposti la carriera professionale della Piccinini con quella politica. Conosco bene Silvia e posso dire che, oltre a essere una grande professionista, è anche un'ottima figura politica. Mescolare questi due piani in una faccenda così delicata mi sembra veramente di cattivo gusto".

Il segretario provinciale del Pd, Roberto Ferrari

Il segretario provinciale del Pd, Roberto Ferrari

Ferrari ha poi cercato di volgere l'attenzione su un altro aspetto di questa vicenda: "A Reggio, in regione e in tutta Italia ci sono tantissime aziende in crisi che cercano di trovare un giusto compromesso per tirare avanti. Ovunque accade che, dopo mesi di confronto, questo giusto equilibrio emerga e si riesca a gettare le basi per un secondo inizio. In questa vicenda, invece, mi sembra di capire che si faccia molta, ma molta più fatica che altrove. Mi spiace tanto, perché so che la categoria dei facchini subisce spesso ingiusti soprusi, ma ci dobbiamo anche rendere conto che non c'è soltanto la vertenza Snatt-Gfe in giro: ci sono tante altre aziende in crisi di cui non si parla mai. Non si parla mai neppure del fatto che i soldi per prorogare le casse in deroga sono finiti... A mio giudizio si tende a fare di questa una situazione importante a livello simbolico, mentre invece tutte le crisi aziendali sono importanti allo stesso livello".
Le conclusioni di Ferrari riprendono l'attacco iniziale di Mattioli, indirizzato tanto alla presidente dell'assemblea provinciale del Pd quanto al partito stesso: "In un momento come questo, sinceramente, avevamo bisogno di tutto tranne che la guerra tra persone o, ancora peggio, tra sindacati e partiti. Come avvenuto in passato, posso garantire che più volte ci siamo schierati, come Pd, dalla parte dei lavoratori per cause che ritenevamo essere giuste. Ma nessuno, esattamente come avvenuto questa volta, lo ha mai riconosciuto".



22 settembre 2011

Alessio Fontanesi

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