27 febbraio 2011

RINNOVATO IL CONTRATTO DEL TERZIARIO. CGIL NON FIRMA

Come per il precedente rinnovo del contratto del Terziario, la Filcams-Cgil non firma (per ora) e le ragioni ci stanno tutte.
Si ricorderà però che Filcams firmò in un secondo momento tra critiche interne e sberleffi di Cisl e Uil.

La deriva governativa delle altre due organizzazioni che ottengono una tetra visibilità solo se fanno accordi contro i lavoratori (vedi Fiat) ormai è palesemente orientata ad isolare la Cgil.

Ricordiamoci però che la Filcams non è la Fiom e Martini è lontano da Landini quanto la Terra da Giove.
Vediamo ora cosa succederà nel Contratto Nazionale Coop e negli integrativi (Coop Estense, Unicoop Firenze) le cui trattative sono in corso, per testare la coerenza di Cgil-Filcams che in passato non è stata così granitica.

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La Filcams Cgil non ha sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del
Contratto Nazionale del Terziario Distribuzione Servizi


Dichiarazione di Franco Martini segretario generale


"La Filcams-Cgil non ha sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale del Terziario Distribuzione Servizi, innanzitutto, per il fatto che l’intesa recepisce pienamente l’accordo separato del 22 gennaio 2009, sulla riforma del modello contrattuale.
Oltre all’assunzione dell’Ipca, quale meccanismo di calcolo degli incrementi salariali, infatti, viene introdotto l’istituto delle deroghe, attraverso il quale la funzione del Ccnl viene indebolita.
Inoltre, l’ipotesi sottoscritta assume i contenuti del collegato sul lavoro, sul quale la Cgil ha espresso analogo dissenso, a partire dalla certificazione.

Ma l’ipotesi di accordo contiene altri punti negativi, come quello relativo alla malattia, che prevede la fuoriuscita dall’Inps, attraverso il pagamento diretto da parte delle aziende ed il peggioramento della normativa sul pagamento dei primi tre giorni.
La stessa contrattazione di secondo livello esce ridotta e fortemente condizionata dalle deroghe, smentendo quello che era l’obiettivo primario dell’accordo separato sulla riforma del modello contrattuale.

Nel complesso, è un accordo che risente indubbiamente della crisi del settore, ma che scarica sul lavoro il suo costo principale, quando, al contrario, la crisi stessa richiederebbe un forte investimento qualitativo sul fattore umano.
Al tempo stesso, è un accordo che importa nella categoria del terziario, le tensioni che da tempo caratterizzano il quadro sindacale e che avevano fino ad oggi risparmiato il settore.

La Filcams-Cgil chiederà adesso alle altre organizzazioni sindacali di sottoporre alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori interessati l’ipotesi di accordo, all’esito della quale si riterrà vincolata. Questa prova democratica sarebbe il più importante contributo ad evitare il deterioramento di una esperienza unitaria, che in questo settore ha consentito la realizzazione di importanti risultati sindacali."


26 febbraio 2011


FILCAMS-Cgil
Federazione lavoratori

commercio turismo servizi



QUALI ERANO LE RICHIESTE DI CONFCOMMERCIO




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