Il sequestro di 167 appartamenti a Follonica rischia di far saltare il concordato
MONTELUPO. Il sequestro dei 167 appartamenti all'ippodromo dei Pini a Follonica potrebbe far saltare il concordato preventivo presentato al tribunale di Firenze dal Consorzio Etruria.
Giovedì mattina, la guardia di finanza ha perquisito anche la sede del Consorzio Etruria a Follonica. Nella vicenda giudiziaria che sta travolgendo l'impianto di Follonica, i problemi non riguardano soltanto la società che gestisce l'ippodromo, Follonica Corse Cavalli, ma potrebbe trasformarsi in un boomerang anche per la società di costruzioni. Gli affari che legano Montelupo Fiorentino, dove il consorzio ha sede, con la Maremma sono tanti. E buona parte del dissesto finanziario è stato causato proprio dai progetti realizzati tra Follonica e Scarlino.
Gli avvisi di garanzia notificati dalla Procura fanno tremare ora i polsi anche al Consorzio, che ha presentato un concordato da circa 100 milioni di euro che dovrà essere approvato dall'assemblea dei creditori, prevista per il prossimo ottobre. Le opere realizzate all'ippodromo, quei 167 appartamenti sui quali pende la spada di Damocle della Procura che li ha sequestrati perchè ritenuti frutto di una lottizzazione abusiva, pesavano sul concordato per circa il 10%.
La cifra messa a garanzia per le foresterie dell'ippodromo dovrebbe infatti aggirarsi sui 10-12 milioni di euro. Soldi che, allo stato dell'arte, ora non ci sono. Perché quei beni sequestrati dalla Procura non sono più nelle disponibilità del Consorzio Etruria. Spetterà dunque all'assemblea dei creditori sciogliere il nodo del concordato, che per essere accettato dovrà avere la maggioranza dei voti. E non sarà facile far digerire a chi i soldi deve riscuoterli dal Consorzio, che all'appello manchino altri dieci milioni di euro, in una concordato che è stato presentato a una percentuale del 33,5%.
In Maremma, intanto, il mondo delle cooperative sta cercando di trovare una soluzione per gli oltre cento dipendenti del Consorzio. Una proposta arriva direttamente da Legacoop. «Giovedì ci riuniremo con le associazioni di categoria per fare il punto sulla crisi dell'edilizia - spiega il presidente Antonio Terribile - e in quell'occasione proporremo di assorbire i dipendenti del Consorzio per svolgere i lavori che sono già stati appaltati alle aziende del territorio».
La soluzione non sarà a portata di mano, visti i tempi bui che l'edilizia sta vivendo, ma un tentativo, almeno, sarà fatto per salvare l'occupazione. A salvare invece il Consorzio, dovranno invece essere i creditori della società.
24 luglio 2011
Francesca Gori
Il Tirreno
1 commento:
Antonio Terribile non si vergogna neppure un pò e continua a aprire bocca e dargli fiato . Ricordo a tutti e a lui in particolare , che il personaggio è stato uno degli artefici di questo casino , in quanto vice presidente e tirapiedi prima di Minischetti e poi di Sani . Un pò di buonsenso o , quantomeno , pudore ,dovrebbero suggerirgli un rispettoso silenzio verso quelle centinaia di famiglie che ha contribuito a gettare nella m...a .
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