La protesta scoppia alla TNT di Piacenza per diritti elementari
Tregua fino all'incontro di venerdi
Sono 150 facchini, quasi tutti stranieri, che non solo potrebbero restare a casa, senza stipendio e con famiglia a carico, ma è in pericolo anche il permesso di soggiorno in Italia. E tutto solo per aver chiesto condizioni di lavoro dignitose.
Ora è tregua fino a venerdì in attesa dell’incontro in Provincia con il sottosegretario Giachino. "Si vogliono evitare problemi di ordine pubblico. I novanta dissidenti riprenderanno il lavoro con l’auspicio che venerdì venga firmato l’accordo per applicare - semplicemente - il contratto nazionale".
Ora è tregua fino a venerdì in attesa dell’incontro in Provincia con il sottosegretario Giachino. "Si vogliono evitare problemi di ordine pubblico. I novanta dissidenti riprenderanno il lavoro con l’auspicio che venerdì venga firmato l’accordo per applicare - semplicemente - il contratto nazionale".
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Il gruppo di Claudio Lotito dietro alle coop che gestiscono il personale
Tolto il blocco davanti al cancello. Alle 21 e 20 circa il primo camion è uscito dai cancelli della Tnt in via dei Dossarelli dopo quasi tre giorni di blocco da parte dei lavoratori in stato di sciopero. Un gruppo di lavoratori ha tuttavia deciso di mantenere il presidio davanti alla ditta.
Festeggiamenti ai cancelli dell’azienda. Festeggiamenti di fronte ai cancelli dell’azienda per la parziale soluzione della vertenza Tnt. Al grido di "Cobas Cobas" i lavoratori hanno accolto la notizia della tregua. Di fronte a un centinaio di lavoratori ha spiegato i contenuti dell’accordo Aldo Milani del Sin. Cobas che ha annunciato che giovedì prossimo al posto dell’annunciata manifestazione in città si terrà un’assemblea all’interno della ditta. Milani ha sottolineato come "alle promesse fatte dalla ditta dovranno seguire i fatti". Più difficile parlare per i rappresentanti dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil che hanno gestito solo l’ultima fase dellla vertenza: "Non cadete nella trappola - ha detto Gianluca Zilocchi della segreteria della Cgil - in cui vorrano trascinarvi, quella di dividervi". I discorsi sono tradotti direttamente in arabo. Presenti anche gli assessori Ignazio Brambati e Andrea Paparo, insieme al console egiziano di Milano, che ha avuto un ruolo attivo nella definizione della tregua.
Tregua fino a venerdì. Tregua fino a venerdì in attesa dell’incontro in Provincia con il sottosegretario Giachino. "Si vogliono evitare problemi di ordine pubblico. I novanta dissidenti riprenderanno il lavoro con l’auspicio che venerdì venga firmato l’accordo per applicare - semplicemente - il contratto nazionale". Questo l’esito dell’incontro conclusosi intorno alle 19 e 30 in Prefettura secondo Marina Molinari, segretaria provinciale Cisl. "Viene chiesto il reintegro di tutti i lavoratori nel sito produttivo, cioé non verranno spostati in altri luoghi coloro che hanno scioperato, la correzione dei "refusi" delle buste paga da parte dell’azienda e l’applicazione del contratto nazionale sottoscritto dai sindacati confederali".
"E’ una vittoria per tutti i lavoratori, nessuno può venire a Piacenza dicendo che chi sciopera è licenziato - dice Gianluca Zilocchi della Cgil - Troppo spesso la logistica è diventata non applicazione della legge. Da qui partiremo per far applicare la legge dappertutto". "E’ un accordo dai contenuti onorevoli - commenta l’assessore al Lavoro del Comune di Piacenza Ignazio Brambati - questa non è la soluzione del problema, ma servirà. Grazie alla mediazione della prefettura si riuscirà ad avere una soluzione minima". "Ho la speranza che il sottosegretario Giachino sia superpartes visto che venerdì in Provincia rappresenterà il Governo. La Provincia da quando ci sono io si sta occupando di cosa avviene nel polo logistico", così Andrea Paparo, assessore al lavoro della Provincia.
