Ancora sciopero e presidio di protesta alla coopertiva Ala di Ospiate, che dal 2007 si occupa dell’imballaggio di prodotti per la cosmetica. «Tre licenziamenti non fermeranno la lotta». I lavoratori denunciano: «Lavoro nero per sei mesi, misure di sicurezza inesistenti, 240 ore lavorate 120 pagate, assunti al terzo livello pagati come sesto livello con 4.000 euro annui di differenza, casa in comodato gratuito ma pagata con detrazione in busta paga». E ancora, «dispositivi individuali di protezione nulli, zero informazione-formazione dei lavoratori al rischio, areazione del fabbricato inesistente con 40 gradi medi d’estate, timbratore per il controllo delle ore assente, il locale mensa vicino ai cessi». Non è il primo sciopero.
Bollate, 8 agosto 2012 - Ancora sciopero e presidio di protesta alla coopertiva Ala di Ospiate, che dal 2007 si occupa dell’imballaggio di prodotti per la cosmetica. «Tre licenziamenti non fermeranno la lotta», urlano i lavoratori che da ieri sono tornati a incrociare le braccia davanti ai capannoni di via Trento 59. «Questi licenziamenti sono la risposta che i vertici della coop danno ai lavoratori che si erano resi protagonisti nei giorni scorsi di una lotta per la dignità, contro lo sfruttamento subito tutti i giorni in fabbrica», dichiarano le rappresentanze sindacali dello SiCobas.
I lavoratori denunciano: «Lavoro nero per sei mesi, misure di sicurezza inesistenti, 240 ore lavorate 120 pagate, assunti al terzo livello pagati come sesto livello con 4.000 euro annui di differenza, casa in comodato gratuito ma pagata con detrazione in busta paga». E ancora, «dispositivi individuali di protezione nulli, zero informazione-formazione dei lavoratori al rischio, areazione del fabbricato inesistente con 40 gradi medi d’estate, timbratore per il controllo delle ore assente, il locale mensa vicino ai cessi». Non è il primo sciopero.
La battaglia è iniziata a giugno, proseguita a luglio, ripresa in questi giorni. «La nostra risposta unitaria sarà sempre la lotta, per questo oggi (ieri, per chi legge, ndr) senza alcuna defezione i 17 lavoratori che chiedevano diritti sono ancora fuori dai cancelli e lo saranno ancora nei prossimi giorni. La solidarietà e l’unità che questi lavoratori hanno già dimostrato per Kokilan, licenziato il mese scorso per avere alzato la testa, non verrà certo meno». Fra loro e vertici della coop è uno scambio di accuse.
8 agosto 2012
Monica Guerci
Il Giorno
Nessun commento:
Posta un commento