22 agosto 2012

MPS, IL TESORO DIVENTA AZIONISTA

Il Tesoro col 7% diventerebbe il secondo azionista

Gli accordi sui Monti Bond prevedono infatti che, in assenza di utili a fine anno, un fatto praticamente scontato se verrà presentata una semestrale con una perdita così ingente, il Tesoro venga remunerato con azioni della banca.

Invece di incassare 640 milioni di euro dagli interessi dei Monti Bond, il Tesoro si troverebbe in portafoglio una quota di circa il 7% del Monte.



Continua il rimbalzo in Borsa del Monte dei Paschi, ma la notizia è solo in parte positiva per Siena, perché la corsa all’acquisto di azioni della banca, che ieri hanno superato la quotazione di inizio anno, è determinata da una serie di notizie preoccupanti che hanno riacceso l’interesse della speculazione. Speculazione che adesso scommette in un rapido e progressivo allentamento del controllo da parte della Fondazione sulla banca. Un allentamento che potrebbe quindi far diventare contendibile il controllo di Rocca Salimbeni e che è determinato dal perdurare della difficile situazione della banca.

Secondo alcuni analisti, infatti, il Monte martedì prossimo presenterà una semestrale contraddistinta da un’altra pesante perdita che potrebbe aggirarsi attorno al miliardo di euro. Tale passivo, come aveva fatto capire l’ad Fabrizio Viola a giugno in occasione della presentazione della trimestrale , potrebbe essere determinato da una nuova svalutazione dell’avviamento di Antonveneta che già aveva determinato la chiusura dei conti 2011 con un rosso di oltre 4 miliardi di euro. Anche dopo questo drastico abbattimento della valutazione dell’asset della banca veneta, il Monte conserva infatti ancora a bilancio 2,2 miliardi di avviamenti relativi alla banca patavina.
 
Se questo scenario verrà confermato, l’ingresso dello Stato nel capitale della banca sarà inevitabile e questo comporterà un’ulteriore diluizione della quota detenuta dagli enti locali attraverso la Fondazione. Gli accordi sui Monti Bond prevedono infatti che, in assenza di utili a fine anno, un fatto praticamente scontato se verrà presentata una semestrale con una perdita così ingente, il Tesoro venga remunerato con azioni della banca. Lo Stato non incasserebbe quindi neppure un euro per il maxiprestito da 3,4 miliardi di euro, ma verrebbe compensato in azioni. A condizioni particolarmente favorevoli per Siena, visto che l’emissione di nuovi titoli del Monte avverrebbe non a valori di mercato (ieri sera fissati a 0,227), ma sulla base del patrimonio netto, ossia a 1,05 euro. «Prevediamo un’emissione di azioni a favore del governo per 640 milioni di euro a causa di due anni di perdite» nel 2012 e nel 2013, scrive in un rapporto la società di investimenti Cheuvreux. Invece di incassare 640 milioni di euro dagli interessi dei Monti Bond, il Tesoro si troverebbe in portafoglio una quota di circa il 7% del Monte. Già nel 2011, a causa del bilancio in rosso, il Monte ha evitato di pagare allo Stato circa 160 milioni di interessi su 1,9 miliardi di Tremonti bond. Una consistente svalutazione dell’avviamento viene pronosticata, oltre che da Chevreux, anche da Kbw e Exane Bnp Paribas, mentre Banca Imi ritiene «difficile fare una stima». In ogni caso, se anche il 2012 chiuderà in rosso, il Monte riuscirà a rispamiare altri 300 milioni di euro di interessi, dopo i 160 non corrisposti al Tesoro lo scorso anno.

A movimentare le quotazioni del Monte era stato nei giorni scorsi il presidente di Mps Alessandro Profumo che aveva prefigurato uno scenario, peraltro, abbastanza scontato, nel quale la Fondazione avrebbe diminuito progressivamente la propria quota, anche per effetto dell’assenza, per il secondo anno consecutivo, di dividendi da parte del suo unico assett in portafoglio.

21 agosto 2012

Carlo Bartoli

 
Il Tirreno


1 commento:

Anonimo ha detto...

Una volta il Monte Dei Paschi era un istituto di diritto pubblico, poi divenne una società per azioni, adesso rientrerà novamente lo sato; evidentemente bisogna che tutto cambi perchè tutto resti come prima.