La linea di ridimensionare gli iper, come Unicoop sta facendo, non poteva non passare anche sull'enorme struttura di Pontignale che mostra ancora una volta un'azienda dalla visione strategica non molto lungimirante e assai incerta
Nessuna anticipazione da parte di Unicoop sul progetto che delineerà la composizione e le dimensioni della nuova struttura che a Pontignale si attende ormai da molti armi. Quello che è
certo, al momento, è che i tecnici sono al lavoro per mettere insieme tutte le istanze di un mercato e di una clientela che da quindici anni a questa parte sono profondamente cambiati.
“Le previsioni iniziali risalgono ormai a molti anni fa, quando gli orizzonti e le condizioni del mercato e della concorrenza erano assai diverse”, spiega Claudio Vanni, responsabile Relazione esterne di Unicoop. “Ci stiamo confrontando con l'amministrazione comunale per capire quale tipo di investimento potrebbe rivelarsi più appropriato per quell'area, che noi abbiamo sempre considerato e continuiamo a considerare strategica”.
Inevitabili secondo Vanni ipotizzati cambiamenti rispetto al progetto originario di 10 mila metri quadrati da superficie commerciale dedicata all'alimentare e di 15 mila di non alimentare. “La tipologia di struttura che Unicoop aveva immaginato anni orsono”, continua, “non risulta più attuale alla luce delle mutate condizioni generali. Cambiamenti che non si possono certo definire di poco conto e che vanno valutati in tutte le loro implicazioni”.
Nessun'altra informazione arriva da Vanni, neanche sull’eventuale scelta di partner commerciale per la gestione della parte adibita a non alimentare. Il riserbo, a riguardo, è totale. “Al momento non possiamo dire di più, ma la Cooperativa sta lavorando attivamente all’elaborazione del progetto definitivo”.
Niente trapela quindi da Unicoop su quello che i residenti e tutti i cittadini di Scandicci debbano aspettarsi per il prossimo futuro. "Dobbiamo vagliare attentamentele diverse soluzioni”, conclude Vanni. “E scegliere la soluzione che risponda al meglio alle richieste del mercato”.
La speranza dei cittadini, che da anni ormai vedono quell’area recintata senza che alcun segnale dia concretezza a un qualsiasi progetto, è che l’attesa duri ancora poco.
4 novembre 2011
Beatrice Paci
Il Nuovo Corriere di Firenze
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