L'affermazione del direttore commerciale di Unicoop Tirreno, Massimo Lenzi, per cui «la grande superficie commerciale dove si vende di tutto non funziona più», non convince, visto che per altre realtà è vero il contrario. Il management dovrebbe assumersi le proprie responsabilità sugli errori gestionali e non scaricarli sempre e solo sui dipendenti.
Nella foto storica, la la nascita di Unicoop Tirreno, quando si chiamava La Proletaria di Piombino, 26 febbraio del 1945.
Nella foto storica, la la nascita di Unicoop Tirreno, quando si chiamava La Proletaria di Piombino, 26 febbraio del 1945.
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Il gruppo ha chiuso il superstore di Benevento, inserito all'interno del centro commerciale "I Sanniti", mettendo in cassa integrazione 66 dipendenti.
Appena quattro anni fa puntava a diventare l'azienda leader in regione per la grande distribuzione, con un piano che prevedeva sette ipermercati per un investimento di circa ioo milioni e1.500 dipendenti. Ma i programmi di Unicoop Tirreno, una delle nove cooperative di consumo del sistema Coop con sede a Piombino e che conta in Campania 137.000 socie 700 dipendenti, sono naufragati. Nei giorni scorsi, infatti, il gruppo ha chiuso il superstore di Benevento, inserito all'interno del centro commerciale "I Sanniti", mettendo in cassa integrazione 66 dipendenti.
Appena quattro anni fa puntava a diventare l'azienda leader in regione per la grande distribuzione, con un piano che prevedeva sette ipermercati per un investimento di circa ioo milioni e1.500 dipendenti. Ma i programmi di Unicoop Tirreno, una delle nove cooperative di consumo del sistema Coop con sede a Piombino e che conta in Campania 137.000 socie 700 dipendenti, sono naufragati. Nei giorni scorsi, infatti, il gruppo ha chiuso il superstore di Benevento, inserito all'interno del centro commerciale "I Sanniti", mettendo in cassa integrazione 66 dipendenti.
La struttura, inaugurata nell'ottobre 2006 per un investimento di 1o milioni, era stata già dimezzata l'anno scorso negli spazi, passati dai 5.6oo metri quadri a 2.800. Ridimensionamento che però non è.servito ad impedire la riduzione delle vendite ed il conseguente peggioramento del conto economico che ha fatto registrare nel 2010 una perdita di circa 3 milioni.
Una sorte analoga toccherà anche all'ipermercato di Afragola (Napoli) nel centro commerciale "Le Porte di Napoli", dalla superficie di ben 10.000 metri quadrati e che conta 230 dipendenti. Anche qui nel 2010 si è registrata una perdita di oltre 3 milioni. Ora, la Unicoop Tirreno è alla ricerca di un acquirente per procedere alla cessione.
La chiusura dei due punti vendita è l'epilogo di una crisi cominciata nel 2008, quando il gruppo della grande distribuzione era presente in Campania con quattro supermercati (Solofra, Nocera Inferiore, Soccavo, Castellammare di Stabia) e 5 ipermercati (Afragola, Avellino, Teverola, Benevento e Quarto). Poi, a causa delle ripetute perdite d'esercizio, nel dicembre 2008 l'ipercoop di Teverola (Caserta) è stato ceduto a Megamark, società del gruppo Selex, e nell'aprile 2009 la stessa sorte è toccata ai quattro supermercati, venduti a Cavamarket, società del gruppo Despar (Cessione per cui 17 dipendenti sono in causa con Unicoop Tirreno - nota blog).
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«Il buco di bilancio registrato in Campania spiega Massimo Lenzi, direttore commerciale di Unicoop Tirreno nel 2010 è stato pari a 6,4 milioni ed è conseguenza della generale crisi dei consumi, delle difficoltà incontrate su certe piazze del mercato campano, ma anche del superamento del modello ipercoop. La grande superficie commerciale dove si vende di tutto non funziona più, subisce la concorrenza dei megastore dell'elettronica. Iniziamo, quindi, una riconversione della nostra rete di vendita, concentrandoci sulla riduzione dei prodotti extra alimentari, sull'aumento del food e proponendo realtà commerciali di dimensioni medie più adatte al mercato attuale e al territorio. L'obiettivo è di risanare il conto economico della cooperativa e rimanere comunque presenti in regione».
Ed è in questa ottica che a dicembre scorso è stato inaugurato il supestore Napoli Arenaccia, di superficie più piccola, pari a 2.200 metri quadrati. Una struttura simile, per cui sono in corso i lavori, aprirà a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nel 2012. Questi andranno ad affiancare gli ultimi due iper presenti in regione ed in particolare quello di Quarto, nel Centro commerciale "Quarto Nuovo" e di Avellino, gli unici che non fanno registrare perdite.
Il gruppo assicura che non ci saranno licenziamenti e che verranno adottate soluzioni il più indolore possibile, anche con il trasferimento dei dipendenti nelle strutture esistenti e in quella da aprire. Rassicurazioni che, però, non tranquillizzano i sindacati. «Siamo preoccupati per la sorte dei lavoratori spiega Raffaele Lieto, segretario generale di Filcams Cgil Campania -. La Unicoop deve mantenere gli impegni e non ripetere gli errori del passato. Quando nel 2009 sono stati ceduti a Cavamarket i quattro supermercati campani, il gruppo ci aveva garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e invece i 130 lavoratori sono finiti in mezzo ad una strada. Chiediamo, quindi, che eventuali trattative future, soprattutto per Afragola, vengano condotte con maggiore serietà».
Il gruppo ha chiuso il superstore di Benevento, inserito all'interno del centro commerciale "I Sanniti", mettendo in cassa integrazione 66 dipendenti.
3 agosto 2011
Il Sole 24 Ore
2 commenti:
"Aprirà a Santa Maria Capua Vetere nel 2012"---Scusa,quando precisamente? Sono una curiosa..
sabato 7 luglio 2012 aprirà
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