22 settembre 2012

IL CAMPAINI PENSIERO

Dichiarazioni a tutto campo del Presidente di Unicoop Firenze, Turiddo Campaini, sul recente accordo per l'integrativo aziendale, sulla partecipazione in Monte dei Paschi e anche su primarie PD e candidatura Renzi.

 

Precede i link agli articoli un nostro commento


Il settantaduenne Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, parla a tutto campo rilasciando dichiarazioni, al solito senza contraddittorio, sui temi caldi del momento: il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, l'investimento in Monte dei Paschi e le prospettive dell'istituto senese, le primarie del PD e la candidatura Renzi. Quelle che dice non sono tutte novità. Buona parte delle sue considerazioni sono note da tempo. 

Che questo discutibile integrativo, la cui approvazione sarà determinata dalle assemblee dei lavoratori, sia improntato al modello tedesco, come il Presidente sostiene, pare improprio. Campaini dice che la strada da percorrere è quella della «corresponsabilizzazione dei lavoratori nella cooperativa, senza penalizzare la rappresentanza sindacale». Intanto le ore annue di assemblea sindacale retribuite passano da 15 a 13 e le agibilità sindacali diminuiranno sensibilmente. E non pare che si vada in "direzione tedesca" neanche per il resto. Quello che il Presidente vuole far intendere, e che è proprio del modello tedesco, è di  fare partecipare i dipendenti agli utili d'impresa destinando il 25% dell'utile netto commerciale al salario variabile (però il tetto massimo, su cui si calcolano le percentuali di raggiungimento, è stato inspiegabilmente abbassato di oltre il 10%, da 1.720 a 1.540 euro) ; aumentare la produttività (cosa che è stata senz'altro fatta, portando alcuni dipendenti dei minimercati da 36 a 38 ore settimanali e per tutti i nuovi assunti l'orario sarà addirittura di 40 ore, inoltre si è concordata una maggiore flessibilità e un divisore convenzionale più alto) e far entrare i sindacati nel Consiglio di Sorveglianza, cosa della quale avevamo già scritto oltre un anno fa, ma della quale a tutt'oggi non abbiamo riscontro . Insomma il modello tedesco prevede un do ut des, mentre in questo integrativo si vede solo quello che danno i lavoratori. Comunque sia, pare di intuire che Campaini prepari la strada a quello che sarà la Unicoop in futuro, dopo il suo abbandono, che immaginiamo non proprio imminente.
Impegni precisi vengono presi sulle aperture domenicali e festive e questo è senz'altro un bene, ma anche qui si intravede nelle dichiarazioni di Campaini una motivazione più economica che di principio.
Come è economica la causa del ridimensionamento dei format IPER, peraltro già ampiamente annunciata. Giganti dai piedi di argilla, in molti casi incapaci di rimanere competitivi soprattutto sui prodotti No-Food e adesso in crisi di redditività. Insomma una scelta sbagliata fatta in passato. 

Su MPS, il presidentissimo Unicoop con il suo 2,727% di quote, appare ottimista. Da dove provenga questa rosea visione è abbastanza misterioso. Ribadisce ad nauseam il concetto di investimento strategico (certo non ne può parlare in termini di investimento redditizio) e cioè che la Banca deve rimanere legata al territorio, ma nel frattempo si sta andando in direzione opposta e dopo i disastri combinati da Mussari, Vigni e compagnia con l'operazione Antonveneta, la Fondazione, azionista di maggioranza, è stata costretta a scendere sotto il 50% e attualmente detiene il 37,56% e pare disposta a scendere ulteriormente. Nel frattempo il Ministero del Tesoro rischia di diventare il secondo azionista dell'istituto senese. Tutto considerato non pare che si proceda nel senso di un radicamento territoriale. Se la Banca trovasse l'interesse di un altro partner forte, magari non italiano, l'allontanamento dal territorio starebbe nelle cose, vanificando le centinaia di milioni che Unicoop ha messo nel corso degli ultimi anni in azioni MPS, con buona pace della strategia campainiana. Vedremo. Campaini però dovrebbe parlare anche di numeri e quelli dell'investimento strategico di Unicoop Firenze in  Monte Paschi sono impietosi. Dovrebbe dire chiaramente a soci e dipendenti (visto che li vorrebbe coinvolti nell'azienda, secondo il modello tedesco) quanti soldi sono stati complessivamente investiti e l'enorme minusvalenza di Unicoop su MPS. Troppo facile mettere su il disco rotto dell'investimento strategico. E poi, che non ci sia mai un giornalista degno di tale nome che glielo domandi è davvero singolare, per usare un eufemismo.

Sulle primarie del PD e sulla candidatura Renzi è secco: «Le primarie del centrosinistra "sono molto lontane da me", e "sono ancora più distante" dalla candidatura del sindaco Matteo Renzi.» Che le primarie non siano così lontane dai pensieri di Campaini lo dimostra la considerazione successiva con cui boccia Renzi, avvertito evidentemente come una minaccia e che vola col vento in poppa nei sondaggi. Quindi per esclusione  è lecito supporre che Campaini si schieri con la nomenclatura del PD, dunque con Bersani.


Turiddo Campaini: Ecco come Unicoop affronta la crisi. Puntiamo sul territorio e sui nostri lavoratori

Turiddo Campaini su MPS: "Un piano realistico e alla guida un tandem d'eccezione"

Campaini sulle primarie del PD: "Sono molto lontane da me e ancora più distanti dalla candidatura di Renzi




22 settembre 2012


1 commento:

Anonimo ha detto...

Se consideriamo la sua originaria intenzione di creare una New.Co. in cui confluissero i punti vendita non redditizi, mi pare più un modello americano che tedesco.