Parla di paura tra i dipendenti che scioperano
Durante il presidio seguito allo sciopero «erano presenti capi e dirigenti armati di macchina fotografica»
«Qui lo sciopero è considerato un insulto all'azienda e ai suoi dirigenti»
Sono una dipendente di Coop Estense ed ho partecipato allo sciopero di sabato 8 luglio. Un presidio pacifico preceduto da pressioni per farlo fallire. Da sempre, quello che dalle altre parti è un diritto qui è considerato un insulto all'azienda e ai suoi dirigenti, qualunque sia il motivo dello sciopero.
Questa volta però hanno esagerato. Al presidio erano presenti capi e dirigenti armati di macchina fotografica. Poi il lunedi è arrivato il volantino che ringraziava chi non aveva fatto sciopero. Una mia collega che lo sciopero non lo ha fatto mi ha detto che si è vergognata tutto il giorno. Lei fa 4 ore al giorno, quel sabato gliene hanno messe 8, poi ne ha fatte 9: per lei portare a casa 700 euro al mese è importante e io la capisco.
In Coop Estense c'è paura. Neanche il sindacato lo ha compreso bene. E i soci pagano, senza sapere niente di quello che succede. Mio padre ha quasi 80 anni e quando gli dico queste cose di solito non mi vuole ascoltare. Ha visto la fine del suo partito, la chiusura del circolo Arci... Domenica a pranzo mi ha ascoltato perché ero arrabbiatissima.
Una dipendente che ha paura
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19 luglio 2011
Barbara Manicardi
Da il Resto del Carlino
1 commento:
E' tutto vero, i capi hanno portato persino la colazione a ki faceva pikkettaggio, ma qst uol dire ke l'azienda ha capito ke la CGIL ha fallito sul fronte dei maggiori iscritti, xkè stanki senza veder nessun risultato. il sindacato DEVE prendere altre vie e soluzioni xkè i suoi iscritti lo seguano cm deve essere
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