La situazione di tensione viene da lontano e aveva già portato ad uno sciopero lo scorso luglio: «erano stanchi di lavorare per 4 euro l'ora senza garanzie»
PRATO. Quando sono arrivati in azienda, nel piazzale della Cecchi
Logistica, in portineria, hanno trovato un elenco di nomi. Chi era
compreso nell’elenco aveva una “richiesta” di togliere le proprie cose
dai camion e restituire alla cooperativa Driver, di cui sono soci
lavoratori, il materiale utile ai trasferimenti con i tir. Già nei
giorni scorsi tutti i dipendenti della Driver avevano ricevuto una
raccomandata con cui la cooperativa li informava che era stato
interrotto il rapporto di lavoro con il cliente Corriere Cecchi e che di
conseguenza i “soci” avrebbero perso i requisiti per rimanere
all’interno della coop. In sintesi avevano ricevuto la lettera di
licenziamento. Quelli della lista, sei camionisti, così come tutti gli
altri dipendenti anche se con una differenza sostanziale. Mentre gli
altri avevano già in mano la riassunzione nella nuova coop scelta dalla
Cecchi, la “Work distribuzione” di Padova, i sei erano rimasti fuori dal
passaggio.
Ecco quindi che gli esclusi non hanno avuto esitazioni ed hanno
cominciato un presidio nel piazzale della Cecchi con la minaccia di
rimanere lì finché non avessero chiarimenti. Sotto accusa la Cecchi, la
Driver ma anche la Cgil: «Siamo stati esclusi perché siamo iscritti al
sindacato Cobas. Gli iscritti alla Cgil sono stati tutti riassunti».
«Non abbiamo intenzione di andarcene - ha detto Shtenko Vadym,
portavoce dei sei camionisti - finché non ci avranno chiarito perché
non siamo passati nell’altra cooperativa come gli altri. Credo dipenda
dal fatto che noi abbiamo criticato fortemente l’accordo firmato dal
sindacato trasporti della Cgil di Prato e regionale con la nuova
cooperativa di Padova».
Idee che la Federazione autisti operai del Cobas ha ribadito in un
documento con cui si chiedeva l’assunzione dei sei senza costringerli a
firmare l’accordo ritenuto “lesivo dei diritti dei lavoratori”.
Intanto dalle 11 di sabato 14 dicembre i lavoratori hanno bloccato i
camion nel piazzale e si sono rifiutati di restituire il materiale di
lavoro alla Work per un paio d’ore. Hanno resistito anche alla richiesta
dei carabinieri di desistere dalla protesta tranne poi accettare di
andarsene da lì quando sono stati avvertiti che sarebbero stati
denunciati per violazione di proprietà privata se solo avessero messo un
piede giù dal camion. «Lunedì (16 dicembre ndr) continueremo la nostra protesta», hanno messo in evidenza i sei lasciando il piazzale parcheggio della Cecchi.
Una storia vista più volte nel mondo delle cooperative dove nel
passaggio degli appalti si lasciano fuori i dipendenti sgraditi tanto
che l’avvocato della Cgil Sergio Lalli nelle scorse settimane aveva denunciato la situazione difficile che
si vive in questo settore. In questo caso specifico del malcontento
c’era già da tempo e una parte dei lavoratori (la metà in servizio alla
Driver) aveva protestato “sequestrando” i camion giusto lo scorso luglio. Il motivo? La Cecchi aveva cambiato già quattro cooperative in un anno. Troppe per i dipendenti.
Dall’azienda di via Frediani (sabato 14, praticamente chiusa) non si è
voluto rilasciare alcuna dichiarazione sull’argomento.Risponde invece
alle accuse il segretario dei trasporti della Cgil di Prato Leandro Innocenti che a novembre aveva denunciato la giungla delle coop
nel settore dei trasporti. «Con la nuova cooperativa a cui è stato
affidato il lavoro - spiega - siamo riusciti a raggiungere un accordo
che era sempre stato impossibile con le precedenti coop. Un accordo
migliorativo per i dipendenti. Un accordo che coinvolge tutti coloro che
lo sottoscrivono: non so cosa possa essere successo con i sei
protagonisti della protesta di ieri dal momento che il nostro accordo
non è solo per i nostri iscritti ma per tutti. Sono venuto a conoscenza
della situazione dal Tirreno.it ma dubito si tratti di un persecuzione
sindacale. Credo ci sia altro sotto».
Per contattare l'autrice dell'articolo scrivere a i.reali@iltirreno.it
14 dicembre 2013
Ilenia Reali
iltirreno.gelocal.it
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