Voci sempre più insistenti di aumento di capitale dell'istituto senese, anche se Mancini (Fondazione MPS) smentisce
La sede di Rocca Salimbeni
Il precedente aumento di capitale da 5 miliardi del maggio 2008 non è bastato a stabilizzare i conti dopo il poderoso esborso sostenuto per l'acquisto di Antonveneta. La banca dovette ricorrere anche ai Tremonti bond.
Se l'operazione sul capitale ci sarà, ad Unicoop Firenze non resterà che mettere nuovamente mano al portafoglio (dei soci) per non diluire la quota azionaria attualmente in possesso (3%).
Un'altra soluzione ci sarebbe: uscire da MPS portandosi a casa una perdita che ai corsi correnti dell'azione si aggira intorno ai 300 milioni.
Un'altra soluzione ci sarebbe: uscire da MPS portandosi a casa una perdita che ai corsi correnti dell'azione si aggira intorno ai 300 milioni.
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Il principale azionista del Montepaschi è al fianco della sua preziosa controllata, pronto a sostenterla in ogni sua esigenza futura. Un'attestazione di forza e di fiducia, che invece ha avuto, per tutta risposta, la discesa di Mps in Borsa, che è arrivato a sfiorare una perdita del 3% (solo poco meno) anche se la chiusura è avvenuta poi su livelli più sostenuti ma comunque in calo (meno 1,61% a quota 0,91 euro per azione).
Il rebus sta nel fatto che le parole del presidente della Fondazione Montepaschi sono state lette dal mercato come una conferma indiretta del fatto che, prima o poi, il percorso è segnato e l'aumento di capitale è altamente probabile. Ieri il numero uno della Fondazione, Gabriello Mancini, ha dichiarato infatti di "prendere atto che i vertici del gruppo bancario dicono che non c'è bisogno di un aumento; ma se in prospettiva servisse, saremmo disponibili a valutare la cosa e a sostenere le esigenze della banca".
Dunque, nessuna urgenza ma disposibilità nel caso si creassero le condizioni. In sostanza: se servisse la Fondazione è pronta a fare la sua parte, il socio di controllo non è un problema.
La "necessità" eventuale è legata al rimborso degli 1,9 miliardi dei Tremonti bond, che dal 2013 diventeranno ancora più onerosi se nel frattempo non vengono restituiti. "Siamo pronti a sostenere la banca, studiando insieme la soluzione migliore, nel caso in cui decidesse di rimborsare anticipatamente il Tesoro", ha detto ancora Mancini.
Il mercato ha letto le dichiarazioni soprattutto nel segno di un possibile prossimo aumento di capitale, piuttosto che come dichiarazione di sostegno da parte del socio forte.
Del resto, è da quando è stato annunciato l'aumento di capitale del Banco Popolare che sono partite insistenti le speculazioni su cosa avrebbe fatto in futuro il Montepaschi. E la scommessa è che la prossima banca a battere cassa al mercato potrebbe essere proprio l'Mps; soprauttto ora che la Fondazione ha assicurato il suo appoggio, se l'istituto farà una scelta di questo genere.
Imminente, invece, il lancio di un covered bond a sette anni, dall'importo compreso tra i 750 milioni e il miliardo. (Emissione sospesa a causa della reazione ostile del mercato - Nota blog).
1 Febbraio 2011
Vittorio Puledda
La Repubblica.it
Il rebus sta nel fatto che le parole del presidente della Fondazione Montepaschi sono state lette dal mercato come una conferma indiretta del fatto che, prima o poi, il percorso è segnato e l'aumento di capitale è altamente probabile. Ieri il numero uno della Fondazione, Gabriello Mancini, ha dichiarato infatti di "prendere atto che i vertici del gruppo bancario dicono che non c'è bisogno di un aumento; ma se in prospettiva servisse, saremmo disponibili a valutare la cosa e a sostenere le esigenze della banca".
Dunque, nessuna urgenza ma disposibilità nel caso si creassero le condizioni. In sostanza: se servisse la Fondazione è pronta a fare la sua parte, il socio di controllo non è un problema.
La "necessità" eventuale è legata al rimborso degli 1,9 miliardi dei Tremonti bond, che dal 2013 diventeranno ancora più onerosi se nel frattempo non vengono restituiti. "Siamo pronti a sostenere la banca, studiando insieme la soluzione migliore, nel caso in cui decidesse di rimborsare anticipatamente il Tesoro", ha detto ancora Mancini.
Il mercato ha letto le dichiarazioni soprattutto nel segno di un possibile prossimo aumento di capitale, piuttosto che come dichiarazione di sostegno da parte del socio forte.
Del resto, è da quando è stato annunciato l'aumento di capitale del Banco Popolare che sono partite insistenti le speculazioni su cosa avrebbe fatto in futuro il Montepaschi. E la scommessa è che la prossima banca a battere cassa al mercato potrebbe essere proprio l'Mps; soprauttto ora che la Fondazione ha assicurato il suo appoggio, se l'istituto farà una scelta di questo genere.
Imminente, invece, il lancio di un covered bond a sette anni, dall'importo compreso tra i 750 milioni e il miliardo. (Emissione sospesa a causa della reazione ostile del mercato - Nota blog).
1 Febbraio 2011
Vittorio Puledda
La Repubblica.it
1 commento:
.....la Fondazione si troverebbe a dover sborsare almeno un miliardo, la metà del quale potrebbe arrivare dalla cessione di una parte dei titoli privilegiati, in portafoglio per 1,4 miliardi (le azioni ordinarie sono in carico a 3,3 miliardi),....nel triennio 2008-2010 i dividendi in arrivo da Rocca Salimbeni non hanno superato complessivamente i 160 milioni (di cui 100 relativi all'ultimo esercizio....(il sole24ore 02/04)
Sarebbe interessante fare un conticino come una comune persona fa con il suo denaro. Capitale investito/dividendi = ritorno percentuale dell'investimento, poi una volta definito il ritorno vedere il grado di soddisfazione.
Dopo questo conteggio, un'altra piccola considerazione si potrebbe fare; quanto capitale ho investito e quanto ne ho oggi........
E' vero, sono investimenti strategici, e se si rimette a bocca di barile non è importante.
Comunque ci si puo' consolare con la Mens Sana alle final four e il Siena calcio messo bene per salire il serie A, un po' di contributi per il Palio, evvia...il resto che importa.
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