Ieri la protesta di alcuni proprietari di cani che hanno preteso e ottenuto di entrare nel punto vendita di Unicoop Firenze a Pontedera con animali al guinzaglio e le giuste tutele del Comune di Roma a protezione dei cavalli che trainano carrozzelle turistiche, ci hanno indotto ad una riflessione. Sugli umani.
Ieri è avvenuta una singolare protesta in un negozio di Unicoop Firenze a Pontedera. Un plotoncino di persone con cane a guinzaglio ha raccolto via facebook il lamento di una cliente che era stata allontanata perché entrata nel punto vendita col suo cane. I cani ed i loro padroni si sono presentati compatti all’ora di massimo afflusso al supermercato e hanno marciato sotto la galleria del centro commerciale con libero ingresso al supermercato, grazie al fatto che la direzione del centro Coop ha chiuso un occhio per non esasperare gli animi ed evitare troppa «cagnara».
Chi intende considerare questa bravata come una protesta animalista, ha completamente sbagliato bersaglio. Qui non si tratta di diritti negati né ai padroni dei cani, né agli animali stessi, i quali si suppone non nutrano uno specifico interesse nell'accompagnare il padrone a far la spesa in un supermercato. Si tratta invece di una prevaricazione bella e buona che va oltre le più elementari norme igienico-sanitarie, nonché di una incivile mancanza di rispetto verso gli altri clienti e i dipendenti. Chi lavora in Coop, come in qualsiasi altra catena di supermercati, conosce bene a quali norme igieniche si debba giustamente sottostare, quali indumenti, anche fastidiosi, debbano essere indossati. Ecco che un gruppo di prepotenti cane muniti, pretende di infischiarsi delle regole e fare di un posto pubblico casa sua. Coop è stata ingiustamente indulgente, perché ha piegato la testa alla prepotenza, al non rispetto delle norme, danneggiando chi le regole le rispetta, siano essi clienti o lavoratori.
L'altro fatto che ci colpisce è che i cavalli che trainano le botticelle (così le carrozzelle romane) siano giustamente tutelati da norme comunali stringenti. Essi infatti non possono essere utilizzati oltre le sei ore di lavoro, nessuna attività dalle ore 13 alle 17 in estate, pause adeguate e divieto di esercizio oltre i 35 gradi e altro ancora.
Ora, i cavalli ed i cani ci stanno molto simpatici, ci piacerebbe che un pò di accortezza fosse riservata anche nei confronti degli umani. Nei magazzini la temperatura supera spesso nel periodo estivo i 30 gradi e il lavoro non è propriamente sedentario. Ricordiamo la protesta dei magazzini Unicoop Firenze di Sesto Fiorentino, giusto un anno fa, ma potremmo citare centinaia di casi, dove nessuna Asl, nessun ente competente si guarda bene di verificare a che temperatura lavorano questi minotauri. E anche recentemente, tra le tutele negate ai lavoratori di magazzino, emerge il problema dello svolgere un lavoro faticoso con temperature impossibili.
Vogliamogli del bene agli animali, ma non ci dimentichiamo degli umani.
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1 commento:
purtroppo siamo arrivati al punto che le persone contano meno dei cani!
se un cane abbaia tutto il giorno disturbando i vicini, nessuno può dire niente, se 4 amici fanno un pò di confusione oltre le 24, vengono chiamati i vigili e denunciati per schiamazzi notturni; e i cani ??
mi sembra che si stia andando in una direzione fortemente sbagliata.
gli animali sono animali, e dovrebbero essere rispettati come tali, non come padroni dell'uomo!
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