Esplode la crisi annunciata del Consorzio Etruria. L'azienda, legata a filo doppio ad Unicoop Firenze per la quale ha costruito numerosi punti vendita, è presieduta dal luglio scorso da Riccardo Sani, un campainiano doc che viene direttamente dal Consiglio di Gestione di Unicoop Firenze.
Gli intrecci tra Unicoop e Consorzio sono molteplici. Come non ricordare il primo presidente dell'allora neonato Consiglio di Gestione, Armando Vanni, che veniva proprio dal Consorzio Etruria? Di Vanni (e Forconi) ricordiamo ad imperitura memoria anche la pessima figura fatta in tv nella vicenda passata alle cronache come i ladri di merende.
Ora la situazione del Consorzio sta deflagrando, nonostante l'affanno di Unicoop: blocco dei lavori e cassa integrazione senza preavviso per 25 dipendenti impegnati nella realizzazione delle cantine Antinori al Bargino; sospeso il cantiere al museo Pecci di Prato dato che il Consorzio Etruria non paga le ditte subappaltatrici; ritardo nell'inizio dei lavori per la linea 2 della tramvia a Firenze, tanto che il sindaco Renzi è intenzionato a chiedere i danni.
Insomma, per il Consorzio Etruria la situzione si fa fosca e suona davvero patetica la smentita delle voci secondo cui il ritardo sulla tramvia è dovuto ai suoi problemi di bilancio: «I nostri conti sono a posto», dicono. La realtà dice tutt'altro.
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San Casciano zona Bargino, fermi i lavori del Consorzio Etruria, 25 lavoratori in cassa integrazione da ieri senza preavviso o programmazione. I sindacati e i lavoratori preoccupati per l’improvviso blocco della realizzazione delle nuove Cantine Antinori. Rifondazione Comunista chiede chiarezza sulle motivazioni e sulle procedure di ammortizzatori sociali e sullo stato economico e patrimoniale del Gruppo societario. Solidarietà ai lavoratori del Consorzio.
"Apprendiamo che da ieri sono stati fermati i lavori per la realizzazione delle nuove Cantine Antinori - spiegano al presidente del Consiglio provinciale David Ermini, Andrea Calò e Lorenzo Verdi - nel comune di San Casciano, al Bargino, 25 operai del Consorzio che lavorano nel cantiere sono in cassa integrazione a partire da lunedì 16 maggio.
La comunicazione del fermo lavorativo è avvenuta senza preavviso o programmazione alcuna, tanto da far preoccupare i sindacati e i lavoratori che sono impegnati nella realizzazione delle nuove cantine. Infatti la comunicazione dell’ingresso in cassa integrazione è avvenuta a fine lavoro di venerdì dicendo che dal lunedì successivo sarebbe scattato il ricorso alla cassa integrazione.
Necessitano risposte chiare ed esaurienti sulla reale situazione del Gruppo e su tutte le procedure che riguardano la tutela e i diritti dei lavoratori, per avere un confronto trasparente e costruttivo. L’atteggiamento del Consorzio Etruria sembra defilarsi dalle proprie responsabilità sottraendosi ad un confronto serio con i sindacati di categoria e derogando dagli impegni assunti per il proseguimento dei lavori. Infatti non risulta aperta con tutte le organizzazioni provinciali di categoria una consultazione sindacale per la cassa integrazione. Rifondazione Comunista chiede di verificare lo stato economico patrimoniale del Gruppo; se la Provincia ha avuto un ruolo e quale, nell’espletamento delle pratiche per l’erogazione delle Cassa Integrazione".
"Nell’ esprimere sostegno e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie - continuano - chiediamo al Presidente della Provincia e all’Assessore competente di riferire puntualmente sulla vicenda che riguarda il futuro del Consorzio Etruria e sulla decisione da parte del gruppo societario di mettere i 25 lavoratori del cantiere improvvisamente in cassa integrazione. Se l’Amministrazione Provinciale d’intesa con il Comune di San Casciano per quanto di sua competenza si è resa attiva verso il gruppo societario, al fine di costituire un tavolo negoziale, che chiarisca lo stato economico e patrimoniale del Consorzio Etruria al fine di rendere evidenti le motivazioni dell’improvviso blocco dei lavori. Relazioni rispetto agli accordi pregressi e che si impegni a contrastare ogni forma di precarizzazione e parcellizzazione del rapporto di lavoro, mantenendo le 25 unità lavorative. Quali sono le iniziative che l’Amministrazione Provinciale intende intraprendere a sostegno dell’occupazione, salari e redditi".
17 maggio 2011
nove da Firenze
5 commenti:
Gli sta bene, speriamo che vadano a gambe all'aria prima possibile, così i tanti creditori recuperano qualcosa...mi dispiace per i lavoratori, ma hanno vissuto di rendita per troppo tempo...
...e la sapete la verità sulla TRAMVIA...?? lo sapete perchè non partono i lavori...PERCHE' IL CONSORZIO DEVE DARE UN MUCCHIO DI SOLDI (CHE NON HA, CHIARAMENTE....!!!!) ALLA BALDASSINI TOGNOZZI PONTELLO DALLA QUALE HA COMPRATO L'APPALTO (PROJECT FINANCING PER GLI ADDETTI AI LAVORI) E QUINDI IL CONTRATTO NON PUO' FORMALIZZARSI, RENZI LO SA BENE, MA DICE COMUNQUE UN SACCO DI SCEMENZE SULLA RICHIESTA DI DANNI...SE NON SI REGOLANO FRA DI LORO LE IMPRESE, O L'AMMINISTRAZIONE NON DA UNA MANO, I LAVORI NON PARTIRANNO MAI, ALTRO CHE RITARDI........!!!!!!!!!!!!!
di rendita ci ha vissuto capi commesse e capi cantiri spesati 365 giorni a l'hanno e qualche operaio il resto lavorava e non riconusciuti perche non erano parenti.
MI CHIEDO COME MAI LA SITUAZIONE ASSAI PESANTE CHE PERDURA DA ANNI è ANDATA AVANTI FINO AD ASSUMERE UN ENTITà CREDITIZIA COSI PESANTE? PERCHè NON SI METTE IN LUCE I MEGA STIPENDI CHE I DIRIGENTI PERCEPIVANO, NONOSTANTE LE DIFFICOLTà A PAGARE I FORNITORI E LE IMPRESE SUBAPPALTATRICI? PERCHè SI VINCEVANO GARE SOTTOCOSTO RIVALENDOSI POI SUI SUBFORNITORI?
cREDO CHE SIA GIUNTO IL MOMENTO DI METTERE UNA PAROLA FINE A QUESTO SISTEMA DI COOP CHE COME APPARE CREA SOLO DISORDINE DI MERCATO,E PERDITE DI POSTI DI LAVORO.
La cooperativa più grande della toscana! La verità è che l'hanno voluta far chiudere! A chi faceva ombra? A chi dava tanto noia? Mi pare che le responsabilità siano da ricercare in buona parte FUORI dalla cooperativa ma forse DENTRO il "MONDO VOSTRO" altro che stipendi alti ecc. Solo potere o forse poteri.
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