L’azienda: «Pronti a trattare ma il sindacato non vuole» La Filcams denuncia «pressioni indebite sui lavoratori»
La vertenza per il contratto integrativo di Coop Estense si sta
invelenendo ogni ora di più, soprattutto dopo l’annuncio dello sciopero
proclamato per tutta la giornata di domani dal sindacato Filcams-Cgil
nei punti vendita di Modena e Ferrara. Ieri l’azienda ha voluto
precisare la propria posizione e al tempo stesso il sindacato ha
rilanciato con nuove accuse di pressioni sui lavoratori.
«La Filcams Cgil di Modena - ha dichiarato ieri Coop Estense -
ha avviato una pesante campagna denigratoria nei confronti di Coop
Estense, culminata nella dichiarazione di uno sciopero. La proclamazione
dello sciopero è avvenuta nello stesso momento in cui era in corso a
Roma un incontro sindacale durante il quale la cooperativa ha ribadito
alle segreterie nazionali la propria disponibilità e volontà a
riprendere immediatamente le trattative per il rinnovo del contratto
integrativo aziendale. Questo atteggiamento e questo disinteresse per la
ripresa della trattativa induce quasi a pensare che per il sindacato
sia più importante lo sciopero in sé, che non il rinnovo del contratto. È
anche per questo motivo che abbiamo deciso di acquistare pagine
pubblicitarie con cui divulgare messaggi per noi fondamentali.
Deve
essere chiaro che Coop Estense non ha dato disdetta del contratto
integrativo aziendale. Vero è che Cgil, assieme alle altre
organizzazioni sindacali, ha sottoscritto un accordo che stabiliva la
decadenza del contratto integrativo aziendale al 30 aprile scorso. Coop
Estense, sedendo al tavolo delle trattative per tre anni e tre mesi, ha
presentato proprie proposte complessive per giungere ad un’intesa sul
contratto integrativo. Proposte sempre respinte dal sindacato, che non
ne ha mai avanzate di sue. Il Cda di Coop Estense ha deliberato di
mantenere in vigore le condizioni retributive e di orario di lavoro che
erano previste dal Contratto Integrativo aziendale. L’esempio portato
dal sindacato sull’intesa raggiunta con un’altra cooperativa, non dice
che hanno concordato il passaggio a tempo pieno di 250 lavoratori. La
proposta di Coop Estense, invece, riguardava il passaggio a tempo pieno
per 400 persone, oltre a una crescita di lavoro e di reddito per altre
600, lavoro stabile per 300 precari, forti investimenti in formazione
professionale e maggiori retribuzioni per 2.000 lavoratori intermedi e
dei banchi serviti. Inoltre le aperture festive e domenicali hanno
portato 50 assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori precari».
Di contro Filcams-Cgil denuncia pressioni dopo la proclamazione dello sciopero.
In particolare il sindacato parla di «volantini strappati dalle
bacheche sindacali, pressanti inviti ad allontanarsi rivolti a
lavoratori e sindacalisti che consegnavano stamane un volantino ai
lavoratori. Ma anche cambiamenti di orari di lavoro, con turni proposti
che arrivano sino alla mezzanotte di venerdì o che si trasferiscono alla
domenica. E poi è partita la ricerca in diverse agenzie di tutte le
cassiere interinali possibili, con promesse di orari fino a 12 ore nella
giornata di sabato. Incredibile poi che domani siano convocate le
assemblee dell'azienda in orario di lavoro. È anche giunta la
segnalazione che, in orario di lavoro, qualche iscritto al sindacato
“spontaneamente” raccoglie firme in calce ad una lettera di protesta
contro il sindacato stesso, con l'invito a non scioperare. Coop
acquisterà pagine sui giornali per spiegare la propria posizione. È
superfluo chiedersi chi pagherà: certamente i soci Coop».
Un clima rovente che al momento non sembra prospettare sbocchi immediati.
21 settembre 2012
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