Aggiornamento ore 19 - Continua il blocco dei lavoratori davanti alla sede Tnt di Le Mose, sembra che si stia cercando di far uscire ugualmente della merce utilizzando auto private e non i furgoncini della ditta. Ma i lavoratori non mollano e tentano di impedire il transito di qualsiasi veicolo dai cancelli. In prefettura il confronto continua con toni accesi, si sentono grida tra i partecipanti. Alla riunione hanno preso parte i vertici Tnt, i rappresentanti delle cooperative subappaltatrici e un rappresentante del consolato egiziano. Il vertice sulla vicenda Tnt è ancora in corso in Prefettura. Sono presenti tutte le autorità cittadine oltre ai rappresentanti dei lavoratori e dell’aziende. La richiesta dell’azienda è quella di interrompere subito lo sciopero, ma da parte dei lavoratori permane l’atteggiamento di protesta: finché non c’è accordo non si leveranno da davanti ai cancelli. Per il momento la trattativa appare in una fase di stallo, contraddistinta da reciproca rigidità.
Dal vertice si è appreso che il sottosegretario Giachino, che dovrebbe seguire la vertenza e nei prossimi giorni è atteso a Piacenza, è stato dirigente dell’azienda Tnt.
"Se accettano il contratto nazionale ritorniamo al lavoro, altrimenti continuiamo nelle proteste con mogli e figli". Così commentano alcuni lavoratori di fronte alla Prefettura le voci di uno stallo nelle trattative.
Il questore Calogero Germanà parla con i lavoratori all’esterno della Prefettura. "Se ci sono responsabilità accertate gli organi competenti si muoveranno". Il questore Germanà ha incontrato per alcuni minuti i lavoratori di fronte alla prefettura. "a noi non risulta alcuna denuncia, ma se la faranno ci muoveremo". Il questore ha chiesto "di lasciare uscire i camionisti, perché sono operai come voi e non c’entrano nulla con la proprietà". I lavoratori hanno mostrato una busta paga (nella foto) come quelle che vengono fatte firmare normalmente, per alcune mensilità all’anno, dove vengono dichiarati pochi centesimi di euro fatta dalla cooperativa Gesco.
In consiglio comunale è intervenuta la consigliera del Partito Democratico Giulia Piroli: "La battaglia di quei lavoratori è la battaglia di tutti i lavoratori, italiani e stranieri. Occorre attivare il tavolo regionale della logistica per vigilare su quel comparto, per evitare che vi siano delle palesi violazioni dei diritti: basti pensare che nei giorni scorsi dalle aziende in subappalto, al posto dei lavoratori “esclusi” dalla chiamata, sono stati reclutati dai campi cittadini indiani".
AGGIORNAMENTO - Caso Tnt, oggi pomeriggio vertice in Prefettura. In attesa del tavolo istituzionale, il sindaco di Piacenza Roberto Reggi e il presidente di Confindustria Emilio Bolzoni hanno avuto parole due nel descrivere la vicenda. "Tnt non può esimersi dal considerare il problema (a Piacenza il lavoro è affidato a due cooperative, ndr), Il Comune di Piacenza è sempre responsabile dei suoi servizi, anche se appaltati ad altri. Deve essere chiaro che chi viene a lavorare a Piacenza deve rispettare le regole, sennò può andare da un’altra parte" dice il sindaco Reggi. "Condivido - aggiunge Bolzoni - noi come associazione tuteliamo solo le imprese che garantiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori". Interviene anche il direttore di Confindustria Piacenza, Cesare Betti. "Non tutte le cooperative sono così, a Piacenza ci sono molte realtà che operano bene, e sono quelle che noi sosteniamo".
18 luglio 2011
PiacenzaSera.it
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