Una vicenda che ha portato al licenziamento due colleghi di Coop Centro Italia, ricorda quello che successe nei magazzini di Unicoop Firenze cinque anni fa
«Alla fine di novembre sono arrivate le lettere di licenziamento a due
lavoratori di Coop Centro Italia con l'accusa di aver rubato merendine e
caramelle esposte in un contenitore del magazzino». Questa è l'informazione che abbiamo grazie al blog Cobas Terni, pagina a cui rimandiamo.
I dettagli a disposizione non sono molti ed è difficile fare paralleli, ma istintivamente la memoria va a quello che accadde in Unicoop Firenze cinque anni nei magazzini Unicoop Firenze di Scandicci.
Unicoop Firenze sporse denuncia contro ignoti per ammanchi nel magazzino. Furono istallate videocamere da parte dei carabinieri che riprendevano e registravano immagini una zona particolare all'interno del magazzino stesso: la cosiddetta gabbia dei rotti. Questa è una vera e propria gabbia dove viene accatastata la merce che si danneggia giornalmente durante la normale movimentazione. Questa merce non è più vendibile e viene per lo più gettata nel cassonetto. Quello che è recuperabile viene (o veniva) dato in beneficienza. Era prassi diffusa e consolidata che i dipendenti potessero consumare questi prodotti: una bottiglietta d'acqua, un pacchetto di gomme, un detergente per pulire il parabrezza del camion (della Coop), ecc. Tutti ne erano a conoscenza.
Unicoop Firenze sporse denuncia contro ignoti per ammanchi nel magazzino. Furono istallate videocamere da parte dei carabinieri che riprendevano e registravano immagini una zona particolare all'interno del magazzino stesso: la cosiddetta gabbia dei rotti. Questa è una vera e propria gabbia dove viene accatastata la merce che si danneggia giornalmente durante la normale movimentazione. Questa merce non è più vendibile e viene per lo più gettata nel cassonetto. Quello che è recuperabile viene (o veniva) dato in beneficienza. Era prassi diffusa e consolidata che i dipendenti potessero consumare questi prodotti: una bottiglietta d'acqua, un pacchetto di gomme, un detergente per pulire il parabrezza del camion (della Coop), ecc. Tutti ne erano a conoscenza.
23 lavoratori vennero indagati per furto e appropiazione indebita e Unicoop Firenze segnò una delle pagine più nere della propria storia licenziando ben 7 dipendenti.
La reazione dei lavoratori e del sindacato fu decisa e la vertenza assunse un certo rilievo mediatico che portò ad un confronto Tv, nella trasmissione Mi manda Rai Tre, tra alcuni dei colleghi licenziati tutelati dal compianto avvocato Bellotti e l'allora presidente del consiglio di gestione, Armando Vanni, nonché il responsabile delle risorse umane, Piero Forconi. La coppia di dirigenti inanellò una serie di gaffes tanto che il video della trasmissione diventò presto un cult tra i lavoratori Unicoop Firenze dei magazzini. Ancora oggi, specie dopo le vicende emerse sul conto del Vanni (vedi qui e qui) la performance della coppia è fonte di battute e grasse risate.
La trasmissione fu un autogol mediatico pazzesco. La linea intransigente di Unicoop che si può riassumere in "i ladri vanno sempre e comunque puniti", faceva a cazzotti con la realtà dei fatti: prendere quei prodotti che andavano gettati e di nessun valore commerciale era uso consolidato da sempre. Se Unicoop voleva che ciò non avvenisse, bastava una semplice circolare interna o una breve assemblea aziendale in cui si informava che certi comportamenti usuali non dovevano proseguire. Nessuno avrebbe certo rischiato il posto di lavoro per un pacchetto di gomme. Risultò chiaro che l'obiettivo di Unicoop Firenze era quello di colpire dei lavoratori dei magazzini col primo pretesto. Vecchie logiche vendicative che peraltro ricalcano la personalità e il carattere del massimo responsabile dei magazzini di allora, fortunatamente adesso in pensione.
Come andò a finire. I lavoratori licenziati furono tutti reintegrati e Unicoop Firenze fece una brutta, bruttissima figura.
Pur non conoscendo nei dettagli la vicenda dei due colleghi di Coop Centro Italia, auguriamo loro la stessa conclusione.
Nessun commento:
Posta un commento